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Un blog creato da Il_capo_dei_cattivi il 19/12/2004

Malvagità Paradossa

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Eschilo

Post n°140 pubblicato il 03 Aprile 2007 da Il_capo_dei_cattivi

Metà del vostro cervello è abitato da Eschilo (tragediografo).
L'altra metà da un bambino (imbelle e rotondotto).
La terza metà (quella più ampia) è desolata come la steppa dopo il passaggio dei tartari.

Io so che il totale delle metà del vostro cervello fa più di uno, ma io so fare di conto.... invece dubito delle vostre capacità aritmetiche.... Mi spiego dunque meglio:

Eschilo (che, per voi che siete ignoranti come telespettatori dei programmi della De Filippi, è l'inventore della tragedia greca a cui solo poi seguirono i ben più famosi Sofocle ed Euripide) muore nel 458 BC.
E' ovvio che voi (menti periture) non possiate capire la ragione di questa importante integrazione alla vostra blanda cultra filosofica che vi ho testè appena esposto (gratis).
Non capite (e non potreste comunque capire) perchè non conoscete la dinamica della morte del succitato precursore del poema tragico, ma soprattutto perchè il vostro aspetto non è per nulla affatto grazioso.
Quindi, visto che per il vostro brutto aspetto non posso fare nulla (se non tentare di celare le mie incantevoli sembianze, onde evitarvi l'umiliazione del confronto od invocare il mago Do Nascimiento e la Wanna Marchi per un improbabile miracolo) vi spiegherò la dinamica della morte del vate greco della tragedia:
Eschilo era a passeggio nei dintorni di Gela, mangiava pistacchi e si grattava le natiche un po' incrostate e mal celate sotto alla tunica. Un aquila lo sorvolava in cielo. Il rapace vide la sua testa glabra e riluccicante d'un barbaglio di sole, la confuse per un sasso, prese la mira e lasciò cadere la tataruga che aveva catturato in una radura del sottobosco cespuglioso (allo scopo di far sì che l'urto ne fracassasse il guscio).
L'impatto fu preciso: il guscio della chelonia vertebrata resistette, così la tartaruga visse felice e contenta, prodigandosi in innumerevoli virtuosi onanismi per festeggiare lo scampato pericolo.
La testa di Eschilo divenne invece una mousse... un patè... un semifreddo spumoso... un merluzzo in bagna dell'Afra.

Ora immagino che vi sia tutto più chiaro......... .......... ......... ma, vedendo i lineamenti dei vostri volti, ostentati come il Parmacotto che aspetta il suo destino nell'affettatrice della Conad, probabilmente immagino sbagliato.
D'altronde manacano al conto ancora due metà del vostro cervello.
Non mi soffermo quindi a chiedere chi, da allora, dal momento dell'inaspettata (ma benvenuta) morte di Eschilo, chi mai, perchè, dove, ancora perchè e quando, ha continuato a scrivere il copione delle vostre insopportabili e neniose lamentele tragiche quotidiane?
Che c'è di così triste? Tragico? Vi è morto il gatto? Vi è caduto un testicolo? Siete stitici da un lustro e tracimanti di popò? Vi tocca ospitarmi a casa vostra o mangiare quello che cucino io? Siete stati sodomizzati da un autotrasportatore bulgaro, setoloso e con l'ascella piccante e vi è piaciuto così tanto che ora avvertite la sua mancanza?
Probabilmente sì. Tutto questo, alimenta la voce tragica dell'encefalo di Eschilo (nonostante egli sia già stato ammazzato), ma piuttosto che fine avete fatto fare a quel bambino imbelle e rotondotto che abitava nell'altro encefalo, quello contrapposto all'Eschilo borbottone, e vi suggeriva le battute da ridere con tutta la pancia?

Ecco quindi il noccciolo della questione, l'aforisma: "I bambini sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato. (Keith Haring)"... e d aggiungo io: tu hai l'Alzheimer...

Ora, però se avete capito, bene, meglio per voi. Se non avete capito vi ricordo che la terza metà del vostro cevello (quella più ampia) resta sempre desolata come le pianure nei dintorni di Chernobyl.

P.S.: Per quanto riguarda la morte di Eschilo, state comunque attenti mentre passeggiate a capo scoperto, se a sorvolarvi non sono aquile regali con gustose tartarughe tra gli artigli, possono pur sempre passare dalle vostre parti grassi piccioni che cagano...

 
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