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UN TERMINE DI MODA: SOSTENIBILITÀ

Post n°94 pubblicato il 21 Settembre 2021 da retemediterraneo

 

Da un po’ di tempo questo termine infiora tutti i discorsi politici e non e ciò succederà ancora più di frequente dopo il G20-Agricoltura, di Firenze, dedicato appunto a questo tema.

Ricordando che Borghi d’Europa aveva dedicato, all’interno di ESOF- Euroscience Open Forum, manifestazione di grande prestigio svoltasi a Trieste il Settembre dello scorso anno, un convegno ed anche una pubblicazione sull’argomento, abbiamo pensato di chiedere un approfondimento su questo concetto al responsabile appunto di questa pubblicazione monografica dal titolo significativo di “Eurosostenibilità”, dott. Gianluigi Pagano.

“Il termine è effettivamente usato in maniera assai approssimativa, ci ha risposto. Il significato esatto sarebbe: ”che può essere mantenuto, sopportato” (De Mauro – Grande Dizionario Italiano dell’Uso) e si riferisce a condizioni di sfruttamento della Natura che non ne turbino gli equilibri.

La Natura è infatti come un vecchia madre suscettibile, che è disposta a dare qualsiasi cosa ai suoi figli, purché gliela chiedano nei modi dovuti e rispettandone gli equilibri.

Fin qui è tutto chiaro, ma come potrà l’uomo sfruttare i doni della Natura, se non impoverendola?

E’ questo appunto il difficile problema che ci si pone: difficile appunto, ma non di impossibile risoluzione.

Tuttavia non c’è un’unica maniera di approccio, ma tutte le attività umane, da quella dell’industriale a quella della massaia, dovranno porsi il problema di trovare la maniera di essere meno possibile di peso per gli equilibri naturali.

Partendo da questo concetto, nella pubblicazione che abbiamo editato abbiamo esposto come alcuni imprenditori virtuosi abbiano realizzato questo difficile miracolo nel proprio comparto.

E ci siamo occupati non solo di imprese di produzione, ma anche di aziende agricole e perfino di attività finanziarie, come quella di Laura Panizutti , poiché  anche in questo campo è necessario passare da un’attività di pura ricerca dell’utile ad una che, pur mirando ad un legittimo guadagno, miri ad investimenti socialmente utili.

Speriamo in questo modo di aver dato un esempio di come in tutti i campi sia possibile rispettare gli equilibri sociali e naturali, passando su questa terra in punta di piedi, cercando di non disturbare la nostra amata ma inflessibile Madre Natura”.

 

                                                            Gianluigi Pagano

 

 
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La storia de l'Altratavola al quarto incontro di informazione a Montebelluna- Germania,Toscana e Veneto a confronto

Post n°93 pubblicato il 26 Maggio 2021 da retemediterraneo

 Il quarto incontro di informazione di Borghi d'Europa a Montebelluna,presso il ristorante IppoBiciGrill, ha affrontato i temi della storia della Associazione l'Altratavola.

Nel 1989 Renzo Lupatin, padovano doc, fondava l'Associazione l'Altratavola

sotto il Patrocinio della rivista l'Etichetta, diretta da Luigi Veronelli.

Lupatin seguiva le iniziative speciali della rivista nelle province di Rovigo e Padova, una

passione che gli derivava da un lungo impegno politico-amministrativo nella comunità

padovana.

L'incontro con il giornalista Bruno Sganga, coordinatore delle iniziative editoriali di Luigi

Veronelli, aveva portato alla nascita del sodalizio e alla creazione di un percorso che

porterà a Borghi d'Europa.

L'Associazione l'Altratavola era nata per iniziativa di un gruppo di imprenditori e giornalisti del settore agro-alimentare,provenienti dal Piemonte, dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto.

L'Associazione ha sempre voluto collegare i diversi protagonisti della filiera ,in una sorta di

'triangolarità' originaria : produttori, operatori del mondo dell'informazione e della comunicazione,operatori commerciali (siano essi ristoratori, osti, enotecai,esercenti, macellai,gastronomi, ecc.).

Lo scopo : sviluppare iniziative di orientamento alimentare dei consumatori mediante campagne di informazione 'mirate' nelle comunità locali e creare una alleanza dei produttori e degli operatori commerciali onesti,capace di valorizzare il Made in Italy a Tavola.

Il Movimento aveva sempre esplicitato nel suo percorso storico,una sorta di riferimento 'ideale' alle battaglie che il giornalista enogastronomo Luigi Veronelli aveva condotto in difesa della qualità.

 

 

 

 

Così, dopo l'intervento di Renzo Lupatin, la parola è passata ai piatti di chef Accio del ristorante IppoBiciGrill che ha proposto (grazie al suggerimento di Bioemozioni,Erboristeria e Alimenti biologici di Montebelluna), le pappardelle integrali bio di Sapori di Sole (Toscana) ; i wurstel Alnatura (dall'Assia, Germania), di manzo e di pollo, in versione rigorosamente bio, con patate e una focaccia interpretata con le farine del Molino Filippi di Isola Vicentina ; il pane della Panetteria Pandolfo di Montebelluna.

Ha accompagnato il convivio il Pinot Grigio (DOC delle Venezie) CANEVETTE,Vino Spumante Brut, dell'azienda ONGARESCA di Costabissara (Vi).

“ Una vera scoperta – ha commentato Renzo Lupatin-in uno dei territori meno conosciuti per la produzione enoica della provincia di Vicenza. Il brut rivela subito le proprie qualità di finezza e persistenza, risultando rotondo ed armonico, nel suo piacevole e progressivo sviluppo carbonico”.

 

 
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Alla scoperta della Biodiversità agraria con gli Agricoltori Custodi

Post n°92 pubblicato il 13 Ottobre 2015 da retemediterraneo

La Biodiversità marchigiana è stata al centro dell’incontro “Dalla tradizione il futuro”, relativo al ciclo di appuntamenti “I Giovedì del Gusto” organizzati da Regione Marche in occasione di Expo 2015.

Il lungo dibattito sulla Biodiversità ha portato a riconoscerle un ruolo fondamentale nello sviluppo sostenibile del progresso umano, soprattutto in campo agricolo, dove è costituita da una numerosa quantità di colture vegetali ed animali che si sono affermate nel corso dei millenni.

Ogni territorio racchiude ricchezze uniche che ne caratterizzano la specifica identità: la varietà o razza locale; lo stretto legame tra risorsa territoriale e gli usi, le conoscenze, le abitudini e tradizioni della popolazione; l’attività degli Agricoltori Custodi che rappresentano nel territorio un punto di eccellenza per la conservazione, la gestione, l’informazione e la divulgazione del materiale genetico autoctono.

Gli “Agricoltori Custodi” recuperano o tutelano colture ancestrali, più che mai attuali nel gusto, ma soprattutto sane e non geneticamente modificate; riscoprono sapori antichi e ci insegnano come la terra possa essere davvero generosa e meritevole di rispetto. Grazie a questi agricoltori ed allevatori, che per passione, cultura e dedizione hanno creduto nelle loro coltivazioni conservandole nel tempo, in occasione dell’incontro di Milano, abbiamo potuto affrontare un percorso di conoscenza e scoperta delle eccellenze che il territorio regionale può offrire.

Dalla Cicerchia di Serra de’ Conti, antichissimo legume diffuso nell’area mediterranea e nel centro sud della nostra penisola che dopo decenni di abbandono è stato recuperato e coltivato nelle colline marchigiane, alla Sapa (nettare d’uva), un mosto cotto che un tempo si preparava con grande cura in tutte le famiglie contadine, il percorso ha veramente rappresentato una scoperta di tradizioni e culture che formano un patrimonio di eccellenza, non imitabile.

 
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‘Comunicare per Esistere’ è partito da Conegliano, da Caffè Local

Post n°91 pubblicato il 01 Ottobre 2015 da retemediterraneo

Le giornate di informazione di ‘Comunicare per Esistere,Stati Generali della Comunicazione Territoriale’, hanno aperto i battenti giovedì 17 settembre a Conegliano, presso il ‘salotto’ di Caffè Local, in via Lourdes.

Da qualche settimana, infatti, i commercianti e gli artigiani della zona sono impegnati a promuovere iniziative di informazione,capaci di trasmettere ai cittadini tramite i media notizie utili.

L’incontro è servito a presentare la ‘squadra’ degli imprenditori che è intervenuta nei giorni successivi in Istria, per presentare le eccellenze di Conegliano e della Sinistra Piave.

Una degustazione dei prodotti proposti dagli operatori locali ha ‘chiuso’ l’appuntamento.

I pasticci ‘artigianali’ di Marina (Pasta e Dintorni) ; i salumi (sopressa con il filetto e prosciutto Daniel) della Macelleria Edoardo Zambon ; i prodotti tipici di Giuseppe di Verso Sud ( dalla Puglia) ; i vini dell’azienda agricola Toni Doro ; il pane di Gianni Pellegrinet ; il caffè (come lo vuoi tu!, recita l’azzeccato refrain) di Caffè Local.

Ospiti della serata Roberto ed Eros, per raccontare come attraverso il PandaRaid (che parte da Madrid e continua nelle coste africane), si arriva a donare materiale scolastico e cartoleria ai bimbi di quelle regioni troppo spesso dimenticate.

 
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Il Monticano nasce a Cozzuolo : come i vini di Sarah dei Tos.E non dimenticate il ristorante al Larin, da Bepo !

Post n°90 pubblicato il 09 Luglio 2015 da retemediterraneo

Il Monticano (Montegan in veneto, anticamente Motegan) è un fiume del Veneto che scorre completamente in provincia di Treviso.
L'origine del nome forse risale al verbo monticare, perché un tempo i pastori lo usavano come via di collegamento tra la pianura veneta e le montagne. Un'ipotesi forse più certa lo fa derivare dal nome latino Monticanus, probabilmente un centurione romano che aveva ricevuto come premio dei terreni nella zona delle sorgenti.

Nasce sul monte Piai (540 m), piccolo rilievo presso Cozzuolo di Vittorio Veneto, da tre sorgenti. Da qui scaturiscono i rami detti rispettivamente Monticanello, rio Montagnana e rio Col di Stella. Convenzionalmente viene considerata come sorgente principale quella del rio Montagnana. La più spettacolare è quella da cui origina il rio Col di Stella, che non è però visitabile perché un pozzetto di captazione delle acque ne impedisce la vista; si trova in località le Perdonanze, a pochi metri da una stradina panoramica frequentata da cicloturisti.

Dopo un percorso di poco più di un centinaio di metri, il rio Col di Stella forma una cascata di circa 50 metri, denominata Pisson, un tempo ben più copiosa. La pozza alla base della cascata è facilmente raggiungibile ed è meta di escursioni didattiche. L'accesso è assai spettacolare: si percorre una forra di marna, arenaria e conglomerato, che identificano le origini geologiche non solo del monte Piai ma di tutti i colli circostanti.

Il piccolo centro di Cozzuolo (comune di Vittorio Veneto), si trova a sudovest di Ceneda, raccogliendosi ai piedi di una catena di modesti rilievi collinari in buona parte coltivati a vigneto.

La Chiesa di Cozzuolo era un' antica cappella affiliata alla cattedrale di Ceneda, nel 1640 divenne curaziale e nel 1942 parrocchiale. L'edificio attuale fu costruito nel 1840 senza demolire la cappella originale che sussiste, con le sue linee tardo-romaniche, sul suo fianco nord. Il caratteristico campanile neoromanico, progettato da Domenico Rupolo, è del 1922-23.Tra le opere qui custodite, la pala della Madonna della Salute con san Rocco e altri santi di Antonio Dal Favero (1887), una Madonna addolorata di Giovanni Sasso sull'altare di sinistra, e il dossale ligneo policromo dell'altare di destra, pregevole opera del 1617.
chi_siamo


Sarah dei Tos è una 'bocconiana' ritornata nelle vigne. Mai scelta fu più saggia.
La Vigna di Sarah è un’azienda vitivinicola giovane e frizzante che rispecchia una terra dai mille colori e profumi accarezzata dal sole e dal vento. E’ stata creata nel 2010 da Sarah Dei Tos, nata e cresciuta nella terra del Prosecco, lungo la fascia collinare fra le colline di Vittorio Veneto.
L’azienda guidata da Sarah Dei Tos nel 2014 è diventata anche agriturismo. Un bed and breakfast tutto nuovo, che trova posto a Vittorio Veneto, molto confortevole e ben attrezzato, ricavato dal recupero di una casa colonica autoctona.
Vittorio Veneto sorge alle pendici delle Prealpi Trevigiane e con i suoi 450 ettari di vigneto rappresenta uno dei comuni più importanti della denominazione Conegliano Valdobbiadene ed è caratterizzata da diverse rive interessanti sotto il profilo viticolo: Manzana, Carpesica, Formeniga e appunto Cozzuolo, piccolo borgo situato su una ripida pendice collinare ricoperta da splendide vigne.Nel dialetto della zona pedemontana della Marca trevigiana il termine riva è sinonimo di vigneto situato in una collina il più delle volte molto scoscesa. La Vigna di Sarah Le Rive di Cozzuolo è perciò un Prosecco Superiore DOCG Conegliano Valdobbiadene che proviene integralmente dalla località Cozzuolo – una delle 43 Rive all’interno dei quindici comuni del Conegliano Valdobbiadene – e permette di apprezzare tutte le sfumature che questo particolare territorio conferisce al vino. La sua produzione è ridotta, rispetto al classico Prosecco, a 130 quintali per ettaro, con l’obbligo della raccolta manuale delle uve e dell’indicazione dell’annata.
È il prodotto di uno specifico vigneto che cresce in una zona con particolare vocazione vinicola, dove il terreno e il clima regalano al vino particolari caratteristiche organolettiche. La vendemmia manuale obbligatoria, consente di preservare l’integrità delle bucce degli acini, fondamentale per la conservazione e il successivo trasferimento degli aromi nel vino.

Il prosecco di Sarah lo potrete degustare al ristorante il Larin, da Bepo.
Il "larin" è il grande focolare della casa colonica che ospita il ristorante sulle colline di Vittorio Veneto,a due km dall'uscita dell'autostrada Vittorio Veneto Sud.Nella cucina regna il rispetto per il ciclo delle stagioni e nella scelta degli ingredienti.
La carne alla griglia fà da padrona:costate e fiorentine di scottona nazionale,fassona piemontese,chianina toscana e angus oppure spiedi,arrosti o selvaggina.Sfiziosi sono gli antipasti.Tra i primi non manca mai la pasta e fagioli o il radicchio e fagioli .La pasta,i ravioli,i gnocchi e i dolci sono rigorosamente fatti in casa.Terrazzo all'aperto per le calde serate estive.

 

 
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