Creato da lauro_58 il 10/11/2006

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A volte ho vinto, molto più spesso ho perso. Cammino tra le strade della speranza senza ripari. E se inizia a piovere, mi fermo e guardo attorno. Poi alzo il bavero del cappotto, accendo una bionda e ricomincio a camminare.

 

 

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Runner ...

Post n°309 pubblicato il 22 Febbraio 2013 da lauro_58

La strada è impelagata nella pioggia mentre macino chilometri al ritmo di un delta blues esogeno alla Skip o Elmore James. Musica di gente dal colore della terra che lavorava e della musica che suonava in quel triangolo del Mississippi all’alba del secolo scorso. Mi domando per quale motivo abbia infilato scarpe da running e tuta se minacciava pioggia, poi penso a come stanotte mi sono svegliato con i pori della pelle che sembravano rubinetti aperti e la testa un blocco notes pieno di appunti confusi. Cosa volete, la mia voglia di correre deve avere qualcosa di patologico perché tutto ciò che richiede una fottuta passione è roba per me. Per spiegare meglio il concetto, parlando di uomini, mi domando quanti di quelli che sto incrociando hanno davvero il cazzo pulito e il cuore in pace. Sono sicuro che per molti di loro le abluzioni intime siano pura circostanza, un po' d'acqua, un’asciugata e via andare. I veri lavaggi si fanno solo in previsione di una scopata però, pur ammettendo abbiano l'uccello in grande spolvero, mi piacerebbe sapere cosa ci mettono dentro ogni colpo di reni. Magari il calcetto il martedì, tennis il venerdì, stadio la domenica, gite fuori porta che seguono visite in chiesa per una messa e intanto fottersi in pace la collega d'ufficio se ci sta. E poi dopo leggere qualcosa, un libro consigliato da una recensione in modo da cambiare orientamento politico con la convinzione di farlo con cognizione di causa.

Sapete cosa mi succede quando mi dicono che il mio difetto più grande sia parlare poco o “tu non chiami mai …”. Mi spariscono le parole. In generale cerco di non giudicare mai, di non essere saccente. Direi di essere timido se non risulti quasi una parolaccia di questi tempi e allora la cambio con riservato. Diffido della sicurezza tout-court e la parola intellettuale la uso con cautela. Diffido di quelli che hanno sempre la buona ricetta per vivere, per guadagnare, per sperare, per chiavare, pregare, apparire, conoscere, diffondere; diffido di chi si crede in grado di dare amore ma non sa dare pace alla propria compagna, di chi parla di donne, di seduzione, di musica o sguardi utili allo scopo, di chi sa dove segnare le date importanti per non scordarle, S. Valentino, la festa della donna, quella del papà. Si è innamorati, compagni e figli tutto l’anno e che cazzo. Diffido di chi è così bigotto da non ammettere di aver bisogno di masturbarsi per non impazzire quando si sente solo. Diffido di chi crede che la dignità dei lavoratori sia solo un affare di sinistra e poi da il culo e tempo al capo nella speranza di una tacca sulla giacchetta. E diffido anche di chi cerca qualcuno che sia bello, brillante, che sappia far ridere, che stupisca, che sia colto e sensibile, sportivo e premuroso, dolce e amaro, biondo, moro e rosso, che sappia sempre cosa vuole e cerchi tutta questa roba in una persona sola. Tu in verità non cerchi nessuno.

E allora corri runner, corri idiota che ti devi sfogare anche se nella pioggia ormai sei impelagato anche tu…

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