Post n°335 pubblicato il 16 Gennaio 2014 da lauro_58
C’è un vortice di polvere fuori e c’è vento che avvolge come un panno gelido. Le raffiche irregolari scompigliano le chiome degli alberi e terrorizzano l’erba. Se non stessi aspettando il mio caffè, potrei dire d’essere di fronte a un quadro naif, pieno di segni parziali composti da colori spalmati con pennelli dalle setole sdentate e di strisce irregolari posate una dopo l’altra con cosciente pazzia. Non fosse una istantanea visiva d’emozioni raccontate al cuore, potrebbe essere la scena d’una tempesta totale, completa d’occhi ciechi, teste calve, bocche asciutte, cuori secchi e passanti opachi. Una di quelle che ogni tanto monta nel mio petto, scoppia nella testa e si dissolve negli occhi. |
Post n°334 pubblicato il 31 Dicembre 2013 da lauro_58
E’ stato un anno pieno di cambiamenti, eppure convalescente, parziale, barricato dietro un planning di tentativi, alcuni andati a buon fine altri meno. Come sempre d’altronde e come sempre per chi non cerca scorciatoie, tagliare molto e conservare poco è essenziale per non cedere il passo all’idea che la vita sia sinonimo di rinunce. E’ l’unico modo per sfuggire all’immobilismo. Hai presente un basso a cui le note che produce sembrano un’occasione d’armonia sprecata e cerca sempre una nuova croma o un nuovo diesis, per una melodia migliore? Oppure un runner che ama la strada perché non ti chiede nulla di più di ciò che puoi dare? Esiste qualcosa di consolatorio che ti aiuta in certi momenti, una specie di overdose di vita che ti spari quando stai per arrenderti e cedere i diritti alla notte. Spostare i tuoi limiti un po’ più in la. A volte funziona sai, funziona! Anche davanti a quella specie di falò per puttane infreddolite che finge di scaldarti e invece ti accerchia con i suoi papponi di merda. Bisogna solo capire che nella vita, gli inizi, non contano un cazzo. Conta la restanza, come dice J. Derrida e partecipare alla gang-bang del presente, sperando di conservare un pò di passato, meritarsi un briciolo di futuro e intanto spostare i propri limiti un po’ più avanti. Buon a tutti. |
Post n°333 pubblicato il 29 Novembre 2013 da lauro_58
Quando perdo qualcosa che non riesco a sostituire, quando faccio del mio meglio e alla luce dei fatti non è nulla, quando ottengo quello che voglio ma non è quello di cui ho bisogno, vorrei solo che la proiezione mentale non esista. Che un bacio sia un bacio, un abbraccio sia un abbraccio, una carezza solo una carezza e che le prugne siano prugne. Ho iniziato a costruire la mia casa sotto un albero di prugne, con pavimenti in cotto, muri e davanzali, tavoli, sedie, polvere e tutto quello che c’è dietro un bacio. Un posto dove non ero mai solo e per questo mi sentivo bene. C’era un albero, un albero vecchio, con i rami cuciti di marrone, le foglie legate di verde ed i frutti appesi di rosso. La terra si alzava fino alle ginocchia, perché potessi sentirne il profumo e vedere come sarebbe stato il tempo. Succedeva tutte le volte che volevo. E ho costruito casa. E ho comprato un vaso. E ho colto le prugne. E quando il tempo diventa polvere e le sporca, le pulisco. Ci tengo siano rosse e lucide. Come il cuore, come gli occhi, come quando perdo qualcosa e cerco di rotrovarlo.
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Post n°332 pubblicato il 05 Novembre 2013 da lauro_58
… c'è questo silenzio che mette a disagio; sembra che gli oggetti aspettino uno scampolo d’attenzione e scegliere cosa guardare sembra più una rinuncia, una sorta d’ingiustizia. Come se puntare l’interesse su qualcosa equivalga ad uccidere qualcos’altro creando zone di vuoto o uragani, senza una soluzione di mezzo perché si esercita un limite non conoscendone le potenzialità. Certo, la parzialità è sempre il risultato di un limite, ma uno sguardo, un pensiero, un giudizio allora cosa sono?
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Post n°331 pubblicato il 02 Novembre 2013 da lauro_58
Tra Jean-Michel e i suoi trentadue anni, passati ormai da un pezzo, c'era di mezzo quell'imprescindibile consapevolezza che nulla sarebbe potuto tornare ne cambiare ed è per questo che, se gli avessero chiesto il momento preciso in cui le cose, per lui, cambiarono definitivamente, avrebbe saputo rispondere con esattezza. Ormai poteva decidere in libertà e anche se questa potrebbe sembrare una grande conquista, a lui non sembrava un granché. |
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 14/02/2015 alle 19:24
Inviato da: lisalibera
il 31/12/2013 alle 18:57
Inviato da: lisalibera
il 08/12/2013 alle 08:18
Inviato da: lauro_58
il 15/10/2013 alle 11:31
Inviato da: lauro_58
il 15/10/2013 alle 11:29