ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 27/06/2014

RIFLESSIONE SU DIO CHE NON CI ABBANDONA

Post n°9083 pubblicato il 27 Giugno 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Dio non ci abbandona mai. Quest’affermazione che esprime una delle più importanti certezze  della fede cristiana, non rappresenta un dato scontato per la vita dell’uomo di oggi. Nel disorientamento generale, in un mondo sempre più  condizionato dagli universi della comunicazione mediatica, e tuttavia altrettanto segnato da relazioni instabili  e poco significative per la vita delle persone, spesso passa l’idea di un Dio lontano, di un Dio a cui non interessa della vita degli uomini, di un Dio che ha abbandonato l’umanità.
Guardando tutto ciò che sta accadendo attorno a noi e nel mondo molti si pongono un interrogativo: Dio ci ha abbandonati?

No: non ci ha abbandonati. Dio non abbandona mai. Ma vista la nostra presunzione di stare nel giusto (sia la Chiesa, sia la società, con il “mondo” sempre più padrone della Chiesa, dato che il “padrone del mondo” fa di tutto per sedurre la Chiesa) vuole vedere fino a che punto siamo disposti a fare a meno di Lui. Non è che Dio abbia ribrezzo di noi e del nostro agire, ma proprio per il rispetto che porta alla nostra libertà, dono Suo, ci lascia procedere da soli, verso il burrone. In fondo non siamo più “bambini”. Noi stessi amiamo definirci “cristiani adulti”. E Dio ci rispetta in questa presunzione. C’è tutta l’eleganza e la finezza di Dio in questa permissione: chi vuole andare dietro a Lui ne ha facoltà, esattamente come chi va altrove, senza che Dio punti il dito, lasciando ai figli scapestrati la possibilità di andarsene da casa a dilapidare il patrimonio. In effetti un’accusa farebbe ulteriormente il gioco del demonio: non perché sia giusto peccare, ma perché comunque l’atteggiamento giusto nei confronti del peccatore, nella logica di perfezione tipica del Padre, è la misericordia.

Il Signore non ci chiede di salvare nessuno: a salvare ci pensa Lui. Noi siamo solo chiamati a rendere testimonianza della Verità della rivelazione del Suo modo di fare. Ci compete di fidarci, non di costringere qualcuno a fidarsi o di giudicare chi non si fida. Necessariamente dovremo comunque avere un giudizio severo sul peccato del mondo che vorrebbe costringere noi a non fidarci di Dio, facendoci confluire in logiche estranee alla fede cristiana. Ci vuole tanta umiltà per non mancare di carità verso chi sappiamo essere clamorosamente in errore. Ci vuole anche molta pazienza: oggi, persino in una certa modalità di Chiesa, se non sei “allineato” non interessi più. Se non ragioni secondo un certo schema, ti “moltiplicano per zero”, proprio mentre moltiplicano gli inviti ad “accogliere tutti”. Se ci sei, bene; ma se poi pensi, dipende… 

In fondo il mondo crede di essere buono, bello, interessante e giusto. C’è il progresso, la scienza, la democrazia; non ci sono (da noi) le guerre. Anche la Chiesa lo sostiene. E invece… Altro che “non ci sono le guerre”! In molti cuori di questo mondo “grasso e felice” c’è il disastro interiore di una società che svuota dentro… mancano principi e valori, il desiderio di un senso alla vita, perciò riempita di idoli e “aiutini” chimici; siamo schiavi come non lo è mai stato chi lo era fisicamente; nei sogni e nei desideri, più di chi lo è stato nei tempi e negli spazi. Cerchiamo la felicità e viviamo infelici, delusi dalle nostre illusioni: tecnologie, ultime mode, forma fisica, accettazione da parte degli altri, mentre ci facciamo omologare al mondo… E’ la contraddizione, tragica e triste, della società “libera” di oggi, soggetta al principe di questo mondo, il più grande ingannatore esistente. L’uomo, invece di  fare di tutto per piacere a Dio, lotta per piacere agli uomini. Lo fa spesso anche la Chiesa, che dovrebbe condurre a Dio. Non si crede più che i “no” (a Dio) del mondo mi omologano, mentre i “no” (al mondo) per Dio mi liberano. Così noi, tronfi abitatori e artefici dell’epoca sfavillante della ragione, la ville lumière della civiltà materiale contrapposta alle “tenebre” della metafisica, presumiamo di aver capito tutto, sperimentando il buio interiore che ci atterrisce e fa compiere a non pochi disperanti bruttezze.

Ed ecco come il Signore risponde a questa riflessione.  Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 1,22-25.28-32.

Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.     

Ti ringraziamo Signore, perché non ci lasci mai soli: il Tuo Santo Spirito ci consola e ci spiega ogni cosa.

 
 
 

FESTA DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESU', CHE E' IL SIMBOLO DELL'AMORE

Post n°9082 pubblicato il 27 Giugno 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Per spiegare il contenuto dell'espressione «Cuore di Gesù», possiamo ispirarci all'uso corrente della parola «cuore». Dicendo di una persona «che ha cuore», o che è «uno di cuore», si intende presentare ciò che egli possiede di meglio e di più profondo. E dire, al contrario, che è una persona «senza cuore», si intende esprimere un giudizio estremamente negativo nei suoi riguardi. Anche nella tradizione plurimillenaria della nostra civiltà occidentale e nella storia concreta di ogni uomo, la parola «cuore» è legata strettamente alla esperienza dell'amore. Nella nostra cultura, nel linguaggio comune, la parola «cuore» conserva tutta la sua profondità degli affetti, dei sentimenti, delle relazioni interpersonali. Nel Nuovo Testamento, agganciandosi all'Antico, si usa il termine «cuore» come sede dei sentimenti, degli affetti, e anche sede dell'intelletto, della volontà, sorgente dei pensieri e delle decisioni. Il «cuore» è soprattutto il vero centro dell'uomo a cui Dio si rivolge. È anche per questo che tanto giustamente Dio viene detto: «esperto conoscitore del cuore». Ora, proprio l'espressione significativa «Cuore di Cristo» è la parola più adeguate più alta per designare tutto il mistero di Gesù, per entrare nella profondità della sua figura di Figlio di Dio fatto uomo, divenuto, con l'incarnazione, l'umile Figlio dell'uomo crocifisso e poi risuscitato. Nel Cuore di Cristo, noi incontriamo il luogo in cui Dio ha rivelato tutto se stesso, il luogo in cui - come ha contemplato l'evangelista Giovanni, guardando al costato trafitto del Crocifisso - il Padre ha effuso sul mondo il dono dello Spirito Santo, l'Amore comune del Padre e del Figlio. Nel Cuore di Cristo ogni uomo assetato d'infinito incontra il mistero incommensurabile di Dio. Ed è ancora nel Cuore di Cristo, che ci «viene messo di fronte» il simbolo dell'amore incomprensibile e disinteressato, dell'amore che vince nella debolezza, che trionfa nello scoraggiamento, che dona la vita dopo essere stato messo a morte: di quell'amore-carità che è Dio. Con questa fatidica parola «CUORE DI GESÙ» si viene a proclamare che Dio è «sempre vicino» all'uomo che soffre, geme, prega, «s'interroga», qualche volta perplesso: «Dio mio, perché mi hai abbandonato?»

CONSACRAZIONE AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU'

Cuore Sacratissimo di Gesù, Cuore amabilissimo del nostro Redentore, Cuore di padre, di fratello, di amico delle anime nostre, quanto siamo debitori al tuo Amore per noi! Dal tuo Cuore adorabile abbiamo ricevuto tanti benefici e favori e abbiamo ottenuto le grazie più belle per la santificazione delle nostre anime.
Cuore dolcissimo di Gesù, Ti sei consumato d'amore per noi, Ti sei donato totalmente a noi per la nostra salvezza. Oggi vogliamo consacrarci tutti al tuo Cuore divino. Siamo tuoi per natura e per grazia e tuoi vogliamo essere nel tempo e nell'eternità. Ci doniamo totalmente a Te: Ti doniamo tutto il nostro essere, il nostro corpo, la nostra anima, il nostro cuore. Cuore dolcissimo di Gesù, Ti doniamo la nostra memoria per ricordare sempre le dolcezze del tuo amore, la nostra mente per apprendere solo la bellezza del tuo Cuore divino, la nostra volontà per amare soltanto il tuo amabilissimo Cuore, la nostra libertà per vivere obbedendo soltanto alla tua santa Volontà.
Cuore Sacratissimo di Gesù, delizia dell'Eterno Padre, conforto dei cuori afflitti, accetta e gradisci l'offerta irrevocabile dei nostri cuori. Racchiudi tutti e per sempre nel tuo Cuore Sacratissimo, affinchè, uniti a Te sulla terra, restiamo per sempre insieme a Te in Paradiso. Così sia.

 
 
 

MONZA, A SCUOLA SERIE DVD DI STORIE DI BAMBINI TRANS E CARTONI ANIMATI GAY

Post n°9081 pubblicato il 27 Giugno 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Con settembre nelle scuole di Monza gli alunni da 6 a 16 potranno esser inseriti in percorsi formativi di dichiarato impianto gender seguendo il programma curato dal Progetto Rainbow che, con la solita foglia di fico della lotta al bullismo omo-trasfobico, impongono l’ideologia di genere.

Nel caso specifico si parla di un lungo corso di approfondimento, composto da convegni, incontri, questionari e dvd di filmati che raccontano, per esempio, di un bambino divenuto bambina o di un criceto che si innamora di quella che lui credeva essere una compagna ed invece scopre essere maschio.

A Monza, dall’anno prossimo, tutte le scuole della città potranno aderire al Progetto Rainbow, un programma finanziato dall’Unione Europea che ha l’obiettivo di combattere il bullismo omofobico e “informare” bambini dai 6 ai 16 anni sui temi cari alle associazioni Lgbt.

Non è un caso unico in Italia, ma emblematico, quello di Monza. Per impedire il bullismo, che colpisce il 24 per cento degli omosessuali (contro il 14,2 per cento degli eterosessuali – cifre del report 2011 dell’Istituto Nazionale di statistica), il Comune pubblicizza con una mozione un progetto che promuove idee socio-pedagogiche su identità di genere e “stereotipi” che con il bullismo, però, hanno poco a che fare.

LA MOZIONE. Alessandro Gerosa (Sel), promotore della mozione, illustra sul suo sito l’intento pedagogico del programma. Il progetto Rainbow va portato nelle scuole monzesi «perché tutt* le/i alunn* nell’età della crescita scolastica possano sviluppare un’identità di genere ed un orientamento sessuale consapevole». Il kit didattico comprende 9 dvd, cortometraggi da vedere in classe, che insieme a vari questionari mettono a tema l’identità di genere e altre tematiche Lgbt.

LA PROTESTA DELLE FAMIGLIE. Dopo l’approvazione della mozione, a fine maggio, l’assessore all’istruzione Rosario Montalbano ha inviato una lettera a tutti i dirigenti di Monza per pubblicizzare il progetto, che potrà essere portato a scuola già da settembre 2014. «Ovviamente aderire al progetto non è obbligatorio. Sono i consigli d’Istituto a decidere, però è preoccupante questa pubblicizzazione da parte della politica», afferma Francesca, professoressa di una scuola media statale di Monza. «Di progetti sull’affettività ne vengono proposti tanti, e tutti vanno valutati e votati dal consiglio», prosegue.
Secondo la professoressa, «l’educazione su questi temi spetta ai genitori e agli insegnanti, non ai lobbisti delle associazioni gay o ai politici». Per questo, come altre insegnanti, Francesca ha partecipato a un incontro il 12 giugno, nella sede del Cittadino di Monza, promosso da un gruppo di famiglie che hanno protestato contro la mozione Rainbow. Il portavoce delle famiglie Marcelo Fiaes ha attaccato la giunta, che «ignora il diritto dei bambini a vivere un’infanzia sana, lontana dalle pressioni sessiste».

IDEOLOGIA GENDER. Per rispondere alla mozione Rainbow, il “Forum delle Famiglie” di Monza e Brianza ha promosso «un percorso di avviamento di un coordinamento», con l’obiettivo entro settembre di «portare conoscenze alle nostre famiglie in merito alla questione ideologia di genere». Alcuni dei genitori che fanno parte del Forum sono indignati del fatto che la giunta abbia potuto approvare un progetto che promuove omosessualità e transessualità ai bambini. Il bersaglio delle polemiche è soprattutto il film “Da Lucas a Luus”, che sponsorizza la transessualità a bambini fra gli 8 e i 10 anni, parlando di una “bambina”, nata bambino.
La rabbia dei genitori non si limita al contenuto dei cortometraggi: «È l’intero percorso pedagogico proposto che contestiamo», spiega uno dei genitori che ha partecipato all’incontro anti-Rainbow. Gli psicologi delle associazioni Lgbt, nel loro dossier per maestri e bambini, non si limitano infatti al folklore politically correct, suggerendo l’uso di parole neutre per evitare discriminazioni («dite “la persona che dirige” e non “il direttore” o “la direttrice”», scrivono), ma impongono di etichettare come discriminatorie tutte le affermazioni “eterosessualiste” e l’idea che l’orientamento sessuale eterosessuale è «naturale e ovvio» o che «l’essere “maschile” sia essere attratti dalle femmine» e viceversa.

«SNATURA IL RUOLO DELLA SCUOLA». Per far passare questi concetti, il progetto utilizza i cortometraggi. Oltre al film su Luus, nato Lucas, c’è il cartone “Bob”. Soggetto: «Un criceto vede di sfuggita una cricetina femmina e vuole fare di tutto per conquistare il suo cuore. È disposto persino ad inseguirla in capo al Mondo. Ma lo aspetta una grande sorpresa… (è un maschio, ndr)». In “Danny’s Parade” si racconta invece la storia di un ragazzo gay. L’obiettivo degli alunni, scrivono i pedagoghi delle associazioni Lgbt, è scoprire «cosa sono la giornata internazionale del Coming Out e il Gay Pride, e cosa significa Coming Out».
I cortometraggi non sono apprezzati dal consigliere monzese di Forza Italia, Pierfrancesco Maffè. Quello promosso dalla giunta, secondo lui, «è un progetto diseducativo, che va a snaturare il ruolo della scuola». Ciò che colpisce Maffè è che «a portare avanti questo attacco al sistema educativo con una mozione pretestuosa e non determinante per la maggioranza siano stati esponenti di sinistra che dichiarano di rappresentare a sinistra i cattolici».

Fonte: Tempi - notizieprovita.it -

 
 
 

FESTA IN ONORE DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESU'

Post n°9080 pubblicato il 27 Giugno 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Sacro Cuore di Gesù, confido in Te!;
Dolce Cuore del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più!;
O Gesù di amore acceso, non Ti avessi mai offeso!.


Queste sono alcune delle tante amorose e devote giaculatorie, che nei secoli sono state e sono pronunciate dai cattolici in onore del Sacro Cuore di Gesù, che nella loro semplice poesia, esprimono la riconoscenza per l’amore infinito di Gesù dato all’umanità e nello stesso tempo la volontà di ricambiare, delle tante anime infiammate e innamorate di Cristo.
Al Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa Cattolica, rende un culto di “latria” (adorazione solo a Dio, Gesù Cristo, l’Eucaristia), intendendo così onorare: I – il Cuore di Gesù Cristo, uno degli organi simboleggianti la sua umanità, che per l’intima unione con la Divinità, ha diritto all’adorazione; II – l’amore del Salvatore per gli uomini, di cui è simbolo il Suo Cuore.
Questa devozione già praticata nell’antichità cristiana e nel Medioevo, si diffuse nel secolo XVII ad opera di S. Giovanni Eudes (1601-1680) e soprattutto di S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690). La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, probabilmente nel 1685.
Santa Margherita Maria Alacoque, suora francese, entrò il 20 giugno 1671 nel convento delle Visitandine di Paray-le-Monial (Saone-et-Loire), visse con grande semplicità e misticismo la sua esperienza di religiosa e morì il 17 ottobre 1690 ad appena 43 anni.
Sotto questa apparente uniformità, si nascondeva però una di quelle grandi vite del secolo XVII, infatti nel semplice ambiente del chiostro della Visitazione, si svolsero le principali tappe dell’ascesa spirituale di Margherita, diventata la messaggera del Cuore di Gesù nell’epoca moderna.
Ella già prima di entrare nel convento, era dotata di doni mistici che si accentuarono con la sua nuova condizione di religiosa; ebbe numerose manifestazioni mistiche, ma nel 1673 cominciarono le grandi visioni che resero famoso il suo nome; esse furono quattro rivelazioni principali, oltre numerose altre di minore importanza.
La prima visione avvenne il 27 dicembre 1673, festa di s. Giovanni Evangelista, Gesù le apparve e Margherita si sentì “tutta investita della divina presenza”; la invitò a prendere il posto che s. Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena e le disse: “Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”.
Una seconda visione le apparve agli inizi del 1674, forse un venerdì; il divin Cuore si manifestò su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce, perché dal primo istante che era stato formato, era già pieno d’ogni amarezza.
Sempre nel 1674 le apparve la terza visione, anche questa volta un venerdì dopo la festa del Corpus Domini; Gesù si presentò alla santa tutto sfolgorante di gloria, con le sue cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo mirabile petto che rassomigliava ad una fornace e essendosi aperto, ella scoprì l’amabile e amante Cuore, la vera sorgente di quelle fiamme.
Poi Gesù lamentando l’ingratitudine degli uomini e la noncuranza rispetto ai suoi sforzi per far loro del bene, le chiese di supplire a questo. Gesù la sollecitò a fare la Comunione al primo venerdì di ogni mese e di prosternarsi con la faccia a terra dalle undici a mezzanotte, nella notte tra il giovedì e il venerdì.
Vennero così indicate le due principali devozioni, la Comunione al primo venerdì di ogni mese e l’ora santa di adorazione.

La quarta rivelazione più meravigliosa e decisiva, ebbe luogo il 16 giugno 1675 durante l’ottava del Corpus Domini. Nostro Signore le disse che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, aggiungendo: “Ciò che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati che fanno questo”.
Gesù chiese ancora che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, fosse dedicato a una festa particolare per onorare il suo Cuore e con Comunioni per riparare alle offese da lui ricevute. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di questa devozione, il padre spirituale di Margherita, il gesuita san Claude de la Colombiere (1641-1682), superiore della vicina Casa dei Gesuiti di Paray-le-Monial.
Margherita Maria Alacoque proclamata santa il 13 maggio 1920 da papa Benedetto XV, ubbidì all’appello divino fatto attraverso le visioni e divenne l’apostola di una devozione che doveva trasportare all’adorazione dei fedeli al Cuore divino, fonte e focolaio di tutti i sentimenti che Dio ci ha testimoniati e di tutti i favori che ci ha concessi.
Le prime due cerimonie in onore del Sacro Cuore, presente la santa mistica, si ebbero nell’ambito del Noviziato di Paray il 20 luglio 1685 e poi il 21 giugno 1686, a cui partecipò tutta la Comunità delle Visitandine.
A partire da quella data, il movimento non si sarebbe più fermato, nonostante tutte le avversità che si presentarono specie nel XVIII secolo circa l’oggetto di questo culto.
Nel 1765 la Sacra Congregazione dei Riti affermò essere il cuore di carne simbolo dell’amore; allora i giansenisti intesero ciò come un atto di idolatria, ritenendo essere possibile un culto solo al cuore non reale ma metaforico.
Papa Pio VI (1775-1799) nella bolla “Auctorem fidei”, confermava l’espressione della Congregazione notando che si adora il cuore “inseparabilmente unito con la Persona del Verbo”.
Il 6 febbraio 1765 papa Clemente XIII (1758-1769) accordò alla Polonia e all’Arciconfraternita romana del Sacro Cuore la festa del Sacro Cuore di Gesù; nel pensiero del papa questa nuova festa doveva diffondere nella Chiesa, i passi principali del messaggio di s. Margherita. Diceva la santa che “l’amore rende le anime conformi”, cioè il Signore vuole ispirare nelle anime un amore generoso che, rispondendo al suo, li assimili interiormente al divino modello.
Le visioni e i messaggi ricevuti da s. Margherita Maria Alacoque furono e resteranno per sempre un picco spirituale, dove venne ricordato al mondo, l’amore appassionato di Gesù per gli uomini e dove fu chiesta a loro una risposta d’amore, di fronte al “Cuore che si è consumato per essi”.
La devozione al Sacro Cuore trionfò nel XIX secolo e il convento di Paray-le-Monial divenne meta di continui pellegrinaggi; nel 1856 con papa Pio IX la festa del Sacro Cuore divenne universale per tutta la Chiesa Cattolica.
Sull’onda della devozione che ormai coinvolgeva tutto il mondo cattolico, sorsero dappertutto cappelle, oratori, chiese, basiliche e santuari dedicati al Sacro Cuore di Gesù; ricordiamo uno fra tutti il Santuario “Sacro Cuore” a Montmartre a Parigi, iniziato nel 1876 e terminato di costruire dopo 40 anni; tutte le categorie sociali e militari della Francia, contribuirono all’imponente spesa.
Proliferarono quadri e stampe raffiguranti il Sacro Cuore fiammeggiante, quasi sempre posto sul petto di Gesù che lo indica agli uomini; si organizzò la pia pratica del 1° venerdì del mese, i cui aderenti portano uno scapolare con la raffigurazione del Cuore; si composero le meravigliose “Litanie del Sacro Cuore”; si dedicò il mese di giugno al suo culto.
Affinché il culto del Cuore di Gesù, iniziato nella vita mistica delle anime, esca e penetri nella vita sociale dei popoli, iniziò, su esortazione di papa Pio IX del 1876, tutto un movimento di “Atti di consacrazione al Cuore di Gesù”, a partire dalla famiglia a quella di intere Nazioni ad opera di Conferenze Episcopali, ma anche di illuminati e devoti governanti; cito per tutti il presidente dell’Ecuador, Gabriel Garcia Moreno (1821-1875).
Fu tanto il fervore, che per tutto l’Ottocento e primi decenni del Novecento, fu dedicato al culto del Sacro Cuore, che di riflesso sorsero numerose congregazioni religiose, sia maschili che femminili, tra le principali vi sono: “Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore” fondata nel 1874 dal beato Leone Dehon (Dehoniani); “Figli del Sacro Cuore di Gesù” o Missioni africane di Verona, congregazione fondata nel 1867 da san Daniele Comboni (Comboniani); “Dame del Sacro Cuore” fondate nel 1800 da santa Maddalena Sofia Barat; “Ancelle del Sacro Cuore di Gesù” fondate nel 1865 dalla beata Caterina Volpicelli, diversi Istituti femminili portano la stessa denominazione.
Attualmente la festa del Sacro Cuore di Gesù viene celebrata il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini, visto che detta ricorrenza è stata spostata alla domenica; il sabato che segue è dedicato al Cuore Immacolato di Maria, quale segno di comune devozione ai Sacri Cuori di Gesù e Maria, inscindibili per il grande amore donato all’umanità.
In un papiro egiziano di circa 4000 anni fa, troviamo l’espressione della comune nostalgia d’amore: “Cerco un cuore su cui appoggiare la mia testa e non lo trovo, non ci sono più amici!”. Lo sconosciuto poeta egiziano era dolente per ciò, ma noi siamo più fortunati, perché l’abbiamo questo cuore e questo amico, al pari di s. Giovanni Evangelista che poggiò fisicamente il suo capo sul petto e cuore di Gesù.
Possiamo avere piena fiducia in un simile amico, Egli vivendo in perfetta intimità col Padre, sa e può rivelarci tutto ciò che serve per il nostro bene.

Autore: Antonio Borrelli - santiebeati.it -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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