ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi di Giugno 2008

Post N° 582

Post n°582 pubblicato il 30 Giugno 2008 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

ALTRI MIRACOLI PER INTERCESSIONE DI GIOVANNI PAOLO II

Nel processo di beatificazione di Giovanni Paolo II potrebbe essere inclusi altri miracoli ottenuti per la sua intercessione. Il primo riportato da un un quotidiano polacco, Gazeta Wyborcza, nell'edizione del 6 febbraio, che ha dato per certo che il comitato incaricato di analizzare questi casi sta studiano il caso di una bambina nata prematura. La bimba è nata a luglio 2005 a Czestochowa, luogo di pellegrinaggio mariano amato da Giovanni Paolo II, ed è sopravvissuta contro tutti i pronostici medici. La data di nascita della bambina, identificata come Gloria Wrona, coincide con l'inizio del processo di beatificazione del Papa scomparso. I medici dell'ospedale erano convinti che la bimba non sarebbe sopravvissuta, poichè la madre la diede alla luce prima che fossero formati alcuni organi vitali per le complicazioni sorte durante la gravidanza. Per questo motivo i medici fecero un pronostico infausto per la bambina e lo comunicarono ai genitori prima di intervenire per il parto cesareo. Gloria è andata avanti lo stesso, nonostante 37 centimetri di altezza e 860 grammi di peso ed anche un rene non funzionante e una malformazione cardiaca. Genitori e dottori sono convinti che si tratti di un fatto che ha del miracoloso. Joana e Jacek Wrona, genitori della piccola, sono credenti praticanti. "In quei giorni terribili ho chiesto forza alla Vergine Maria per accettare questo fatto", ha detto Joana in una dichiarazione raccolta dalla agenzia tedesca Dpa. "Avevo ancora nella mente la scomparsa di Giovanni Paolo II e pregai anche lui, convinta che adesso è vicino a Dio e come santo può ottenere molto", ha aggiunto. Nel secondo giorno di vita di Gloria il rene cominciò a funzionare e la carenza cardiaca sparì in un modo non spiegabile. Dopo 29 giorni il suo quadro clinico si stabilizzò. La bambina oggi è completamente sana. Il padre, jacek Wrona, ha stampato a sue spese un libro che narra tutta la storia e lo ha inviato alla commissione competente per il processo di beatificazione di Giovanni Paolo II. Il secondo miracolato è un salernitano a cui era stato diagnosticato nel 2003 un tumore osseo con metastasi al polmone. Secondo quanto racconta Il Mattino, nonostante che le cartelle cliniche non lasciassero speranza la mogle insitette nella preghiera chiedendo l'intercessione di Giovanni Paolo II. La donna ha dichiarato che il Pontefice scomparso gli sarebbe apparso in sogno e che gli avrebbe assicurato che suo marito ce l'avrebbe fatta. Anche l'uomo, malato, avrebbe sognato il «Papa Santo» insieme con la figlia, deceduta qualche tempo prima. I successivi esami clinici compiuti poco dopo, con grande meraviglia dei medici, confermavano una inspiegabile guarigione. A distanza di un anno e mezzo il cancro non è tornato. Dai resoconti giornalistici non è ben chiara l'età dell'uomo, anche per la riservatezza sul suo nome. L'Arcivescovo di Salerno, Gerardo Pierro, ha confermato a Il Mattino che ci si troverebbe davanti a un miracolo per intercessione di Giovanni Paolo II: «Ci sono le premesse mediche, appurate con i mezzi diagnostici, o non mi sarei azzardato. L'avvenuta guarigione si è anche protratta nel tempo: a distanza di un anno e mezzo si conferma inspiegabilmente la guarigione». Monsignor Pierro avveva rivelato a sorpresa la notizia durante l'omelia di Ognissanti in Cattedrale: «Avevo preparato una predica per l'occasione, ma sento il dovere di dirvi che ho bisogno della vostra preghiera per un evento che potrebbe accadere nella nostra Chiesa e che riguarda l'iter di canonizzazione di Giovanni Paolo II», così aveva inziato a parlare con evidente commozione. Secondo la riforma del diritto canonico spetta al vescovo della diocesi ove è avvenuta la guarigione nominare una commissione formata da tre medici esperti per valutare il caso. Al momento, da un punto di vista scientifico, il medico di fiducia ha potuto rivelare che la guarigione improvvisa non è stata, nè avrebbe potuto per una serie di fattori di sintomatologia e per la gravità della prognosi, essere dettata da cure mediche o da interventi chirurgici.

 
 
 

Post N° 581

Post n°581 pubblicato il 30 Giugno 2008 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

LA LOBBY TRIDENTINA CONTRO GIOVANNI PAOLO II SANTO!?!?!?

Sarà sorprendente per qualcuno, ma non per chi li conosce, il fatto che i "super ortodossi" stiano cercando di fermare in maniera dura la canonizzazione di Giovanni Paolo II. Il furore ortodosso non può perdonare al Pontefice scomparso la apertura alle altre fedi, pericolosa per come la vedono i tradizionalisti. Il giornalista cattolico del Telegraph, Damian Thompson, testimonia che un noto professore di liturgia gli ha inviato una email in cui erano elencate 31 occasioni in cui Giovanni Paolo II avrebbe dato il cattivo esempio ai fedeli. Esse comprendono la volta in cui ha consentito a una donna indiana di "esorcizzarlo" con fumi di erbe, la volta che ha baciato il Corano, e la sua decisione di dare la Comunione a Tony Blair, ecc. Thompson ammette di essersi stupito di questo astio dei tradizionalisti contro Wojtyla, come spesso lo chiamano riferendosi a lui. "Sono così contento che il soprannome Giovanni Paolo Magno non abbia preso piede, perchè era tutto meno che grande; almeno in confronto al nostro attuale Papa", gli avrebbe detto un noto sacerdote, di cui però non fa il nome. Giovanni Paolo II non ha mai catturato totalmente l'affetto della lobby tridentina, che lo accusava di non avere interesse alla liturgia anteriore al Concilio Vaticano II. Molto probabilmente, la nomina del suo cerimoniere Piero Marini a vescovo quando era in vita, è stata fatta per sottrarlo a dure rappresaglie dopo la sua morte. Nella email spedita a Thompson, il professore di liturgia afferma che "Egli [Giovanni Paolo II], tuttavia, non è stato attento e rigoroso nelle sue manifestazioni pubbliche, ed ho paura che una sua canonizzazione offuschi piuttosto che promuovere la verità cattolica, a causa dell'utilizzazione che i media faranno di questi comportamenti ambigui". Ma c'è da dire che la lista di questi 31 comportamenti discutibili del precedente Pontefice è tratta da un sito web chiamato Traditio, che non è totalmente in comunione con la Chiesa di Roma e non riconosce Benedetto XVI come Papa. Eppure queste idee sono penetrate in ambienti cattolici insospettabili, forse anche Oltretevere. Scritto da stranocristiano 

 
 
 

Post N° 580

Post n°580 pubblicato il 30 Giugno 2008 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

TESTIMONIANZA: LA CHIAMATA DI MARIA PIU' FORTE DELLA MIA INCREDULITA'

Inizio la mia testimonianza, raccontando per la prima volta ciò che è accaduto nella mia vita di uomo e di sacerdote. Lavoravo come missionario in Brasile e mi trovavo in una parrocchia molto povera della periferia di San Paolo, circondata da numerose favelas. Il mio superiore regionale. Padre Barzaghi, venne un giorno a visitarmi dicendomi che mi avevano scelto per andare a studiare all'Università Gregoriana di Roma. Sono partito felice di questa possibilità, che mi permetteva, dopo più di dieci anni, di approfondire i miei studi teologici. Frequentare l'Università mi rendeva particolarmente felice, anche le materie che seguivo (nello specifico, il corso di Missionologia) mi piacevano e i risultati erano buoni. Negli esami sostenuti il voto più scarso fu un nove. A Roma cominciai a frequentare un gruppo del Rinnovamento, che mi aiutava a superare le varie difficoltà che incontravo ed benché gli studi non fossero più allettanti come all'inizio, continuavo il mio percorso. Nell'ottobre del 1987 una telefonata da Milano mi avvisava che mio padre aveva un cancro alle ossa e che gli rimanevano 3 soli mesi di vita. Lasciai gli studi per rimanere vicino a mio padre e prepararlo all'incontro con il Signore. Nello stesso tempo, poco prima della morte di mio padre, mio fratello fu arrestato. Cominciavo a perdere fiducia nella vita e in Dio, mi scoraggiai a tal punto che, quando mio padre morì. mi rifugiai nella mia casa di Rapallo. L'intenzione era di lasciare tutto e ritirarmi come eremita nella villa di Civenna, presso il lago di Como.  Avrei voluto estraniarmi completamente dalla realtà. A Rapallo conobbi Don Valdemaro Boggiano Pico, che teneva settimanalmente degli incontri di preghiera. Mi convinse a parteciparvi per tenere vivo un legame col Signore, che a detta sua mi amava molto. In quel periodo mi confessavo settimanalmente da lui, e fu proprio Don Boggiano che insistette, con una certa energia, perché nel mese di maggio partissi con un gruppo di pellegrini alla volta di Medjugorje. lo non credevo alle apparizioni della Vergine, ma essendo Don Boggiano mio confessore, ed anche un grande amico, cedetti. Arrivammo a Medjugorje in una bella giornata serena. Si era sparsa la voce che, quella stessa notte, la "Gospa" sarebbe apparsa al gruppo di Ivan. Tutti i passeggeri del pullman erano euforici ed in special modo suor Enrichetta, che era seduta vicino a me. L'euforia terminò quando alcuni pellegrini ci dissero che l'incontro della Vergine era riservato al gruppo di preghiera di Ivan. Io, non so perchè, cominciai a ridere e prendere in giro i pellegrini:l'euforico ero diventato io. Ma giunti a destinazione, persi ben presto la mia euforia, perchè scoprii che il locale nel quale avremmo dovuto trovare alloggio in tre, era una stanza con un letto matrimoniale ed un sofà. Per limitare i danni e, a scanso di equivoci, mi  accaparrai subito il sofà. Debbo dire che l'esperienza che, di lì a poco mi sarebbe toccata non mi parve attraente, anzi non fui felice per niente di affrontarla e così,quando Danilo verso la mezza notte, ci propose di salire il  Krizevac, perché vedeva delle luci, lo presi per matto. Anche perché cominciò pure a cadere una pioggerellina, che qui in Brasile chiamiamo di "garoa" e tutto pareva volermi scoraggiare! D'altra parte, però, non volevo togliere loro quel sentimento religioso che li animava. Durante la Via Crucis, dovendo predicare la sofferenza di Gesù. mi veniva spontaneo pensare, che ciò che io stavo passando, non fosse poi così grave. Ad un tratto passò nella mia mente questa idea, che rimuginavo mentre predicavo ai miei due compagni le stazioni della Via Sacra: 'Madonna, io non so se tu appari veramente, anzi non ci credo proprio! Però, se tu sei qui, sappi che io non sono un buon prete, io sono un ottimo prete; dico tutti i giorni il breviario, recito il rosario, mi confesso frequentemente ...". Così facendo le raccontai tutte le mie benemerenze e terminai dicendo che cosa invece Dio mi avesse dato in cambio: mio padre era morto di cancro alle ossa e mio fratello era in prigione .... grazie per gli innumerevoli doni...! Intanto fra una stazione e l'altra facevo a Dio delle domande, aspettando una sua risposta che non giungeva. Arrivali sui Krizevac notai, per la prima volta il cielo stellato, una specie di stelle in circolo e notavo che la mia giacca a vento era asciutta, nonostante la pioggerellina che era caduta. Non dissi nulla a nessuno ed il giorno dopo partii con tutto il gruppo per il Krizevac.Terminata la Via Crucis si avvicinò un signore di mezza età con la barba e chiese di parlare con me. Non lo conoscevo. Mi disse di avere delle cose da comunicarmi e tra lo sgomento e l'incredulità mia, mi diede tutte le risposte che io avevo posto a Dio la notte precedente ed aggiunse alcune profezie sul mio futuro. Ne parlai solamente con un mio amico per paura di essere preso per matto e la cosa fini lì. Nel pomeriggio, siccome Don Boggiano aveva un appuntamento con il padre lozo, primo parroco di Medjugorje, mi chiese se potevo accompagnare alcuni pellegrini sul Prodbro, il colle delle apparizioni. Ho accettato più per compiacere l'amico che per zelo sacerdotale. Finito il rosario mi sedetti vicino a una delle croci, che i fedeli usano mettere sulla collina, quando ecco apparire dal nulla lo stesso signore del Krizevac. Questa volta mi spaventai e pensai che fosse uno della polizia che mi seguiva perché ero un prete. Si avvicinò di nuovo e con voce perentoria mi disse: "Siccome ancora non credi a tutto ciò che la Madonna ti ha fatto sapere, prima di lasciare Medjugorje, sarà Lei stessa che ti darà un segno della sua presenza"! Preso da paura lascìai quel signore da solo e scappai a gambe levate verso il paese, dove incontrai don Boggiano, che tornava dall'incontro con Padre Joso. Gli parlai dei vari accadimenti e gli chiesi di fare una confessione generale, perché pensavo che sarei morto. Siccome lui era un grande devoto della "Madonna", gli chiesi ingenuamente di dirle che io credevo alla sua presenza e che non aveva bisogno di darmi altri segnali! Arrivava, tra i tanti pellegrinaggi, un pullman dall'Emilia Romagna, senza sacerdote. Don Valdemaro, avvisato da padre Tomislav, mi chiese se potevo predicare ai pellegrini la Via Crucis. Accettai di buon grado, anche perché volevo mostrare, attraverso la mia buona volontà, che credevo alle apparizioni della "Gospa". Arrivati alla terza stazione, la prima caduta di Gesù, un giovane intorno ai 20 anni cominciò a piangere e a piangere forte. Era quasi impossibile predicare, perché le persone guardavano a lui più che a me, e io non dicevo nulla perché mi ero messo in testa che, se avessi chiamato l'attenzione di quel giovane, la Gospa sarebbe potuta apparire . Ed io non volevo nulla questo genere. Si concluse tutto in breve , fu una Via Crucis veloce e, arrivati che fummo al  Krizevac nel momento stesso che io finii di predicare lui finì di piangere. Mi venne un nervoso indescrivibile, perché ora che poteva piangere a volontà se ne stava zitto e calmo. Quel Giovane venne verso di me, mi chiese scusa per l'accaduto e mi raccontò che aveva visto come in un film tutti i suoi peccati. Si pentiva, piangeva e vedeva altri. .."Quando lei Padre ha finito di predicare ho sentito una voce chiara e distinta che mi ha detto: I tuoi peccati ti sono perdonati a causa del tuo pentimento, ma hai bisogno del perdono della Chiesa, vai e confessati dal padre Eugenio".e così ho confessato questo giovane..subito dopo la confessione mi disse: "padre ho ancora una cosa da dirle". Dimmi! Il giovane si alzò le maniche della camicia e vidi che era tutto pieno di ematomi. Si iniettava droga, era un tossicodipendente. Poi prese dalla tasca dei pantaloni alcune fiale (di droga) e le ruppe sulle pietre. lo spaventato gli dissi: "Ragazzo sei perdonato dai tuoi peccati, ma non puoi, da un giorno all'altro, smettere repentinamente di drogarti, lo non conosco bene queste cose,ma forse è meglio che consulti un medico". E questo giovane allargando le braccia mi disse: "Padre, io sono stato curato e sono guarito, io sono quel segnale, che la "Gospa" le ha promesso prima che lasciasse Medjugorje". Questo era troppo e cominciai a piangere. Con una delicatezza squisitamente femminile, la Madonna aveva rispettato la mia volontà di non voler assistere a nessun segno straordinario e a nessuna apparizione, ma mi ha dato un segno grande ed inconfondibile della sua presenza.  Padre Eugenio

 
 
 

Post N° 579

Post n°579 pubblicato il 30 Giugno 2008 da diglilaverita
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TU SEI PIETRO!!!

Il passo del Vangelo di Matteo "E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa» (Mt 16, 18)"  è il Vangelo della consegna delle chiavi a Pietro. Su di esso la tradizione cattolica si è sempre basata per fondare l’autorità del papa su tutta la Chiesa. Qualcuno potrebbe dire: ma che c’entra il papa con tutto questo? Ecco la risposta della teologia cattolica. Se Pietro deve fungere da “fondamento” e da “roccia” della Chiesa, continuando ad esistere la Chiesa deve continuare ad esistere anche il fondamento. È impensabile che delle prerogative così solenni (“a te darò le chiavi del regno dei cieli”) si riferissero solo ai primi venti o trent’anni di vita della Chiesa e che esse sarebbero cessate con la morte dell’apostolo. Il ruolo di Pietro si prolunga dunque nei suoi successori. Per tutto il primo millennio, questo ufficio di Pietro è stato riconosciuto universalmente da tutte le Chiese, anche se interpretato alquanto diversamente in oriente e in occidente. I problemi e le divisioni sono nati con il millennio da poco terminato. E oggi anche noi cattolici ammettiamo che non sono nati tutti per colpa degli altri, dei cosiddetti “scismatici”: prima gli orientali, poi i protestanti. Il primato istituito da Cristo, come tutte le cose umane, è stato esercitato ora bene ora meno bene. Al potere spirituale si è mescolato, via via, un potere politico e terreno, e con esso degli abusi. Il papa stesso, Giovanni Paolo II, nella lettera sull’ecumenismo, Ut unum sint, ha prospettato la possibilità di rivedere le forme concrete con cui è esercitato il primato del papa, in modo da rendere di nuovo possibile intorno ad esso la concordia di tutte le Chiese. Come cattolici, non possiamo non augurarci che si prosegua con sempre maggiore coraggio e umiltà su questa strada della conversione e della riconciliazione, specie incrementando la collegialità voluta dal concilio. Quello che non possiamo augurarci è che il ministero stesso di Pietro, come segno e fattore dell’unità della Chiesa, venga meno. Sarebbe un privarci di uno dei doni più preziosi che Cristo ha fatto alla sua Chiesa, oltre che contravvenire alla sua precisa volontà. Pensare che basti alla Chiesa avere la Bibbia e lo Spirito Santo con cui interpretarla, per poter vivere e diffondere il Vangelo, è come dire che sarebbe bastato ai fondatori degli Stati Uniti scrivere la costituzione americana e mostrare in se stessi lo spirito con cui doveva essere interpretata, senza prevedere alcun governo per il paese. Esisterebbero ancora gli Stati Uniti? Una cosa che possiamo fare subito e tutti per spianare la strada alla riconciliazione tra le Chiese è cominciare a riconciliarci con la nostra Chiesa. “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”: Gesù dice la “mia” Chiesa, al singolare, non le “mie” Chiese. Egli ha pensato e voluto una sola Chiesa, non una molteplicità di Chiese indipendenti o, peggio, in lotta fra di loro. “Mia”, oltre che singolare, è però anche un aggettivo possessivo. Gesù riconosce dunque la Chiesa come “sua”; dice “la mia Chiesa” come un uomo direbbe: “la mia sposa”, o “il mio corpo”. Si identifica con essa, non si vergogna di essa. Sulle labbra di Gesù la parola “Chiesa” non ha nulla di quei sottili significati negativi che vi abbiamo aggiunto noi. C’è, in quell’espressione di Cristo, un forte richiamo a tutti i credenti a riconciliarsi con la Chiesa. Rinnegare la Chiesa è come rinnegare la propria madre. “Non può avere Dio per padre - diceva san Cipriano - chi non ha la Chiesa per madre”. Sarebbe un bel frutto della festa dei santi apostoli Pietro e Paolo se imparassimo a dire anche noi, della Chiesa cattolica a cui apparteniamo: “la mia Chiesa!” Cantalamessa, SS. Pietro e Paolo

 
 
 

Post N° 578

Post n°578 pubblicato il 30 Giugno 2008 da diglilaverita
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PER IL PARLAMENTO SPAGNOLO SIAMO TUTTI GRANDI SCIMMIE!?!?!?

La magna charta degli oranghi potrebbe essere la nuova rivoluzione della Spagna di Zapatero. La Commissione ambiente del Parlamento ha approvato a larga maggioranza, escluso solo il Partito popolare, una risoluzione che invita il governo ad aderire entro quattro mesi al 'Progetto Grandi Primati', iniziativa internazionale tendente appunto a riconoscere il diritto alla vita e alla libertà alle scimmie antropoidi (orangutan, scimpanzé, gorilla e bonobo, per la precisione). Il Governo spagnolo dovrà farsi promotore del Progetto presso la Ue. Forse è una giornata storica. La comunità dei soggetti aventi diritto ai Diritti dell’uomo si amplia alle scimmie. Con cui, ci ricordano illustri scienziati a partire da Umberto Veronesi, condividiamo oltre il 95 per cento del patrimonio genetico. Si potrebbe discutere sulle differenze derivanti da quel 5% di Dna diverso, tale che – almeno così pare a noi ignoranti – un orango non è esattamente un uomo. Ma potrebbe essere una discussione oziosa. Il punto è un altro. Il punto è che, come ha detto Joaquin Arujo, il presidente del Progetto Grandi Primati, «in fondo siamo tutti grandi scimmie». Cioè la tendenza in realtà non è la 'promozione' degli animali a uno status e a una tutela umana, quanto la negazione di una fondamentale differenza, e la sostanziale equiparazione del bonobo all’homo sapiens. È questo che inquieta, nella rivoluzione di Madrid. Si trattasse solo di imporre rispetto della vita per gli oranghi, beh, d’accordo, al massimo ricordando che milioni di uomini muoiono di fame. Si trattasse solo di difendere gli scimpanzé, se ne potrebbe approfittare per spezzare una lancia anche per gli embrioni di uomo che vengono pure in Spagna clonati «a fine terapeutico» o selezionati per avere un figlio sano. E magari per quei bambini al settimo mese di gravidanza abortiti in alcune cliniche catalane, nella tacita indifferenza delle autorità. Insomma, la battaglia per la tutela del primate, in sé, potrebbe tornare utile per chiedere un po’ di rispetto anche per l’uomo. Ma il fatto è che, a sentire il leader del Progetto Grandi Primati, la prospettiva spagnola è altra: «in fondo, siamo tutti grandi scimmie». Siamo tutti animali. Il punto qualificante allora di questa rivoluzione a prima vista folkloristica, è una cosa seria: è la negazione della differenza e della unicità dell’uomo nel creato. C’era una volta un uomo fatto «a immagine e somiglianza» di Dio, e per questo, nella concezione ebraico cristiana che ha fondato l’Occidente, degno di un assoluto rispetto e titolare di libertà inalienabili. Ma se, nella dittatura del relativismo, si afferma l’idea che siamo tutti scimpanzé, il principio potrebbe avere qualche ricaduta sgradevole. Qualche svista o fastidiosa dimenticanza sul rispetto dell’uomo. Per esempio, la magna charta dei gorilla lodevolmente esclude che si possano fare sui primati ricerche scientifiche che possono arrecare danno. Domanda: e le sperimentazioni dei farmaci oggi testati su questi animali, come avverranno? Sugli uomini magari – volontari, certo, estratti in quel Terzo Mondo che per mangiare si vende anche un rene. Se «siamo tutti grandi scimmie», l’orango vale quanto un poveraccio del Bangladesh. E, vogliamo parlare di clonazione cosiddetta terapeutica? Se passasse universalmente il Progetto Grandi Scimmie, gli embrioni di gorilla sarebbero naturalmente tutelati. Quelli di uomo, no. È la consueta contraddizione di un ecologismo disposto a tutto per i pinguini, ma stranamente ostile all’uomo. Ostile a quel 5 per cento di Dna diverso, a quell’irriducibile fattore di libertà e coscienza che è l’uomo. L’idea di fondo non è la tutela dell’orango. L’idea di fondo è negare l’uomo.  Marina Corradi

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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