ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 14/10/2014

CARDINALE BURKE: LA FEDE NON SI DECIDE AI VOTI

Post n°9216 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il cardinale Burke contro la “manipolazione” informativa sul Sinodo. E molto netto sul resto

Piace poco o nulla al mondo, il cardinale Raymond Leo Burke. E, se possibile, piace ancora meno alla chiesa che piace al mondo. D’altra parte, questo americano di sessantasei anni di Richland Center, Wisconsin, ha fatto di tutto per riuscire cattolicamente nell’intento di ustionare le coscienze cristiane troppo inclini alla tiepidezza. Partecipa alle marce per la vita, dice che non va data la comunione ai politici che sostengono leggi abortiste, denuncia il rapido progredire dell’agenda omosessualista, fa sapere a Papa Francesco che la difesa dei principi non negoziabili non è una moda sottoposta agli umori dei pontefici, sostiene la messa in rito tradizionale. Recentemente ha firmato il libro collettivo “Permanere nella verità di Cristo. Matrimonio e comunione nella Chiesa cattolica”, scritto in aperta polemica con le misericordiose aperture del cardinale Walter Kasper su famiglia e comunione ai divorziati risposati. Nulla di strano, quindi, se il rimpasto curiale pensato da Bergoglio prevede che, da prefetto della Segnatura Apostolica, ora venga esiliato alla carica di cardinale patrono del Sovrano Ordine di Malta. Ma intanto, al Sinodo sulla famiglia, questo finissimo canonista figlio dell’America rurale ha assunto il ruolo di oppositore, verrebbe da dire di katechon, al cospetto della svolta attribuita, senza smentite, alla mens papale. Come recita l’antica “Bibbia poliglotta” aperta sul leggìo del suo studio alla pagina dell’Ecclesiaste: “Ogni cosa ha il suo tempo (…) c’è un tempo per tacere e un tempo per parlare”.

D. Cosa si vede oltre la cortina mediatica che avvolge il Sinodo?

R. Emerge una tendenza preoccupante perché alcuni sostengono la possibilità di adottare una prassi che si discosta dalla verità della fede. Anche se dovrebbe essere evidente che non si può procedere in questo senso, molti incoraggiano per esempio pericolose aperture sulla questione della comunione concessa ai divorziati risposati. Non vedo come si possa conciliare il concetto irreformabile dell’indissolubilità del matrimonio con la possibilità di ammettere alla comunione chi vive una situazione irregolare. Qui si mette direttamente in discussione ciò che ci ha detto Nostro Signore quando insegnava che chi divorzia da sua moglie e sposa un’altra donna commette adulterio.

 D. Secondo i riformatori questo insegnamento è diventato troppo duro.

R. Dimenticano che il Signore assicura l’aiuto della grazia a coloro che sono chiamati a vivere il matrimonio. Questo non significa che non ci saranno difficoltà e sofferenze, ma che ci sarà sempre un aiuto divino per affrontarle ed essere fedeli sino alla fine.

 D. Sembra che la sua sia una posizione minoritaria…

R. Qualche giorno fa ho visto una trasmissione in cui il cardinale Kasper ha detto che si sta camminando nella direzione giusta verso le aperture. In poche parole, i 5.700.000 italiani che hanno seguito quella trasmissione, hanno ricavato l’idea che tutto il Sinodo marci su quella linea, che la chiesa sia sul punto di mutare la sua dottrina sul matrimonio. Ma questo, semplicemente, non è possibile. Molti vescovi intervengono per dire che non si possono ammettere cambiamenti.

 D. Però non emerge dal briefing quotidiano della Sala stampa vaticana. Lo ha lamentato anche il cardinale Müller.

R. Io non so come sia concepito il briefing, ma mi pare che qualcosa non funzioni bene se l’informazione viene manipolata in modo da dare rilievo solo a una tesi invece che riportare fedelmente le varie posizioni esposte. Questo mi preoccupa molto perché un numero consistente di vescovi non accetta le idee di apertura, ma pochi lo sanno. Si parla solo della necessità che la chiesa si apra alle istanze del mondo enunciata a febbraio dal cardinale Kasper. In realtà, la sua tesi sui temi della famiglia e su una nuova disciplina per la comunione ai divorziati risposati non è nuova, è già stata discussa trent’anni fa. Poi da febbraio ha ripreso vigore ed è stata colpevolmente lasciata crescere. Ma tutto questo deve finire perché provoca un grave danno per la fede. Vescovi e sacerdoti mi dicono che ora tanti divorziati risposati chiedono di essere ammessi alla comunione poiché lo vuole Papa Francesco. In realtà, prendo atto che, invece, finora non si è espresso sulla questione.

D. Però sembra evidente che il cardinale Kasper e quanti sono sulla sua linea parlino con il sostegno del Papa.

R. Questo sì. Il Papa ha nominato il cardinale Kasper al Sinodo e ha lasciato che il dibattito proseguisse su questi binari. Ma, come ha detto un altro cardinale, il Papa non si è ancora pronunciato. Io sto aspettando un suo pronunciamento, che può essere solo in continuità con l’insegnamento dato dalla chiesa in tutta la sua storia. Un insegnamento che non è mai mutato perché non può mutare.

D. Alcuni prelati che sostengono la dottrina tradizionale dicono che se il Papa dovesse portare dei cambiamenti li accetterebbero. Non è una contraddizione?

R. Sì, è una contraddizione, perché il Pontefice è il Vicario di Cristo sulla terra e perciò il primo servitore della verità della fede. Conoscendo l’insegnamento di Cristo, non vedo come si possa deviare da quell’insegnamento con una dichiarazione dottrinale o con una prassi pastorale che ignorino la verità.

 D. L’accento posto dal Pontefice sulla misericordia come la più importante, se non l’unica, idea guida della chiesa, non contribuisce a sostenere l’illusione che si possa praticare una pastorale sganciata dalla dottrina?

R. Si diffonde l’idea che possa esistere una chiesa misericordiosa che non rispetta la verità. Ma mi offende nel profondo l’idea che, fino a oggi, i vescovi e i sacerdoti non sarebbero stati misericordiosi. Io sono cresciuto in una zona rurale degli Stati Uniti e ricordo che, quando ero bambino, nella nostra parrocchia c’era una coppia di una fattoria vicina alla nostra che veniva in chiesa a messa, ma non faceva mai la comunione. Crescendo, chiesi il perché a mio papà e lui, con naturalezza, mi spiegò che vivevano in una condizione irregolare e accettavano di non accedere alla comunione. Il parroco era molto gentile con loro, molto misericordioso e applicava la sua misericordia nell’operare perché la coppia tornasse a una vita consona alla fede cattolica. Senza verità non può esserci vera misericordia. I miei genitori mi hanno sempre insegnato che, se noi amiamo i peccatori, dobbiamo odiare il peccato e dobbiamo fare di tutto per strappare i peccatori dal male nel quale vivono.

D. Nel suo studio c’è una statua del Sacro Cuore, nella sua cappella, sopra l’altare, c’è un’altra immagine del Cuore di Gesù, il suo motto episcopale è “Secundum Cor Tuum”. Allora, un vescovo può tenere unite misericordia e dottrina…

R. Sì, è presso la fonte inesauribile e incessante della verità e della carità, cioè dal glorioso trapassato Cuore di Gesù, che il sacerdote trova la sapienza e la forza di guidare il gregge secondo la verità e in carità. Il Curato di Ars definiva il sacerdote come l’amore dal Sacro Cuore di Gesù. Il sacerdote unito al Sacro Cuore non soccomberà alla tentazione di dire al gregge parole diverse da quelle di Cristo indefettibilmente trasmesseci nella chiesa, non cadrà nella tentazione di sostituire alle parole della sana dottrina un linguaggio confuso e facilmente erroneo.

D. Ma i riformatori sostengono che la carità, per la chiesa, consista nel rincorrere il mondo.

R. Questo è il cardine dei ragionamenti di chi vuole mutare la dottrina o la disciplina. Mi preoccupa molto. Si dice che i tempi sono tanto cambiati, che non si può più parlare di diritto naturale, dell’indissolubilità del matrimonio… Ma l’uomo non è cambiato, continua a essere come Dio l’ha voluto. Certo, il mondo si è secolarizzato, ma questo è un motivo in più per dire in modo chiaro e forte la verità. E’ nostro dovere, ma per farlo, come ha insegnato san Giovanni Paolo II nell’Evangelium vitae, bisogna chiamare le cose con il loro nome, non possiamo usare un linguaggio quanto meno ambiguo per piacere al mondo.

D. La chiarezza non sembra essere una priorità dei riformatori se, per esempio, non si sentono in contraddizione quando sostengono che i divorziati risposati possono accedere alla comunione a condizione di riconoscere l’indissolubilità del matrimonio.

R. Se uno ribadisce sinceramente l’indissolubilità del matrimonio può solo rettificare lo stato irregolare nel quale si trova o astenersi dalla comunione. Non ci sono vie di mezzo.

 D. Neanche quella del cosiddetto “divorzio ortodosso”?

R. La prassi ortodossa dell’economia o del secondo o terzo matrimonio penitenziale è storicamente e attualmente molto complessa. In ogni caso, la chiesa cattolica, che sa di questa prassi da secoli, non l’ha mai adottata, in virtù delle parole del Signore ricordate nel Vangelo secondo san Matteo (19, 9).

 D. Non pensa che, se si dovesse concedere questa apertura, ne seguiranno tante altre?

R. Certamente. Ora si dice che questo verrà concesso solo in alcuni casi. Ma chi conosce un po’ gli uomini sa che, quando si cede in un caso, si cede in tutti gli altri. Se verrà ammessa come lecita l’unione tra divorziati risposati, verranno aperte le porte a tutte le unioni che non sono secondo la legge di Dio perché sarà stato eliminato il baluardo concettuale che preserva la buona dottrina e la buona pastorale che ne discende.

 D. I riformatori parlano spesso di un Gesù disposto a tollerare il peccato per poter andare incontro agli uomini. Ma era così?

R. Un Gesù simile è un’invenzione che non ha riscontro nei Vangeli. Basti pensare allo scontro con il mondo nel Vangelo di san Giovanni. Gesù è stato il più grande oppositore del suo tempo e lo è anche al tempo di oggi. Penso a quanto disse alla donna sorpresa in flagrante adulterio: “Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più” (Gv 8, 11).

 D. Ammettere alla comunione i divorziati risposati mina il sacramento del matrimonio, ma anche quello dell’eucaristia. Non le sembra una deriva che tocca il cuore della chiesa?

R. Nella Prima Lettera ai Corinzi, al capitolo 11, san Paolo insegna che chi riceve l’eucaristia in stato di peccato mangia la propria condanna. Accedere all’eucaristia significa essere in comunione con Cristo, essere conformi a lui. Molti oppongono l’idea che l’eucaristia non è il sacramento dei perfetti, ma questo è un falso argomento. Nessun uomo è perfetto e l’eucaristia è il sacramento di coloro che stanno combattendo per essere perfetti, secondo quando chiede Gesù stesso: di esserlo come il Nostro Padre che è in cielo (Mt 5, 48). Anche chi combatte per raggiungere la perfezione pecca, certo, e se è in stato di peccato mortale non può comunicarsi. Per poterlo fare deve confessare il suo peccato con pentimento e con il proposito di non commetterlo più: questo vale per tutti, compresi i divorziati risposati.

 D. Oggi, la partecipazione all’eucaristia non viene quasi più vista come un atto sacramentale, ma come una pratica sociale. Non significa più comunione con Dio, ma accettazione da parte di una comunità. Non sta qui la radice del problema?

R. E’ vero, si sta diffondendo sempre di più questa idea protestante. E non vale solo per i divorziati risposati. Si sente spesso dire che, in momenti particolari come la prima comunione, la cresima dei figli o in occasione dei matrimoni, anche i non cattolici possono essere ammessi all’eucaristia. Ma questo, ancora una volta, è contro la fede, è contro la verità stessa dell’eucaristia.

 D. Invece che un dibattito su questi temi, che cosa dovrebbe produrre il Sinodo.

R. Il Sinodo non è un’assemblea democratica dove i vescovi si radunano per cambiare la dottrina cattolica a seconda della maggioranza. Io vorrei che diventasse l’occasione per dare il sostegno dei pastori a tutte le famiglie che intendono vivere al meglio la loro fede e la loro vocazione, per sostenere quegli uomini e quelle donne che, pur tra molte difficoltà, non vogliono staccarsi da ciò che insegna il Vangelo. Questo dovrebbe fare un Sinodo sulla famiglia, invece che perdersi in inutili discussioni su argomenti che non possono essere discussi nel tentativo di cambiare verità che non possono essere cambiate. A mio avviso, sarebbe stato meglio togliere questi temi dal tavolo perché non sono disponibili. Si parli piuttosto di come aiutare i fedeli a vivere la verità del matrimonio. Si parli della formazione dei ragazzi e dei giovani che arrivano al matrimonio senza conoscere gli elementi fondamentali della fede e poi cadono alle prime difficoltà.

D. I riformatori non pensano a quei cattolici che hanno tenuto insieme la loro famiglia anche in situazioni drammatiche rinunciando a rifarsi una vita?

R. Tante persone che hanno fatto questa fatica mi chiedono ora se hanno sbagliato tutto. Chiedono se hanno buttato via la loro vita tra inutili sacrifici. Non è accettabile tutto questo, è un tradimento.

 D. Non pensa che la crisi della morale sia legata alla crisi liturgica?

R. Certamente. Nel post Concilio si è verificata una caduta della vita di fede e della disciplina ecclesiale evidenziata specialmente dalla crisi della liturgia. La liturgia è diventata un’attività antropocentrica, ha finito per rispecchiare le idee dell’uomo invece che il diritto di Dio di essere adorato come Lui stesso chiede. Da qui, discende anche nel campo morale l’attenzione quasi esclusiva ai bisogni e ai desideri degli uomini, invece che a quanto il Creatore ha scritto nei cuori delle creature. La lex orandi è sempre legata alla lex credendi. Se l’uomo non prega bene, allora non crede bene e quindi non si comporta bene. Quando vado a celebrare la messa tradizionale, per esempio, vedo tante belle famiglie giovani, con tanti bambini. Non credo che queste famiglie non abbiano problemi, ma è evidente che hanno più forza per affrontarli. Tutto questo vorrà pur dire qualcosa. La liturgia è l’espressione più perfetta, più completa della nostra vita in Cristo e quando tutto questo diminuisce o viene tradito ogni aspetto della vita dei fedeli viene ferito.

 D. Che cosa può dire un pastore al cattolico che si sente smarrito davanti a questi venti di cambiamento?

R. I fedeli devono prendere coraggio perché il Signore non abbandonerà mai la sua chiesa. Pensiamo a come il Signore ha placato il mare in tempesta e le sue parole ai discepoli: “Perché avete paura, gente di poca fede?” (Mt 8, 26). Se questo periodo di confusione sembra mettere a rischio la loro fede, devono solo impegnarsi con più forza in una vita veramente cattolica. Ma mi rendo conto che vivere di questi tempi dà una grande sofferenza.

 D. Riesce difficile non pensare a un castigo.

R. Questo lo penso prima di tutto per me stesso. Se io sto soffrendo adesso per la situazione della chiesa, penso che il Signore mi sta dicendo che ho bisogno di una purificazione. E penso anche che, se la sofferenza è così diffusa, ciò significa che c’è una purificazione di cui tutta la chiesa ha bisogno. Ma ciò non dipende da un Dio che aspetta solo di punirci, dipende dai nostri peccati. Se in qualche modo abbiamo tradito la dottrina, la morale o la liturgia, segue inevitabilmente una sofferenza che ci purifica per riportarci sulla via stretta.

- cardinale Raymond Leo Burke – Il Foglio - Alessandro Gnocchi

 
 
 

OGGI L'ANTICRISTO E' DIVENTATO IL REFERENTE IMPRESCINDIBILE DI TUTTI I GOVERNI OCCIDENTALI

Post n°9215 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

L’Anticristo è il Demonio e tutte le forze del male che si oppongono alla venuta del Regno di Dio e di Cristo negli ultimi giorni, ma anche nella storia dell’uomo (Apocalisse, I e II Lettera di Giovanni, II Lettera di Paolo ai Tessalonicesi). Ma è anche il titolo del libro di Friedrich Nietzsche (1844-1900), che un laico cattolico, Agostino Nobile, ha commentato nel volumetto pubblicato nel luglio 2014: “Anticristo superstar” (Edizioni Segno, Udine – pagg. 120). Agostino Nobile, sposato e padre di due figli, professore di storia della musica, 25 anni fa decise di lasciare l’insegnamento per studiare le culture non cristiane ed è vissuto per dieci anni nel mondo musulmano, indù e buddista, esperienza che ha rafforzato la sua fede cattolica. Nobile vive oggi in Portogallo con la sua famiglia, si dedica agli studi per approfondire la sua fede e ha lavorato fino ad un anno fa come pianista e cantante.

Ecco le battute di partenza di “Anticristo superstar”: “Quando anni fa mi capitò di leggere L’Anticristo di Friedrich Nietzsche, pensai di trovarmi di trovarmi di fronte ad un insano di mente. Oggi l’Anticristo è diventato il Referente imprescindibile di tutti i governi occidentali. Se a Friedrich Nietzsche avessero detto che in poco più di cent’anni il suo “Anticristo” sarebbe stato una superstar, l’avrebbe considerata una ridicola provocazione” (il libro di Nietzsche è del 1888) .

E continua: “L’Anticristo ha persuaso l’uomo che potrà essere felice solo quando soddisferà liberamente i propri istinti, eliminando il concetto del bene e del male, il concetto del bene e del peccato. Il peccato, si sa, pesa, e l’idea di liberarsene una volta per tutte, oggi più che mai è diventata una vera smania. Nel secolo scorso l’Anticristo ci convinse che “Dio è morto”, per poi eliminare milioni di esseri umani (attraverso le ideologie ispirate a questa convinzione). Oggi ci ha intruppati in una nuova ideologia, per annullare la natura stessa dell’uomo. Nel suo piano muta i metodi, ma il fine è sempre lo stesso: dimostrare a Dio che la sua creatura prediletta è l’essere più idiota del creato”.

Il pamphlet di Nobile, di poche pagine ma denso di fatti e di idee e facile da leggere, è tutto un esame storico e attuale di come l’idea centrale di Nietzsche e le altre espressioni seguenti si stanno realizzando. La convinzione basilare di Nietzsche è questa: “Io definisco il cristianesimo l’unica grande maledizione, unica grande intima perversione, unico grande istinto di vendetta, per il quale nessun mezzo è abbastanza velenoso, occulto, sotterraneo, piccino. Io lo definisco: l’unico imperituro marchio di abominio dell’umanità”.

Agostino Nobile affronta L’Anticristo a mo’ di botta e risposta. Ha estratto dal volume del filosofo tedesco le molte proposte e previsioni che riguardano la “Guerra mortale contro il vizio e il vizio è il cristianesimo” e con una carrellata storica di duemila anni dimostra con riferimenti storici e attuali, come questi sogni di Nietzsche si sono gradualmente realizzati e ancor oggi si stanno realizzando, con l’educazione dei minori, la cultura dominante, i costumi e le leggi che riportano i popoli cristiani a ridiventare pagani. Il capitolo più provocatorio per noi, uomini d’oggi, è quello finale col titolo Anticristo Superstar (che è quello del libro divulgativo), dove Agostino Nobile dimostra che nel nostro tempo la “guerra mortale contro il cristianesimo” è giunta quasi al termine, poiché i sogni di Nietzsche stanno influenzando e orientando i governi dei paesi cristiani (cioè occidentali) e l’Onu con i suoi organismi.

Ecco un solo esempio di questa corrente della cultura e della legislazione che si sta imponendo nel nostro tempo. Noi anziani o persone di mezza età non ce ne accorgiamo, ma la massima autorità mondiale della sanità vuol imporre ai bambini delle scuole aberrazioni di questo. L’Oms dell’Onu (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha diffuso a tutti i governi europei un vademecum per promuovere nelle scuole corsi di sessuologia: “Standard dell’Educazione Sessuale in Europa” (consultabile su Internet), dove tra l’altro si legge: “ai bimbi da 0 a 4 anni gli educatori dovranno trasmettere informazioni sulla masturbazione infantile precoce e scoperta del corpo e dei genitali, mettendoli in grado di esprimere i propri bisogni e desideri, ad esempio nel gioco del “dottore”… Dai 4 ai 6 anni i bambini dovranno essere istruiti sull’amore e le relazioni con persone dello stesso sesso… Con i bambini dai 6 ai 12 anni i maestri terranno lezioni sui cambiamenti del corpo, mestruazione ed eiaculazione, facendo conoscere i diversi metodi contraccettivi. Nella fascia puberale tra i 12 e i 15 anni gli adolescenti dovranno acquisire familiarità col concetto di “pianificazione familiare” e conoscere il difficile impatto della maternità in giovane età, con la consapevolezza di un’assistenza in caso di gravidanze indesiderate e la relativa presa di decisione”.

Leggendo questo documento dell’Onu, che suscita sgomento e paura, mi vengono in mente i molti testi di Giovanni Paolo II e di Papa Benedetto su questo tema: “La questione sociale è diventata radicalmente questione antropologica” (Caritas in Veritate, 75), in questo senso: nel secolo scorso il “problema sociale” più grave era l’equa distribuzione della ricchezza e del benessere fra ricchi e poveri; oggi il maggior “problema sociale” è la distruzione della famiglia naturale e il pansessualismo che riducono rapidamente la popolazione mondiale promuovendo l’aborto, il matrimonio fra persone dello stesso sesso, l’eutanasia e l’eugenetica e tante altre aberrazioni, fino alla clonazione di esseri umani, oggi tecnicamente possibile e già sperimentata. Benedetto XVI scrive (Caritas in Veritate, 75): “Non si possono minimizzare gli scenari inquietanti per il futuro dell’uomo e i nuovi potenti strumenti che la “cultura della morte” ha messo nelle mani dell’uomo. Alla diffusa, tragica piaga dell’aborto si potrebbe aggiungere in futuro, che è già abusivamente in atto, una sistematica pianificazione eugenetica delle nascite”.

Si giungerebbe così alla meta finale di quanto Nietzsche sognava: “Un mondo abitato e dominato da Superuomini che hanno imposto la loro volontà di potenza agli uomini inferiori, mediocri e comuni”, per cui era necessario “stabilire i valori della società e dello Stato in favore dell’individuo più forte, del Superuomo (l’uomo eletto, geniale, l’artista creatore che vince l’uomo medio) e della superiorità di razza e di cultura” (“Enciclopedia cattolica”, Città del Vaticano 1952). Non meraviglia che Nietzsche, messosi al servizio del nazionalismo tedesco, abbia profondamente influenzato il nazismo e la sua nefasta ideologia!

Ma è ancora più scandaloso che il nostro Occidente, con profonde radici cristiane, che si ritiene libero, democratico, istruito, laico, evoluto, popolare, sia incamminato, senza forse averne coscienza, sulla stessa via che conduce al nichilismo, alla distruzione della natura umana e alla morte. Come popolo, abbiamo tolto il Sole di Dio dal nostro orizzonte umano, vogliamo fare a meno di Dio e di Gesù Cristo e non abbiamo più nessuna luce di speranza nel nostro futuro.

di padre Piero Gheddo, PIME - iltimone.org -

 
 
 

L'ANTICRISTO E' GIA' TRA NOI

Post n°9214 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il libro di Agostino Nobile, "Anticristo Superstar", dimostra come in 2000 anni si siano realizzate le proposte e le previsioni di Nietzsche nel suo celebre libro "L'Anticristo"

L’Anticristo è il Demonio e tutte le forze del male che si oppongono alla venuta del Regno di Dio e di Cristo negli ultimi giorni, ma anche nella storia dell’uomo (Apocalisse, I e II Lettera di Giovanni, II Lettera di Paolo ai Tessalonicesi). Ma è anche il titolo del libro di Friedrich Nietzsche (1844-1900), che un laico cattolico, Agostino Nobile, ha commentato nel volumetto pubblicato nel luglio 2014: “Anticristo superstar” (Edizioni Segno, Udine – pagg. 120).

Agostino Nobile, sposato e padre di due figli, professore di storia della musica, 25 anni fa decise di lasciare l’insegnamento per studiare le culture non cristiane ed è vissuto per dieci anni nel mondo musulmano, indù e buddista, esperienza che ha rafforzato la sua fede cattolica. Nobile vive oggi in Portogallo con la sua famiglia, si dedica agli studi per approfondire la sua fede e ha lavorato fino ad un anno fa come pianista e cantante.

Ecco le battute di partenza di “Anticristo superstar”: “Quando anni fa mi capitò di leggere L’Anticristo di Friedrich Nietzsche, pensai di trovarmi di trovarmi di fronte ad un insano di mente. Oggi l’Anticristo è diventato il Referente imprescindibile di tutti i governi occidentali. Se a Friedrich Nietzsche avessero detto che in poco più di cent’anni il suo “Anticristo” sarebbe stato una superstar, l’avrebbe considerata una ridicola provocazione” (il libro di Nietzsche è del 1888) .

E continua: “L’Anticristo ha persuaso l’uomo che potrà essere felice solo quando soddisferà liberamente i propri istinti, eliminando il concetto del bene e del male, il concetto del bene e del peccato. Il peccato, si sa, pesa, e l’idea di liberarsene una volta per tutte, oggi più che mai è diventata una vera smania. Nel secolo scorso l’Anticristo ci convinse che “Dio è morto”, per poi eliminare milioni di esseri umani (attraverso le ideologie ispirate a questa convinzione). Oggi ci ha intruppati in una nuova ideologia, per annullare la natura stessa dell’uomo. Nel suo piano muta i metodi, ma il fine è sempre lo stesso: dimostrare a Dio che la sua creatura prediletta è l’essere più idiota del creato”.

Il pamphlet di Nobile, di poche pagine ma denso di fatti e di idee e facile da leggere, è tutto un esame storico e attuale di come l’idea centrale di Nietzsche e le altre espressioni seguenti si stanno realizzando. La convinzione basilare di Nietzsche  è questa: “Io definisco il cristianesimo l’unica grande maledizione, unica grande intima perversione, unico grande istinto di vendetta, per il quale nessun mezzo è abbastanza velenoso, occulto, sotterraneo, piccino. Io lo definisco: l’unico imperituro marchio di abominio dell’umanità”.

Agostino Nobile affronta L'Anticristo a mo' di botta e risposta. Ha estratto dal volume del filosofo tedesco le molte proposte e previsioni che riguardano la “Guerra mortale contro il vizio e il vizio è il cristianesimo”. Con una carrellata storica di duemila anni dimostra con riferimenti storici e attuali, come questi sogni di Nietzsche si sono gradualmente realizzati e ancor oggi si stanno realizzando, con l’educazione dei minori, la cultura dominante, i costumi e le leggi che riportano i popoli cristiani a ridiventare pagani. Il capitolo più provocatorio per noi, uomini d’oggi, è quello finale col titolo Anticristo Superstar (che è quello del libro divulgativo), dove Agostino Nobile dimostra che nel nostro tempo la “guerra mortale contro il cristianesimo”  è giunta quasi al termine, poiché i sogni di Nietzsche stanno influenzando e orientando i governi dei paesi cristiani (cioè occidentali) e l’Onu con i suoi organismi.

Ecco un solo esempio di questa corrente della cultura e della legislazione che si sta imponendo nel nostro tempo. Noi anziani o persone di mezza età non ce ne accorgiamo, ma la massima autorità mondiale della sanità vuol imporre ai bambini delle scuole aberrazioni di questo. L’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha diffuso a tutti i governi europei un vademecum per promuovere nelle scuole corsi di sessuologia: “Standard dell’Educazione Sessuale in Europa” (consultabile su Internet), dove tra l’altro si legge: “Ai bimbi da 0 a 4 anni gli educatori dovranno trasmettere informazioni sulla masturbazione infantile precoce e scoperta del corpo e dei genitali, mettendoli in grado di esprimere i propri bisogni e desideri, ad esempio nel gioco del 'dottore'...".

Dai 4 ai 6 anni i bambini dovranno essere istruiti sull’amore e le relazioni con persone dello stesso sesso… Con i bambini dai 6 ai 12 anni i maestri terranno lezioni sui cambiamenti del corpo, mestruazione ed eiaculazione, facendo conoscere i diversi metodi contraccettivi. Nella fascia puberale tra i 12 e i 15 anni gli adolescenti dovranno acquisire familiarità col concetto di “pianificazione familiare” e conoscere il difficile impatto della maternità in giovane età, con la consapevolezza  di un’assistenza in caso di gravidanze indesiderate e la relativa presa di decisione”.

Leggendo questo documento dell’Onu, che suscita sgomento e paura, mi vengono in mente i molti testi di Giovanni Paolo II e di Papa Benedetto su questo tema: “La questione sociale è diventata radicalmente questione antropologica” (Caritas in Veritate, 75), in questo senso: nel secolo scorso il “problema sociale” più grave era l’equa distribuzione della ricchezza e del benessere fra ricchi e poveri; oggi il maggior “problema sociale” è la distruzione della famiglia naturale e il pansessualismo che riducono rapidamente la popolazione mondiale promuovendo l'aborto, il matrimonio fra persone dello stesso sesso, l'eutanasia e l'eugenetica e tante altre aberrazioni, fino alla clonazione di esseri umani, oggi tecnicamente possibile e già sperimentata.

Benedetto XVI scrive (Caritas in Veritate, 75): “Non si possono minimizzare gli scenari inquietanti per il futuro dell’uomo e i nuovi potenti strumenti che la “cultura della morte” ha messo nelle mani dell’uomo. Alla diffusa, tragica piaga dell’aborto si potrebbe aggiungere in futuro, che è già abusivamente in atto, una sistematica pianificazione eugenetica delle nascite”.

Si giungerebbe così alla meta finale di quanto Nietzsche sognava: “Un mondo abitato e dominato da Superuomini che hanno imposto la loro volontà di potenza agli uomini inferiori, mediocri e comuni”, per cui era necessario “stabilire i valori della società e dello Stato in favore dell’individuo più forte, del Superuomo (l’uomo eletto, geniale, l’artista creatore che vince l’uomo medio) e della superiorità di razza e di cultura” (“Enciclopedia cattolica”, Città del Vaticano 1952). Non meraviglia che Nietzsche, messosi al servizio del nazionalismo tedesco, abbia profondamente influenzato il nazismo e la sua nefasta ideologia!

Ma è ancora più scandaloso che il nostro Occidente, con profonde radici cristiane, che si ritiene libero, laico, democratico, istruito, evoluto, popolare, sia incamminato, senza forse averne coscienza, sulla stessa via che conduce al nichilismo, alla distruzione della natura umana e alla morte. Come popolo, abbiamo tolto il Sole di Dio dal nostro orizzonte umano, vogliamo fare a meno di Dio e di Gesù Cristo e non abbiamo più nessuna luce di speranza nel nostro futuro.

(Zenit.org) - (Articolo tratto dal blog "ARMAGHEDDO". L'attualità vista da padre Piero Gheddo, missionario-giornalista". L'indirizzo del sito ufficiale di padre Gheddo è http://www.gheddopiero.it/)

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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