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« Il MarittimoIl discorso del Re »

Il Marittimo

Post n°72 pubblicato il 14 Settembre 2016 da robertocass
 
Foto di robertocass

6° Puntata

 

 

 

Il mio primo imbarco da Terzo, fu molto bello e particolare: dovevamo studiare il fondale per il posizionamento di un cavo telefonico che avrebbe collegato l'Italia ad Israele.

Erano ancora anni d'isolamento politico e gli ebrei combattevano per la loro indipendenza, sancita dagli americani ma non dagli arabi che abitavano quelle zone da centinaia di anni, molto prima della nascita del loro stato.

Ed ancora oggi poco è cambiato, imporre una nuova nazione è una cosa assurda, ed
era purtroppo ovvio che avrebbe causato il riaccendersi di un odio atavico che ha sempre attraversato quelle regioni.

La nave doveva procedere lentamente con il sonar che trasmetteva continuamente e disegnava il fondale.

Fù un viaggio molto tranquillo, noi dovevamo pensare solo alla navigazione, al resto pensavano i tecnici del Centro Ricerche del Ministero.

Arrivammo ad Haifa e venimmo accolti da salvatori.

Nel porto echeggiavano gli spari e in lontananza continue esplosioni, c'era la guerra ed il nostro arrivo era per loro molto importante, gli consentiva il collegamento con l'occidente, gli consentiva di avere più rapidamente gli aiuti di cui avevano bisogno.

Tutti gli ebrei del mondo aiutano Israele, è la loro terra riconquistata e ne sono orgogliosi, ci hanno portato a vedere il loro lavoro, quello che tutti considerano un miracolo.

Era deserto ma io ho visto giardini, campi coltivati, alberi, una natura rigogliosa, dove prima c'era solo sabbia.

Un lavoro enorme fatto con una fatica immensa che oggi però lascia stupefatti.

E la differenza si vede, quando si arriva al confine con la Giordania, con il Libano, con la Siria o l'Egitto, si vede una forte linea di demarcazione, da una parte il verde, dall'altra solo sabbia.

Abbiamo visitato i luoghi santi, il lago di Tiberiade, il Golgota, Nazareth e Betlemme, tutti i luoghi santi della religione cristiana e non solo.

Come a confermare che il Dio esiste ed è solo uno, sono luoghi santi per i cristiani ma anche per gli ebrei e i mussulmani.

Gerusalemme è unica, è letteralmente un tale mix di razze e religioni da restarne affascinato.

Cammini per le strade affollate di gente e vedi occidentali, ebrei ortodossi con la barba e il classico vestito nero e il cappello, arabi e donne con il velo solo sui capelli o con il burka e gli occhi scoperti fino a quelle che camminano con gli occhi coperti da una griglia di stoffa.

Ed anche in questo le religioni si assomigliano, in tutte c'è un forte rifiuto della donna, vista solo solo madre e fonte di piacere privato.                                                        

Una donna che non può essre prete o rabbino o imam, una donna che deve servire e che in fondo mette paura.

Una donna non può mostrare i capelli e non solo fra i mussulmani, le suore
cattoliche da sempre portano il velo, le donne entrano in chiesa con un velo o un fazzoletto sulla testa e non possono portare vestiti scollati o gonne troppo corte.

Le donne per queste religioni rappresentano il peccato, e sulla genesi è ovviamente Eva
a spingere Adamo verso il peccato originale.

Donne che non possono essere viste, con una Chiesa Cattolica Romana che nel '700 castrava i bambini per avere le voci bianche, con la Madonna che solo nel Concilio di Trento nel '400 d.c. viene deciso che doveva essere vergine, Cristo non poteva nascere normalmente anche se era un uomo.

Un uomo fra l'altro che non poteva essere biondo e con gli occi azzurri, come viene spesso rappresentato, ma che doveva essere scuro e arabo.

Un uomo che ha vissuto il suo tempo e che è morto perchè riconosciuto colpevole dagli uomini del suo tempo, un uomo troppo avanti per essere capito, che ha predicato cose che ancora oggi sembrano assurde.

Mi ritengo cristiano ma non cattolico.

Il potere ecomico della chiesa romana è enorme ed è stato sempre causa di scandali, di raggiri, di manovre politiche che nulla hanno con la religione e con Cristo.

Un prete che in punto di morte perdona tutti i peccati, tutti.

E chi sta morendo, anche se ha fatto tutto il male possibile, anche se ha ucciso, stuprato, violentato, massacrato, ha il paradiso garantito.

Una manovra da sempre utilizzata dai preti per avere lasciti, terreni e case.

Una chiesa cattolica per questo talmente ricca da non sapere nemmeno quante sono le proprietà che possiede nel mondo.

A questo pensavo mentre passeggiavo per Gerusalemme, una citta' santa dove tutto si confonde, dove sembra che tutti convivono senza grossi problemi.

Le strade sono sempre affollate, i mercanti come in tutti i paesi arabi sono pieni di bancarelle che vendono di tutto, i bambini che ti corrono dietro, le macchine che passano in mezzo alla gente che non si sposta e che rischia sempre di essere travolta.

Ho visto dove è nato Cristo, dove è vissuto e dove è morto, ho visto i villaggi ed ho visto come vivono e come lottano giorno dopo giorno contro un deserto che solo lentamente indietreggia.

E tutto questo con una guera che intanto si combatteva attorno a noi che cammiavamo con l'autobus protetto dai militari e che venivamo sempre scortati alla nave, ormeggiata in una banchina isolata, con la polizia che controllava chi saliva e chi scendeva.

E' un viaggio che ricordo con molto piacere, era il mio primo imbarco da Terzo e mi sentivo molto importante.

Restammo diversi giorni, fino alla fine della guerra.

Una mattina ci siamo alzati e non si sentiva nulla, solo un bel silenzio rotto dai gabbiani, ma niente bombe, la guerra era veramente finita.

Siamo così rientrati, prima tanti saluti, l'incontro con il Sindaco e i rappresentanti del governo.

Abbiamo lasciato Israele a malincuore.

Mi rimane il ricordo di un popolo fiero e orgoglioso del suo passato.

Il ricordo di un popolo che lottava e lotta ancora contro tutto e tutti e solo per avere una terra sulla quale vivere.

 
 
 
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