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Diario da un Futuro Possibile

Post n°80 pubblicato il 13 Ottobre 2016 da robertocass
 
Foto di robertocass

06 - Quinto Giorno




Non ho dormito e sono stato tutta la notte a pensarci.

Ho deciso che non andrò all'appuntamento.

Sono sempre scappato quando i sentimenti prendevano il soppravvento e scappo anche adesso.

Io ho vissuto sempre solo, ho le mie abitudini, le mie fissazioni, come posso cambiarle alla mia età?

E poi perché dovrei farlo?

Perché mi sono innamorato o perché penso di esserlo?

E perché stanotte pensavo che l'unica cosa che dovevo fare era di mettermi con lei e invece stamattina mi sento molto più lucido e decido, come ho fatto sempre, di scappare?

Sì di scappare, la verità che ho paura dei sentimenti, ho paura dell'amore e preferisco stare solo.

E con questa saggia decisione mi sento ora sereno, ma ero quello che sotto sotto avevo già deciso, che avevo già deciso quando dicevo invece il contrario.

Me ne pentirò?

Non lo so, di cose da pentirmi, di scelte sbagliate, di rinunce per paura o altro ne ho un lungo elenco, che sembra non finire mai.

Ma non voglio più parlarne, oggi ho altro per la testa.

Oggi è un giorno speciale, finalmente il Governo Mondiale ha deciso d'iniziare la colonizzazione di Marte e chiede dei volontari che accettino di stare almeno cinque anni sul pianeta.

La terraformazione di Marte è stata un lungo processo iniziato ancor prima che io nascessi, un progetto tanto discusso e contestato soprattutto per gli enormi costi che si dovevano sostenere, e partito solo dopo l'accordo di tutti i paesi del mondo che hanno accettato da allora di destinargli tutte le risorse.

E' nato così il Governo Mondiale per preparare quello che rappresenta realmente il futuro del genere umano.

L'uomo ha sfruttato il pianeta Terra fino all'inverosimile, inquinandolo irremidiabilmente ed oggi sta lentamente morendo.

Non abbiamo più energia, si sono esaurite tutte le materie prime e l'acqua si deve prendere dal mare con costi sempre più alti.

L'unica soluzione per l'uomo è di spostarsi su un pianeta giovane relativamente vicino che consenta di ricominciare di nuovo sperando di non fare più gli stessi errori.

Ormai non esiste altra soluzione.

La modifica del clima e della superficie di Marte era l'unica possibilità che ci restava, fare in modo che diventasse abitabile per consentire un esodo biblico di tutti gli abitanti della Terra.

Venne scelto proprio Marte per la sua grande somiglianza dal giorno che dura quasi come il nostro, appena 39 minuti in più, all'inclinazione di 25,19° contro i 23,44° della Terra.

Inclinazione che permette l'alternanza delle stagioni, che durano però quasi il doppio, visto che l’anno marziano equivale a 1,8 anni terrestri.

Il progetto era di riscaldare l’atmosfera del pianeta attraverso l'inserimento di gas serra, una cosa che l'uomo sulla Terra purtroppo ha dimostrato di saper fare molto bene.

Le temperature su Marte sono simili a quelle dell’Antartide ma è bastato inserire del gas a effetto serra per rialzarla di 3 o 4 gradi, sufficienti a liberare l'anidride carbonica dalle calotte polari, questo ha amplificato il riscaldamento ed ha consentito di scogliere quasi tutta l’acqua ghiacciata presente sul pianeta.

La presenza di acqua poi ha causato l'aumento della pressione atmosferica e questo ha permesso di trattenerla al suolo.

Inoltre con un aria composta solo da anidride carbonica si è avuto un ulteriore aumento della temperatura di altre decine di gradi.

Questo favoloso processo è durato circa venti anni, poi si è cominciato a far crescere alghe e piante, dopo aver preparato del suolo fertile, che attraverso la fotosintesi hanno lentamente trasformato l’anidride carbonica in ossigeno.

Oggi l'aria di Marte non è ancora perfettamente respirabile ma il pianeta ha oceani e continenti, un clima ancora troppo ricco di anitride carbonica, che però è diventata perfetta per le piante.

Oggi esistono boschi e si è inziata la sperimentazioni delle piantagioni di grano e di altri cereali.

L'uomo deve ancora vivere sotto enormi cupole ma l'obiettivo è sempre più vicino.

Per questo l'inizio della colonizzazione è qualcosa di magico e di affascinante che coinvolge tutti gli abitanti della terra nessuno escluso.

Il Governo Mondiale ora invierà i primi quattro milioni di coloni che dovranno seguitare il lavoro d'inseminamento fatto fino ad oggi da quelli che una volta si chiamavano robot.

Un processo lungo e meticoloso, le specie di piante da provare sono milioni e bisogna trovare quelle che si adattano meglio al suolo e al clima marziano, basti pensare che solo per il grano sono alcune migliaia.

Ne sono affascinato, non riesco a pensare ad altro e stò pensando seriamente di fare domanda. Sono ancora in buona salute ed ho solo 96 anni, con la durata media della vita, oggi posso ancora essere utile almeno per altri 30 o 40 anni.

E poi ho l'esperienza dalla mia parte, posso insegnare ai coloni come si ricono-scono le piante, come si deve potare, quale terriccio utilizzare e che grado di umidità serve per farle crescere bene.

Io queste cose le conosco e non ho bisogno di computer per saperlo, è la vera conoscenza contadina che ho avuto da mio padre e lui da mio nonno.

E questo sono sicuro che su Marte può essere veramente utile.

Il sole sta tramontando e dopo averci pensato, ma non tanto a lungo, ho fatto domanda per andare su Marte come Istruttore.

Ho sempre guardato al cielo, alle stelle ai pianeti, agli anni luce che ci separano dalle stelle, da Proxima Centauri solo 4,2 anni luce praticamente 270.000 la distanza fra la terra e il sole.

Numeri immensi, distanze immense.

Come si può pensare che la luce che viene da Proxima noi la vediamo dopo più di 4 anni e che quella che quella della Nebulosa del Granchio che dista 6.000 anni luce, il numero folle di 60 milioni di km (un 6 seguito da 16 zeri) dopo circa 6.000 anni.

Un periodo assurdo che invece in astronomia è normale e si studia qualcosa che si avvicina molto all'infinito.

Ho sempre guardato il cielo conosco il nome di tante stelle e riconosco i pianeti, riconosco Venere quando è visibile poco prima dell'alba o del tramonto.

E finalmente ora ho la possibiltà di avvicinarmi alle stelle, di andare su un altro mondo. Mi sembra un sogno.

E' quello che aspettavo da una vita e che avevo paura di non fare in tempo a vedere.

Ora però sono veramente stanco ed ho paura che per un motivo completamente diverso passerò di nuovo la notte in bianco.

Cerco di addormentarmi ma ho un ultimo pensiero per Maria, spero tanto che sia felice.

 
 
 
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