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Diario da un Futuro Possibile

Post n°82 pubblicato il 17 Ottobre 2016 da robertocass
 
Foto di robertocass

08 - Pronto a Ricominciare.




Stamattina mi sono alzato più sveglio del solito, vado subito ad accendere il pc, la parabola è rimasta montata, tanto ormai sono sicuro di partire.

No, nessuna mail.

Va bé, è ancora presto.

Faccio uscire il cane e mi metto sul terrazzo ad accudire alle mie piante, sì è un peccato doverle lasciare, per tutti questi anni il mio orto mi ha dato tutto quello che mi serviva e anche di più.

Ci vuole molta cura e pazienza, io ci parlo con le piante e penso che in qualche modo mi capiscano.

Ho sempre avuto quello che si dice il pollice verde ed è vero, non ho mai avuto piante che si siano seccate o che non abbiano fiorito e forse vado più d'accordo con loro che con gli esseri umani.

In mezzo alla piante ci sto bene, mi sento a mio agio, le conosco una ad una, seguo la loro crescita con ansia, ci parlo e loro mi rispondono quando il vento le fa muovere le foglie.

Certo ora devo accontentarmi di un terrazzo ma ho seguito per lavoro e per hobby giardini enormi con piante di tutti i tipi.

Giardini che mi tenevano impegnato per tutto il giorno e anche più, giardini con alberi secolari e siepi che davano dei contorni di verde più scuro o più chiaro e con lo studiato accostamento di altre piante e fiori riuscivo a creare dei quadri di una bellezza sconvolgente.

E poi è un lavoro che si fa solo, passavo le ore a studiarle e a curarle, sempre in silenzio ma ascoltando solo il giardino che mi parlava con i suoi odori e i suoi rumori.

E forse per questo sono sempre vissuto da solo, da solo con le mie piante, ne ho dovunque non solo sul terrazzo ma in tutta la casa, dalla cucina al bagno, nei corridoi, sui tavoli, dovunque c'era la possibiltà di avere della luce.

Ho sempre tutte le finestre aperte che chiudo solo d'inverno e solo di notte e non sempre.

Insomma ne stavo rinvasando una quando sento l'arrivo di un messaggio, mi precipito, rischio di travolgere tutto vasi e terra e arrivo al pc.

Sì sono loro, hanno accettato la mia candidatura.

E' fantastico ne ero cero ma esserne ora sicuro mi fa impazzire di gioia.

Devo presentarmi fra tre giorni a Francoforte al Centro Sperimentazioni Agricole dell'Unione Europea, dove stanno raccogliendo tutti i volontari, poi verremo portati a Omsk in Siberia dove c'è l'astroporto europeo.

Devo partire subito, tanto ho tutto pronto.

Metto a posto le ultime cose, saluto Ringo e le mie piante e mi avvio.

Ho solo uno zaino, alla fine ho preso solo indumenti, nessun oggetto, ricomincio tutto daccapo e non voglio niente del passato.

Vado in stazione, faccio il biglietto.

I treni sono a carbone, o meglio utilizzano una miscela di carbone e metano, non fanno nessun fumo e pochissimo rumore, non vanno molto veloci e il viaggio durerà quasi due giorni.

Il mio partirà fra tre ore, mi siedo in una panchina.

Attorno a me c'è abbastanza movimento, la gente viaggia più poco e solo per motivi di una certa importanza non più per turismo.

Saranno tutti volontari come me?

Sono tutti abbastanza giovani, potrebbe essere, hanno tutti poco bagaglio, c'è qualche parente a salutarli, sembra una partenza di militari di qualche anno fa.

Oggi i militari sono tecnici di altissimo livello, persone preparate ad affrontare lo spazio e a far muovere queste enormi astronavi che fanno spola fra la Terra, la Base Lunare, che viene utilizzata come centro di smistamento e di partenza , e Marte.

Sarebbe troppo costoso far partire tutto dalla Terra, si usa per questo la Luna, diventata ormai un gigantesco spazioporto con magazzini e officine.

Le stesse astronavi vengono costruite nello spazio o meglio costruite sulla Terra e poi assemblate sulla Luna o direttamente nello spazio.

E' un altro mondo, un mondo che nessuno conosce se non gli addetti ai lavori e gli scienziati.

Un mondo dove non è permesso arrivare se non sei utile e inserito in programmi specifici.

I costi di tutto questo sono ovviamente enormi e tutte le risorse del nostro pianeta sono da anni utilizzate solo per questo.

Basta dire che non esiste stipendio, tutti hanno ovviamente abbigliamento, vitto e alloggio, ma nient'altro, c'è solo il prestigio enorme di far parte di una elite, di una comunità di eletti che ha il compito di dare un futuro al genere umano.

Non è un compito da poco, ed io fra poco ne farò parte.

Sulla Terra tutti sappiamo che dobbiamo stringere la cinta per questo, il Governo Mondiale lascia per la popolazione solo una minima parte, tutto deve servire per il Progetto.

Ma non è stato sempre così circa venti anni fa nacque un movimento che lo contestava dicendo che non era vero e che era solo una scusa per sfruttarci, minacciavano attentati e quant'altro.

Il Governo seppe muoversi molto bene, l'invitò a venire a controllare di persona, vennero portati sulla Luna a verificare quello che si stava facendo.

Dopo qualche giorno divennero volontari e sono oggi quelli che più si sono battuti per il Progetto e sono già partiti per Marte.

Il nostro vecchio pianeta non è finito, ma dobbiamo muoverci o sarà troppo tardi.

L'uomo è riuscito in poco più di 200 anni a distruggerlo irremidiabilmente: i gas serra hanno sciolto quasi completamente le calotte polari e il raffredamento dei mari ha modificato il corso delle correnti e dei venti creando un cambiamento climatico totale che stiamo ancora vivendo.

Sono scomparse quasi tutte le città costiere e le perforazioni senza fine e senza controllo alla ricerca delle materie prime ormai esaurite hanno sconvolto completamente intere zone, creando siccità e nuovi deserti.

Sono aumentati i terremoti, ma per fortuna, con la popolazione che vive ormai in campagna e in case di legno, senza creare molti danni, se non distruggendo le città ormai disabitate.

Il blocco delle nascite imposto dal Governo ha limitato i danni, ma oggi i terrestri sono diventati poco più di 800 milioni, con interi continenti completamente disabitati.

Sempre tanti però per pensare ad un esodo di massa.

Arriva il treno, impegnato nei miei pensieri non mi ero asccorto dell'ora.

Ecco salgo.

Da adesso ricomincio da zero.

 
 
 
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