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« Voyager, da quarant'ann...Una civiltà aliena in Antartide »

Gli Esopianeti gemelli della Terra

Post n°126 pubblicato il 27 Agosto 2017 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

Nel 2009 è stato lanciato dalla Nasa il satellite Kepler che osserva e misura la luminosità delle stelle.

Grazie a questo strumento si è avuta la conferma dell'esistenza degli esopianeti, pianeti fuori del sistema solare che orbitano attorno ad una stella, gemelli quindi del nostro sistema solare.

Fino ad oggi ne sono stati confermati 3.449 ma pochi sono quelli che orbitano nella fascia abitabile, ad una distanza cioè simile a quella della Terra dal Sole, distanza che consente una temperatura da 0 a 100°, la possibilità di avere acqua allo stato liquido, un atmosfera, le condizioni perfette affinchè si sviluppi la vita.

A febbraio di quest'anno è stato scoperto un sistema planetario che orbita attorno alla stella Trappis-1 a 39 anni luce da noi.

E' stata una scoperta sensazionale perchè i 7 pianeti hanno dimensioni molto simili a quelle della Terra ed almeno tre di questi orbitano nella fascia abitabile.

Trappist-1, nella costellazione dell'Acquario, è una stella nana ultrafredda, con una massa pari all'8% del nostro Sole.

In termini stellari quindi è molto piccola, solo un po' più grande di Giove.

Gli astronomi ritengono che queste stelle nane possano ospitare molti pianeti di dimensioni terrestre in orbite molto strette, rendendoli quindi promettenti obiettivi per la ricerca della vita fuori il sistema solare, ma Trappist-1 è il primo di questi sistemi a essere stato scoperto.

Oggi sono stati scoperti altri cinque nuovi esopianeti potenzialmente simili alla Terra e dunque colonizzabili.

Fra essi, un paio potrebbero anche ospitare acqua allo stato liquido sulla propria superficie, dato che orbitano nella già citata fascia abitabile.

La notizia giunge ad alcuni mesi di distanza dallo storico annuncio della NASA sui sette pianeti dell'ormai celebre Sistema Trappist-1.

L'entusiasmo per Trappist-1 non è scemato nemmeno dopo la divulgazione delle previsioni pessimistiche sui potenti brillamenti della stella che potrebbero aver spazzato via le fondamentali atmosfere dei pianeti, esattamente come è avvenuto su Marte.

Il dettaglio più interessante relativo ai nuovi pianeti risiede nella loro vicinanza alla Terra.

Il primo orbita infatti attorno alla stella Gliese 832 a una distanza di 16 anni luce.

Gli altri quattro si troverano invece attorno alla stella Tau Ceti, a soli 12 anni luce da noi.

La stella ha una magnitudine tale che è possibile vederla anche a occhio nudo.

Le ricerche proseguono in tutto il mondo e al momento sono stati scoperti altri 4.696 pianeti ancora in fase di studio, di questi già sappiamo che 1264 sono giganti ghiacciati, 1043 gassosi come Giove e 781 superterre con una massa 10 volte quella della nostra Terra.

Gli esopianeti di tipo terrestre già confermati sono 348.

Nonostante l'entusiasmo dei ricercatori e la vicinanza astronomica degli esopianeti, stiamo comunque parlando di distanze irraggiungibili per le nostre tecnologie.

Basti pensare che per raggiungere Proxima Centauri, la stella più vicina a noi a 4 anni luce, oltre 41.000 miliardi di chilometri, con i nostri attuali mezzi un astronave con equipaggio ci metterebbe oltre 100.000 anni.

Ma stiamo parlando di uno spazio infinito con miliardi di stelle e pianeti, e poi le nostre ricerche sono state indirizzate finora verso una forma di vita simile alla nostra.

Nessuno può escludere che invece si siano sviluppate forme di vita con altre caratteristiche e quindi con altri bisogni.

Quello che è certo che non siamo soli nell'universo.

 

 
 
 
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