Ci voleva un comico di Zelig per rammentarci il destino dei tanti divorziati con prole che scivolano lungo la scala della sopravvivenza fino a cadere per terra.
Dormire sul sedile di un’auto come lui, mangiare alla Caritas sono situazioni che viviamo ogni giorno, ognuno conosce qualcuno uomo o donna che vengono ridotti alla disperazione con una cattiveria che non può messere giustificata nemmeno dal peggiore dei tradimenti.
A volte basta un attimo.
Lo stipendio dimezzato o pignorato per gli alimenti. Il mutuo della casa dei figli,l’affitto della casa per sé stessi, si entra in un vortice dal quale è difficle uscirne.
E alla fine non si riesce più a far fronte, si perde il lavoro e non si riesce più a pagare.
E si arriva a chiedere ospitalità ai genitori anziani e aiuto agli amici e ai colleghi.
Sarebbe però ipocrita usare le tragedie dei tanti separati ridotti in miseria per nascondere il fenomeno ancora più massiccio di quelli che riducono in miseria la propria famiglia.
Ci sono tanti uomini che spacciandosi per nullatenenti senza esserlo utilizzano leggi ambigue e avvocati senza scrupoli per centellinare il dovuto o non corrisponderlo affatto, confidando nella mansuetudine e nell’orgoglio delle loro ex compagne.
Appena ci si inoltra in certe materie si capisce quanto sia assurdo continuare a etichettarle in base al sesso dei protagonisti.
In gioco non c’è il diritto degli uomini contrapposto a quello delle donne, ma il diritto di tutti di vivere una vita degna di essere vissuta.
Il diritto di vedere i propri figli e il diritto anche di rifarsi una nuova famiglia.
Perché nessun figlio vorrebbe che un padre o una madre si riducessero così per lui.
Inviato da: Dott.Ficcaglia
il 26/06/2023 alle 12:10
Inviato da: Afroditemagica
il 26/01/2022 alle 18:36
Inviato da: cassetta2
il 21/03/2021 alle 19:45
Inviato da: cassetta2
il 31/10/2020 alle 12:26
Inviato da: cassetta2
il 19/04/2019 alle 14:30