Creato da robertocass il 22/03/2011
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Messaggi di Febbraio 2017

 

La Folle Ricerca della Normalità

Post n°107 pubblicato il 15 Febbraio 2017 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

Il bianco e il nero

il buono e il cattivo

il male e il bene

prima era tutto chiaro, non si poteva sbagliare, tutti sapevano dove stavano i buoni e dove i cattivi

nei film americani gli indiani e i cow boy, nessuno dubitava i bianchi erano i buoni belli e biondi, gli indiani cattivi sporchi e scuri

ma poi ci dissero che non era vero niente, in realtà era esattamente il contrario, i buoni erano gli indiani che venivano uccisi e sfruttati

i bianchi e i neri, il nero sempre il delinquente, l'assassino o se era buono era il cameriere, la governante buona e servizievole, obbediente e al servizio dei bianchi

ma poi scoprimmo che anche questo era sbagliato, il nero non era sempre cattivo come il bianco non era sempre buono

e allora aumentava la confusione,

non era sempre vero che il signore bello, elegante  e ben vestito era buono e lo straccione sempre perfido e cattivo

allora scoprimmo che le cose erano tutte più complicate di quello che volevano farci credere

e poi è arrivato Babbo Natale, vestito di rosso e con una lattina di coca cola in mano

uno strano personaggio che vive al Polo Nord e che porta abeti da decorare con palle e luci colorate

ora se Cristo è nato in Africa, che c'entra il Polo Nord? gli alberi al limite devono essere delle palme

e poi perchè Cristo è sempre raffigurato bianco e biondo?

se Cristo è arabo doveva somigliare più ad un marocchino che ad uno svedese

e allora tutto si confonde

prima era giusto essere normali e tutti cercavano di esserlo e di diventarlo

essere gay o lesbiche era sbagliato, separarsi era peccato, usare anticoncezionali anche

era giusto fare tanti figli e non separarsi e al limite farsi un amante

e allora oggi dov'è la verità, come facciamo a distinguere il male e il bene se tutto è così confuso?

ci dicono che la mariujana fa male ed è giusto, ma poi viene ammessa la libera vendita di alcool e tabacco

e allora qual'è il giusto comportamento?

come facciamo a diventare normali?

normali? ma poi perché dovremmo esserlo?

perché dovremmo essere normali, conformi ed omologati?

in realtà non ne abbiamo nessun bisogno

l'importante per tutti noi è cercare di diventare quello che vogliamo o vorremmo essere e in questo abbiamo libertà assoluta

l'unico problema è il rispetto della libertà altrui

una volta si diceva che la mia libertà finisce dove inizia la tua

e se questo fosse esteso a tutti

se tutti fossero convinti dell'importanza di rispettare per essere rispettato

se tutti ne fossero convinti

forse si potrebbe vivere meglio

 
 
 

L'Addio

Post n°102 pubblicato il 11 Febbraio 2017 da robertocass
 
Tag: l'addio
Foto di robertocass

 

 

 

 

Ricordo perfettamente il giorno in cui ti ho perso.

Sono arrivato, ti ho vista seduta e ho avuto un sussulto.

Sono io, ti ho detto.

Tu hai continuato a guardarmi, come se non mi riconoscessi.

Ti ho preso le mani e ho capito che era arrivato il tuo momento, ho capito che non avrei avuto più il tempo di parlarti, di spiegarti, di starti solo vicino ad ascoltarti.

Ho capito che non avrei più avuto il tempo di dirti quanto ti voglio bene e quanto mi sei mancata e quanto mi mancherai.

Ti guardo e ripenso alle tante discussioni, a quando sono scappato per vivere nel modo in cui volevo vivere o che pensavo di voler vivere.

Ora mi sono fermato, non scappo più.

E penso a quella foto di me bambino in braccio a te, io che guardo il mondo sorridente e tu felice che mi tenevi stretto.

Tu mamma e papà che se ne è andato qualche anno fa, siete stati per me un esempio, una guida.

Me ne accorgo solo ora, tu hai cominciato ad andare via dal giorno della sua morte, piano piano ti sei spenta, non volevi vivere da sola.

Il vostro amore era troppo forte, un amore che vi ha tenuto insieme per tanti anni, un amore forte che per me è stato il faro di quello che avrei dovuto fare e che non ho fatto.

Ed ora sono qui seduto sul letto e ti tengo la mano cercando di capire che tutto sta finendo.

Non riesco a sentirmi pronto.

Non riesco ad accettarlo.

E penso a quanto piangevo da piccolo, perché non volevo che tu andassi a lavorare e mi lasciassi solo.

Ecco, è come se tu tornassi a lavorare.

E io non posso fermarti e devo lasciarti andare.

 
 
 
 
 

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