Creato da robertocass il 22/03/2011
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Messaggi del 06/08/2014

 

Storie di Famiglia

Post n°54 pubblicato il 06 Agosto 2014 da robertocass
 
Foto di robertocass

4° Puntata

 

 

 

La mattina dopo si alza come sempre all'alba.

Gli piaceva alzarsi presto, lo aveva sempre fatto e poi a quell'ora dormivano tutti, evitava così chiacchere inutili, prendeva il caffè che la madre lasciava al caldo davanti al camino ed usciva, non prima di aver aggiunto della legna e ravvivato il fuoco.

Quella mattina aveva però perso più tempo davanti allo specchio, si era fatto con cura la barba ed aveva sistemato i baffi, i capelli all'indietro con un po' di brillantina, ecco a posto.

Gli piaceva che dicessero che somigliava a Domenico Modugno, sotto sotto se ne vantava anche se faceva finta di nulla.

La Vespa era lucida come non mai., un ultimo controllo, a posto si parte.

Era nervoso e si accese una sigaretta, aveva chiesto il permesso proprio per arrivare presto al prato dove Nazzarena portava le sue pecore al pascolo.

Buongiorno.

Buongiorno Egidio come stai?

Bene senti sono venuto presto perchè voglio parlarti, ci sediamo qui all'ombra?

Senti sono anni che ci conosciamo ed io volevo dirti.....

La ragazza lo guarda diventare rosso, ha capito bene ma vuole che parli lui.

Dimmi.

Oh non è facile per me, insomma volevo chiederti se vuoi fidanzarti con me.

Mi conosci, sono un bravo ragazzo, già lavoro e guadagno bene, io ho intenzioni serie, voglio venire a casa tua, io ti voglio sposare.

Aveva detto tutto di corsa come per togliersi un peso.

Sì anche tu mi piaci, aspettavo questo momento.

Egidio la guarda, una bella ragazza con i capelli chiari e gli occhi celesti, un bel figurino, forse un po' troppo alta, ma l'aveva scelta, era lei la donna con la quale voleva vivere tutta la sua vita, era lei la donna che aveva scelto come moglie e madre dei suoi figli.

L'abbraccia e la bacia teneramente.

Attento che ci guardano.

E che mi importa ormai siamo fidanzati e questa sera vengo a presentarmi a tua madre.

Rimangono seduti a parlare, Egidio si sentiva proprio bene, tanto che si era dimenticato che doveva andare al lavoro ed aveva fatto tardi.

Senti scappo via , ci vediamo questa sera a casa tua.

A Nazzarena batteva forte il cuore, era felice, quel ragazzo gli era sempre piaciuto, gli piaceva come era riuscito già a farsi una posizione, gli piaceva anche se poi non si erano mai riusciti a frequentarsi.

Lei lavorava sempre, i fratelli erano piccoli e solo lei poteva aiutare sua madre, le cose da fare erano tante, avevano un po' di campagna e per fortuna da mangiare non era mai mancato, anche durante la guerra, anche se avevano dovuto nascondere tutto.

Ogni tanto passavano, tedeschi e fascisti, e vernivano a chiedere da mangiare, se non stavi attenta ti rubavano l'olio, il vino, il prosciutto, la farina, tutto quello che avevano messo via con tanta fatica.

Quando arrivavano, Anita, la madre, mandava via le figlie e preparava da mangiare, preparava della pasta con del pane e del vino.

Loro entravano e si sedevano, mangiavano senza parlare e poi ringraziavano e andavano via.

Anita era un donnone grande e grosso, li guardava e sempre senza parlare faceva un cenno col capo.

E così tutte le volte che capitava, ma grazie a questo era riuscita ad andare avanti.

Era stata sfortunata, si era sposata due volte e due volte era rimasta vedova, aveva così avuto una figlia dal primo marito e quattro dal secondo, tre femmine e un maschio.

Veramente non si era risposata, aveva una buona pensione come vedova ed avevano insieme deciso che non conveniva perderla, tanto era uguale, fra l'altro avevano lo stesso cognome, anche se non erano parenti, e quindi nemmeno quello era un problema.

Ma era rimasta sola di nuovo, gli anni della guerra erano stati duri, da sola, tutte donne.

Il maschio era partito ma era finito prigioniero, era tornato solo due anni dopo, stremato, dimagrito, ma vivo.

Il suo grande aiuto era quella figlia che somigliava tanto a lei, energica e risoluta, avevano lavorato tanto insieme, andavano d'accordo anche se non parlavano quasi mai.

Erano entrambi di poche parole ma sapevano quello che dovevano fare ed ognuna faceva il suo, gli bastava uno sguardo per capirsi e senza tante smancerie e abbracci e senza tante chiacchere andavano avanti.

Nazzarena era felice.
Mamma, ti ricordi di Egidio? Stasera viene qui a presentarsi ufficialmente, ci siamo fidanzati.

Bene, è un bravo ragazzo, hai fatto bene.

E così la sera ci fù l'incontro, Egidio venne con la cravatta e con un vassoio di paste.

Dopo la cena lo accompagnò fuori per stare un po' da soli.

Allora?

A posto, ci sposeremo presto stai tranquilla, solo il tempo di mettere da parte qualche soldo.

A proposito guarda che ti ho portato.

Un vestito, ma è bellissimo, non ne ho avuti mai di così belli, anzi veramente ne ho solo due, uno per l'estate e uno per l'inverno.

Vieni che lo faccio vedere a casa.

Guardate un po' che mi portato Egidio.

Tutte furono intorno a lei a vedere come era bello e tutte con un po' d'invidia per quella sorella che aveva trovato proprio un bel partito.

Egidio guardava e sorrideva, gli piaceva fare il grande, si sentiva importante e realizzato.

Non poteva sperare in niente di meglio.

 
 
 
 
 

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