Creato da tricarico.anna il 26/08/2008
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"Satira delle donne" di Semonide di Amorgo. Trad. di A.Aloni.
Nei 118 trimetri giambici della cosiddetta "satira delle donne", ricorrendo al tradizionale stile catalogico Semonide elenca vari tipi di figura femminile e ne mette in risalto i difetti attraverso il confronto con un animale o con un elemento naturale.
Diversa il dio fece l'indole della donna,
al principio. L'una dalla scrofa dalle setole lunghe:
tutto nella sua casa è sudicio di brago,
giace in disordine e rotola a terra;
lei, senza lavarsi, in vesti sordide,
nel letale siede e ingrassa.
Un'altra il dio la fece dalla volpe maligna:
donna esperta di tutto; nè dei mali
nè dei beni, nulla le sfugge;
di questi infatti uno lo chiama spesso male,
e l'altro bene; e la disposizione è ogni volta diversa.
Quella della cagna, malvagia tutta sua madre,
che tutto vuole sentire e sapere,
dappertutto perlustra, e vagando
latra, anche se non c'è anima in vista.
E non smetterebbe neppure con le minacce,
neanche se adirato le spezzassi con un sasso
i denti, e neanche dicendole parole di miele,
e neanche se si trovasse seduta accanto agli ospiti;
invece senza posa continua l'inutile gridare.
Una gli Olimpi la plasmarono di terra,
e la diedero all'uomo malfatta: nè del male
nè del bene ha idea questa donna;
fra tutti i lavori conosce solo il mangiare.
E quando il dio manda un cattivo inverno,
tutta gelata tira lo sgabello più presso al fuoco.
Un'altra dal mare, e ha due indoli diverse:
un giorno ride ed è tutta lieta,
e la loderebbe un ospite che la vedesse in casa:
"non c'è donna migliore di questa
nè più bella in tutto l'universo".
Ma un altro non si può sopportare nè di guardarla,
nè di andarle vicino; e allora è furente
e inavvicinabile come una cagna che difende i cuccioli.
Implacabile e odiosa con tutti,
è uguale con i nemici e gli amici.
Come il mare spesso è tranquilla,
non fa danni, è grande gioia per i marinai
nel tempo estivo; ma spesso si infuria,
si agita con onde che rimbombano cupe.
Al mare soprattutto assomiglia questa donna
nell'ira, chè mutevole è l'indole del mare.
Un'altra dall'asina adusa alle botte;
quella con le minacce e con gli insulti in qualche modo
si rassegna a tutto, e lavora
abbastanza; e intanto mangia in un cantuccio,
notte e giorno, e poi mangia anche presso il focolare.
E fa lo stesso per le faccende d'amore:
si prende come amante chiunque venga.
Un'altra dalla donnola, razza miserabile e sciagurata;
in lei nulla è bello nè desiderabile,
nulla è amabile nè gradito;
a letto e nell'amore non ha arte,
e riduce alla nausea l'uomo che la...naviga.
Con i furti fa gran danni ai vicini,
e spesso mangia le offerte prima di sacrificarle.
Un'altra nasce dalla cavalla delicata bellacriniera,
rifiuta lavori umili e fatica,
non toccherebbe macina, neppure lo staccio
solleverebbe, non spazzerebbe l'immondizia da casa,
per paura della cenere neppure al focolare
si siederebbe. Ma l'uomo lo costringe a prenderla:
ogni giorno si lava dallo sporco
due volte, anche tre, si cosparge di profumi,
porta sempre i capelli acconciati,
lunghi e coronati di fiori.
A vederla, questa donna è uno spettacolo
per gli altri, per chi ce l'ha è una rovina,
a meno che non sia tiranno o re,
chè questi godono nell'animo per tali cose.
Un'altra è dalla scimmia; senza dubbio è questo
il male peggiore che Zeus inflisse agli uomini.
Orrendo il volto, questa donna
va per la città oggetto di riso per tutti gli uomini;
collo corto, mosse sgraziate,
niente sedere, solo gambe. Ahi, sventurato l'uomo
che abbraccia un simile orrore;
ma lei conosce ogni arte e atteggiamento,
come la scimmia, e del riso altrui se ne cale;
non è capace di far del bene, ma solo a ciò pensa,
e perciò tutto il giorno s'arrovella:
come e perché possa fare il più gran male.
Un'altra la fece dall'ape; quando la trova uno è fortunato;
a lei sola non si accompagna biasimo,
fiorisce grazie a lei, e prospera la casa,
invecchia amata con l'amato marito,
la prole è bella e ammirata.
E ammirabile ella diviene fra le donne
tutte, e divina grazia la circonda.
E non si compiace a sedere con le donne
quando fanno discorsi d'amore e di letto.
Tali donne graziosamente dona agli uomini
Zeus: esse sono le migliori e le più sagge.
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Inviato da: generazioneottanta
il 15/07/2016 alle 15:10