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Libertà e solidarietà

Post n°2 pubblicato il 09 Marzo 2008 da amicidellarosact

Libertà e Solidarietà

Nel simbolo della Rosa Bianca si trova il motto del movimento: Libertà e Solidarietà.

Di seguito un piccolo contributo per capire cosa significhi.

La libertà è un concetto difficile da spiegare.

Oggi la libertà viene tradotta comunemente con l’espressione “fare tutto quello che mi piace”, “comportarsi secondo i miei desideri”: correre a 200 Km/h, bere tanto alcol per sballare, violare l’altrui corpo per edonismo ed istinto, ottenere ciò che può essere utile a se stessi etc….. gli esempi non mancherebbero se volessimo continuare.

Ma cosa è oggettivamente la libertà?

La Libertà è scegliere, compiere una scelta per perseguire il bene collettivo ed individuale. Io essere persona individuo opero una scelta per il mio bene, non per il mio effimero piacere, opero delle scelte che inducano la mia vita verso degli obiettivi di cui beneficeranno di riflesso gli altri.

Se decido di correre a 200 Km/h sarà un bene per me che non mi trasformerò in una poltiglia e un bene per gli altri che non si vedranno uccidere da me mentre stanno tornando da una gita fuori porta. Qualcuno potrebbe obiettare, ma io mi privo dell’ebbrezza della velocità perché devo tenere conto del bene degli altri. La libertà non è fare ciò che mi piace, ma lo scegliere cosa è bene per me e per gli altri.

La libertà, questa è la vera libertà scegliere ciò che è giusto.

Tutto ciò si potrebbe ulteriormente approfondire, ma credo di avere reso l’idea in generale:  non scambiamo il concetto di libertà con i diritti privi di doveri. Con il proprio tornaconto contro l’interesse collettivo.

Un esempio, in contrasto con i temi elettorali degli schieramenti:

Io non voglio pagare le tasse perché ciò implicherebbe meno denaro per la mia famiglia, quindi un paio di pantaloni in meno, un viaggio in meno, una villetta in meno …….. Effettivamente pagando meno tasse potrei permettermi qualcosa in più. Ma non pagando le tasse le strade della mia città si trasformerebbero in una groviera di buche, i rifiuti resterebbero non raccolti, le scuole e la sanità diventerebbe solo privata. Le tasse si pagano perché al diritto individuale di avere più consumi si contrappone la libertà della collettività di fruire di servizi fondamentali. Semmai il problema è quello di spendere meglio i soldi raccolti con le tasse, spendendo dove è  giusto e valido, eliminando gli sprechi.

 La solidarietà.

La visione della Rosa Bianca si fonda sui valori contenuti nella Dottrina Sociale Della Chiesa (DSC), ossia quello schema di riferimento circa il valore dell’uomo in seno alla società. La DSC non da soluzioni, non contiene soluzioni e ricette, “ma è un complesso di «principi di riflessione, criteri di giudizio, direttive d’azione», di grande importanza per l'uomo d’oggi molto disorientato.” (Savino Pezzotta, La dottrina sociale della Chiesa e l’azione sociale della Chiesa).

La DSC inizia ad entrare nel magistero della Chiesa con Leone XIII autore della “Rerum Novarum” , pubblicata il 15 Maggio 1891.

Per la prima volta il magistero si occupa in maniera esplicita dei temi legati al mondo del lavoro e dell’economia.

Leone XIII scriveva:

“… avvenne che a poco a poco gli operai rimasero soli e indifesi in balia della cupidigia dei padroni e di una sfrenata concorrenza” (Rerum Novarum punto 2).

Poi aggiunge:

In conclusione, chiunque ha ricevuto dalla munificenza di Dio copia maggiore di beni, sia esteriori e corporali sia spirituali, a questo fine li ha ricevuti, di servirsene al perfezionamento proprio, e nel medesimo tempo come ministro della divina provvidenza a vantaggio altrui: Chi ha dunque ingegno, badi di non tacere; chi ha abbondanza di roba, si guardi dall'essere troppo duro di mano nell'esercizio della misericordia; chi ha un'arte per vivere, ne partecipi al prossimo l'uso e l'utilità” (Rerum Novarum punto 19).

La DSC si compone, per l’aspetto legato al mondo del lavoro e dell’economia di parecchi altri documenti magistereriali , le più importa tanti encicliche, quelle che chiunque dovrebbe leggere, sono:

“Populorum Progressio” di Paolo VI del 26 Marzo 1967;

“Centesimus Annus” di Giovanni Paolo II dell’ 1 Maggio 1991;

“Deus Caritas Est” di benedetto XVI del 25 Dicembre 2.005.

La centralità della DSC nel magistero della Chiesa si fonda sul concetto di Comunione.

Comunione significa condivisione, significa condividere con gli altri quello che è tuo.

Mi piace fare un esempio:

Un gruppo di amici decide di organizzare una cena. Il primo mette a disposizione la propria casa a i fornelli, gli altri via via, chi la carne, chi la pasta, chi il vino. Ciascun amico apporta alla cena un contributo fondamentale ed indispensabile, senza il quale la cena stessa non potrebbe avere luogo. Quindi tutti sono fondamentali e ciascuno da solo non potrebbe fare nulla.

Nella nostra società invece c’è la netta distinzione tra fattori produttivi materiali e finanziari e fattori produttivi umani.

Nella nostra società, i primi hanno la priorità sui secondi.

Ricorda la DSC:

Le ricchezze realizzano la loro funzione di servizio all'uomo quando sono destinate a produrre benefici per gli altri e la società ……. le ricchezze appartengono ad alcuni affinché essi possano acquistare merito condividendole con gli altri.  Esse sono un bene che viene da Dio: chi lo possiede lo deve usare e far circolare, così che anche i bisognosi possano goderne; il male va visto nell'attaccamento smodato alle ricchezze, nella volontà di accaparrarsele. …..” (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa n. 329).

Il Magistero sociale della Chiesa articola il rapporto tra lavoro e capitale anche rispetto all'istituto della proprietà privata, al relativo diritto e all'uso di questa. Il diritto alla proprietà privata è subordinato al principio della destinazione universale dei beni e non deve costituire motivo di impedimento al lavoro e allo sviluppo altrui. La proprietà, che si acquista anzitutto mediante il lavoro, deve servire al lavoro. Ciò vale in modo particolare per il possesso dei mezzi di produzione; ma tale principio concerne anche i beni propri del mondo finanziario, tecnico, intellettuale, personale.

I mezzi di produzione « non possono essere posseduti contro il lavoro, non possono essere neppure posseduti per possedere ». Il loro possesso diventa illegittimo quando la proprietà « non viene valorizzata o serve ad impedire il lavoro di altri, per ottenere un guadagno che non nasce dall'espansione globale del lavoro e della ricchezza sociale, ma piuttosto dalla loro compressione, dall'illecito sfruttamento, dalla speculazione e dalla rottura della solidarietà nel mondo del lavoro ». (Compendio DSC n. 282).

In sintesi ci troviamo di fronte a concetti condivisibili da tutti.

La cosiddetta ecomonia Sociale di Mercato, non vuole negare le dinamiche proprie del concetto neoclassico di mercato, ma al contrario ritiene, alla stessa maniera della DSC, che il mercato è capace di creare quelle condizioni di libera circolazione dei mezzi produttivi affinché tutti né possano godere.

Il libero mercato è un'istituzione socialmente importante per la sua capacità di garantire risultati efficienti nella produzione di beni e servizi. Storicamente, il mercato ha dato prova di saper avviare e sostenere, nel lungo periodo, lo sviluppo economico. Vi sono buone ragioni per ritenere che, in molte circostanze, « il libero mercato sia lo strumento più efficace per collocare le risorse e rispondere efficacemente ai bisogni ». La dottrina sociale della Chiesa apprezza i sicuri vantaggi che i meccanismi del libero mercato offrono, sia per una migliore utilizzazione delle risorse, sia per l'agevolazione dello scambio dei prodotti; questi meccanismi, « soprattutto, pongono al centro la volontà e le preferenze della persona che nel contratto si incontrano con quelle di un'altra persona ».

Un vero mercato concorrenziale è uno strumento efficace per conseguire importanti obiettivi di giustizia: moderare gli eccessi di profitto delle singole imprese; rispondere alle esigenze dei consumatori; realizzare un migliore utilizzo e un risparmio delle risorse; premiare gli sforzi imprenditoriali e l'abilità di innovazione; far circolare l'informazione, in modo che sia davvero possibile confrontare e acquistare i prodotti in un contesto di sana concorrenza.” (Compendio DSC n. 347)

Quello che però succede, oggi è ben diverso.

Siamo in presenza di oligopoli ingombranti nei settori più importanti, quali l’informazione, l’energia e le banche.

Assistiamo a protettorati statali che limitano la concorrenza, accrescendo le posizioni dominanti.

Assistiamo alla divinizzazione di un mercato drogato che produce solo povertà, in cui i mezzi di produzione si concentrano nelle mani di pochi.

Assistiamo ad un uso dei capitali per fini speculativi sia sul mercato mobiliare che immobiliare. La maggior parte dei capitali sono usati per le speculazioni e poco o nulla per fare economia reale e quindi posti di lavoro.

Il mercato ha bisogno di correzioni, bisogna che si incentivi l’uso del capitale nell’economia reale (quella che produce le cose) e che si disincentivi l’uso dei capitali per fini speculativi.

Bisogna che le banche appoggino gli imprenditori che producono lavoro e non i finanziari d’assalto che producono utili urlando a Piazza Affari.

In estrema sintesi, negli ultimi 15 anni l’assenza di valori, ideali, schemi di riferimento, ci ha consegnato, oggi, una nazione disgregata, povera e malata.

La politica deve sottintendere a dei valori. La politica slegata dai valori è solo esercizio di potere da acquisire a tutti i costi.

Per ridare vigore alla nostra nazione si dovrebbero riscoprire gli ideali. Ieri nella tanto denigrata I repubblica gli ideali hanno permesso sviluppo e benessere. Oggi i tecnicismi e le facili demagogie ci hanno resi poveri. Poveri di benessere e ricchi in spirito. I nostri modelli di riferimento non sono più gli uomini di buona volontà, ma i furbi.

La Rosa Bianca è una formazione laica di ispirazione cristiana.

Il cristiano non è quello che difende la Chiesa, per motivi elettorali, ma chi mette in pratica, laicamente, ciò che la Chiesa gli ispira.

Quando voteremo,  difendiamo i valori!

 Riferimenti utili:

RERUM NOVARUM 
 

LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA E L’AZIONE POLITICA E SOCIALE

POPULORUM PROGRESSIO

CENTESIMUS ANNUS

 

 

 

COMPENDIO
DELLA DOTTRINA SOCIALE
DELLA CHIESA

 
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Aderiamo alla Rosa Bianca

Post n°1 pubblicato il 03 Marzo 2008 da amicidellarosact
 

Cari amici, dopo tanti indugi ho creato questo blog. Spero che saremo numerosi per rinnovare la politica in Italia fuori dalla casta.

Quando ai miei nipoti racconterò la mia storia dirò loro “Io a Montecatini c’ero”. Cosa è successo a Montecatini? 2.500 uomini e donne al di fuori della politica si sono uniti per fondare un movimento politico laico, ma di ispirazione cristiana.

Ispirazione cristiana potrebbe sembrare una parola molto pesante nel nostro paese. Oggi chi parla di valori viene tacciato di fare spionaggio per uno stato estero “il vaticano”. Oggi il materialismo, la corsa al benessere individuale, la voglia di apparire, la fama, il potere  ha fatto scordare il principio fondamentale della nostra Italia: la solidarietà. Nulla di più di un concetto che ha portato il nostro paese tra i più forti del mondo. Oggi dopo 15 anni di sfascio affidato ai due poli, l’Italia è priva di quei principi di fraternità e solidarietà che la hanno fatta  forte.

La corsa sfrenata al potere personale dei nostri uomini politici hanno impoverito tutti. Le ambizioni di alcuni ceti hanno fatto si che la sperequazione sociale iniziasse ad essere infinita. Oggi parecchie famiglie sopravvivono appagando solo i principali bisogni (magiare), mentre poche altre diventano sempre  più ricche. Presto le famiglie povere non potranno soddisfare neppure i bisogni primari.

Non sto a parlare di Berlusconi o Veltroni. Ma……

Attenti a quei due, finite le elezioni chissà se dovessero diventare amici.

L’economia non  ripartire tagliando qualche punto di IRPEF perché i poveri si ritroveranno con qualche euro in più mentre i ricchi con qualche migliaio in più.

Non si da più potere d’acquisto ai cittadini eliminando l’ICI sulla prima casa, perché l’ICI sulla prima casa non si paga più fin da oggi. Inoltre, se qualcuno non lo sapesse, gli immobili rurali, di quei piccoli agricoltori, che arrotondano con le campagne, oggi sono considerate ville con tanto di ICI e tassa sui rifiuti.

Non si fa ripartire l’economia specie al sud non toccando l’enorme potere delle banche, che oggi decidono il destino di imprenditori e famiglie.

Non si risolve il problema della casa senza toccare le rendite immobiliari. Ossia la differenza tra il costo di costruzione di una casa e il prezzo di mercato.

Non si risolve il problema della crescita dei prezzi semplicemente affidandosi ai meccanismi di mercato.

Le tasse si pagano, ma il concetto dovrebbe essere diverso. Dobbiamo capire come si spendono i soldi pubblici. Come ricordava il nostro leader  Tabacci: le scuole sono strutturate sui bisogni degli insegnanti, gli ospedali in funzione di medici e infermieri, la magistratura in funzione dei magistrati e degli avvocati. Mai negli ultimi anni al centro dei servizi pubblici è stato messo il cittadino, l’utente. Se noi andiamo in un ristorante di lusso, e paghiamo parecchio pretenderemo di trovare il massimo. Oggi in Sicilia paghiamo per un ristorante di lusso e mangiamo in una bettola.  Le tasse si pagano, ma si dovrebbero spendere al meglio, per dare ai cittadini servizi di qualità ed efficienti. Se si tagliassero le tasse drasticamente e senza una visone della spesa il risultato sarebbe solo di avere servizi ancora più inefficienti. Non bisogna costruire le rotonde, ma dotare i quartieri di strade in ordine,  asili nido per chi lavora, biblioteche etc. I soldi si spendono dove c’è vero bisogno e per dare servizi efficienti.

Il duopolio o biliderismo che ha caratterizzato gli ultimi 15 anni di politica sono stati un totale fiasco. Si sono  confrontati su tutto, facendo di ogni cosa terreno di scontro. Le riforme fatte da una parte sono state sempre controriformate dall’altra. Le due parti al loro interno risultano un coacervo di piccole ambizioni, ammucchiate solo al fine di ottenere una poltrona. L’Italia è fatta di tanti dialetti, di tante realtà difficilmente rappresentabili da solo due schieramenti. Il voto utile è quello che rappresenta l’elettore. Il voto utile è quello che rappresenta la nostra nazione. Il voto utile è quello dato alla Rosa Bianca, un partito per la libertà e la solidarietà, capace di rappresentare i più deboli e le persone che non vogliono più chiedere l’elemosina alla casta.   

Tornando alla dottrina sociale della Chiesa:

La dottrina sociale della Chiesa distingue in maniera netta che profitto maturato da un capitale è morale  solo, e solo se questo, è impegnato al servizio del lavoro e quindi condiviso con glia altri. E’ quindi immorale usare il capitale per speculazioni fini a e stesse, ossia che non generano lavoro umano.

Concludo questo primo post con una precisazione. Alcuni potrebbero osservare che La Rosa Bianca a livello nazionale si alleata con L’UDC che ha tra i suoi esponenti degli elementi “poco credibili”. E’ vero però i valori e i programmi sono gli stessi ed è anche vero che per modificare le cose bisogna pur esserci in parlamento. In Sicilia la cosa è ben diversa la Rosa corre da sola con tutti i rischi possibili. Aiutiamo gli ideali, non prestiamo fede a chi ci promette un tozzo di pane individuale.

I nostri politici pretendono di controllare tutto attraverso il loro potere, non a beneficio della collettività, ma per accrescere la loro posizione. Se qualcuno ti dice che ti darà un posto di lavoro, quel posto dovrà essere sottratto ad altri. Se sei un imprenditore, ricordati, che quello che oggi,  ti viene dato lo dovrai restituire con gli interessi. Non lavorerai più per fare impresa e utili, ma per accrescere il potere di altri. Ricordati che quando sarai in crisi quei potenti ti lasceranno da solo.

Sicilia abbi coraggio ribellati perché, il pane che qualcuno ti prometterà (che probabilmente non ti darà mai), lo stai sottraendo ad altri.

Sicilia abbi coraggio, affinché si colmino le deficienze di tutti settori, in maniera tale da non dovere chiedere dei favori, ma affinché i tuoi diritti ti siano riconosciuti in automatico.

Catanesi aderiamo alla Rosa Bianca, scrivetemi una mail così da poterci coordinare.

 

  

 
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