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ETIMOLOGIA DI "PUTTANA". Immagine sacra di un linguaggio dimenticato.

Post n°43 pubblicato il 24 Agosto 2009 da marcalia1
 

          Il termine «puttana», che nell'italiano popolare acquisisce un grave tono offensivo, deriva da puteus, con cui in latino s'intendevano originariamente o una cavità naturale o un buco scavato appositamente[1] (nei puticuli, i pozzi, intesi come grembi ipogei di rinascita, i Romani del popolo seppellivano i morti). Nell'Avesta,[2] il testo sacro del mazdeismo, mediante la parola putika ci si riferisce invece ad un lago mistico di acqua rigenerante. In entrambi i casi, come è facile notare, siamo legati concettualmente a qualcosa che sfiora l'idea di un sentimento religioso. Non a caso la radice sanscrita presente nei Veda, puta, entrata anche nelle lingue romanze con tutt'altro senso (cfr. spagnolo puta, francese pute) allude a ciò che è «puro» o «santo», e significativamente in ebraico la parola Kaddosh vuol dire sacro mentre Kaddeshà prostituta.[3] Detto brevemente, in contesti storici o culturali diversi, il sostantivo «puttana» implica inizialmente, sul piano strettamente etimologico, il concetto della sacralità. Tuttavia, porre in relazione la sessualità all'idea di sacro, crea oggi uno scomodo paradosso per molte persone.[4]

           Eppure, anticamente, il sesso era considerato una vera e propria liturgia, a dire un mistico atto sacramentale (ierogamia) che permetteva ad entrambi i partner di trascendere i propri sensi comuni per entrare in una nuova dimensione spirituale. Essenzialmente si trattava di un rito di passaggio e di trasformazione interiore: di qui la ierodula, la serva-amante, veniva chiamata pertanto «Grande Prostituta» (assumendo l'epiteto della dea al cui servizio era addetta), ed eseguiva ogni volta un particolare atto sessuale di coitus reservatus, un intenso e prolungato orgasmo di tutto il corpo senza emissione di fluido seminale, il quale avrebbe condotto l'uomo all'horasis,[5] l'illuminazione spirituale o Sophia, che equivaleva in sostanza ad una forma suprema del rinnovamento interiore raggiunta attraverso la sublime esperienza erotica del Femminile (in India questa speciale tecnica sessuale è conosciuta dalla dottrina tantrica come maithuna, un raffinato procedimento di sensi che permette all'uomo di assimilare appunto dentro di sé l'innata sapienza magica della donna).[6] «L'atto sessuale tra un uomo e la sacerdotessa era il mezzo per ricevere la gnosi, per fare esperienza del divino [...] Il corpo della sacerdotessa diventava, in modo impensabile per il mondo occidentale contemporaneo, letteralmente e metaforicamente una via per entrare in rapporto con gli dei [...] Per i pagani, infatti, le donne erano naturalmente in contatto con il divino, mentre l'uomo, da solo, non poteva raggiungere questo obiettivo».[7] E commentando nella sua raffinata prosa d'antan uno studio sulla sessualità sacra assira, Julius Evola (Metafisica del sesso, cit., p. 213) precisa:

Erano queste giovani [sacerdotesse, ndr] che avevano, anche, il nome di «vergini» (parthénoi ierai), di «pure», di «sante» - qadishtu, mugig, zêrmasîtu; si pensava che incarnassero, in un certo modo, la dea, che fossero le «portatrici» della dea, da cui traevano, nella loro specifica funzione erotica, il nome - ishtaritu. L'atto sessuale assolveva così per un lato la funzione generale propria ai sacrifici evocatori o ravvivatori di presenze divine, dall'altro aveva una funzione strutturalmente identica a quella della partecipazione eucaristica: era lo strumento per la partecipazione dell'uomo al sacrum, in questo caso portato e amministrato dalla donna.

          Si noti che alle ierodule era solito attribuirsi gli epiteti di «Vergine Santa» o «Grande Prostituta», titoli che in ogni caso nel paganesimo matriarcale si riferivano comunemente ad una sacra sacerdotessa depositaria dell'oscuro segreto femminile relativo alla gnosi magica del divino, essendo costei l'incarnazione terrena della Dea sotto la cui benedizione amministrava nei templi il culto religioso: di fatto, lo stesso termine harlot che nell'inglese letterario odierno designa una prostituta, trae origine, attraverso il francese medievale, proprio dalla parola greca "ierodula" (lett. serva sacra). Ora, tra le incombenze liturgiche delle Sante Vergini o ierodule, le serve sacre del tempio, c'erano i doveri di somministrare la grazia celeste della Dea, di far guarire dalle malattie attraverso lo sputo medicinale e le secrezioni della vagina,[8] di profetizzare,[9] di eseguire le sacre danze in onore della divinità[10] nonché di intonare le lamentazioni funebri e di diventare «Spose» del dio-sacerdote nei riti prestabiliti del matrimonio sacro. L'appellativo Vergine Santa non stava però ad indicare verginità fisica in senso stretto, ma piuttosto acquisiva il significato di «ragazza nubile»: pertanto le ierodule erano sia vergini in quanto non vincolate da alcun legame matrimoniale, e sia sante perché manifestavano pubblicamente la funzione sacerdotale, essendo la rappresentazione terrena delle varie dee nei cui confronti amministravano il culto religioso, basato sulla sessualità sacra. Sicché, qualora fosse stato generato un figlio, per logica a costui si conferiva un epiteto che allora non poteva dar luogo ad equivoci, ove nel caso particolare dei Semiti suonava come bathur e per i Greci parthenioi, cioè il «nato da vergine».[11] Sia chiaro che lo stesso termine che in lingua latina esprimeva una ragazza illibata non era virgo bensì virgo intacta: il primo vocabolo veniva riferito comunemente ad una giovane nubile, ovvero non ancora sposata, mentre l'altra voce connotava decisamente la mancanza di esperienza sessuale.[12]

 


[1] Il termine puteus si accosta all'idea di vagina, grembo, utero, ovvero ai concetti di ricezione e di contenimento. Non a caso la parola italiana "cunicolo", buco o passaggio stretto, deriva dal latino cunnus, vagina. In ogni caso la radice cun proviene dalla Grande Dea orientale Cunti o Kunda, la yoni dell'Universo, divinità "cunni-potente", che detiene cioè la magica vagina della nascita. Cfr. Barbara G. Walker, The Woman's Encyclopedia of Myths and Secrets, cit., pp. 197-198.

[2] Originalmente in 21 parti, esso ci è pervenuto in redazione incompleta e tarda (III-VII d.C.), scritto in iranico antico (avestico) e in lingua pahlavi. Ancora oggi rappresenta la "Bibbia" dei Parsi.

[3] Cfr. Laura Rangoni, La Grande Madre, cit., p. 49. Anche il termine ebraico hor (affine all'etimo delle Horae greche, le sacerdotesse di Afrodite) valeva come sinonimo sia di buco (o pozzo) sia di sacra prostituta e della dea che serviva, la cui yoni, cioè la vagina, era rappresentata metaforicamente da un pozzo o da una vasca d'acqua situata al centro del tempio.

[4] Cfr. A.T. Mann e Jane Lyle, Sacred Sexuality, cit., p. 6.

[5] Cfr. Peter Redgrove, The Black Goddess and the Sixth Sense, London, Bloomsbury, 1987; anche Barbara G. Walker, op. cit., p. 821. Il termine horasis, l'illuminazione spirituale, appare anche nel Nuovo Testamento (Atti degli Apostoli 2,17) ma è erroneamente tradotto con "visioni".

[6] Il Tantra è un'antichissima dottrina incentrata sulla yoni, la venerazione sessuale del principio femminile, che si dice sia stata elaborata migliaia di anni fa in India da una setta segreta chiamata Vratyas, composta di sole donne (a ben vedere una sorta di ierodule in grado di partecipare in congiunzione col loro principio opposto, il linga, dell'armonia universale). 

[7] Lynn Picknett e Clive Prince, La Rivelazione dei Templari, cit., p. 198. Cfr. anche Nancy Qualls-Corbett, The Sacred Prostitute, cit., p. 105 (la prostituta sacra come mediatrice tra il divino e l'umano).

[8] Un vecchio proverbio sufi recita: "La cura è nella vagina della donna". L'idea invece che lo sputo sia salutare per guarire dalle malattie affiora persino nel Nuovo Testamento, come per esempio nel passo di Marco 8,23 dove Gesù pone la saliva sugli occhi del cieco di Betsàida per ridargli la vista. Tale intervento curativo appartiene alla tradizione medicinale matriarcale:Barbara G. Walker, op. cit., p. 820 e più oltre a p. 885, ricorda che in una tavoletta d'argilla proveniente dall'antica Ninive si sostiene che le malattie oftalmiche possono essere curate con latte misto allo sputo di una prostituta sacra.

[9] Il termine ebraico zonah sta ad indicare sia una prostituta sia una profetessa. "Sperare nella Provvidenza", cioè nell'assistenza benevola di Dio, significa in realtà affidarsi alla magia divinatoria e profetica del femminile. In latino provideo vuol dire "prevedere", per cui la Provvidenza è personificazione delle capacità mantiche del Femminile, come appunto le antiche matriarche che erano in grado di disporre dei beni agricoli necessari alla comunità prevedendo i movimenti degli astri ed i repentini cambi climatici di stagione. "Gli antichi Germani ritenevano che le donne avessero in sé qualcosa di sacro, e a loro si rivolgevano per i vaticini. E queste donne consacrate, si dice, osservavano i fiumi turbinosi, ascoltando il mormorio o il mugghiare delle acque e, da ciò che vedevano e sentivano, traevano gli auspici. [...] Sotto il regno di Vespasiano, per esempio, una certa Veleda, della tribù dei Brutteri, era da tutti considerata una dea e, come tale, regnava sul suo popolo, e il suo dominio era ovunque riconosciuto", James Frazer, Il ramo d'oro, cit., pp. 125-126.

[10] "I portoghesi tradussero il termine devadâsi, che si incontra già in Buddhagosa, autore buddista del V secolo d.C., con bajadère (ballerine), le danzatrici sacre dei templi indiani; il concetto si ritrova anche nel Vecchio Testamento [Deuteronomio 23,18]", Ambrogio Donini, Breve storia delle religioni, cit., p. 196.

[11] Cfr.M. Esther Harding, Woman's Mysteries, cit., p. 102.

[12] Cfr. Nancy Qualls-Corbett, op. cit., p. 58.

 

 
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Commenti al Post:
patrizia17
patrizia17 il 25/08/09 alle 14:15 via WEB
...E come mai questa parola da così tanta sacralità è divenuta ai giorni nostri così profana???
(Rispondi)
 
marcalia1
marcalia1 il 25/08/09 alle 14:42 via WEB
Grazie per la domanda molto interessante. In effetti me lo sono chiesto anche io quand'è che il sostantivo, alludendo alla sfera della ieropornia, sia poi entrato nell'uso popolare con l'accezione denigratoria che tutti noi conosciamo. A dire il vero sarebbe utile scovare la prima attestazione storica del termine. In ogni caso ritengo che nel Medio Evo esso sia entrato nel linguaggio popolare col significato odierno. Il dizionario etimologico del Pianigiani indica "puttana" come derivazione dal latino popolare "puta", fanciulla (il che, a quanto pare, avrebbe attinenza con putto e puttino, ossia ragazzino, fanciulletto). Secondo la mia personale interpretazione, originariamente per puta si intendeva volgarmente il "buco", la vagina. Poi, per sineddoche venne ad ampliarsi il campo semantico, intendendo (appunto come sostiene il Pianigiani) una ragazza in tutto e per tutto. E' lo stesso processo di "fica": quando per esempio vediamo una bella donna noi esterniamo la nostra ammirazione per sineddoche: "che fica (o figa), al posto di "che bella donna". In ogni caso, a parte questo, ribadisco e ritengo che l'uso del termine spregiativo popolare "puttana" sia entrato nell'uso comune a partire dal Medio Evo, sotto la spinta misogina e sessuofoba della Chiesa, per la quale le donne erano la radice di ogni male (pensa ad Eva!). Un ricordo distorto, contaminato e reso spurio dalla fratellanza ecclesiastica, ricordo che basava la sua ragione d'essere sugli antichi echi matriarcali della cunnipotenza pagana.
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Philip Hudson il 17/09/21 alle 21:32 via WEB
Questo può suonarti strano, lo sai che puoi raggiungere i tuoi obiettivi unendoti alla famiglia massonica? Questa è un'organizzazione che aiuta ogni membro a raggiungere la vetta, condividiamo idee per un futuro migliore e ti facciamo diventare ricco e famoso, Ora la fondazione massonica sta donando la somma di €5.000.000,00 (CINQUE MILIONI DI EURO) per aiutare ogni nuovo e vecchio membro, e la parte buona è che non ci siamo coinvolti in nulla di demoniaco, e tu non hai per averne paura non siamo una truffa, non vi fermiamo per le vostre attività religiose, questo è un messaggio casuale per tutti voi, voi che state leggendo questo messaggio, se siete interessati non insistete nel contattare l'email ufficiale : info.masonic.oregon@email.cz Oppure WhatsApp; +31687329133
(Rispondi)
patrizia17
patrizia17 il 25/08/09 alle 15:00 via WEB
...Grazie per la tua esaudiente risposta!!!^_* Ciao a presto caro Marco...
(Rispondi)
patrizia17
patrizia17 il 26/08/09 alle 13:37 via WEB
...scusami l'errore!! intendevo dire "esauriente"!!! baci.. Patrizia..
(Rispondi)
infoigi
infoigi il 27/08/09 alle 11:38 via WEB
Molto interessante...
(Rispondi)
gilgam1
gilgam1 il 27/08/09 alle 21:14 via WEB
non dimentichiamoci che la religione cristiana per 2 millenni ha confuso deliberatamente la santa Maddalena nel suo intento di eliminarne il culto, con la prostituta del famoso incontro evangelico di gesù,tantè che ancora oggi dalle mie parti i paesi in cui essa è la santa patrona vengono soprannominati i "paesi delle puttane".
(Rispondi)
 
conoscimiecapirai
conoscimiecapirai il 28/08/09 alle 09:53 via WEB
questo e' uno dei post piu' interessanti che tu abbia mai scritto secondo me...bello grazie marco. mi sei mancato tanto. un sorriso e un bacio dolce michela
(Rispondi)
 
marcalia1
marcalia1 il 28/08/09 alle 15:11 via WEB
Gentile gilgam1, ti ringrazio del commento e vorrei sapere dove sono i centri salentini in cui si venera la Maddalena (nella Linguadoca ed in Provenza si trova infatti concentrato massimamente il suo culto europeo, dove a Saint Maximin è presente addirittura la reliquia del presunto cranio). Nel mio saggio "Madri Immacolate" espongo perfino l'ipotesi secondo la quale il culto sotterraneo (leggi: eretico) di Maria Maddalena sia sopravvissuto in altra forma sotto la venerazione della Madonna Nera, osannata come principio femminile erotizzato. Effettivamente, le cosiddette "Litanie Lauretane" sembrano rivolte più all'esaltazione carnale di Maria di Màgdala che alla celebrazione austera e pura di Maria Vergine, in qualità di Sophia o Sapientia. Spetta infatti l’onore alla Maddalena come Sedes Sapientiae, ierodula illuminatrix che incarna la Sophia, ad essere inconsapevolmente invocata nelle Litanie Lauretane dedicate sin dal 1500 alla Madonna Nera. D'altronde, la Maddalena non era l'Apostola Apostolorum? Non è lei a dare per prima l'annuncio della resurrezione? Non è lei ad essere presente alla crocifissione, non è sempre lei ad officiare il rito pagano dell'unzione del Re-sacro col nardo? Purtroppo lo spazio ristretto non mi permette di approfondire l'interessante questione che hai sollevato, ma ti sarei molto grato se potessi indicarmi quei paesi salentini in cui la Maddalena ed il suo culto sono ufficialmente riconosciuti dall'autorità ecclesiastica. E' un'idea che porta acqua al mio mulino, visto che nella mia macroipotesi sul tarantismo ci sono ripetuti accenni al culto di santa Venera (una forma cristianizzata di Arianna-Afrodite) che si ricollega ai precedenti culti femminili dionisiaci (sempre tenendo a mente l'insegnamento di de Martino sull'irriducibilità del tarantismo salentino).
(Rispondi)
gilgam1
gilgam1 il 29/08/09 alle 00:47 via WEB
Si in effetti il culto della Maddalena nel salento è molto diffuso...basti pensare a Melpignano il cui templio si trova proprio di fronte al palco dela Notte della Taranta.Ma quello più importante è il templio di "Uggiano La Chiesa"un paese che si trova a pochi km da Otranto...la prima cosa ad apparire ai naviganti che da oriente vengono nel Salento è la cupola di quel templio,tant'è che la prendono come punto di riferimento per non perdersi durante le tempeste.Nella chiesa vi sono dei quadri bellissimi del '500 che raffigurano tutto il viaggio della maddalena dalla partenza in palestina all'arrivo ad Otranto ed infine a Marsiglia.Ma la particolarità sta nel fatto che in tutti i quadri è rappresentata con la pancia della gravidanza.Anche della statua a grandezza naturale di argento massiccio la pancia è la cosa che colpisce l'occhio.Nello stemma del paese è raffigurata un'ostia circondata da sedici raggi, con l'iscrizione "Sol in leone fortior" ("Il sole è più forte nella costellazione del Leone") all'interno dello scudo e, più in basso, l'iscrizione "Vigilarium Ecclesiae" ("Sentinella della Chiesa").La chiesa della Maddalena sorge sul più antico templio d'Europa dedicato alla dea madre e cioè la Grotta dei Cervi di Porto Badisco...si dirama al di sotto della collina di Uggiano La Chiesa in un dedalo di gallerie e grotte carsiche tutte affrescate con i caretteristici graffiti del paleolitico...da diversi anni ha comprato una casa antica attaccata alla chiesa della maddalena uno dei più grandi crtici d'arte e d esperto di tesori del mondo:Alvar Gonzàlez-Palacios.Certamente il culto salentino della maddalena s'innesta su quello più arcaico della dea Aracne da cui scaturisce il tarantismo...inoltre come per la maddalena che era il 13°apostolo,anche Aracne era ed è il 13°segno zodiacale fatto sparire dallo zodiaco quando al calendario lunare della dea madre il cui simbolo è la luna rossa,le caste sacerdotali maschili delle varie religioni antiche e moderne,sostituirono quello solare.Inoltre ricordiamoci anche il nome scitfico della taranta salentina Latrodectus Tredicem Guttatus cioè dalle tredici macchie,infatti la femmina che è quella velenosa ha tredici macchie bianche sul dorso rosso.
(Rispondi)
artistictrend
artistictrend il 29/08/09 alle 11:19 via WEB
veramente interessante il commento di gilgam1 è molto simile e riconducibile,al quinto capitolo del tuo libro "madri immmacolate"...sulla storia di maria maddalena,..se avrò l'occasione andrò a uggiano per vedere la statua di maria di magdala....
(Rispondi)
marcalia1
marcalia1 il 31/08/09 alle 13:22 via WEB
Ringrazio gilgam1 per le notevoli informazioni che mi (ci) fornisce. Egli ha davvero compreso lo spirito di fondo di questo blog che, nelle intenzioni, è proprio quello di creare socialità comunicativa. Tornando alle interessanti questioni da lui proposte, il fatto che la Maddalena venga rappresentata in palese gravidanza è a mio giudizio un messaggio subliminale. Nell'arte cristiana solo la Vergine Maria può condividere una immagine così materna (penso alle cosiddette Madonne del Parto e al celebre affresco di Piero della Francesca). Inoltre, perché la Maddalena dovrebbe essere scolpita o dipinta col ventre gravido? Le fonti ufficiali della chiesa cattolica non parlano mai di lei come madre. Ciò conferma, a mio giudizio, un culto sotterraneo della sua sacra figura, culto attestato in via apocrifa e nella devozione popolare, che è sempre più autentico rispetto a quello imposto teologicamente. Nel mio saggio avevo analizzato la Vergine di Mende, che in effetti è una Madonna Nera consacrata ma lascia trasparire degli aspetti inconsueti: il seno molto accentuato, il ventre gravido, il colore rosso. Sembra come se l'anonimo artista avesse voluto porre l'accento più sull'aspetto carnale e quasi erotizzato della Madonna piuttosto che ribadire l'austera figura generalizzata di donna "pura" come la Dea è solitamente espressa nell'iconografia tradizionale. Il fatto poi che sia abbigliata con un manto rosso è significativo, perché nell'arte cristiana il rosso è sempre (ribadisco: sempre) associato alla Maddalena. Per cui, la Vergine di Mende in realtà è Maria di Màgdala sotto le vesti ufficializzate della Madonna Nera (null'altro quest'ultima che la continuazione iconologica di Iside, Cibele o Afrodite Skotia, dee che nell'antichtà erano rappresentate solitamente di colore nero). Si ricordi che il nero ed il rosso sono archetipi cromatici, perché come sostengono Jung e la psicologia del profondo evocano inconsciamente il femminile (il nero del mondo ipogeo, ctonio, ed il rosso del sangue mestruale, che concede la vita, uno dei misteri primordiali del principio femminile). Il Salento è poi disseminato di arcaici culti dedicati alla Dea Madre: menhir, dolmen, specchie, grotte. Anzi, credo che dopo la Sardegna, sia il luogo italiano più ricco di testimonianze betiliche. La Grotta dei Cervi, poi, detiene un primato, che è quello (se non erro) della più antica raffigurazione dello "sciamano danzante". Quali attinenze possano avere tutte queste considerazioni col tarantismo beh, nulla può essere escluso. Chi segue questa via di arcaiche corrispondenze mistiche e, mi si permetta, esoteriche, sono nella letteratura antropologica due autori etnomisicologi (lo Schneider, in primis, e dopo di lui Pierpaolo De Giorgi, quest'ultimo fondatore e leader dei Tamburellisti di Torrepaduli). In effetti ho letto ambedue i saggi degli studiosi e mi hanno lasciato perplesso. Il tarantismo non è qualcosa che è ma tutto quanto può dirsi intorno ad esso. Io ho una certa ipotesi in merito, in cui il mito di Aracne c'entra ma non è fondamentale per l'eziologia coreutico-antropologica del tarantismo salentino. Più che altro dovremmo allargare gli orizzonti verso il matrimonio saro dionisiaco, perché sennò non si spiega l'innesto di san Paolo visto come amante sublimato (prima di lui, nel tarantismo medievale, c'erano la spada e lo specchio a metaforizzare simbolicamente la figura dell'amante virile). Purtroppo il mio saggio è ancora in fieri e non posso permettermi di chiarire ulteriormente le mie ipotesi. Ma in ogni caso gilgam1 ha spalancato la porta su altre questioni affascinanti che vaglierò con l'attenzione che meritano. Grazie.
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
Alessandro il 25/12/13 alle 11:40 via WEB
Quella del pozzo e delle cavità mica sara' un risultato da tenere conto etimologicamente...non c'entra niente! Mi stupisce che parlando di Puttana e sacralità non si sia minimamente fatto cenno a Putana : il demone hindu di una donna bellissima..mandata ad uccidere il neonato Krishna. L'intento era quello di ucciderlo allattandolo al seno dove il latte era mischiato a veleno.
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
ANGELO GIULIO STELLA il 11/09/15 alle 11:00 via WEB
Vogliamo dire, in estrema sintesi, che la sacralità della prostituta è da riferirsi alla sua funzione di purificatrice del desiderio?
(Rispondi)
ambrosiadossi88
ambrosiadossi88 il 25/08/16 alle 13:01 via WEB
molto bello questo articolo. mi è piaciuto. Ciao da

Mobiletech

(Rispondi)
ambrosiadossi88
ambrosiadossi88 il 25/08/16 alle 13:09 via WEB
molto bello questo articolo. mi è piaciuto. Ciao da

Mobiletech

(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
Francesco Laruffa il 22/10/18 alle 03:56 via WEB
Articolo veramente interessante!
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
Philip Hudson il 17/09/21 alle 21:33 via WEB
Questo può suonarti strano, lo sai che puoi raggiungere i tuoi obiettivi unendoti alla famiglia massonica? Questa è un'organizzazione che aiuta ogni membro a raggiungere la vetta, condividiamo idee per un futuro migliore e ti facciamo diventare ricco e famoso, Ora la fondazione massonica sta donando la somma di €5.000.000,00 (CINQUE MILIONI DI EURO) per aiutare ogni nuovo e vecchio membro, e la parte buona è che non ci siamo coinvolti in nulla di demoniaco, e tu non hai per averne paura non siamo una truffa, non vi fermiamo per le vostre attività religiose, questo è un messaggio casuale per tutti voi, voi che state leggendo questo messaggio, se siete interessati non insistete nel contattare l'email ufficiale : info.masonic.oregon@email.cz Oppure WhatsApp; +31687329133
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