RossaPuglia

CONTRIBUTO A ROSS@ DALLA PUGLIA

Cari compagni e care compagne,

essendo impossibilitati a partecipare ai lavori del Coordinamento nazionale di Ross@ esteso ai territori, convocato per il 12 luglio 2014, abbiamo comunque voluto offrire il nostro modesto contributo al dibattito, scrivendo le seguenti analisi, riflessioni e proposte:

-         è indispensabile che Ross@, avvalendosi anche del contributo di esperti in materia, programmi un’attività seminariale per una minuziosa analisi dei meccanismi macroeconomici e delle scelte di politica monetaria, che stanno trascinando in condizioni di miseria assoluta un numero sempre più crescente di cittadini nel mondo. Per poi elaborare una propria strategia terapeutica, netta e realizzabile, su cui lanciare una campagna di mobilitazione;

-        le elezioni svolte lo scorso 25, maggio, rivelano lo stato allarmante in cui versa la sinistra in Italia. Infatti, sul versante delle europee, va preso atto che per la prima volta nel nostro paese non è stata presentata nessuna lista riconoscibile come anticapitalista o della sinistra radicale. Tale asserzione deriva dalle difficoltà ad affiancare ai suddetti orientamenti politici "L'altra Europa con Tsipras", considerate le dichiarazioni rilasciate da molti suoi illustri esponenti e non certo per un preconcetto dei sottoscritti verso quest'ultima, a cui tra l'altro hanno espresso il loro consenso;

-       a chi si è speso per raccogliere le firme necessarie alla presentazione della lista "L'altra Europa con Tsipras" va dato merito che grazie al suo impegno una lista, comunque e indiscutibilmente, a sinistra del Pd è comparsa sulla sheda elettorale, come va riconosciuta e valorizzata la conquista di tre seggi nell'Europarlamento e quella di aver rotto il tabù della soglia di sbarramento al 4%, sotto la quale la sinistra sbatteva la testa dal 2008. Tuttavia, a voler fare una disanima onesta e costruttiva del responso elettorale, non pare condivisibile il tono trionfalistico con cui è stata commentata l'affermazione di "L'altra Europa con Tsipras" alle europee. Ciò deriva dalla semplice constatazione che, ragionando in termini di dati assoluti, i voti ottenuti dalla stessa lista sono meno di quelli conseguiti dalla Sinistra Arcobaleno nel 2008 per l'elezione alla Camera dei Deputati, risultato che fu giudicato una "scoppola" per la sinistra e ne certificò l'entrata in stato di coma. Se poi è vero che la sopra citata comparazione va interpretata tenendo conto delle condizioni di svantaggio in cui ha operato la lista Tsipras rispetto a Sinistra Arcobaleno, si deve obiettivamente tener conto anche di quelle di vantaggio. Inoltre, che sia inesatto parlare di "straordinario successo" per la sinistra, lo confermano anche le elezioni regionali e comunali, in cui è più evidente l'espansione dell'egemonia Pd e il vuoto che lascia al suo lato sinistro;

-       del fenomeno Syriza e del suo leader Tsipras sembra si voglia cogliere un solo aspetto, quello di aver saputo unire diverse soggettività politiche in una sola coalizione, capace di ottenere il 27% dei consensi ellenici, trascurandone altri per nulla secondari. Sennonché, è invece inscindibile la legittimazione popolare di cui gode attualmente Syriza dal percorso che ha attraversato per conquistarsela, ovvero la lotta che ha intrapreso contro i diktat della Troika e i suoi esecutori in Grecia, compreso il Partito socialista. Opponendosi a quest'ultimo in ogni livello istituzionale. Pertanto, chi nutre tanta simpatia per Syriza e lancia appelli per la costituzione di una sua omologa italiana, sbaglia nel glissare sul capitolo alleanze e a non considerare che a maggio, in Grecia, si è votato anche per le amministrative, appuntamento elettorale in cui Syriza è stata, come sempre, alternativa al Pasok;

-       non è inopportuno evocare la costituzione nel nostro paese di un soggetto unitario e plurale, in grado di opporsi concretamente al processo di funzionalizzazione dell'umanità alle esigenze della finanza e del capitale. Ciò che appare contradditorio è che i mittenti di tali evocazioni non riescono a fare il, conseguente e coerente, primo passo verso la costituzione di questo soggetto e cioè la drastica rottura con il Centro-sinistra, che del suddetto processo è parte integrante. Si comprende, dunque, che tocchi a Ross@ assumersi l'onere di lanciare una proposta alle tante incomunicanti fazioni, per tentare di costituire un "blocco sociale di resistenza" all'offensiva padronale;

-        la lotta ai diktat dei poteri forti si fa anche attraverso le elezioni, certo non solo in quelle occasioni, ma non si può continuare a rimanere indifferenti verso le scadenze elettorali, aspettando che altri intraprendano le iniziative e limitarsi poi a sottolineare i punti che non convincono. Quindi, il ruolo di collante anticapitalista che Ross@ deve assumersi passa anche dalle elezioni istituzionali. Non sarà affatto facile riuscire a superare l'assuefazione delle varie soggettività al settarismo da un lato e al carrierismo dall'altro, Ross@ ha comunque il dovere di sperimentare ogni tentativo e sforzo possibile. Da quest'ultimo aspetto si evincono i dubbi che noi scriventi nutriamo verso il costituirci in soggetto politico, infatti, non è peregrino temere che Ross@ finisca per sommarsi ai tanti movimenti e partitini che affollano l'orbita della sinistra radicale. Orbene, è indispensabile che Ross@ si strutturi, ma col fine di forza aggregante e come propria ragion d'essere, elaborando e proponendo forme organizzative nuove e in grado di non soccombere alla preponderanza dei nostri avversari politici e di classe.

Felice Dileo, Loredana Signorile di Ross@ Puglia