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Rubra domus

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Messaggi di Ottobre 2016

Fragore

Post n°2337 pubblicato il 21 Ottobre 2016 da gratiasalavida
 

Il fragore di un pugno

generò silenzio.

Il fragore che in donna,

se è spezzata dentro,

echeggia in uno schiaffo,

o in un naso frantumato,

è il sentore lato

di uno sguardo assente,

troppo solo.

La coltre del ristoro

è la promessa

che un'anima dimessa

trovi aiuto.

Oppure

solo resta

di morire.

Al finire del giorno.

In una fossa.

O Dentro.

 
 
 

Questione di sottrazioni

Post n°2336 pubblicato il 21 Ottobre 2016 da gratiasalavida
 

Cercherò di essere breve, ma non credo ci riuscirò. Se potete, leggete il mio ragionamento fino in fondo.

Altrimenti, pazienza.

Non starò qui a rielencare, se non sommariamente, le ragioni per cui ritengo che sia importante votare a favore del no al prossimo appuntamento referendario. Continuamente gli ospiti dei talk show non fanno che esporre e riesporre le ragioni dell'una o dell'altra posizione, e chi ancora non ha neppure una pur pallida idea dei dati della questione, penso che non abbia che due strade da intraprendere: o informarsi, o evitare di partecipare a questo referendum, poiché esprimere un voto a caso, senza avere neanche la più vaga idea dell'importanza della scelta che si va a intraprendere, mi sembra un comportamento dannoso per la collettività, e dunque anche per colui che assume tale comportamento, che della collettività fa parte.

Per quanto mi riguarda, vorrei brevemente elencare le ragioni che fin dal primo momento mi hanno portato a decidermi per il no.

Si tratta di ragioni ben poco ideologiche. Il fatto che il presidente del Consiglio abbia inizialmente legato l'esito dell'appuntamento referendario alla durata del proprio mandato non mi riguarda. Trovo che sia del tutto sbagliato prendere una posizione nei confronti del referendum solo in ragione della propria volontà di far durare il governo attualmente in carica, o di porvi fine. La Costituzione del nostro paese, in quanto madre di tutte le leggi che nel nostro paese vengono e verranno emanate, viene a essere la matrice di quella che è e che  sarà la futura identità e prospettiva politica di questo Stato, dunque non la si può vincolare a una contingenza del presente.

Il voto da esprimere dovrebbe scaturire da una limpida e disincantata analisi dell'assetto attuale della Legge Costituzionale, e di quello che ne sarebbe l'assetto futuro, sulla base delle trasformazioni che sono state proposte.

Dunque, che l'attuale governo rimanga pure in carica fine al termine del mandato, ma che non mi si venga a chiedere di esprimere un voto o un altro, solo per salvare questo governo o solo per mandarlo a casa.

Siamo seri.

Dunque votero no.

Voterò no perché la proposta di riforma costituzionale presenta delle fragilità che sono state efficacemente messe in luce più volte da esimi studiosi, esponenti del mondo politico e noti personaggi pubblici.

Quali fragilità?

In breve.

1- La trasformazione del Senato della Repubblica in una Camera delle istituzioni territoriali eletta dai Consigli regionali tra i propri componenti e tra i sindaci dei propri comuni, sottrae uno degli organi dello Stato alla volontà dell'elettorato.

Ciò non farebbe che aumentare la disaffezione che parte dei cittadini italiani già ora nutre nei confronti delle massime Istituzioni dello Stato.  Faccio un esempio concreto prelevato di peso dall'attualità. Da poco si sono svolte le elezioni per il rinnovo dei Consigli provinciali, sulla base della nuova legge, che sottrae ai cittadini il potere di eleggere i membri dei consigli delle Provincie. Morale della favola: chi sono gli eletti? In base a quali criteri sono stati eletti? Ci piacciono? Non ci piacciono? Boh! Sfido qualcuno che non sia un "tecnico" della politica italiana, ovvero un addetto ai lavori, a rispondere a queste semplici domande.

2-Gli eletti della seconda Camera dovrebbero svolgere contemporaneamente le funzioni di consigliere regionale (o di sindaco) e di membro del Senato delle istituzioni territoriali. Siamo sicuri che questa soluzione farebbe del bene alla vita del nostro paese? Ciò che io temo è che rivestire contemporaneamente due ruoli così delicati, porterebbe inevitabilmente a sacrificare uno dei due ruoli, o, al più, a svolgere entrambi i ruoli in maniera ben poco scrupolosa.

3- La durata del mandato della prima Camera, quella dei Deputati, e la durata del mandato della seconda Camera, quella del Senato delle Istituzioni territoriali, non sarebbero sincronizzate. Voglio con questo dire che la scadenza del mandato dei Consigli Regionali e dei Sindaci dovrebbe portare automaticamente al rinnovo dei membri della seconda Camera dello Stato, in tempi diversi da quelli dell'elezione  dei membri della prima Camera. Se si rendesse necessaria la sostituzione di numerosi membri del Senato proprio quando urgesse l'approvazione di un disegno di legge di grande delicatezza, il Senato dovrebbe esaminare quel disegno di legge con la presenza di un numero di senatori inferiore a quello che dovrebbe essere "fisiologico". Oppure l'approvazione della legge dovrebbe attendere che venissero ultimate le procedure per l'elezione dei membri sostitutivi.  Non mi pare il caso. 

4- Il nodo di maggiore fragilità è che la Riforma Costituzionale è stata promossa insieme alla riforma della legge elettorale. La nuova legge elettorale prevede che la rappresentanza in Parlamento sia attribuibile solo ai partiti che abbiano ottenuto una discreta quota di voti, mi sembra attestata al 4% (correggetemi se sbaglio); inoltre prevede che il partito che abbia ottenuto la maggioranza relativa dei voti possa accedere a uno scandaloso premio di maggioranza, che gli consentirebbe di avere in pratica il controllo della Camera dei Deputati, al cui interno le forze di opposizione verrebbero ridotte all'inerzia, per questioni numeriche.

Dunque, se anche, per assurdo, alle elezioni votasse il venti % degli elettori, il partito che avesse ottenuto il maggior numero di voti avrebbe in premio non solo il Governo, ma anche il controllo del Parlamento, poiché la nuova legge costituzionale aumenta, all'interno del Parlamento, la centralità della Camera dei Deputati, rispetto alle funzioni del Senato, divenuto organo marginale.

E qui veniamo al punto.

Il Governo in carica ha presentato questa riforma costituzionale come "necessaria" ad aumentare la governabilità del paese, cioè, in altri termini, necessaria a rendere più stabili i governi.

Ciò che penso è che la governabilità di un paese dovrebbe essere frutto di addizione e non di sottrazione.

Mi spiego.

Non si può rendere più stabile un governo, sottraendo potestà all'elettorato, che, se non sbaglio, secondo il primo articolo della Costituzione Italiana, è l'organo centrale dello Stato Italiano.

Il primo articolo recita: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo."

Per sovranità s'intende la massima autorità di uno Stato.

Dunque la governabilità di uno Stato, di uno Stato, come l'Italia, in cui il popolo è sovrano, si deve conquistare, non si può ottenere per sottrazione di sovranità.

Mi spiego meglio.

Se nelle più recenti elezioni nessuna forza politica ha ottenuto una maggioranza solida e incontrovertibile di voti, ciò significa che nessuna forza politica è riuscita a offrire all'elettorato una proposta politica convincente, e autorevole, tale da spingere gli elettori a farla propria e a votarla.

E' chiaro che, in questi termini, la presunta governabilità offerta dall'insieme delle due riforme, quella elettorale e quella costituzionale, verrebbe perseguita non "aumentando" l'efficacia, l'autorevolezza, lo spessore della proposta politica, ma "diminuendo" la sovranità dell'elettorato.

Chiaramente, allora, la mia risposta è no.

No.

No.

Voglio tenermi, così com'è, la Costituzione entrata in vigore il 1 gennaio del 1948.

La Costituzione più bella del mondo.

Per me lo è.

E non intendo rinunciarvi. 

 
 
 

NOTA DELL'AUTRICE DEL BLOG

Tutti i testi qui pubblicati

sono esclusivo frutto della mia creatività. Cinzia M.

Tutti i diritti sono riservati.

Ho scorto su You Tube un canale intitolato Rubra Domus.

Non ha a che fare con me, che sono unicamente l'autrice

di questo blog e dei testi che vi sono quotidianamente

inseriti.

Cinzia M.

 

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