Creato da: piccodgl il 29/04/2006
AFFERMANDO LA MARGINALITA' DELLA META; A PATTO CHE SI PERCORRA ONESTAMENTE LA STRADA.

 

 
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PENSIERI IN ORDINE -RIGOROSAMENTE- SPARSO

Post n°128 pubblicato il 06 Luglio 2007 da piccodgl
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Prima di rimettermi sul libri di storia moderna; mi sono fermata fuori dalla porta ad ascoltare il vento che mi soffiava sulle pieghe del volto.
Una folata, quiete. Una folata, una folata più piccina, e quiete.
La sera è il momento più magico della giornata; un attimo di congiunzione tra notte e giorno; un gioco di luci e sguardi e serenità.

Avevo deciso, di ricominciare a scrivere il blog occupandomi di cose serie e seriamente traghettare le mie idee dalla mente al web. Una sorta di personale zattera di Caronte, per così dire. Mi ritrovo ancora a parlare di me. E' una specie di malattia.
Non mi piaccio in questi giorni.
Mi trascuro, non mi sistemo, non mi agghindo.
Esco poco di casa, non ho amici. Ho qualche conoscente col quale ogni tanto faccio due chiacchiere; ho mio fratello che è rimasto (come da bambini) la parte mancante di me. Io che vivevo di sole, di luce e di aria, io che sono la stessa chE scriveva la voglia d'estate; io che sono nata d'agosto; mi ritrovo a vegetare di notte quando la città è scura, è disordinatamente confusa, è solamente un accozzaglia di volti semicoperti dall'oscurità.
Manca nella mia vita, la serenità. Manca da sempre, da quando esistere ha assunto per me un signifiato diverso da quando giocavo con le bambole o davo i primi baci appoggiata alle mura della biblioteca.

A volte anche un niente può diventare una rivelazione; e spesso quando credi di aver afferrato il senso tutto svanisce, si perde, diventa etereo ed appeso ad un filo.
Una certezza diventa dubbio; e ciò che poteva essere viene trasformato istantaneamente in un ricordo, più o meno intriso di rammarico.
Non è bello illudersi; ma ci sono persone che sanno vivere di illusioni. Alcune persone sanno quand'è il momento di smettere di sognare e atterrare. Tutto sta nell'aprire il paracadute nel momento opportuno. Un attimo prima ci perdi in gusto; un attimo dopo ci rimetti l'osso del collo.

Una sera a Mosca, attraversavo la Piazza Rossa. Camminavo veloce, con le mani gelate e senza guanti, con un ridicolo cappello e le guance paffute. Tenevo per mano un sogno, aveva gli occhi azzurri, eravamo amici.
E' stato l'unico amante che io abbia mai avuto; e l'unico amante che non abbia mai nemmeno baciato. Era un amante mentale.
Lui mi riavvicinò a quella parte di me che era stata sotterrata dagli ormoni adolescenziali: la musica. Condividevamo un momento magico, una tournee in Russia che ci avrebbe portato da Mosca a San Pietroburgo. Ci sorridevamo consapevoli della bellezza del momento. Ho rimpianto quel viaggio. Non fioccava la neve, ma San Basilio era illuminata e sembrava un'enorme meringa colorata. Dalla camera dell'hotel passavo infiniti quarti d'ora a rimirare le sue forme. Mi dava un senso si protezione, come se mi avvolgesse con le sue cupole e le sue spire a farmi sua nelle braccia della notte.
L'Hotel è stato abbattuto; perché era di architettura comunista; una delle belle idee di Putin per rimodernare la sua città. E spazzare via i miei ricordi.

"Come fai a raccogliere le fila di una vecchia vita?
Come fai ad andare
avanti quando nel tuo cuore cominci a capire che non si torna indetro?

Ci sono cose che il tempo non può accommodare, ferite talmente profonde
che lasciano un segno". Il signore degli anelli






 
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