Creato da soleitalico il 20/03/2008

SOGNOITALIANO

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Stralci di memoria:

Post n°12 pubblicato il 11 Giugno 2008 da soleitalico

Orrore partigiano

La piccola Giuseppina uccisa per un tema piaciuto al Duce

Durante gli ultimi giorni di aprile 45, ricordati come le «radiose giornate», venne commesso in Savona un efferato delitto su una ragazzina di tredici anni; un omicidio brutale, ingiustificato! Ho sempre sperato che la mia città trovasse l'onestà morale di ricordare quella bambina innocente (ma quali gravi reati può commettere una tredicenne?), non per giustizia, che ormai chi commise quell'atrocità deve rispondere a ben altro tribunale, ma per un sentimento di pietà; ed ora io avrei sepolto nella mia mente quei ricordi! Ma ora, dopo oltre sessant?anni, non spero certamente più in una doverosa riabilitazione; e allora affido alla carta la memoria di un tragico evento che mi volle occasionale testimone di quel martirio. Cercando Valentino Fu proprio negli ultimi giorni di aprile, quando ormai il conflitto stava volgendo a
l termine in tutta l?Europa, che di primo mattino vidi arrivare a casa nostra Lina Cuttica alla ricerca di suo fratello Valentino, milite della Brigata Nera, di cui più nulla si sapeva; anzi lei sperava di trovarlo presso di noi. C?era molta amicizia con tutta la famiglia Cuttica, amicizia nata qualche anno prima quando, ancora ragazzo, Valentino aveva lavorato nel negozio di ferramenta in cui mio padre era rappresentante. Ed io in particolare ero molto legato a Valentino per il suo carattere allegro e la sua indole aperta. Ora quella gente, disperata per la mancanza di notizie, pensò di rivolgersi a mio padre, come unica persona in grado di cercare quel ragazzo o di sapere qualcosa sulla sua sorte; e lui, generoso e disponibile come fu sempre, con una buona dose di coraggio, decise di cominciare le ricerche là dove venivano fucilati o scaricati da vari luoghi dell?esecuzione, i soldati della Repubblica Sociale (e non solo loro) e cioè contro i muri esterni del cimitero di Zinola. Si parlava allora della «resa dei conti» e tutti avevano capito che mio padre nutriva poche speranze di trovare la Brigata Nera Valentino ancora vivo! Volle accompagnarlo un boscaiolo che viveva solo in un piccolo alloggio nella nostra scala; era Venturino, un uomo forte e buono, reduce della «grande guerra», che più volte mi aveva affascinato con i racconti di tragiche battaglie dall?altopiano della Bainsizza al San Michele. Allora era la bicicletta il mezzo più consueto per muoversi e, prima di partire, mio padre mi guardò dicendomi: «Sta vicino a Lina e a tua madre, noi faremo presto!». E soggiunse: «Non fare come il solito di testa tua e soprattutto non ci seguire!». Maledizione! Non avevo abbassato gli occhi in tempo e mio padre, come sempre quando mi guardava, aveva letto il mio pensiero! Naturalmente la tentazione era troppo forte e, dopo aver aspettato qualche minuto che i due fossero ad una rispettosa distanza, inforcai la bicicletta di mia madre e li seguii. Piccola martire sconosciuta La strada correva veloce sotto le ruote della bici; non c?era certo il traffico di oggi, però una lunga fila di grossi autocarri «Dodge» con la bianca stella americana sul cofano e sulle portiere sostava sull?Aurelia, restringendo la carreggiata mentre numerose jeep (allora le chiamavano camionette) sfrecciavano continuamente nei due sensi; era la prima volta che vedevo i soldati americani bianchi e neri. Ancora oggi mi chiedo come non ci rendessimo conto del pericolo che correvamo nella ricerca di un milite della brigata nera; in quei giorni bastava molto meno per essere ammazzati; ma forse i quotidiani bombardamenti aerei ci avevano abituati al pericolo! E fu proprio entrando in Zinola che mi accorsi di aver perso di vista mio padre; aumentai l?andatura e, superata la chiesa ed il passaggio a livello, imboccai velocemente la semicurva che portava davanti al cimitero... e trovai mio padre che mi stava aspettando! Mi guardò con quell?espressione severa e triste che mi faceva più male di una sberla, poi disse: «Mi rendo conto che dovremo fare un lungo discorso noi due! Per adesso siediti lì e aspettaci!». Mi aveva indicato il muretto dell?argine lungo il torrente Quiliano e, mentre ubbidivo a quell?ordine perentorio, loro due si avviarono verso una lunga fila di cadaveri. Ritengo che ancora una volta la curiosità fosse più forte dell?obbedienza e quindi lentamente, molto lentamente, mi avvicinai ai primi corpi di quella fila. E proprio il primo era un cadavere di donna molto giovane; erano terribili le condizioni in cui l?avevano ridotta; evidentemente avevano infierito in maniera brutale su di lei, senza riuscire a cancellare la sua giovane età. Una mano pietosa aveva steso su di lei una sudicia coperta grigia che parzialmente la ricopriva dal collo alle ginocchia. La guerra ci aveva costretto a vedere tanti cadaveri e, in verità, la morte concede ai morti una distesa serenità; ma lei, questa sconosciuta ragazza no! L?orrore era rimasto impresso sul suo viso, maschera di sangue, con un occhio bluastro, tumefatto e l?altro spalancato sull?inferno. Ricordo che non riuscivo, come paralizzato, a staccarmi da quella povera disarticolata marionetta con un braccio irrigidito verso l?alto, come a proteggere la fronte, mentre un dito spezzato era piegato verso il dorso della mano. Mi riscosse la voce di mio padre, insolitamente dolce, che mi disse: «Hai visto abbastanza! Ora torniamo a casa !». Nulla ricordo del viaggio di ritorno, soltanto la voce di mio padre che, rivolto al nostro compagno di viaggio, diceva, riferendosi evidentemente a Valentino: «Se non lo abbiamo trovato tra i morti, speriamo che sia ancora tra i vivi!». È strano, ma quanto più si invecchia, più si fanno nitidi i ricordi degli anni lontani, mentre non si ricorda la cena della sera prima. Giuseppina Ghersi «Speriamo che sia ancora tra i vivi!» Aveva detto mio padre, alimentando una tenue speranza nei superstiti di quella famiglia, speranza che durò soltanto una paio di settimane, quando il massacro del colle di Cadibona, ricordato come «la corriera della morte», assieme ad altre trentasette, anche la vita di Valentino fu stroncata. Passarono alcuni anni; io avevo cominciato a lavorare; un lavoro che mi piaceva, anche se a volte mi costringeva lontano da casa per qualche settimana; e fu durante una di queste mie assenze che morì una persona cara: Giobatta Vignolo, conosciuto come u «Russu», un vecchio contadino dal quale avevo imparato molte cose, soprattutto saggezza e pazienza! Naturalmente, appena mi fu possibile, in occasione di un intervallo festivo, volli onorarne la memoria con una visita al cimitero di Zinola. Fu un lungo giro, o meglio un pellegrinaggio, poiché erano già tante le persone a me care che non erano più! Quando mi avviai all?uscita, passando tra i due campi più prossimi al cancello, notai una coppia che stava sistemando dei fiori su una tomba, fiori che, in parte, coprivano la lapide, ma lasciavano intravedere le date: 1931-1945; mi tornò in mente l?aprile del 45 e... ma non c?erano dubbi: quella data e quell?età corrispondevano alla giovane sconosciuta! Esitai alquanto, poi chiesi ai due: «È la ragazzina che hanno ucciso a fine aprile?». La donna mi guardò con diffidenza, poi, con voce ostile, mi chiese: «Perché?»; mi resi conto che stavo rivolgendomi ai genitori, persone profondamente ferite, che non avevano mai avuto giustizia (così aveva voluto il dominante terrore politico) ed io, un po? a disagio, ma senza recedere dal mio proposito, risposi: «Se è lei, io l?ho vista laggiù contro il muro, come l?avevano lasciata dopo averla uccisa!». La dura corteccia di rancore si stava aprendo e, dopo qualche istante, mi dissero: «Vieni pure, noi siamo i genitori». Ebbi così modo di leggere per intero il nome della lapide: Giuseppina Ghersi. Parlai brevemente della coincidenza che mi aveva portato a Zinola in quei giorni e, dopo qualche frase di circostanza, mi allontanai. E fu a questo punto che scattò qualcosa, per cui tornai sui miei passi e chiesi se avessero una fotografia di Giuseppina; oggi penso che ciò fosse dovuto all?inconscia necessità di cancellare dal mio ricordo quel giovane volto martoriato. Mi parve di capire che la mia richiesta facesse loro piacere, perché la donna mi rispose: «Io qui con me non ho nulla, però se passi da casa nostra, certamente qualcosa posso trovare». Mi diedero l?indirizzo, ma poiché non potevo fissare il giorno a causa del mio lavoro, promisi che sarei passato da loro in un tardo pomeriggio festivo. Dopo circa una settimana, come promesso, mi recai all?indirizzo avuto: via Tallone (il numero civico non lo ricordo), una via che oggi ha cambiato nome. Trovai, oltre ai genitori che già conoscevo, anche la zia di Pinuccia; mi accolsero con estrema cordialità, come fossi stato un vecchio amico e, se allora ne fui sorpreso, in seguito compresi l?isolamento che aveva circondato i signori Ghersi, considerati come appestati (e ancora peggio: fascisti) ed in malaugurato caso di incontro , i conoscenti e gli amici abbassavano gli occhi fingendo di non conoscerli! Questo era il clima di paura in quel tempo «radioso»! La signora Laura raccontò l?allucinante calvario suo e di suo marito: furono dapprima arrestati con la cervellotica accusa di aver avuto rapporti commerciali con i nazi-fascisti (gestivano un banco di frutta e verdura al mercato); si volle inoltre che venisse rintracciata la figlia Giuseppina: «E che diamine! Vogliamo soltanto interrogarla! Che altro possiamo volere da una ragazzina?». Rassicurati da quella infame menzogna, sempre accompagnati da uomini armati, trovarono Pinuccia in casa di una conoscente e per la giovane fu l?inizio della fine. Con voce rotta dai singhiozzi la signora Laura continuò: «Io non rividi più mia figlia viva! Ci sequestrarono le chiavi di casa e, mentre noi eravamo in prigione, ci portarono via tutto! Per tutto il periodo della prigionia ogni giorno arrivavano, mi picchiavano, mi minacciavano senza una ragione...». Il suo pianto accorato creò una pausa nel suo racconto, ed io posi la domanda chiave che era all?origine di quell?omicidio: «Ma perché fu uccisa?». Mi risposero un po? tutti, ovvero l?accusa ufficiale era spionaggio, accusa ridicola data l?età della vittima, però la zia azzardò un?altra ipotesi: Giuseppina aveva partecipato ad un concorso a tema per cui ricevette i complimenti dal Duce in persona; poteva essere questo, la sua condanna a morte! Poi ancora disse che, con molto coraggio, era andata nelle scuole di Legino, diventate per l?occasione centro di raccolta, dove Giuseppina era «detenuta» ed in effetti riuscì a parlarle per pochi minuti: «Era ridotta in uno stato pietoso; mi disse di aver subìto ogni sorta di violenza... (a questo punto tacque per pudore su tante nefandezze che la decenza lascia solo intuire). Ero sconcertato e, se non avessi visto con i miei occhi l?oggetto di quel martirio, non avrei creduto a tanta ferocia! Comunque osai ancora chiedere: «Nessuno ha assistito alla sua morte?». Mi rispose il signor Ghersi: «Ero io con lei; prima mi hanno preso a pugni e mi hanno colpito col calcio del fucile, perché volevo difendere mia figlia, poi hanno ucciso Pinuccia a calci!». Azzardai una domanda: «Ma non le avevano sparato?». Con voce alterata mi rispose: «Le spararono un colpo alla nuca, ma la mia bambina era morente, o forse già morta!». Per ciò che ricordo, la mia visita volgeva al termine, ma al momento del commiato, ricordai qualcosa che mi aveva colpito e ancora chiesi: «Scusatemi, ma Pinuccia aveva forse un anello al dito?». Dopo un momento di perplessità la zia della bambina mi rispose: «Si certo! Un anellino d?oro, ma perché me lo chiedi?». Abbassai il capo e mormorai: «No niente, chiedevo così!». Lasciai quella casa intrisa di dolore e, scendendo le scale, ebbi la sensazione che non avrei più rivisto nessuno di loro; e infatti fu proprio così! Stava piovviginando quanto uscii in strada; avevo tanta rabbia dentro. Non potevo accettare l?ingiustizia, da qualunque parte provenisse, non potevo accettare l?idea che i criminali fossero da una sola parte.

 
 
 

COS'è PER VOI IL RAZZISMO?

Post n°11 pubblicato il 10 Giugno 2008 da soleitalico


Non volere gente drogata e delinquente sotto casa, non voler essere in minoranza nel proprio quartiere, non volere campi nomadi dove risiede gente che da decenni è presente in italia ma non ha mai fatto nulla per integrarsi e continua a osannare il furto e il non rispetto delle regole?

E' veramente questo il razzismo degli italiani?
Forse chi usa il termine razzismo farebbe bene a leggerselo sul vocabolario:
razzismo: " insieme di teorie e comportamenti basati sulla presunta superiorità della propria razza rispetto ad un altra ".
Tutti quei buonisti, intellettualoidi sinistroidi e non ( comprese le cariche religiose che tanto amano i rom ) farebbero bene a leggersi il dizionario e a capire la gente anzichè tacciare di razzismo tutto quello che vuole limitare il degrado dei clandestini....
E INFINE, PER SfoGARMI, LASCIATEMI DIRE CHE TROVO PATETICA E IGNORANTE L'AFFERMAZIONE : " MA CI SONO ANCHE DEGLI ITALIANI CHE DELINQUONO"....E ALLORA??? è UNA SCUSA PER TENERCI PURE LA MONNEZZA STRANIERA????...
Andate a lavorare zingari!


 
 
 

NUCLEARE? SI O NO?

Post n°10 pubblicato il 08 Giugno 2008 da soleitalico

DOVE METTERE LE SCORIE? E SE LE CENTRALI ESPLODONO? E SE PUNTASSIMO SU ALTRE ENERGIE? E SE LA COSTRUZIONE TERMINA FRA 10 ANNI ? E SE NON FA BENE ALL'AMBIENTE ? E SE E SE E SE.......TUTTE CAVOLATE.

E SE LA SMETTESSIMO DI COMPRARE ENERGIA NUCLEARE DAI FRANCESI E CE LA FACESSIMO NOI SPENDENDO MOLTO MENO????

IL 62% DEGLI ITALIANI SECONDO UN SONDAGGIO DI QUEL PARAGNOSTA DI MANNHAIMER è D'ACCORDO CON IL NUCLEARE, ALLA FACCIA DEI NOSTRI PADRI E MADRI CHE NEGLI ANNI '80 VOTARONO NO SULLA SCIA EMOTIVA DI CHERNOBYL...TRA L'ALTRO SCOPPIATA NELL'EX UNIONE SOVIETICA...

VIVA IL NUCLEARE! VIVA L'INDIPENDENZA ENERGETICA! IL RESTO SONO SOLO BALLE DA VERDISTI!

 
 
 

Post n°9 pubblicato il 09 Aprile 2008 da soleitalico
VENERDI 11 PARILE TUTTI IN PIAZZA

 
 
 

Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 06 Aprile 2008 da soleitalico

LA GRANDE SPERANZA.UN'ITALIA NUOVA.

Antichi splendori culturali, artistici, economici italiani ci mettono in crisi ogni volta che ci accingiamo a vedere il presente...dal ruolo di primo piano dell'italia nel famoso ventennio, al sorpasso con il boom sulle altre nazioni fino al sorpasso sulla gran bretagna negli anni 80....bei tempi, tempi pieni di ideologie che nel bene o nel male hanno fatto dell'italia una grande nazione.

Cosa resta oggi dei sacrifici post guerra dei nostri nonni? la merda.

Resta un'Italia che come reddito medio dalla parità con la gran bretagna e la Francia è scivolata sotto a Spagna, Grecia, Irlanda...resta la merda di certi politici , resta la merda della mafia, resta la munnezza, resta che DOBBIAMO DARCI UNA MOSSA....metteteci nelle condizioni e noi giovani NON DELUDEREMO L'ITALIA! Basta sognare con Veltroniz-faccia di bronzo, PASSIAMO ai FATTI......con LA DESTRA SI PUò!

Noi, giovai di destra ( nel caso la destra fosse poco, noi fascisti..contenti ora?), non siamo moralisti e neanche ci facciamo i santerellini, ma siamo quelli concreti, che hanno soluzioni per L'italia, che non passano le proprie giornate pensando se sono meglio le foglie colombiane o peruviane....NOI VOGLIAMO UN ITALIA MODERNA, NUOVA E FORTE NEL MONDO.

 

 
 
 

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 02 Aprile 2008 da soleitalico

SABATO 5 APRILE ULTIMA SERATA AL MAFFIA DI REGGIO EMILIA!!!





PER TUTTI GLI APPASSIONATI DI MINIMAL,HOUSE, ELETTRONICA, ECC ECC.......................

 
 
 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 30 Marzo 2008 da soleitalico

I BLOG COMUNISTI O DI AREA SINISTRA.

" Fascista bast...do " è il meglio che ti può capitare quando dici la tua su questi blog.

Alcuni hanno la foto del Dalai Lama e Free tibet, poi inneggiano a Mao zedong, evidentemente senza sapere che fu proprio quest ultimo a invadere il Tibet nel 1951 schiavizzandolo.

Provi a farglielo notare ma continuano a dire che non hai diritto di parola in quanto detentore di foto di mussolini sul tuo blog. Quindi rispondono al tuo commento dandoti lezioni di democrazia e citando esempi quali Cina, Cuba e Korea del nord e poi ti mettono sulla lista nera senza lasciarti il diritto di replicare.

C'è chi ancora più arduamente e coerentemente si può dire sostiene che la rivolta in Tibet è tutta una montatura e che la Cina è una

grande nazione democratica da prendere ad esempio.....

Provi a capire i perversi pensieri di questa gente rossa , commenti, ma sei sempre il fascista bastardo che non ha diritto di replica.

Caratteristica di questi blog, che spesso esibiscono con orgoglio una falce e martello nell'immagine del profilo è che applicando il concetto della democrazia preventiva, prevengono i commenti di tutti coloro che non la pensano come loro ( chiamati fascisti in quanto non comunisti )  non lasciandoti il diritto di parola. Si ha quindi una situazione dovo il 99,9% di commenti sono in linea con il pensiero del blog in perfetto stile sovietico.

Io non mi sogno di dare lezioni di democrazia, sapendo benissimo le idee che ho e appoggiando quando ci vogliono i metodi " forti"...ma non datele neanche voi lezioni di democrazia miei cari compagni.

La grande differenza tra noi di destra e gli altri è l'umiltà....noi siamo umili! UMILI.

UN ELENCO DI ALCUNI BLOG DEMOCRATICI

http://blog.libero.it/Barricata/

http://blog.libero.it/emanuelbis/

http://blog.libero.it/daniele1965/view.php?nocache=1206879818

 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 26 Marzo 2008 da soleitalico

 MI PIACE IL FASCISMO.E ALLORA?

SPESSO,TROPPO SPESSO,IN TV SUI GIORNALI, SU MONTI , MARI , FIUMI, SULLA LUNA SE DAI QUALCHE ACCENNO DI APPREZZAMENTO VERSO IL FASCISMO O CERTE COSE CHE HA FATTO SEI MARCHIATO A FUOCO, MARCHIATO DA UNA SOCIETà IPOCRITA CHE NON SA UN CAZZO DI NIENTE E CHE PARLA A
VANVERA PERCHè SENTE LE STESSE COSE RIPETUTE A PAPPAGALLO DAI MEDIA..DAI GAD LERNER, SANTORO, STRONZORO, MERDORO DI TURNO.
IO,COME AVRETE CAPITO DAL BLOG NON SONO IL FASCISTA CHE VENERA EZRA POUND ( PUR APPREZZANDOLO), NON SONO COLUI CHE è INNAMORATO DEI LUOGHI MISTICI, NON SONO COLUI CHE METTE "300" TRA I PROPRI FILM PREFERITI ( PUR APPREZZANDOLO )....CHE PARLA SPESSO DI MUTUO SOCIALE E DI SOCIALE ( PUR CONDIVIDENDOLO ) I
NSOMMA...NON SONO IL FASCISTA PERFETTO...SONO A VOLTE UN POCO SPUDORATAMENTE CAPITALISTA ( E CHI NON LO è)..ASCOLTO MINIMAL HOUSE E ELETTRONICA E NON ALTERNATIVA......PERò POSSO ORGOGLIOSAMENTE DENIFIRMI UN AMMIRATORE DELL'UNICO UOMO CHE HA PROVATO A FARE DELL'ITALIA UN CAZZO DI PAESE AL PARI DI TUTTI GLI ALTRI, UN AMMIRATORE DI MOLTE LEGGI E OPERE ATTUATE DAL FASCISMO COME LE GRANDI BONIFICHE CHE DIEDERO MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO AI CONTADINI, LA TANTO SBANDIERATA DALLA SINISTRA ASSISTENZA E PREVIDENZA SOCIALE , OBBLIGO SCOLASTICO FINO A 14 ANNI, SISTEMA SCOLASTICO ANCORA IN VIGORE OGGI, PRIMA AUTOSTRADA MONDIALE, LA LOTTA ALLA MAFIA, LE 40 ORE SETTIMANALI, ABBASSAMENTO CONSISTENTE DEL DEBITO PUBBLICO E PAREGGIO DELLA BILANCIA STATALE, AUMENTI DEI SALARI, CONQUISTA DI UN IMPERO ( NON C'è NIENTE DI SCANDALOSO A FARE UN GUERRA PER COSTRUIRSI UN IMPERO DATO CHE FRANCIA E INGHILTERRA DA SOLE POSSEDEVANO MEZZO MONDO E L'URSS AVEVA OCCUPATO L'UCRAINA, I PAESI BALTICI, LA FINLANDIA, LA MONGOLIA CHE DURANTE LA RIVOLUZIONE SI ERANO PROCLAMATE INDIPENDENTI CON LE ARMI. ...PERCHè ALL'ITALIA NON SPETTAVA UN POSTO AL SOLE??) ...INSOMMA LE COSE FATTE DAL DUX SONO MOLTE E PURE BUONE..ALTRO CHE MENARLA TANTO CON QUESTE LEGGI RAZZIALI, SBAGLIATISSIME..MA SONO UN 1% DI QUELLO CHE HA FATTO...RITENGO CHE NEL TERZO MILLENNIO SI POSSA AVERE UNA DESTRA MODERNA , SENZA RINNEGARE IL FASCISMO E PRENDERLO COME ESEMPIO PER CERTE LEGGI EFFICACI CHE HA FATTO...
POI PARLIAMOCI CHIARO.....QUALCHE BASTONATA AI COMPAGNI A NOI DI DESTRA NON PUò CHE FARCI PIACERE......O NO?....DAI SCHERZO ....( INSOMMA...)

 
 
 

Post n°4 pubblicato il 22 Marzo 2008 da soleitalico
 

A CHI I DESTINI DELL'ITALICA NAZIONE?



A GRANDE RICHIESTA DAI COMMENTI ECCOVI LA RISPOSTA : " A NOI!!!!"

 
 
 

Post n°1 pubblicato il 20 Marzo 2008 da soleitalico
 
DECLINO ITALIANO : COME UNA GRANDE
NAZIONE E' DIVENTATA IL DISASTRO EUROPEO.



 
 
 

!THE ITALIANO STYLE!












 

 

GLI OPERAI NON SONO PIU'
COMUNISTI.
LA DESTRA LI
DIFENDE. LA DESTRA GLI DA
SICUREZZA E GLI AUMENTA
LO STIPENDIO. LA SINISTRA PENSA ALLA STANZA
DEL BUCO, A BOICOTTARE LA TAV, LE DISCARICHE,
A CHIUDERE I CPT A LEGALIZZARE LE DROGHE,
MENTRE UN OPERAIO CHIEDE SOLO UNA
COSA: UNA VITA DIGNITOSA E SICURA.








 

 

ITALIAN EMPIRE. A DREAM
FINITO NEL 1945.



 


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