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Scavi di Pompei, Bondi: attacchi gratuiti

Post n°14915 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da stabia_info
 
Tag: POMPEI
Foto di stabia_info

POMPEI. Gli scavi archeologici tornano ad essere un caso politico e il ministro per i Beni Culturali, Sandro Bondi, dopo le accuse dei giorni scorsi ritorna sul “caso Pompei”. «Oggi provo grande amarezza per quanto è stato scritto - sottolinea il ministro che ha convocato un’affollata conferenza stampa per ripercorrere i traguardi raggiunti - insieme a tanto orgoglio per quel che è stato fatto». Dura, quindi, la reazione sdegnata alle accuse di inefficienza e trascuratezza mosse in particolare dal “Corriere della Sera”. Bondi ha dapprima affidato la parola all’ex commissario straordinario del sito archeologico, Marcello Fiori, che ha puntigliosamente elencato i lavori fatti negli ultimi 18 mesi; e poi a Giuseppe Proietti, ex sovrintendente di Pompei, che ha spiegato gli aspetti teorici e culturali dei lavori fatti a Pompei. Approvando l’operato del ministro e dei funzionari ha preso la parola anche il presidente del Consiglio superiore dei Beni Culturali, l’archeologo Andrea Carandini. «Vorrei vivere - ha detto ancora Bondi - in un paese dove un uomo pubblico viene giudicato per quello che fa; non per altro». Bondi ha lamentato infatti un’opposizione preconcetta al suo operato e alle sue scelte, da parte della maggior parte della stampa, solo perchè è «un ministro berlusconiano». «Ho creduto necessario - ha aggiunto - dopo un anno e mezzo di commissariamento, comunicare i risultati ottenuti, che sono sotto gli occhi di tutti». In effetti l’ex commissario straordinario Marcello Fiori ha elencato un numero altissimo di interventi già avvenuti, sia sul piano strettamente archeologico, sia su quello dell’organizzazione dei servizi per il pubblico, sia addirittura per far tornare la legalità attorno agli scavi di Pompei, dove erano attive anche organizzazioni criminali. «Ho improntato la mia azione - ha detto ancora il ministro - ad un fare pragmatico, come avrei fatto se fossi stato (come sono stato) il sindaco di un piccolo paese». In questo senso, e sostenuto anche da Carandini, Bondi ha detto che ha perfettamente funzionato l’idea di affidare ad un commissario straordinario della Protezione Civile la rinascita di Pompei. Ha aggiunto che d’ora in avanti serviranno, oltre alla presenza e responsabilità dei sovrintendenti e degli archeologi, anche degli esperti di valorizzazioni e di organizzazioni dei siti archeologici e dei musei. Non si è fatta attendere la replica dell’opposizione. «Se Bondi è amareggiato per le critiche, noi lo siamo per le condizioni in cui questo Governo ha ridotto la cultura in Italia». Taglia corto Luisa Bossa, deputata Pd ed ex sindaco di Ercolano. A difesa dell’operato del Governo, però, arriva l’analisi del deputato del Pdl, Giovanna Petrenga che parla di «60 milioni di euro in 15 anni, finanziati dal ministero all’ex sovrintendente Guzzo, dei quali furono utilizzati solo 20 milioni per il rifacimento dei suoi uffici». Lo sostiene il deputato del Pdl Giovanna Petrenga in merito all’ex sovrintendente archeologico di Pompei. «La restante parte - aggiunge - non fu mai spesa restando inutilizzata nelle casse fino a compimento del suo mandato. Da sottolineare che nei 15 anni di Guzzo gli scavi di Pompei erano totalmente privi di bagni per turisti costretti ad usare in caso di bisogno la toilette di un bar per giunta abusivo, c’era la continua presenza di guide non ufficiali e di cani randagi che si erano totalmente impossessati degli scavi facendo diventare quel patrimonio la loro cuccia». Insomma un quadro drammatico quello descritto dal deputato del Pdl, Petrenga che va sommato a quello descritto dal ministro Bondi, il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro che guarda in positivo l’operato del ministro Sandro Bondi. «Finalmente - commenta il numero uno di Palazzo Matteotti - si ragiona in termini moderni, cercando di salvaguardare i nostri tesori ma anche di valorizzarli come risorsa. Purtroppo per anni abbiamo sottostato ad una regola non scritta secondo cui la cultura era un tema trattabile solo dalla sinistra». Critico, invece, l’ex assessore ai beni culturali della Campania e coordinatore del Partito Socialista, Marco Di Lello. «Riconoscendo - dice - la buona fede al Ministro Bondi mi chiedo dove viva, cosa conosca della situazione del patrimonio culturale italiano e campano».  Andrea Acampa - Giornale di Napoli

 
 
 
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