STEFANESI RIUNITISanto Stefano di Camastra: Stefanesi in Italia e nel Mondo |
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troverete molti post che trattano argomenti di vario genere pubblicati
da diversi siti e raggruppati in queste pagine, per consentire allo
stefanese curioso, e come me non residente, di tenersi aggiornato sulle
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Si potrà intervenire tranquillamente e parlare di qualsiasi tema, purchè utile ad avvicinare, anche se virtualmente:
1) gli stefanesi residenti (e non), alla realtà stefanese;
2) i curiosi, alle sfumature e particolarità della nostra Isola.
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LI PARTI DI LA CRUCI
Post n°20 pubblicato il 28 Ottobre 2007 da dlm76
Il Venerdì Santo di S. Stefano di Camastra è scandito dall'esecuzione di canti dialettali che narrano l'immenso dolore della Madonna per la crocefissione del figlio chiamati "LI PARTI DI LA CRUCI". Il Canto comprende nove strofe (sestine), una per ognuno delle spade che trafiggono il cuore di Maria. I cantori ad ogni sosta dei due fercoli (uno è quello del Cristo deposto, l'altro è quello dell'Addolorata) si fermano e si dispongono in cerchio per intonare una spada, così viene chiamata una strofa. La processione, dopo aver sostato nei luoghi di culto cittadini, si conclude all'interno della Chiesa Madre, dove il gruppo di cantori intona lo Stabat Mater. La struttura polivocale è suddivisa in tre parti: la voce A intona l'intera melodia; la voce B interviene sull'ultima frase; il coro, dopo l'inciso d'attacco, segue parallelamente la voce A ad una terza di distanza, salvo che alla fine della strofa quando sembra realizzare il movimento dominante/tonica tipico del basso armonico. E' possibile notare, nello sviluppo della melodia principale, un curioso accostamento di due livelli linguistici musicali assai distanti tra loro nell'adozione degli elementi lessicali: il primo, ricco salti intervallari anche ampi, di fioriture di sapore belcantistico ottocentesco, che prevede una estrema dilatazione del testo verbale (la parola "AVE" è intonata su 24 note); il secondo, gregorianeggiante, che non ha più le rapide fioriture del precedente e in cui la melodia si dipana esclusivamente per grandi congiunti. Anche la parte del coro si adegua a questo bilinguismo: dapprima melodica, quasi controcanto, diventa, come già detto, un basso armonico e ad essa si aggiunge, in appoggio, una seconda parte accordale, la voce B. |
INFO
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