STEFANESI RIUNITI

EMIGRANTI ILLUSTRI: INTERVISTA A ROCCO CORRIERE

Chi è?
Rocco Corriere è nato a S. Stefano di Camastra in Sicilia. Dopo il diploma e non avendo la possibilità di lavorare nel suo amato paese prende a malincuore la decisione di emigrare. Con l’emigrazione e sentendo la lontananza dalla propria terra inizia a scrivere poesie.

Sig. Corriere ci parli un po’ di Lei?
Sono nato a S. Stefano di Camastra da padre pescatore e madre casalinga. Dopo le scuole dell’obbligo ho frequentato l’Istituto delle Belle Arti conseguendo il diploma di Maestro d’Arte presso l’Istituto di Enna specializzandomi in pittura su ceramica e pittura greco-romana. Dopo gli studi è stato difficile trovare un lavoro in Sicilia e dopo aver fatto dei lavori saltuari senza avere una paga vera ho deciso insieme a mia moglie e i bambini di venire in Germania. All’inizio ho lavorato in una ditta di ceramica poi ho iniziato a lavorare per Burda come grafico.

Come è nata la passione per la poesia?
Quando sono emigrato in Germania, nel 1972, è stato molto doloroso. Avevo dentro di me una rabbia indescrivibile che non mi dava pace. Mi mancava la mia terra, gli odori dei limoni, l’odore del mare, la mia famiglia, i miei affetti e così nel 1974 per alleviare un po’ questo dolore decisi di scrivere delle poesie. All’inizio ho avuto delle difficoltà nello scrivere quello che sentivo, perché una cosa è pensare e un’altra è trascrivere quel pensiero in una poesia e quindi non avendo esperienza nel campo ho avuto dei problemi. Ma poi ho trovato la musa giusta, che ha fatto sì che potessi scrivere e quindi esprimere alla meglio il mio stato d’animo. Così è iniziata la mia strada nel mondo della poesia e poi grazie anche all’amico Vito D’Adamo, che mi ha sempre sostenuto, ho iniziato a partecipare a dei concorsi.

A che tipo di concorsi ha partecipato? Ha ricevuto anche dei premi?
Ho ottenuto diversi riconoscimenti letterari anche a livello internazionale. Nel 1974 con la poesia “Mio padre” ho raggiunto il decimo posto al Primo concorso internazionale Alfa. Poi nel 1977 con la composizione “Coriandoli gialli” al concorso nazionale Fisch ho vinto la targa d’argento. Il primo posto ex-aequo l’ho ottenuto al quinto concorso Alfa nel 1978 e infine sono stato proclamato vincitore ex-aequo al premio Esi 1980 di Berlino con la poesia “Scossa e Paura”.

Quanti libri di poesie ha pubblicato finora?
Due, il mio primo libro “Dopo il 2000” ha ottenuto numerosi consensi di critica e di pubblico ed ora con il mio secondo volume “L’albero del desiderio” spero di avere lo stesso successo.

Crede che il pubblico apprezzi le sue poesie?
Io sono felice se le poesie piacciono. Vede la poesia è come una canzone c’è a chi piace e a chi no. Io voglio far capire alla gente quello che ho sentito in quel momento, il mio stato d’animo, la mia tristezza ma anche la mia gioia. Il messaggio che lancio è di non dimenticare le proprie origini, le proprie abitudini e i propri sogni. Tutti noi emigrati abbiamo il bisogno di sognare della nostra patria, dei nostri profumi, della gente che abbiamo lasciato, del ritorno che faremo da pensionati (anche se molte volte non succede) e credo che con questi sogni e con la speranza un giorno di tornare definitivamente nel nostro paese, siamo riusciti a sopravvive e continuiamo a vivere in terra straniera.