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Un blog creato da camilla.gc il 21/09/2005

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Post n°42 pubblicato il 26 Settembre 2006 da camilla.gc
Foto di camilla.gc

PROPONGO UNA SCATOLA PIENA ZEPPA DI CIOCCOLATO A UNO DI VOI MASCHIETTI CHE SAPPIA RUBARMI IL CUORE.

L'AMBIENTAZIONE:

SONO AL RISTORANTE DA SOLA CHE STO CENANDO.

VOI ENTRATE CON LA VOSTRA RAGAZZA/AMICA E VI VOLTATE VERSO IL MIO TAVOLO.

CHE COSA PENSATE?

CHE COSA FATE?

DA isabella Rinaldi..

Riservato alle fatine
18/08/2005

Per una serie incredibile di eventi che non sto a raccontarvi (tanto so che non ci credereste) questo uggioso pomeriggio di fine agosto, mi trovo chiusa nella mia casa al mare, senza poter uscire, sola, mentre gli amici mi aspettano al molo per un giro in barca che non potrò fare.
Niente cellulare, la cui rubrica custodisce tutti i numeri degli amici del mare, che io non ho mai imparato a memoria, con cui avvisare, chiedere aiuto o altro.
Unica consolazione: tanti libri da leggere e un romanzo da scrivere.
Se proprio potessi scegliere cosa fare in questo momento (scrivo per mail ad Arturo, già in studio a Milano), vorrei:

1. avere un fidanzato che mi ama e di cui sono innamorata;

2. essere in vacanza con il suddetto in qualche paesino sconosciuto dell'Europa del nord, che abbiamo praticamente tutto già visitato nell’arco della mattinata, con una placida passeggiata per i vialetti con giardini e casette basse;

3. aver mangiato e bevuto abbastanza a pranzo per avere voglia di chiuderci in camera a fare una pennichella;

4. non fare la pennichella.

Arturo risponde che nell’Europa del nord potrei trovarmi un fidanzato, sì, ma che sarebbe un hooligan, incline alla pennichella solo dopo aver ingurgitato tre litri di birra.
Arturo si dilunga anche in particolari inquietanti della vita intima con il potenziale fidanzato… Ve li risparmio, perché l’unica cosa cui tengo è precisare il mio desiderio, sia mai che una Fatina legga questa rubrica e le venga in mente di esaudirmi… ecco, non vorrei che la Fatina sbagliasse.
Allora, è facile: il fidanzato deve essere bellino assai, intelligente, affascinante, educato, di una cultura profonda, maturata in generazioni infinite di dottorati e libere docenze e letture raffinate e selezionate, ma non radicali, poi deve essere gentile, deve essere così innamorato da portarmi in palmo di mano, da intuire i miei desideri prima ancora che io li abbia e da esaudirli nell'istante stesso in cui mi accorgo di averli, e deve anche intrattenermi a letto ad alto livello, sia nel senso di mole sia nel senso di durata.
È con questo qui che voglio andare in una paesino eccetera e quando vediamo un hooligan e il mio cuoricino impaurito di bambina ha un fremito alla vista dell'orco, il mio uomo magnifico, che peraltro è alto un metro e novantacinque e ha giocato a basket in serie B per quattro stagioni durante l'università e che non ha mai smesso di tenersi in forma, ma che oltre ai muscoli ha anche l'agilità di un furetto e la determinazione di un altro animale a caso, ma che sia determinato, che ne so, un castoro, mi stringe forte in un abbraccio paternalistico e mi sussurra nell'orecchio che non c'è problema, piccola, penso a tutto io.
(Ehi, fatina: è importante che dica: “piccola”).
Ecco.
Ah, e quando arriva l'ora di cena, dopo la non-pennichella che ha comunque messo fame, il mio uomo sceglie con cura un ristorante della zona, un posto semplice, ma elegante, sobrio, ma curato, dove la cucina è affidata alle abili mani di uno chef francese di nouvelle cuisine, che ci prepara del pesce freschissimo (pescato tre ore prima in alto mare, praticamente scaricato tre minuti prima) e senza salse pasticciate e sughi pesanti, senza panna e soffritti, insomma, un'armonia per il palato e il mio uomo mi sceglie anche dell'eccellente vino e siccome non è la solita merdina che si isterizza se le cose non vanno come vuole lui, ma è un vero uomo e le cose semplicemente LE FA ANDARE COME VUOLE LUI, per la strada NON si perde, per la strada NON bestemmia, per la strada non mi dice che sono una cretina solo perché non so leggere una cartina, anzi, ci ride su perché tanto lui l'ha già imparata a memoria prima di partire.
Ah, e in macchina si ascolta sempre la musica che piace a me, dal Don Giovanni di Mozart, il mio tesoro ha imparato apposta a memoria tutti i duetti, per cantarli insieme, ai Trapettistes.
Ecco, Fatina che stai leggendo, il prossimo agosto vorrei non rimanere chiusa nella casa al mare, vorrei fare questo viaggio qui che ti ho descritto.
Anzi, Fatina, per semplificarti le cose, lascia stare il viaggio, va benissimo stare chiusa in casa, però il moroso me lo porti, vero?

 

 
 
 
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