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Post N° 91

Post n°91 pubblicato il 10 Giugno 2005 da Sacred_spirit

09 Giugno 2005 ore 05.00

 

Se stai attento, se presti attenzione a ciò che accade intorno, ti accorgerai di riuscire a cogliere maggiori particolari di quanto prima riuscivi a fare. Una capacità di ascolto, una capacità di visione, una capacità di sentire che prima era in parte assopita.

Questo non ti meravigli. Sono infinite le cose che è possibile ascoltare è possibile vedere è possibile sentire, laddove si riesca ad ampliare se stessi sino ad annullarsi completamente per porsi, così semplicemente all'ascolto, alla visione se si lascia se stessi completamente a disposizione di ciò che è possibile sentire.

Questo non vuole dire, essere una persona diversa, ne tanto meno vuol dire che si è "cresciuti". Questo semplicemente è una pre_condizione ad ogni possibile opportunità di "crescita".

Prima per comprendere ciò che sei e ciò che intorno ti accade è fondamentale che tu possa sentire che tu possa vedere che tu possa intuire ciò che è. Ma se di infiniti colori tu ne cogli solamente una minima porzione. Se delle infinite note tu riesci a distinguerne solo alcune. Se delle infinite intuizioni possibili tu ti costringi a non accettarne nessuna, quale mai potrà essere la tua reale e concreta opportunità di conoscenza di crescita, di sapienza.

Tutto questo che sembra così ovvio, così scontato, così banale, è il più delle volte l'atteggiamento che naturalmente avete, che tu stesso hai. La presunzione e l'arroganza di crescere, di credere di sapere di credere di avere gli opportuni mezzi conoscitivi e di essere arrivato laddove è possibile cominciare ad avere una reale conoscenza.

Questo quando in realtà si ci presenta a confrontarsi con queste cose in uno stato di sordità, cecità di chiusura mentale emozionale quasi totale.

Tutto questo può essere riportato anche nella dimensione fisica che stai vivendo. Stessi atteggiamenti stessi sbagli stesse assurde convinzioni.

Mi stai chiedendo se è facile.

E' ovvio che non è facile, è ovvio che non è semplice, ma è necessario, necessario laddove si desideri procedere oltre. Non è facile ma è semplice, intendendo per semplice il fatto che vi sono opportunità concrete, vi sono concreti aiuti, vi sono concreti indicazioni che possono guidare il percorso di ciascuno di noi, di ciascuno di voi.

Per quel che ti riguarda ti è stato detto tante volte, l'unica cosa che devi fare è quella di lasciarti andare. Sciogli te stesso, concediti il lusso di essere "mezzo", concediti l'opportunità di accantonare la tua parte razionale e lasciare che la parte emozionale si predisponga ad accoglierci.

Questo lungo mese che ci ha tenuto "lontano" da te era una pausa necessaria affinchè prendessi coscienza di ciò che ti era successo, che tu prendessi coscienza che tutto ciò segue percorsi chiari e non casuali. In questo mese ti era stato dato un incarico, spesso, più volte ti chiedi come sia possibile comprendere il silenzio ed auspichi a te stesso questa opportunità questa capacità. A te ora chiederti  se in questo temporaneo silenzio, tu abbia o meno acquisito la capacità di ascoltare oltre il silenzio, di vedere oltre il nulla e di intuire oltre l'assenza.

Quello che può essere lo sbaglio più grande, è quello di confondere il silenzio con l'assenza.

Devi comprendere che la presenza "Nostra" come la presenza di persone fisiche nella tua attuale dimensione è indipendente dal fatto che "Noi" o che queste persone decidano per scelta di farsi sentire da te, di comunicare con te, di accennare alla loro presenza.

 Mi stai chiedendo che comunque per te la mancanza di segnali di presenza significano assenza e che per te quindi questo è equivalente.

 Vedi se l'assenza o meglio la mancata presenza fosse reale, tu la percepiresti concreta e reale, e ben diverso sarebbe il senso di solitudine che ti cadrebbe addosso. Il fatto invece che vi siano presenza seppur mute e silenziose, ma che vi siano, questo ti da comunque l'opportunità di sentire questa energia di attingere da questa energia di persone o non persone che ti sono accanto che ti sono vicine e questo ti consente di avere una percezione chiara di non essere solo. Anche questo dovresti imparare a comprendere, anche questo dovresti imparare ad apprezzare.

Non sempre la manifestazione di presenza significa una concreta e reale presenza.

Non sempre un silenzio significa una non presenza.

Tu stesso del resto se ci pensi sei così intimamente vicino a persone eppure non fai nulla per far sentire ad esse la tua presenza, e viceversa magari continui a mandare segnali di presenza a persona con le quali non ti senti poi così vicino.

Anche questa capacità di vedere in se stessi quelli che sono dinamiche comportamentali, emozionali che gli altri possono avere, è importante. E' importante perchè ti può dare praticamente una opportunità ulteriore e maggiore di comprensione.

Come vedi le cose in se per se sono semplici eppure perchè non si riescono a vedere, perchè non si riesce a comprendere la presenza di chi per tempo indefinito non si avvicina a te nemmeno per un saluto, ed invece si percepisce la presenza di chi si avvicina a te, magari tutti i giorni magari solo per un saluto.

Del resto queste considerazioni tu le hai già fatte tante volte, quello che ti manca è la lucidità di farle essere presenti nel tuo vissuto in maniera costante, non puoi arrivare a certe "tappe conoscitive" e poi il giorno dopo dimenticartene. Ciò che conquisti giorno per giorno devi ancorarlo a te ed ad esso devi attingere costantemente, solo così ciò che è stato raggiunto potrà concretamente servire.

Non fare domande irriverenti però sorridiamo con te.

Mi chiedi dove sono stato e cosa ho fatto per questo mese, ti rispondo:

 

Sono stato dove il tempo si ripiega su se stesso,

Dove l'istinto è diventato ragione. Dove la ragione si è trasformata in istinto.

Sono stato ad insegnare agli altri . Dove gli altri sono parte di me. Dove io sono parte degli altri.

Sono stato dove dove tu sarai, dove tu sei stato,  e in parte dove tu sei tuttora.

Sono stato accanto a te.

Sono stato lontano da te.

Sono stato dentro di te.

Sono stato fuori di te.

Sono entrato nel tuo cervello nel tuo cuore.

Ho attraversato il tuo corpo.

Sono stato il tuo respiro.

Sono stato le tue mani, le tue gambe.

Sono stato i tuoi pensieri.

Sono stato la tua voce.

Sono stato il tuo sentire.

Sono stato il tuo amare.

Ho pianto per te.

Ho pianto con te.

Ho riso con te.

Sono stato tutto quello che tu sei stato.

E dopo tutto questo tu mi chiedi: dove sono stato per tutto questo tempo che cosa ho fatto.

Ora io chiedo a te:

Come è possibile che tu faccia questa domanda se io ti do questa risposta.

Come è possibile che io ti fossi così vicino, e come è possibile che tu non mi abbia percepito.

 
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