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Messaggi del 02/05/2005

Post N° 88

Post n°88 pubblicato il 02 Maggio 2005 da Sacred_spirit

25 Aprile 2005 ore 19,00

 

 

Costum ego Jeus habemus entorium ic factum esto parum , isto cotum in dicterium Jeus cava 's endo.

 

Costatum (fornito di costole)

Ego (Io)

Jeus

Habemus (abbiamo)

Entheum (divino, ispirato)

Ico (percuotere, colpire, ferire)

Factum (fatto, azione, impresa)

 

Esto (sono)

Parum (poco)

 

Isto (questo?)

Coturnium (vaso per le libagioni nei sacrifici)

In (dentro)

Dictio (il dire, recitare) Dictum (detto, parola)

Jeus

Cavea (cava sotterranea, buca)

Endo (dentro)

 

 

 

 

Tiu et end  iuna et factotum et totum iu eus.

 

Tiu

Et (e)

Endo (dentro) in antico ora sostituito da Inn

Iniungo (giungere, unire, attaccare) Iniuria (ingiuria, torto, ingiustizia)

Factotum (fattotutto)

Et (e)

Totum (tutto)

Iu

Eu (bravo, bene, benissimo, ottimamanete)

 

 

 Sinerium ist caio et faiu sapcotum in egum eos.

 

Sine (senza)

Ist

Caio (comprimere, percuotere)

Et (e)

Faiu

Sap cotum

In

Egum

Eos (aurora, giorno, regioni orientale)

 

 

Ictus et factum iemo anticui eiu tipoctetum sanctorum et faiu scium sichitum apostolic enc tiu eino sacatum ie nos dictum.

 

Ictus (colpo, percossa)

Et (e)

Factum (fatto, azione, impresa)

Emo (sangue)

Anticus (anteriore, antico)

Eiu

Tipoctetum

Sanctor (chi fa una legge un decreto)

Et (e)

Faiu

Scium (dotto, pratico, intelligente, esperto)

Sicli (siclo= moneta d'argento presso gli ebrei)

Apostolus (apostolo)

Enc

Tiu

Eiuro (ricusare con giuramento)

Sacatum

Ie

Nos (noi)

Dictum (parola)

 

 

 

Ianoc sito piai saporium sinterium catiu ic ne it coia mai tres iudi che trio nahola.

 

Ianoc

Sitio (avere sete, essere assetato) Sitis (sete, desiderio di bere)

Piabili (espiatorio, di espiazione) Piaculo (espiare, purgare)

Sapor (sapore, gusto delle vivande)

Sino (concedere, dare il permesso)

Catinus (catino, piatto, scodella)

Ico (percuotere, colpire, ferire)

Ne (non, che non)

It

Coia

Mai

Tres (tre)

Udo (bagnato, umido)

Che

Trio (imbroglione, litigante)

Nahola.

 

 

 

 

Ti sci  chi nea ?  Ti sci  chi nea coa, che to mai che tona mai chi ? Tiupiuoamai chi piusciu chi ti  che nea ca oiom abeum signerium tiu ti scio che ti mo che ti mo noi ti si nai ai to si ? Iupichitio fai tu i ne ? fai tu i chai  si ne ai. Chiuminai so a sempitorium icun ecto isa iu co. Sempticò senticiu ip moma. Seiocazi si chi di no acaeo. Iomicus icterium pectorum soct ai sonc i ai si. Sempfito ai chi no mai tiu sci sciò macheo. Recoto mai to, recoto mai to so, si ce no sci ti no che scio, scio uamai sciti uo pa ti chi ti no ca. Teito co sci toco, teiti co sci, tiucopati sci ne che ti o mai che sci ne. So mai co e .

Impterium ictierosciopassi senteum  et o am eao.   Sci si no ca, sci si no ca mai to, sci si no ma ca ta io ti  enti chi scio no tiu chi to samperium. Ebi cu  ....... ( per altri minuti questo insieme di incomprensibili assonanze).

 

 

Le genti si ritrovano, hanno strani vestiti gialli mantelli, corti capelli, ruotano e danzano disposti a file, segni segni sui mantelli, che ruotano. Sono uomini, li osservo dall'alto, sono indefiniti, non riesco a comprenderne le vere movenze, riesco a percepire il rito e la danza, ma non riesco a vederla. Fertilità, suoni, essenze bruciate, canti, ma non vedo, non riesco a vedere più niente, null'altro mi arriva. (pausa lunga)

 

Percepire il silenzio, intuire ciò che non è possibile vedere con gli occhi, attingere a ciò che può essere compreso col cuore, osservato senza essere osservato direttamente. Averne la percezione che trasforma la ciecità, in possibilità di essere dentro l'evento, di esserne partecipe, e non solo estraneo osservatore. Attingere al nostro passato, che non è memoria diretta, riconoscere nelle antiche lingue sonorità familiari, cadenze, non comprendere la singola parola, am percepire che il tutto è legato e che le parole tra esse formano pensieri, che sebbene ora appaiono del tutto incomprensibili, un giorno saranno facilmente riconosciuti.

 

Tutto ciò che viene portato alla luce, è comunque una parte di noi stessi, e quindi ci appartiene, e se ci appartiene prima o poi noi, riusciremo a riconoscerlo ed averne coscienza.

 

Tutto si definisce attraverso il linguaggio, i linguaggi sono quelle forme di espressione che ci consentono, di instaurare relazioni, tra il nostro Io interiore e altre esterne entita. Quando dobbiamo comunicare con noi stessi subentrano nuove forme di linguaggio. La comunicazione laddove si reisca ad attivarla diventa una comunicazione che viaggia con dei ritmi e delle energia di gran lunga superiori di quello che esiste tra le co unicazioni con altri individui. Talvolta, solo quando esistono forti sentimenti quali l'Amore, la comunicazione che avviene tra due individui, può per certi aspetti, raggiungere velocità che si avvicinano vagamente a quella che è la comunicazione che ogni individuo ha all' interno di se stesso.

 

Per comunicare con se stesso, sono necessarie tre condizioni:

 

La prima condizione, è che l'Individuo deve esistere. Nell'esistenza sta racchiusa la vera natura dell'individuo, l'esistenza intesa in senso ampio, non è limitata alla sola vita, esistenza implica una totalità che racchiude una vita fisica, una psichica, una vita mentale. Esistenza è la prima condizione perchè avvenga la comunicazione.

 

La seconda, è che se ne apprenda il modo. Anche in questo caso il modo è inteso in senso ampio. Esistono infiniti modi e ciascun modo non esclude altri. Esistono modi comuni esistono modi specifici. Ciascuno deve apprende il proprio o i propri modi per comunicare.

 

La terza è il contenuto. La comunicazione può avvenire, solo laddove vi sia un contenuto, un contenuto che possa essere fonte della comunicazione stessa, l'oggetto. Contenuto che anche in questo caso è da intendere in senso ampio e complessivo. Tutto può essere definito contenuto, ma non tutto è realmente contenuto. Nella comunicazione vi sono nozioni, notizie, sensazioni che formano la parte essenziale del contenuto, il resto, il resto avvolge questo nocciolo ma è il nocciolo il reale contenuto.

 

Queste sono le tre fondamentali peculiarità affinchè, all'interno di un individuo, possa svilupparsi un reale ed effettivo scambio comunicativo. Queste sono le peculiarità e le caratteristiche affinche due o più individui possano trovare tra loro la concreta capacità di comunicare. Quando questo non avviene si hanno comunicazioni, che partono ma che non vengono recepite, o che vengono recepite in maniera distorta perchè la capacità di decodificare le stesse, è parziale.

 

L'Amore è in realtà il Traduttore Universale.

 

L'Amore è quel sentimento, quello stato d'animo, che consente realmente da un lato di trasmettere e dall'altro di recepire tutto, con estrema semplicità, con estrema naturalezza. Non esiste incomprensione, non esiste incapacità di sentire, quando si è in questo stato emozionale, ed è per questo che l'Amore, è tanto agoniato da tutti. Amore come stato assoluto di capacità di accogliere dentro di se e comprendere.

 

Nell'Amore, si hanno concretamente le vere opportunità di comunicare e le vere opportunità di comprendere. E' per questo che quando questo stato di benessere emotivo cessa, si sprofonda in uno stato particolare e si ha la sensazione di avere perduto questa capacità divinatoria, che porta ad uno stato simile a quello della beatitudine.

 

 

Jeus actimun empitum es magic eiutomin fai sola scicoa sempiterium of caio ichitis Jeum socratum apcotium dicsetum ieum simonim caion tiuoman sion

 

 

Jeus

Actio (azione?)

Empitum

Es

Magicus (magico)

Sempiternum (continuo, eterno, perpetuo)

Caio (comprimere, percuotere)

Sion (nome ebraico di Gerusalemme)

  

 
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