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GOCCE DI LETTURA (GIANFRANCO MACCAGLIA)

Post n°99 pubblicato il 18 Agosto 2009 da santiago.gamboa

Come già comparso (ma non mi arrendo) sul blog di tuttiscrittori

...vi consiglio un ritorno, la resurrezione di un protagonista... ecco uno stralcio.

La città che uno crede di possedere non è quella che vedono gli altri. Quella che senti tua, la tua propria, ha i pali della luce nel posto sbagliato, si riempie di ombre dove non dovrebbero essercene. In quella che senti tua, il venditore di giornali mostra Ovaciones volteggiando, in modo da costringerti a fare l’equilibrista per leggere l’intestazione. Nella città che è tua il negozio all’angolo chiude invariabilmente alle sette e un quarto, anche se quando chiedi alla mattina l’ora di chiusura serale, rispondono alle otto; nella tua città il Canale 9 si vede disturbato proprio nell’ora in cui trasmettono un film con Bogart. Forse la città personale ha qualche parentela con le altre: la miseria, la disoccupazione, la mancanza di pudore del potere che mente elettronicamente, il prezzo della benzina, la nube nera che viaggia da nordovest a sudovest, il malumore dei vicini del numero 5, il sapore standard degli hamburger nei fast food, la reazione istantanea della donna delle pulizie quando un lampadario oscilla annunciando il terremoto.
Ma tutto questo è pura esteriorità. Viviamo in città diverse, accomunati da abusi di potere e paura, dalla corruzione, e l’eterna minaccia del ritorno alla legge della giungla che si nasconde dietro le facce del sistema riaffiora regolarmente per ricordare che siamo fragili, soli, e che un giorno saremo carne per avvoltoi. O che prima o poi dovremo giocarci tutto a testa o croce, come in un western, in un duello sulla strada principale: loro o noi.


(tratto da “Stessa città stessa pioggia”di Paco Ignacio Taibo II)

 
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Un blog di: santiago.gamboa
Data di creazione: 07/08/2007
 

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Quando qualcuno cerca,
allora accade facilmente
che il suo occhio
perda la capacità di vedere
ogni altra cosa
all'infuori di ciò che cerca
e che egli non possa trovar nulla
in sè,
perchè ha uno scopo,
perchè è posseduto dal suo scopo.

Cercare significa
avere uno scopo.

Ma per trovare occorre
essere libero,
restare aperto,
non avere scopo.

(Herman Hesse)

 

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