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Monzuno e la guerra: 70 anni dopo

Post n°712 pubblicato il 24 Ottobre 2014 da fabbri.giancarlo
 

A Mostra 01 Gotica

Monzuno (Bologna)

Alle 20.30 di sabato 25 ottobre – nella sala eventi della biblioteca comunale “Mario Marri” in via Casaglia 4 a Monzuno – ci sarà una conferenza a titolo: “La Liberazione: lo sfondamento finale degli alleati e le battaglie di Furcoli e Monterumici”. Il 25 e 26 ottobre, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, sono anche gli ultimi giorni per vedere la bella mostra di cimeli sulla seconda guerra mondiale allestita a cura di Giancarlo Rivelli, presidente di “Linea Gotica – Officina della Memoria”, e del ricercatore Luca Morini. Esposizione a titolo: “Monzuno e la guerra: 70 anni dopo” organizzata dal gruppo di studi “Savena Setta Sambro” e dall’associazione “Linea Gotica” con il patrocinio del Comune di Monzuno per ricordarne l’anniversario.
Una mostra dove non ci sono soltanto divise e armi dei vari eserciti passati per Monzuno, e per altri territori che furono interessati dal fronte sulla Linea Gotica, ma anche foto e oggetti personali che raccontano le storie di combattenti, civili, uomini e donne che hanno lasciato un segno, una testimonianza. Come l’amara storia della fotografia di un soldato, inconsapevolmente pubblicata sulla rivista americana “Life” nei giorni stessi in cui egli perdeva la vita nella battaglia di Monterumici, vicino a Monzuno. Anche in questo caso, come ha spiegato Rivelli, grazie all’impegno di appassionati storici e ricercatori, è stato possibile risalire al soldato caduto in battaglia, entrare in contatto con gli eredi, raccontare la sua vicenda umana.
Oltre alla ricerca bibliografica, fotografica e storica di Rivelli, saranno in mostra anche buona parte dei tanti reperti rinvenuti da Luca Morini muovendosi tra campi, cantine e boschi. Nel tempo è infatti riuscito a raccogliere un patrimonio di oggetti, strumenti, divise e materiale bellico originale unico nel suo genere: bombe proiettili e mine.
La mostra l’ho scoperta recandomi a Monzuno domenica 19 ottobre attratto dalla proiezione del film “Teresa”, di Fred Zinnemann, che racconta i disagi dei reduci al rientro in patria con moglie straniera al seguito. Tra gli interpreti: Anna Maria Pierangeli, John Ericson, Rod Steiger, Franco Interlenghi e Ave Ninchi. Film quasi scomparso che Giancarlo Rivelli ha “salvato” anni fa registrandone la messa in onda da Telemontecarlo depurandolo poi dagli inserti pubblicitari. Il mio interessamento era a livello personale dato dal fatto che io stesso fui uno dei ragazzini coinvolti, nel 1950, a fare da comparse alle riprese che furono effettuate a Villa Serena accanto alla chiesa di Rastignano. Altre riprese furono effettuate a Scascoli di Loiano, tra case distrutte o danneggiate, e nella chiesa diroccata a Livergnano di Pianoro.

 
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