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Messaggi del 09/04/2018

Il pianorese Paolo Fresu non finisce di stupire

Post n°1092 pubblicato il 09 Aprile 2018 da fabbri.giancarlo
 

Fresu 07 Paolo

Pianoro (Bologna)

Alla fine dell’anno scorso avevamo dato notizia ai nostri lettori del conferimento al pianorese Paolo Fresu, musicista e compositore di origini sarde, del premio “Nettuno d’oro” da parte del sindaco di Bologna Virginio Merola. Dei giorni scorsi invece la notizia della firma di un protocollo d’intesa, tra il musicista e il ministro ai Beni culturali Dario Franceschini, che riconosce il jazz “patrimonio comune e momento di crescita dei musicisti e del loro pubblico” ai fini della sua promozione. Con Fresu che ha firmato nella sua veste di presidente della neonata federazione nazionale “Il Jazz Italiano” (IJI) che vanta già in Italia 110 jazz club affiliati di cui 12 a Bologna che hanno eletto come presidente locale Giovanni Serrazanetti patron della cantina Bentivoglio. Scopo della federazione IJI è quello di far uscire il jazz da musica di nicchia, per pochi affezionati, col coinvolgimento delle istituzioni nazionali, delle amministrazioni locali e delle scuole fino alla istituzione di una giornata nazionale del jazz italiano.

Visto il suo impegno alla valorizzazione dei giovani musicisti jazz italiani, che già svolge da anni tramite la sua etichetta discografica, la Tûk Music che dal 2010 ha già inciso una quarantina di dischi di giovani jazzisti di qualità, abbiamo chiesto a Paolo Fresu dove trovi il tempo per fare tutto ciò che fa. Con la sua solita grande disponibilità, giusto il tempo di un caffè, ci ha risposto che «il tempo si trova sempre quando si ha passione per le cose in cui si crede fortemente. Per me fare musica significa comporre, suonare, scrivere, pensare, viaggiare. Tutto questo significa anche crescere e contribuire dunque anche alla crescita del jazz italiano. Potrà sembrare strano ma più si viaggia più si ha tempo a disposizione, tra una stazione e l’altra o tra un aeroporto e l’altro, per pensare, scrivere, e rispondere alle domande dei giornalisti. E’ una grande fortuna e un grande privilegio».

Infatti il musicista, una delle trombe più famose al mondo con esordi nella banda paesana di Berchidda (Olbia), con oltre duecento concerti in giro per il pianeta, ha trovato anche il tempo di scrivere il libro “La musica siamo noi”, uscito l’autunno scorso, pubblicato dalla prestigiosa casa editrice il Saggiatore. Volume nato dalla trasposizione in stampa di una sua conferenza in occasione del millesimo libro pubblicato dalla casa editrice milanese, fondata nel 1958 da Alberto Mondadori, e dalla lectio magistralis all’Università della Bicocca, a Milano, in occasione del conferimento a Fresu della laurea honoris causa, in Psicologia dei processi sociali, decisionali e dei comportamenti economici, per il suo impegno nella cultura.

Nel 2016 la redazione del periodico indipendente pianorese “L’Idea” gli aveva assegnato il riconoscimento di “Pianorese dell’anno” assieme ad altri due personaggi di Pianoro: Andreina Cavazza, per la sua attività a favore degli anziani nel centro “Giusti” di Pianoro, e Rosanna Monti, sempre in prima fila per aiutare le persone e punto di riferimento a Pianoro Vecchio. Nel 2017 il riconoscimento “pianorese” era andato a due aziende e famiglie: la MG2 dei Gamberini e la Marchesini Group. Nel 2018 a due persone: lo storico Romano Colombazzi e il Kom, o il Blasco, Vasco Rossi che nativo di Zocca (Modena) ha infine scelto, da anni, a vivere nel territorio di Pianoro in un sito isolato … come un Eremo.

 
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