Savenidice

Occhio alle buche in via Madonna dei Boschi

San Lazzaro (Bologna)

Attenzione a transitare per via Madonna dei Boschi alla Croara di San Lazzaro. Già che non è mai stata liscia come il piano di un biliardo ci sono buche da spaccare le gomme di auto e moto. E’ quindi meglio non spingere sull’acceleratore soprattutto quando piove; quando le buche sono piene d’acqua non si vedono bene. Occhio.

Un ricordo di Enrico Giusti, il sindacalista dei due mondi

Pianoresi e sanlazzaresi il 4 ottobre 2017 a rendere omaggio a Giusti

San Lazzaro

Pochi giorni fa, il 4 marzo 2018, Enrico Giusti avrebbe compiuto ottant’anni se non fosse deceduto il 4 ottobre del 2007 a San Lazzaro poco tempo dopo essere tornato dalla sua ultima missione in Brasile. Vogliamo ricordare la figura di Enrico Giusti definito “sindacalista dei due mondi” per le sue tante battaglie sindacali compiute prima in Italia, poi nell’amato Brasile, a difesa dei diritti dei lavoratori e per l’emancipazione delle popolazioni che sopravvivono nelle favelas. Un uomo che aveva dedicato la vita agli altri che riposa nel camposanto sanlazzarese col tumulo che a suo tempo fu onorato da terra carioca portata in Italia da uno dei tanti amici pianoresi e sanlazzaresi.

Amici che hanno sostenuto, e continuano a farlo, la realizzazione dell’asilo nido e della scuola materna nella favela Nova Esperança a San Paolo del Brasile dedicata agli “Amigos de Pianoro”. Pianoresi. e non soltanto, come Paolo Brighenti, Giorgio Di Primio, Daniela Mignogna, Bruno Mossa, Francesco Persiani e Sauro Stefanini. Ma la scuola per bambini non fu la sola iniziativa di Giusti in terra carioca. Fu padre del progetto per ragazzi di strada a Recife, delle cooperative di lavoro e delle donne, della casa per ragazze madri a Rio, e di quella per ciechi a Salvador de Bahia. E infine della “Escola sindacai de 7 de outubro” a Belo Horizonte dove conobbe colui che divenne presidente del Brasile, Ignacio Lula Da Silva, che ne fu poi amico fraterno.

Enrico Giusti nacque il 4 marzo 1938 a Stanco di Monzuno. Entrato giovanissimo in seminario fu ordinato sacerdote e sotto la guida di monsignor Giulio Salmi fu uno dei giovani “cappellani del lavoro”, voluti dall’arcivescovo Giacomo Lercaro, con il compito di ridurre le distanze tra la Chiesa e il mondo del lavoro. A don Enrico fu affidata la zona di Borgo Panigale e la sua presenza nelle fabbriche gli fece guadagnare la fiducia degli operai che poi sosterrà nelle lotte sindacali portando loro anche cibo e brande in occasione delle occupazioni delle fabbriche. Dopo le dimissioni del cardinale Lercaro il prete scelse il mondo del lavoro e, per questo, fu allontanato dall’insegnamento fino a condurlo all’indigenza. Giusti, pur restando sacerdote, prese casa a San Lazzaro dove si spogliò dell’abito talare dedicandosi ai ragazzi del carcere minorile, o con problemi mentali, fino all’esperienza di sindacalista in seno alla Cisl dando vita a progetti per il terzo mondo.

A Giusti, fondatore dell’Iscos (Istituto sindacale per la cooperazione allo sviluppo), in Brasile è stata intitolata la scuola sindacale nata dalla collaborazione fra la Cut (Central unica dos trabalhadores) carioca e la Cisl italiana. E nel nostro Distretto a Enrico Giusti sono stati intitolati un frequentatissimo centro sociale anziani, a Pianoro, e un edificio a servizio della comunità locale alla Mura San Carlo di San Lazzaro; dove morì povero in un alloggio popolare delle ex “Case Andreatta”. Un personaggio, senz’altro scomodo per gli ambienti curiali, messosi al servizio degli ultimi con grande umiltà e spirito evangelico.