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« Il fumo negli occhi...in attesa... »

Tradimento!

Post n°11 pubblicato il 02 Ottobre 2006 da AracnoMania
 

Profumo dolce di erba bagnata e pesca. Aprì un occhio dietro l'altro e con suo immenso stupore vide verde. Alberi, campi, colline dai sinuosi pendii, tutto avvolto da una nebbia biancastra che rendeva la vista quasi come un'illusione da Pirt, droga chimica usata nei paesi della Denz. Sbrillo si alzò dall'amaca cercando l'amico, trovò attaccato all'albero maestro un messaggio scritto con inchiostro verde: amico mio, ho visto una dama fare il bagno a riva e mi sono avvicinato, lei mi ha invitato a cenare insieme, vado...non mi lascio sfuggire una così bella donzella! <<Deh! Bajecchiti! Arricogghiri babbaluci tanu a mmannari! £$&&%/!!! £$!%&&!!!....>> Sbrillo continuò le sue imprecazioni per alcuni minuti. Rovistò nella dispensa alla ricerca di qualcosa di veramente pesante per bloccare quel languorino atavico che lo attanagliava. Kabba. Carne sottosale aromatizzata al cumino, zenzero, kurkuma e fieno greco. << L'ideale per iniziare una giornata! >> e si mise a ridere di se stesso. Con la pancia piena e i nervi rilassati sarebbe stato più facile scegliere il da farsi. Secondo i suoi calcoli doveva essere a circa tre giorni di cammino dalla baia di fronte al Volksoestrom. Era diretto li dall'inizio, ma non pensava che l'amico si sarebbe fatto abbindolare da una damigella seminuda, avevano in mano le sorti del proprio mondo. S'incamminò alla ricerca dell'amico, l'eco delle parole del Mago lo accompagnava <<...per ultimo chi ti sta vicino potrebbe non volere le stesse cose che desideri tu, questo potrebbe portare disfunzioni al tuo piano...>>. Questa si che era una disfunzione, a maggior ragione se non avesse trovato Otto. Il paesaggio trasmetteva pace, ma l'animo del giovane era in tumulto. Scalava colline e si dirigeva verso un abitazione di pietra, l'unica che riusciva scorgere dalla cima della collina. Passo sostenuto, gli scarponi di Fourpak affondavano nell'erba soffice e bagnata. Prese dallo zaino il cappotto di Mirax, lo proteggeva dal freddo e sarebbe stato utile per non farsi scorgere da occhi ostili. La casetta era costruita con pietre liscie dal bruno al grigio chiaro. La porta in legno color noce era ornata da motivi floreali. Bastò una leggera spinta per far aprire la porta. Due profili, uno di fronte all'altro seduti al tavolo chiaccheravano, senza entrare non riusciva a distinguere le loro parole, chiaramente un uomo e una donna. << Se il Edera scoprisse quello che stiamo organizzando...

Commenti al Post:
stregacomandacolori7
stregacomandacolori7 il 03/10/06 alle 00:57 via WEB
mmmmmmmmm TRADIMENTO ci fù !!! e questo si ke è un'argomento piccante e doloroso al contempo...ki (almeno una volta)in qualke modo nn l'ha incontrato sul proprio cammino questo "TremendoTradimento" ???
 
Ventudeca
Ventudeca il 03/10/06 alle 02:23 via WEB
Entrò con un balzo e si ritrovò di fronte due nuvole di fumo che si stavano dissolvendo, a terra Otto legato come un salame cercava di parlare tramite il bavaglio <<stai buono tu che ora ti libero>> con un gesto deciso del coltello liberò l’amico <<presto Sbrillo scappiamo di qui, quella era una megera, voleva bollirmi e darmi in pasto ai gniffiti della montagna cornuta e manco so che sono i gniffiti, mentre ci dedicavamo all’arte dell’amore si è insinuata nella mia mente ed ora sa tutto, Sbrillo ma che fai?>> <<guarda, ci sono delle foglie del diavolo in questo vaso e queste fiale cosa sono?, hai ragione non possiamo indugiare oltre, prendiamo questa roba e torniamo alla barca, sento che non siamo soli qui dentro>> corsero fuori dalla casa e giù di corsa fino alla barca…<<guarda come corrono, Libertà saranno caduti nell’inganno?>><<non lo so, non sono riuscita ad entrare nella mente di quello stolto di un alchimista, ma com’è possibile? È come se una delle sorelle…Vento VENTOOOO vieni fuori!!!>> <<non dire stupidaggini, nessuna strega potrebbe rimanere nascosta al mio cospetto>><<si hai ragione e quindi hahahah quella stupida hahah ha posto la sua protezione su quel mortale hahahaha nel momento in cui lo annienteremo anche lei cesserà di esistere!>>. Intanto sulla barca <<Otto avanti salpa l’ancora, io ti preparo qualcosa di caldo e dopo mi racconti tutti quello che si son detti quei due…>> un vento caldo gonfiò le vele ed a prua apparve Vento.
 
nicareddaduci
nicareddaduci il 03/10/06 alle 02:45 via WEB
pensavo che sbrillò fosse in pericolo..io gli consiglio di tenere gli occhi aperti non si mai..qualcuno lo volesse mangiare..ahhahahahah..
 
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LE AVVENTURE DI MOTANGA

Il vento soffiava leggermente da Nord. Sbrillo esausto contemplava il cielo strappato di nuvole, mentre sorseggiava quella bevanda denominata Adrenina, dal sapore dolciastro e il colore purpureo, sedeva su una sedia in una terrazza del centro del paese di Faglie. Dal balconcino si affacciò Otto, era sudato con gli occhi spiritati, aveva avuto una litigata con una delle sue donne e poi l'aveva posseduta per due ore abbondanti. 
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Sbrillo aveva capito che Otto voleva la sua pozione magica, magari per concludere in bellezza con la dama o magari per riuscire a dirle che era meglio non vedersi più. Controvoglia preparò l'intruglio, lo assaggiò, e lo mise di fronte alla porta di Otto, bussò e si diresse nuovamente in terrazza. Sapeva che in una decina di minuti sarebbe stato lì accanto a lui e avrebbero deciso finalemente il da farsi.
Erano anni che si frequentavano e si scambiavano opinioni varie, avevano avuto la possibilità di fare alcune traversate insieme, ma adesso si trattava di scegliere se formare una ciurma e rimettere in sesto Motanga o continuare ognuno per la propria strada come sempre.

Passarono altre due ore, l'attesa uccideva Sbrillo che nel frattempo aveva cominciato a mischiare Tequila, Adrenina e il suo personale intruglio a base di Foglia del Diavolo. Decise di muoversi, andò a cercare la Musa dei Cerchi di Fuoco.
Faglie era la città natale di Sbrillo, ma non ci si muoveva a suo agio, preferiva viaggiare e stare continuamente in balia della corrente. Ma si sa: i sogni per realizzarsi hanno bisogno di tempo, vera volontà e fatica.
Per sua fortuna trovare una Musa non era un sogno, sua personale confidente era entrata nella vita del giovane Sbrillo poco tempo prima ed aveva occupato immediatamente un ruolo stabilizzante. Infatti Arachiù, così lo conoscevano in paese, era solito avere momenti di follia incontrollabile che manifestava con un arrossamento del viso (diventava magenta in alcuni casi) e un'insaziabile bisogno di sputare veleno e acido citrico su chiunque fosse alla portata della sua voce. Il compito che la Musa assolveva con tenerezza era quello di portarlo nuovamente nel mondo razionale che solitamente ordinava il giovane marinaio.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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