ARIA FRESCA...

LA FRANZONI COME BERLUSCONI ?

Si è concluso proprio ieri il secondo grado del processo mediatico piu' seguito in Italia, il processo di Cogne per l'omicidio del piccolo Samuele Lorenzi.
In primo grado, era stata riconosciuta la colpevolezza della mamma di Cogne, alla quale erano stati comminati 30 anni di reclusione mai scontati.
Ieri, dopo quasi 10 ore di camera di consiglio, i giudici del tribunale di Torino, dopo una formidabile arringa del nuovo avvocato difensore della Franzoni, la dottoressa Paola Savio, hanno riconosciuto la colpevolezza dell'imputata concedendo le attenuanti generiche che vanno a compensare quelle che erano le aggravanti generiche, con il risultato che la condanna è stata ridotta da 30 anni a 16 anni di reclusione (senza richiesta di custodia cautelare, cioè niente carcere). Disattesa, quindi, la richiesta dell'accusa del procuratore Vittorio Corsi che avrebbe voluto la conferma della sentenza di 1° grado, quella dei 30 anni.
 E' stata quindi una vittoria a metà per la giovane e preparata avvocatessa della Franzoni che, dopo l'abbandono della sua assistita da parte del noto avvocato Taormina, è riuscita in parte a rovesciare il corso di questo processo, smontando quelle che erano le tesi accusatorie, sulle modalità dell'omicidio del piccolo Samuele,sulle intercettazioni ambientali e sull'arma del delitto che non è stata tuttora trovata.
Il giovane avvocato difensore della Franzoni è riuscita a creare una divisione netta nella camera di consiglio tra colpevolisti e innocentisti e ha gettato notevoli dubbi anche nell'opinione pubblica...
Questo, però, non è il risultato che si aspettava la dottoressa Savio e l'intera famiglia Franzoni che continua a dichiarare l'innocenza di Anna Maria e si dice scontenta e arrabbiata per la sentenza stessa e tutti annunciano il ricorso in Cassazione.
Insomma, alla fin della fiera, ieri da quell'aula di tribunale è uscita una sentenza poco chiara e poco comprensibile... errori ed omissioni nelle indagini e nell'impianto accusatorio, una difesa piu' preparata che è riuscita a colpire nel fondo....
il risultato è questo: la mamma è colpevole ma con delle attenuanti generiche tra le quali non compare la semi-infermità mentale... questo cosa vuol dire? che il pianto o la voglia di non dormire di una piccola creatura innocente di 3 anni possono attenuare una pena ?
si vuole forse porre rimedio a diversi errori processuali, investigativi e accusatori che sono stati commessi ?
Io non mi voglio schierare tra colpevolisti e innocentisti certo una vaga idea posso farmela anch'io ma qui voglio dire solo una cosa...

POVERO SAMUELE !!!