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Hanbok (abito tipico coreano)

Post n°72 pubblicato il 30 Settembre 2010 da seoul.2010
 

Hanbok è il nome dell'abito tradizionale coreano che unisce bellezza e praticità.

La nascita di questo abito sembra risalire al periodo storico dei Tre Regni e se ne hanno traccia nelle pitture dell'epoca. Da allora l'hanbok è cambiato poco, con piccole variazioni nella lunghezza della giacchetta, nell'ampiezza della gonna e nella larghezza delle maniche.

Fu usato fino agli anni 1960, poi con l'influsso dell'Occidente si inizio' ad usarlo meno nella vita di tutti i giorni e si e' pero' continuato ad usare per le ricorrenze, le festivita', i matrimoni.

Questo abito è costituito da due pezzi, uno superiore e uno inferiore: una giacchetta e una gonna per la donna, oppure un paio di ampi pantaloni per l'uomo.

L'hanbok femminile è un completo molto elegante formato da una corta giacchetta e da un'ampia gonna che arriva fino a terra, mentre il vestito maschile è formato principalmente da una giacchetta e da un paio di pantaloni, e talvolta da un gilè e da un soprabito. Con l'abito maschile è quasi indispensabile indossare poi anche un cappello di bambù o di crine di cavallo. In questi abiti la maggior parte delle giacchette sono formate da corpetto, maniche, colletto e cintura all'altezza del seno ed esistono molti tipi di giacchette a seconda del materiale impiegato, del metodo di cucitura e del modello. In accordo con lo spessore del materiale usato e del metodo di cucitura, le giacchette si suddividono nelle categorie di giacchette con un solo strato, giacchette imbottite e giacchette trapuntate (lavorazione detta “nubi”). Le giacchette si distinguono anche per l'uso dei colori: ci sono giacchette tutte dello stesso colore, altre con il colletto, la fascia e la fine delle maniche di colore diverso. Ma la vera bellezza dell'abito è data dalla gonna che oggi viene legata molto in alto, sopra il seno e questo mette in evidenza la maestosità dell'abito.

Solitamente i materiali usati sono seta, ramiè o cotone.

A seconda della stagione e del rango di chi lo indossava, cambiavano il materiale, il colore e il modo in cui questo vestito veniva indossato: il colore delle maniche e quello della fascia all'altezza del seno indicavano lo stato sociale di chi lo indossava: il colore del vestito cambiava anche a seconda dell'età e dello condizione della persona, oltre che in base alla stagione. Tuttavia il modello era ed è ancor oggi lo stesso, sia che si tratti di una contadina, sia che si tratti di una nobil donna ed anche in passato, quando la distinzione fra le classi era molto marcata, in occasioni speciali anche alle persone comuni era permesso indossare i ricchi colori e gli opulenti ornamenti degli abiti indossati dagli aristocratici.

Le linee dell'hanbok sono una combinazione di rette e di curve e nel passato il colore più usato era il bianco, infatti i coreani erano conosciuti come la “popolazione vestita di bianco”. A dire il vero il bianco era il colore indossato dal popolo, mentre le persone di un certo rango indossavano abiti colorati. Si e' cercato di dare spiegazioni su questa preferenza al bianco e una delle piu' plausibili e' la seguente, che fu data dal primo missionario occidentale in Corea, Horace Newton Allen (1858-1932), nel suo libro “Things Korean” pubblicato nel 1908. Secondo questo missionario, l'abitudine di vestire di bianco era un semplice processo evolutivo che derivava dal fatto che il bianco era il colore del lutto. Siccome questo colore doveva essere indossato per tre anni dopo la morte di un genitore o di un membro della famiglia reale come parte del rituale funerario confuciano, sembrava logico che la gente accettasse l'inevitabile e adottasse in permanenza il colore del lutto in modo da essere pronti per quello che certamente, prima o poi, sarebbe accaduto. Ancora oggi, a distanza di migliaia di anni, in molte cose (auto, abiti, ecc.) i coreani prediligono il colore bianco.

In termini di forma e struttura l'abito tradizionale hanbok è un vestito piatto, preparato tagliando e cucendo assieme pezzi che hanno linee diritte: per dare all'abito volume e per far sì che i pezzi piatti si adattino al corpo umano, vengono usate increspature o pieghe della stoffa e, per tenere al loro posto le varie parti, si usano dei nodi.Anche se il vestito tradizionale è un abito piatto, acquista un suo volume quando viene indossato, creando così un tipo di bellezza morbida ed elegante, derivata anche dalle linee e dall'armonia dei colori, che rivelano il senso estetico degli antichi coreani. La disposizione e il contrasto dei due o più colori per raggiungere lo scopo e l'effetto desiderato rappresentano unità e ordine. A seconda della luminosità e del tono dei colori usati, il vestito coreano può far apparire chi lo indossa elegante, intellettuale, o esprimerne la personalità.

L'aspetto dell'hanbok è reso ancor più attraente con una varietà di accessori: quello principalmente usato in passato era il fermacapelli che non veniva impiegato solo per tenere lo chignon in ordine, ma anche a scopo ornamentale. Questi feracapelli erano fatti di materiali diversi come oro, argento, legno, nichel, corallo e giada, e la lunghezza dell'asta indicava lo stato sociale di chi lo indossava. Essi sono composti da due parti: la testa a forma di bulbo che e' decorata e l'asta. C'era anche lo “spillone per capelli ondeggiante”, che era un altro dei principali accessori indossati dalle donne della corte reale e da quelle delle classi elevate. Erano indossati a gruppi di tre, uno nella parte centrale dei capelli, e uno per ciascun lato. Vi era un altro tipo di spillone per capelli che era indossato nella parte frontale al centro dei capelli quando la chioma era raccolta in uno chignon.

Mentre la maggior parte di questi accessori non sono più in uso oggi, i norigae sono invece ancora molto usati quando una donna indossa il vestito tradizionale. Attaccato alla fascia della gonna a livello del torace, pende giù fra le pieghe della gonna ed è formato da un ornamento fatto d'oro, d'argento o di un altro metallo o pietra preziosa, da un nodo e da tasselli ornamentali. Fin dal passato questi pendenti hanno simboleggiato i desideri e sono sempre stati tenuti cari come eredità preziose.

Il tocco finale al vestito tradizionale femminile sono le scarpette di seta ricamate con disegni di fiori. Le scarpette e le calze imbottite mettono in evidenza la bellezza dell'orlo della gonna.

I colori dell'hanbok cambiano a seconda dell'utilizzo e servono anche a identificare chi indossa l'abito (ad es. una ragazza giovane e nubile, indossa un hanbok molto colorato, mentre invece una donna sposata indossera' colori meno sgargianti).

Un hanbok ha solitamente un costo elevato, perché tutto il lavoro richiesto per fare un vestito tradizionale coreano deve essere fatto a mano dall'inizio alla fine. Ogni singolo punto viene cucito con grande attenzione al dettaglio e tale lavoro è ciò che rende questo tipo di abito così prezioso.

A Seoul ci sono diverse zone dove vendono hanbok tradizionali, ove quelli piu' costosi e raffinati si possono trovare a Kangnam. C'e' poi il mercato di Kwangjang, che ha una lunga tradizione e si trovano materiali per hanbok e hanbok già confezionati. Oggi in Corea vi sono circa 50.000 aziende impegnate nella produzione di hanbok.

 
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