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BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

Messaggi del 12/04/2018

IL DESERTO DEL SINAI

Post n°1615 pubblicato il 12 Aprile 2018 da das.silvia

Apparentemente estese all'infinito in ogni direzione, le alte cime delle montagne appaiono simili a duri nodi di roccia arrotondata che si siano levati fino a grandi altezze solo per precipitare lungo i declivi, ovunque simili a se stessi, come se tutti fossero in vetta al mondo; poi, mentre il sole batte implacabile, inevitabilmente il pensiero si volge ai grandi personaggi delle tre religioni monoteistiche che hanno camminato in queste terre e che sono stati intensamente influenzati dall'esperienza vissuta. Mosè, Gesù e Maometto, tutti raggiunsero le lande desolate per digiunare, pregare e per udire la voce di Dio, e fu proprio il deserto, con la sua vastità, l'asprezza spietata e la completa assenza di distrazioni, a condurre gli uomini più eminenti del pensiero religioso occidentale alla contemplazione, alla resistenza nei confronti delle tentazioni e, infine, alla rivelazione. 

Le plaghe della penisola del Sinai, separate dal solco tettonico della Rift Valley lungo il confine orientale della Giordania, sono aride e in qualche modo repulsive, quantunque in ogni meandro degli alvei asciutti e intorno a ogni formazione rocciosa si trovi una sorpresa gradita: il paesaggio è composto da rocce accidentate, rosseggianti e brune, di granito e arenaria, quasi del tutto spoglio di piante, ma è colmo di ciò che rende tanto attraenti e formidabili questi deserti, la cui apparente vacuità è punteggiata all'improvviso da esplosioni di colore che tingono la pietra o dalla lussureggiante bellezza delle palme raggruppate intorno a una sorgente. Il deserto è senza dubbio un mondo estremamente aspro e duro, ma quanti riescono a dimenticare i luoghi comuni e a sopportare l'estrema scarsità d'acqua sono ricompensati da scorci di una bellezza assoluta e pura. 

La vegetazione - come del resto le forme di vita animale - stenta a sopravvivere in un ambiente dominato da piatte estensioni di fango e di sale, separate da aride formazioni rocciose bizzarramente scolpite oppure scavate da gole serrate fra scoscese pareti di roccia rossa e gialla; piuttosto che di dune, infatti, il deserto del Sinai è cosparso di macigni smisurati, grandi come case, di singolarità geologiche prodotte dall'erosione e di splendide chiazze di verde disseminate nelle sporadiche oasi nutrite dall'acqua sorgiva, ricche di capelvenere e di fichi capaci di vivere in questo mondo spietato, in evidente contrasto con le sterili rocce che le sovrastano.(WEB)

 
 
 

 

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