Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

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La lettura č il viaggio di chi non puņ prendere un treno..

Post n°7869 pubblicato il 21 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

Nel 2011 mi capitò per caso tra le mani un libro di cui sentivo parlare per la prima volta, "Il profumo delle foglie di limone", di Clara Sanchez. Il libro in Italia era stato pubblicato quell’anno e in poco tempo scalò le classifiche internazionali.

Sono passati 6 anni e per puro caso quel libro è ricapitato tra le mie mani, questa volta però veniva dalla libreria di casa mia. Non ero stata io a sceglierlo e comprarlo, però mi ha colpito la casualità dei fatti e un pomeriggio, mentre aspettavo che il mio pc caricasse alcuni file, ho tirato fuori dalla libreria questo libro, un pò per curiosità, un pò per occupare il tempo di attesa.

Ho letto la prima pagina in piedi accanto alla libreria, in fondo non avevo molto tempo da dedicare a quella lettura in quel preciso momento, ed ero intenzionata a rimetterlo al suo posto dopo pochi minuti.

Alla seconda pagina mi sono seduta sulla sedia accanto al pc, e dopo dieci pagine, ero accomodata sul divano immersa totalmente nelle parole di Juliàn e Sandra, i due protagonisti. Erano un pò di anni che non vivevo il colpo di fulmine per un libro.

Incredibile! Sono arrivata a pagina 50 senza rendermi conto che fuori imbruniva e il pc aveva caricato i file già da un bel pò di tempo.

Questo libro mi ha letteralmente rapita.

Da ragazzina ho letto davvero qualunque romanzo sull’olocausto e sugli ebrei, ma poi ad un certo punto ho smesso. Come capita a volte alle grandi passioni, ha subito una battuta di arresto. In questo libro ho ritrovato la mia passione. E’ diverso da quelli che ho letto in passato sui nazisti, perché questa volta la storia viene vista con gli occhi del tempo. I nazisti di cui si narra sono ormai novantenni e i sopravvissuti alle barbarie hanno pochi anni in meno.

In questo romanzo c’è storia, c’è sentimento e c’è confronto generazionale.

 

 

I due protagonisti, Juliàn e Sandra, un ottantenne e una trentenne, raccontano la storia a due voci, partendo da un punto di vista differente  su episodi che ognuno guarda, ovviamente da una diversa angolazione. Entrambi vittime dei nazisti, uno superstite dei campi di concentramento, l’altra vittima psicologica, inizialmente inconsapevole, di un gioco perverso e malato di un gruppo di novantenni che non si arrendono alla sentenza a cui gli uomini e la storia li hanno condannati, creando una comunità neonazista chiamata Confraternita.

E’ uno scontro tra Juliàn e Sandra che rappresentano il bene e i nazisti che rappresentano il male. uno scontro che si consuma sul piano psicologico, fino a toccare le corde più profonde dell’anima.

Un meraviglioso thriller psicologico che trova la sua pecca solo nelle ultime cinque pagine, dove una fine troppo frettolosa e poco carica di sentimenti, ma purtroppo alla stesso tempo veritiera potrebbe deludere il lettore che la Sanchez riesce a caricare di forti aspettative per tutto il corso del romanzo.

Ne consiglio la lettura..

 

 
 
 
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