Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi di Novembre 2017

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore..

Post n°8215 pubblicato il 30 Novembre 2017 da nina.monamour




Che cosa sarebbe il mio vivere, senza un fiore al mio fianco, come un bocciolo profumato che ti accompagna per la vita attraverso il dono dell’amore?

Ci siamo conosciuti quasi bambini e i nostri cuori hanno iniziato a pulsare i battiti dell’amore, il destino ci ha divisi e poi fatti incontrare più grandicelli per suggellare l’amore eterno.

Si, proprio quell’amore che ci fa sognare ad occhi aperti e si presenta sotto varie forme, sincero, boscaiolo, da marinaio, d’interesse o ingannatore, difficile da individuare poiché l’amore è un sentimento non percettibile nella sua complessità dalle mille sfaccettature, le quali coinvolgono anche l’amore per il soldo, per la gloria, per la guerra, per il calcio, ecc...ecc..

Ammesso che esista, il vero amore fra due esseri uniti in totale armonia o raffreddati dal tempo nei sentimenti, può mutare sino all’odio se non è corrisposto, sia dai genitori con l’amore più puro e sincero verso i figli e viceversa, o verso la persona amata, sbiadito dal tempo e dai problemi della vita, oltre alla mancanza di maturità e soprattutto dal rispetto da ambo le parti, nascono liti, gelosie, sino a farsi male reciprocamente, dove in nome della pace si impone la separazione, sprigionando a cuore lacrimante dalla sofferenza, il famoso detto “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”.

L’amore fra due persone adulte legate per la vita non è soltanto baci, poesia, attrazione fisica, intellettuale, o d’incanto per le grazie riscontrate nella diversità di genere, ma è anche e soprattutto, un richiamo al rapporto di amore gentile ed anche sessuale, il quale completa in modo determinante una necessità fisiologica e psicologica dettata dalla natura, migliorando il rapporto di coppia fra due esseri di genere diversi.

Naturalmente alludo ad una coppia sana formata da un uomo e una donna con l’intento serio a formare una famiglia.

Fare l’amore fra persone sposate o conviventi è contemplato persino nel regolamento civile e religioso, al punto che un rapporto di matrimonio non consumato o un rapporto amoroso deficitario fra una coppia ufficialmente legata per la vita, può essere dissolto se non soddisfa il partner.

L’amante? C'è pure lui/lei, l’intruso/a col fine esclusivo al rapporto sessuale rubato, ma non è chiaro se va considerato come un capriccio o la necessità di soddisfare una debolezza psicologica che funziona nell’ombra e si estingue non appena prende una qualsiasi forma ufficiale.

Apparentemente, il dono della vita non è sufficiente se non soddisfa nelle varie fasi della crescita, le infinite necessità imposte dalla natura nei tempi predisposti ad appagare la nostra esistenza con soddisfazioni e dignità.

Buona giornata

 

 
 
 

La ricetta di Alessandra..

Post n°8214 pubblicato il 29 Novembre 2017 da nina.monamour

 

 

Nelle ultime settimane e negli ultimi giorni Ostia è stata teatro di diversi episodi che l'hanno portata al centro della cronaca nazionale. L'8 novembre scorso Roberto Spada, fratello minore di Carmine "Romoletto" Spada, ritenuto dagli inquirenti boss dell'omonimo clan, ha aggredito con una testata ed a manganellate gli innviati della trasmissione televisiva, poi negli ultimi giorni due uomini sono stati "gambizzati" di fronte ad una pizzeria e sabato scorso sono stati esplosi alcuni colpi di pistola contro un'abitazione della famiglia Spada. Una situazione di tensione che ha portato il sindaco di Roma, Virginia Raggi, a caldeggiare l'ipotesi di inviare l'esercito sul litorale romano.

L'Europarlamentare Alessandra Mussolini, invece, intervenuta ai microfoni di una radio rievoca il suo celebre nonno, "In due o tre mesi risolverebbe tutto".

Intervistata dalla trasmissione radiofonica Ecg condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su "Radio Cusano Campus" Alessandra Mussolini ha dichiarato che per risolvere la preoccupante situazione di Ostia ci vorrebbero "due o tre mesi di mio nonno".

Un ascoltatore intervenuto ha poi domandato se "servirebbe Benito Mussolini per riportare l'ordine sul litorale romano", e lei ha replicato "Si, quando già sono presenti le forze di polizia che vanno in giro la popolazione è più tranquilla" ha replicato la nipote del duce.




Mancavano pochi minuti alle 22.00 di giovedì scorso quando un uomo con il volto coperto da un casco ha sparato diversi colpi di pistola davanti ad una pizzeria ubicata in via delle Canarie, ferendo alle gambe il padre della proprietaria del locale ed il pizzaiolo che ci lavora.

Un vero e proprio agguato dietro al quale, secondo gli inquirenti, ci potrebbe essere un regolamento di conti o questioni legate al racket.

Nella serata di sabato scorso, invece, ben cinque colpi di pistola sono stati sparati contro il portone di casa di un appartenente alla famiglia Spada in Via Forni, ritenuto il quartiere generale del clan. Successivamente sarebbe stata presa a botte anche la porta di casa del fratello.

In entrambi i casi non c'è stato spargimento di sangue. Secondo le forze dell'ordine si potrebbe trattare di un episodio di guerra tra bande criminali operative nel territorio del litorale romano; intanto proseguono le indagini delle forze dell'ordine su entrambi gli episodi.

Un ritorno al fascismo?

Buona giornata



 
 
 

Un dovere patriottico..

Post n°8213 pubblicato il 28 Novembre 2017 da nina.monamour




La polemica per le frasi a sfondo sessista pronunciate da un Avvocato egiziano in diretta tv, invitando, chiaramente il sesso maschile, a violentare donne che vadano in giro vestite in maniera succinta, aggiungendo che si tratta di un dovere patriottico. Queste parole sono state pronunciate durante una discussione, dai toni molto accesi, riguardo un progetto di legge in merito alla prostituzione. Le donne, presenti in studio sono naturalmente insorte, ribattendo all’'Avvocato "Quello che lei sta facendo costituisce una depravazione".

Non sembra placarsi l'onda di polemiche in merito agli abusi sessuali che stanno tenendo banco in tutto il mondo. Dallo scandolo Weinstein che ha fatto luce sullo star system hollywodiano, agli abusi sessuali che avvengono in Italia, la domanda che rimane ferma è sempre la stessa, se una donna viene abusata, la colpa è dell'uomo o della donna che se la va a cercare?

A questo quesito aveva cercato di rispondere qualche tempo fa il Senatore D'Anna  invitando le donne a non vestirsi in maniera troppo libertina né andare in giro da sole di notte, visto che la donna è debole e il maschio alfa, un predatore che vive di istinti. In Egitto, un Avvocato in diretta tv durante la trasmissione su Al-Assema ha usato parole molto più dure, e sessiste, per rispondere a questa domanda.

"Io dico che quando vedo una ragazza in abiti succinti è un dovere patriottico molestarla sessualmente ed è un dovere nazionale stuprarla". Frasi del genere, pronunciate in diretta televisiva, non solo discolpano chi commette questo tipo di violenze, ma incitano ancor di più, se possibile, questi comportamenti. Una persona, uomo o donna che sia, che si permette di utilizzare una frase del genere, significa che utilizza due parametri diversi per giudicare l'essere umano maschile e quello femminile.

Divide il mondo in predatori e puxxxne, senza fare distinzioni, non solo incitando allo stupro anzi, considerandolo un "dovere patriottico" .

Il National Council for Women del Cairo dopo le frasi pronunciate in diretta tv, ha annunciato che intende sporgere denuncia non solo nei riguardi dell'Avvocato ma anche del canale televisivo. L’associazione femminile ha inoltre invitato i media a non ospitare più personaggi e figure controverse che incitino alla violenza nei confronti del genere femminile.

Buona giornata

 

 
 
 

Rallentiamo i ritmi..

Post n°8212 pubblicato il 27 Novembre 2017 da nina.monamour

 

 

Solo quando siamo pronti a fermarci, capiamo l'enorme valore insito nel saper gustare la vita attimo per attimo. Qualche volta rischiamo di scoprire questa modalità solo se siamo costretti da un dolore o una necessità, prima di arrivare a questo estremo, inizia a rallentare.

Non ci sarà un tempo in cui avrai abbastanza spazio nella giornata per fare ciò che desideri.

Devi trovare il tempo adesso, piccoli momenti di piacere per una risata, una chiacchiera con tua madre o un'amica, il corso di bricolage, la seduta di yoga o un disegno da fare con tuo figlio.

Nel momento in cui inizierai a trovare tempo per ciò che ami scoprirai che stai semplicemente dando la priorità a cose diverse rispetto al solito e forse la casa oggi non sarà così pulita, ma tu potrai fare sfoggio di un sorriso davvero brillante.




Buona serata


 

 
 
 

Stop ai programmi spazzatura..

Post n°8211 pubblicato il 26 Novembre 2017 da nina.monamour

 

 

E' diventato quasi impossibile accendendo la tv ascoltare notizie piacevoli, giornalmente veniamo bombardati da notizie catastrofiche ed allarmanti. E' vero che nel mondo accadono situazioni negative ma per fortuna è anche vero il contrario, anche se, ormai siamo erroneamente abituati a pensare che tutto è cambiato solo in peggio.

Le notizie che ci infondono paura vengono riproposte continuamente, e molti programmi da me ritenuti "spazzatura" lucrano su eventi nefasti. Le cattive notizie fanno audience, ci hanno abituati a prestare attenzione a ciò che più ci terrorizza, senza tener conto che più queste notizie vengono proposte più le menti deviate emulano atteggiamenti aggressivi.



Purtroppo in modo errato concepiamo la realtaà esterna come pericolosa più del dovuto, se magari oltre ad ascoltare notizie a dir poco sconvolgenti, ci avessero abituati a bilanciarle con notizie positive la società sarebbe migliore. E’ opportuno ricordare che esiste ancora nel mondo l’amore, le storie che infondono gioia e coraggio, miracoli dettati dalla forza della vita e gesti di grande solidarietà, tutte queste storie vengono puntualmente scartate perché non fanno notizia.



Inoltre la maggior parte dei programmi che vanno in onda sono di scarso valore culturale, puntano su temi superficiali e per niente formativi, alcuni suoni che vengono prodotti dallo schermo attraggono l'attenzione dei bambini che restano incollati per ore davanti la tv ricevendo segnali poco consoni alla loro età, questo li allontana dai giochi più creativi.

Una popolazione terrorizzata e poco serena è una popolazione più gestibile, credo che non sia un caso che le notizie negative vengano riprodotte in maniera esasperante. E’ opportuno scegliere con cura i canali da seguire, ascoltare con attenzione le notizie senza farsi soggiogare in maniera automatica da tutto ciò che viene raccontato.



E’ importante depurarsi dalle scene di violenza riproposte, lasciando spazio ad argomenti piu’ positivi perché la nostra mente ma anche a nostra anima hanno bisogno di essere nutrite in modo sano, cerchiamo di proteggerci dall’ansia che i media ci infondono.

In diversi Paesi sono state approvate leggi che obbligano i media a diffondere nella stessa misura le notizia negative e quelle positive, in modo che siano bilanciate, questo perché mirando solo sulle notizie negative la popolazione viene afflitta e demoralizzata, ciò comporta la nascita di fenomeni di proiezione insensati, depressione e continuo bisogno di sicurezza. Mi auguro che anche in Italia un giorno venga promulgata una legge che ci tuteli dai media e dal loro ossessivo proporsi con notizie catastrofiche.

 

 

Buona Domenica

 
 
 

Vittima e carnefice..

Post n°8210 pubblicato il 25 Novembre 2017 da nina.monamour

 

 

Forse si può pensare che la violenza contro le donne sia soltanto lo stupro consumato, ma non è così. Quello è un reato, anche molto grave, ma non è l'unica forma di violenza contro le donne, io riassumo il fenomeno in tre parole, "Minacciare, Umiliare, Picchiare". La violenza di genere non è solo l'aggressione fisica di un uomo contro una donna, ma include anche vessazioni psicologiche, ricatti economici, minacce, violenze sessuali, persecuzioni, compiute da un uomo contro una donna in quanto donna. A volte sfocia nella sua forma più estrema, il feminicidio, e nel solo 2016 sono morte 116 donne.

Dunque bisogna ritenere violenza sessuale, o violenza di genere, qualsiasi forma di aggressione, vessazione, maltrattamento, minaccia, creazione di un clima pesante, di ricatto, di persecuzione, proveniente da un uomo e diretto ad una donna, tutti i comportamenti che non tengono conto della volontà della donna, che ha diritto a dire di sì e di no a qualsiasi idea o proposta come qualunque essere umano dotato di diritti e dignità, sono di per sé violenti. Stando ai dati, dunque, "in Italia ogni 7 minuti un uomo stupra o tenta di stuprare una donna, ogni 3 giorni nel nostro Paese un uomo uccide una donna".

Questa violenza sulle donne da qualche tempo è sempre più al centro del dibattito pubblico e il perché è presto detto, persino in un'epoca che si professa civilizzata come la nostra il fenomeno sta raggiungendo dimensioni che definire barbariche è poco.
Come vedremo, i dati dimostrano che la modernità è arrivata quasi in tutto, nella tecnologia, nei trasporti, nelle comunicazioni, nell'alimentazione. Ma rapporti più civili tra i sessi sembrano essere ancora una conquista lontana.

Ogni due giorni una donna viene uccisa dal suo compagno, negli ultimi 5 anni si sono registrati 774 casi di omidicio di donne con una media di circa 150 femminicidi l'anno nonostante la legge del 2013 che inasprisce pene e misure cautelari.

Statistiche sicure non ce ne sono, si potrebbero contare le sentenze di condanna per fatti di violenza contro le donne ma non sarebbe un numero attendibile perché sono pochissime le donne che denunciano di aver subito violenza, e ancora meno poi i casi che arrivano a sentenza.

Le Istituzioni sono chiamate a impegnarsi nel contrasto alla violenza sulle donne, sostenendo la "tolleranza zero" nei confronti di questo fenomeno e rivolgendo la loro attenzione in particolare ai giovani, i veri artefici di quella rivoluzione culturale alla base di un reale e concreto cambiamento nei rapporti di genere.


 
 
 

L'accettazione della prostituzione nella società..

Post n°8209 pubblicato il 24 Novembre 2017 da nina.monamour


 

Pensate che la Germania sia il paradiso per le donne che sono nella prostituzione? Ripensateci, una ex prostituta ha scritto a Manuela Schwesig, un Ministra del governo che ha il compito di aggiornare la legge tedesca che regolamenta la prostituzione. Ciò che ha da dire circa la proposta di modifica è importante, anche se non è una lettura facile.

Cara signora ministra Schwesig,
colgo l'occasione per scriverle perché ho visto che la proposta di riforma della legge sulla prostituzione appena presentata porta i chiari segni delle lobby dei bordelli e dei papponi. È per questo che desidero chiederle di affrontare finalmente la realtà dei quartieri a luci rosse, invece di andare ad ascoltare le persone che raccontano la favola della prostituta felice e autodeterminata.
Sono uscita dalla prostituzione, dopo 10 anni. Perciò so bene di cosa si sta parlando. I motivi per cui ho iniziato sono tanti, una situaizione difficile nella mia famiglia di origine, nella quale sono stata massicciamente soggetta, insieme a mia madre, a violenze, anche sessuali, cosa che ha avuto un’influenza su di me, così come lo ebbe allora la favola della prostituta felice. Anche le necessità economiche e la mancanza di un aiuto psicologico e sociale hanno avuto il loro peso.

Sì, se vogliamo, sono entrata “volontariamente”. Io sono una delle prostitute volontarie, così spesso citate. Ma cosa significa volontaria, signora Schwesig, quando sei una persona traumatizzata da abusi sin dall’infanzia, arriva a prendere una decisione di questo tipo? Secondo me, la prostituzione ha significato un passo in avanti, perché avevo già imparato, che io in quanto ragazza, ero senza difese e senza diritti ed ero stata sessualmente abusata. In questo modo ho avuto modo di guadagnare soldi immediatamente e almeno garantirmi la sopravvivenza.

Se pensa che io sia un triste caso isolato, devo contraddirla, in questi dieci anni ho incontrato molte prostitute e non c’era nessuna tra di loro che non fosse stata abusata da bambina, picchiata o violentata da adulta. Ho riscontrato un comportamento compulsivo a continuare a rivivere il trauma attraverso la prostituzione, l’autostima spezzata dalla violenza, in molte prostitute. Sul tema della violenza nell’ambiente, da parte dei clienti che ci fanno cose che non potete nemmeno immaginare, non ho neanche voglia di iniziare a parlarne qui.

Questa è la realtà dell’ambiente prostitutivo, signora Schwesig, e stiamo parlando di prostitute “volontarie”. E sì, anche loro soffrono di disturbi post-traumatici da stress, di dissociazione, di dipendenze da droga e alcol, perché non riescono a sopportarlo. Non voglio nemmeno parlare del fatto che il 90% delle prostitute in Germania non sono tedesche. Lascio a voi immaginare quali siano le loro condizioni di vita.

Anche le donne non prostitute sono in qualche modo toccate dalla prostituzione, perché i clienti sono i loro uomini, che portano con sé ciò che hanno imparato nei bordelli, cioè a disprezzare le donne, a comprarle per torturarle, quando tornano a casa, nelle camere da letto delle loro stesse donne. La società viene brutalizzata, signora Schwesig. Si tratta di un ciclo infinito, quando la prostituzione è legalizzata, la domanda cresce, perché gli uomini imparano che è normale comprare un corpo di una donna, oltrepassare i limiti, avere il potere di violentare. La disponibilità cresce, il che significa che aumenta la prostituzione forzata. Questo a sua volta incrementa l'accettazione della prostituzione nella società, così la domanda cresce e così via.

Il 90% degli uomini tedeschi è già stato in un bordello, un terzo di loro lo fa abitualmente. Signora Schwesig, sa cosa passa per la testa di questi uomini? Lo so perché ho vissuto in un bordello. Quegli stessi uomini a cui stringe la mano in modo amichevole oggi, domani sputeranno in faccia ad una prostituta durante l’atto, oppure la costringeranno a ingoiare lo spxxxa, e impareranno a godere della sofferenza delle donne. Le piacerebbe vivere in una tale società? Non può essere la vostra prospettiva!
Non ci sarà mai una società sessualmente paritaria finché gli uomini compreranno le donne per poterle violentare. E non esiste nemmeno la prostituzione “pulita”!

È per questo motivo che le sto chiedendo di non ascoltare solo quelli favorevoli alla prostituzione, che sono tra l’altro spesso in gran parte guidati dai proprietari dei bordelli. Immergetevi un pò più a fondo nella palude e incontrerete trafficanti di esseri umani e la criminalità organizzata. Ascolti anche i professionisti che si occupano di curare i traumi e le sopravvissute. La lobby della prostituzione non deve parlare al posto delle prostitute o delle sopravvissute! È composta da nemmeno 100 persone, che non ci rappresentano, 300.000 prostitute in Germania, ma che ci minacciano e lavorano contro i nostri interessi!
Noi non vogliamo fare questo lavoro, non abbiamo bisogno della legalizzazione! Non abbiamo bisogno di qualcuno che sostenga che non vogliamo la registrazione, l’uso obbligatorio del preservativo, ecc...ecc..! Sì, noi vogliamo queste cose! E vorremmo più di ogni altra cosa non dover più fare questo lavoro. E che gli uomini che ci violentano siano puniti. Abbiamo bisogno di alternative, non essere più imbrigliate nei distruttivi poteri disumani dell’ambiente prostitutivo!

Cara signora Schwesig, non è passato molto tempo da quando ho lasciato la prostituzione, 3 anni. Ho avuto il mio primo cliente a 18 anni. Sapete di cosa avrei avuto bisogno durante i dieci anni in cui sono stata prostituta, nel corso dei quali sono stata picchiata, violentata, traumatizzata, disprezzata, e malata anima e corpo? Un aiuto e una società sensibilizzata, che non pensasse che io desiderassi “godermela” e che fossi felice di essere abusata.
Non conosco nessuna prostituta che lo fa volentieri. Non conosco nessuna sopravvissuta che non soffra di disordini post-traumatici da stress, tutte le donne che conosco sono state distrutte dalla prostituzione.

Si prega di vietare questa disumana, indegna prostituzione e se questo per lei non è possibile, occorre cercare di ridurla il più possibile; grazie per aver letto la mia lettera.


Huschke Mau

___===ooooOoooo===___


Ciò che viene spacciato per Paradiso esiste solo per i capitalisti del sesso, papponi, trafficanti di esseri umani, proprietari di bordelli che fanno pagare tariffe esorbitanti alle donne per l’affitto della stanza, e anche per i clienti, che possono sfogare tutte le loro fantasie violente grazie a tariffe forfait sempre più basse, da portare a casa dalla mogliettina.

Assieme a una buona dose di gonorrea, finché non li costringerete a usare il profilattico (è pubblicizzato nel menù offerto dal bordello come AO, "Alles Ohne" ossia "tutto senza"). Le uniche che non traggono benefici da tutto questo sono come al solito le donne, tedesche e non, prostitute e non. Per loro si tratta di un inferno e il governo ancora non gli presta ascolto.

 

 
 
 

Il primo ristorante sottomarino d’Europa..

Post n°8208 pubblicato il 24 Novembre 2017 da nina.monamour

 

 

 

Se vogliamo un posto romantico dove cenare con la nostra dolce metà,

una delle prime location cui pensiamo è in riva al mare.

Nel giro di poco più di un anno, però, potremmo cambiare idea e portare il partner addirittura sott’acqua. Nel 2019 aprirà infatti Under, primo ristorante sottomarino d’Europa, che già sta facendo sognare molti.

Under è un progetto a cura di Snøhetta, uno studio di architettura e interior design norvegese. Il locale sarà situato a Lindesnes, nella costa meridionale della Norvegia, verrà suddiviso in 3 ambienti che corrispondono a tre livelli di profondità, guardaroba sul livello del mare, bar sotto e ristorante più in profondità dotato di una finestra panoramica di 13 metri, e aprirà nel primo trimestre del 2019.

Siete curiosi?


 
 
 

Torride perfomance di sesso..

Post n°8207 pubblicato il 23 Novembre 2017 da nina.monamour



Si ritrova davanti all'incubo di dover passare i prossimi 40 anni in carcere la professoressa 40enne che per mesi ha bombardato via Whatsapp diversi suoi studenti minorenni con centinaia di proprie foto sexy corredate da una promessa che aveva tutti i contorni del ricatto, "se farete sesso con me non vi boccerò".

Yokasta M., docente in un liceo di Medellin, la seconda città più grande della Colombia, era così ossessionata dall'idea di andare a letto con quei ragazzi che vedeva tutti i giorni in classe da perdere imprudentemente ogni ritegno, prima si è scattata un'infinità di selfie in cui appariva seminuda, in pose al limite del porno, poi li ha inviati sui telefonini dei suoi alunni, infischiandosene del fatto che quelle foto, se divulgate, avrebbero potuto rovinarla. In un primo momento la sua strategia è sembrata "vincente".

Sono tanti, infatti, i ragazzi che, tra gennaio e aprile, si sono fatti convincere e hanno accettato la proposta della professoressa che, incurante anche del fatto di essere sposata e di poter essere scoperta dal marito, li ha portati ripetutamente in casa propria dove li ha coinvolti in torride performance di sesso.

 

 
 
 

Le critiche non mancheranno mai..

Post n°8206 pubblicato il 22 Novembre 2017 da nina.monamour

 

 

Accettare i propri limiti non è un punto di arrivo ma un punto di partenza per tentare di superarli. La frustrazione non gioca mai a nostro favore, per questo non dobbiamo mai demoralizzarci e anzi, al contrario cercare di dare il massimo pur consci delle difficoltà oggettive, qualsiasi esse siano.

I divani di tutto il mondo sono occupati da persone che guardano la televisione e criticano tutto e tutti, per carità, è giusto un senso critico o una preferenza ma se non sai fare qualcosa, giudicare altri non ti renderà certamente più capace.

Se non ti fermerai, ogni giorno sarà il tuo giorno e il tuo cassetto sarà pieno di idee, esperienze, emozioni, esperimenti, sogni, fallimenti e successi; meglio che guardarsi indietro e scoprire che è vuoto, no?

Insomma, ci vogliono le pxxxe per andare a fondo nelle cose.

 

 
 
 

E' valsa la pena guardarlo?

Post n°8205 pubblicato il 21 Novembre 2017 da nina.monamour

 

Odile Vuillemin, Sam Karmann

 

L'altra sera su Rete 4 è andato in onda "L'amore sbagliato", un drammatico biografico tratto da Acuittée di Alexandra Lange, scritto da Claude-Michel Rome, Alexandra Lange e Catherine Ramberg, diretto da Claude-Michel Rome, interpretato da Odile Vuillemin, Fred Testot e Marc Lavoine. 

Gli ingredienti? Il racconto della vita di Alexandra Lange, una donna che, dopo aver subito per anni violenze da parte del marito (e come lei anche i suoi figli), ha deciso di ucciderlo.

Il film, tratto dal commovente libro testimonianza di Alexandra Lange, racconta la storia di una madre di quattro figli che nel Marzo del 2012 si è trovata sul banco degli imputati per l'omicidio di suo marito.

Come fa una donna a riuscire ad uccidere il padre dei suoi figli con un coltello? 

Durante i tre giorni del processo viene raccontata la vita quotidiana di Alexandra, una madre che la società non è riuscita a proteggere se stessa e i suoi figli dal mostro di marito che ha amato. La donna sarà condannata o assolta? 

Il marito, un uomo violento e alcolizzato, ha picchiato più di una volta selvaggiamente la moglie. Quando Alexandra decide di fuggire con i figli, l'uomo la convince a ripensarci, promettendo di cambiare, ma le torture e le botte invece non finiscono. 

La situazione durerà per 17 anni, fino a quando un giorno la donna, temendo di essere uccisa dal marito che continuava a picchiarla, decide di ammazzarlo per salvarsi la vita. La giuria ha deciso di assolverla.

Il titolo originale del film è  "L'Emprise"

Il film è stato proposto in Belgio il 13 Gennaio 2015 e in Francia il 26 Gennaio 2015 (dopo aver partecipato al FIPA Film Festival il 23 Gennaio).

Il film è stato girato a Bruxelles (Belgio) e Zuydcoote (Francia).

Le musiche originali del film sono firmate da Frédéric Porte.

Un flm che consiglio di vedere, buon pomeriggio.

 
 
 

I confini tra violenza e molestie sessuali..

Post n°8204 pubblicato il 20 Novembre 2017 da nina.monamour

 

 

Molestare una donna a bordo di un bus a suon di sfregamenti e palpeggiamenti equivale a commettere una violenza sessuale. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione, che già in passato ha fatto dei chiari distinguo tra il reato di violenza sessuale e quello di molestia, evitando confusioni ed equivoci.

Il primo (contemplato dall'articolo 609 bis del codice penale) punisce con la reclusione da cinque a dieci anni "chi, mediante violenza, minaccia o abuso di autorità, costringe uno a compiere o subire atti sessuali".

È un reato comune, cioè che può essere commesso da chiunque, è sufficiente che vi sia la consapevolezza di compiere atti sessuali costringendo o inducendo una vittima a subirli contro il proprio volere. Perché sussista questo reato deve esserci l'atto sessuale, poco conta il fine specifico di chi aggredisce.

Per la Cassazione, configurano questo tipo di reato, oltre a ogni forma di congiunzione carnale, anche strofinamenti e toccamenti su parti intime, persino sopra i vestiti, e quegli atti, pure senza il contatto fisico diretto con la vittima, che siano finalizzati a porre in pericolo il bene primario della libertà della persona attraverso l'eccitazione o il soddisfacimento dell'istinto sessuale di chi agisce.

Altra cosa è "la molestia o il disturbo alle persone" (articolo 660 del codice penale), si tratta di una contravvenzione, cioè di una forma meno grave di illecito penale rispetto alle altre ipotesi che rientrano tra i "delitti", tanto è vero che il legislatore ha previsto l'arresto fino a sei mesi o il pagamento di un'ammenda fino a 516 euro "per chi, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, o con il telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo".

In questo caso il bene giuridico da tutelare è la tranquillità pubblica e quella del privato. Nelle molestie, secondo la Cassazione, può rientrare il corteggiamento, insistente e continuo e manifestato in luogo pubblico, che risulta sgradito a chi lo riceve. Oppure un corteggiamento estrinsecato attraverso ripetute telefonate. O anche le espressioni volgari a sfondo sessuale.

In poche parole, le molestie, che non implicano un contatto fisico, si manifestano con espressioni verbali "spinte" che alludono alla sfera sessuale oppure con atti di corteggiamento ripetuti che vengono rifiutati da chi li riceve; la violenza sessuale richiede, invece, un contatto corporeo, anche solo fugace ed estemporaneo, ovvero un coinvolgimento della sfera fisica di chi la subisce.

C'è poi il reato di stalking (tecnicamente "atti persecutori", articolo 612 bis cp) che sussiste quando "chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita".

Lo stalking è altra cosa rispetto alla molestia: quest'ultima è un reato di pericolo, non necessariamente abituale, potendo essere realizzata anche con una sola azione, purché "ispirata da biasimevole motivo o caratterizzata da petulanza", cioè da quel modo di agire pressante ed indiscreto che interferisce in maniera sgradevole e fastidiosa con l'altrui sfera privata.

Lo stalking, invece, tutela la libertà individuale ed è un reato abituale di danno, per la cui sussistenza è necessaria la produzione di un evento e cioè l'alterazione delle abitudini di vita della vittima o il perdurante e grave stato di ansia o di paura.

Certamente lo stalking può realizzarsi anche attraverso molestie oltre che minacce: se le molestie sono reiterate nel tempo, non si configura più l'articolo 660 del codice bensì un unico reato di stalking solo se esse sono tali da ingenerare nella vittima lo stato d'ansia, il timore di pericolo per l'incolumità propria e/o dei cari, il cambiamento delle abitudini di vita.

Anche in questo caso la Cassazione pone precisi paletti indicano quali sono i beni giuridici protetti nelle due fattispecie di reato, nello stalking è la libertà individuale, nel reato di molestia la quiete privata e l'ordine pubblico.


 
 
 

Arsenico nella passata?

Post n°8203 pubblicato il 19 Novembre 2017 da nina.monamour

Risultati immagini per mutti passata


L’azienda Mutti smentisce il ritiro della propria passata di pomodoro per contaminazione da arsenico. In merito alla notizia mendace che sta girando in Rete in questi giorni, secondo la quale il Ministero della Salute avrebbe richiesto il ritiro della Passata Mutti, l'Azienda conferma che tale documento è assolutamente falso e ha già intrapreso tutte le opportune azioni legali a tutela della sua centenaria credibilità e immagine e per individuare i responsabili. 

Al link ufficiale del Ministero della Salute che riporta tutti gli avvisi di ritiro in essere, afferma l’azienda, "Mutti non appare in alcun modo. Denuncia è stata fatta alla Polizia Postale per questo ingiustificato allarme che costituisce reato penale". 
Mutti desidera inoltre rassicurare tutti i suoi consumatori, l’attenzione per la qualità e per la sicurezza dei propri prodotti è infatti alla base dei valori dell’azienda. 

Principi che si traducono nell'utilizzo di solo pomodoro italiano e nell'impegno costante per mantenere alti standard qualitativi, attraverso la selezione di materie prime ottimali e il controllo accurato di tutto il processo produttivo.

La promessa di qualità nei confronti dei consumatori è resa possibile grazie ad un insieme di condizioni uniche tra cui la consolidata collaborazione con le associazioni agricole e i produttori e un sistema severo di controllo del pomodoro in tutte le fasi della filiera.

Buona Domenica

 
 
 

Molti misteri verranno sepolti con lui nella tomba ...

Post n°8202 pubblicato il 18 Novembre 2017 da nina.monamour

 

 

Sarebbe bene andare indietro nel tempo, da circa due anni Totò Riina non di fatto rinchiuso in carcere, ma ricoverato all'ospedale Maggiore di Parma. Il dettaglio non da poco era stato chiarito dal suo Avvocato, durante la trasmissione "L'aria che tira" su La7, nel pieno del dibattito scatenato dalla sentenza della Cassazione sul diritto a "una morte dignitosa" per i detenuti. In attesa che il Tribunale di Sorveglianza di Bologna si esprima sull'eventuale scarcerazione, Riina resta in una sorta di stanza segreta della clinica universitaria di Parma, dove è ricoverato dal 5 Novembre. 

La stanza di Totò 'u Curtu è sostanzialmente una cella blindata, dove l'accesso è consentito solo a medici, infermieri e Agenti di Polizia Penitenziaria. Ampia solo cinque metri per cinque, la stanza gode di un affaccio sulla città di Parma. Negli ultimi tempi il boss avrebbe chiesto una radiolina e un calendario. Una richiesta che non potrà vedere soddisfatta, perché nella cella sono ammesse solo apparecchiature mediche.

Il capo di Cosa Nostra è tenuto sotto stretta osservazione dai medici, a causa di diverse patologie che si sono aggravate nel corso degli anni. Al di là della "morte dignitosa" e del diritto a curarsi e non peggiorare le condizioni in carcere, che è un sacrosanto diritto costituzionale, stona un pò che il boss sia così "coccolato", mentre spesso e volentieri per un cittadino libero qualunque le liste di attesa negli ospedali pubblici sono lunghissime, spesso in edifici fatiscenti.

Così come stona un pò che un paziente le cui condizioni "sono ormai gravissime", prenda parte ad ogni tappa processuale (in collegamento video in barella) e sia l'unico degli imputati o teste a non assentarsi mai, a non fermarsi per pranzare o bere.

In ogni caso la permanenza di Riina nell'ospedale di Parma non ha turbato la vita della struttura. L'ordine è quello di passare inosservati, niente militari in divisa, niente mitragliette in vista. Gli spostamenti senza sirene, adesso il Capo dei capi è in attesa del colloquio con i familiari, previsto una volta al mese. Ma il regime del 41bis vale anche in ospedale. La visita avverrà a un metro di distanza e non saranno permessi contatti fisici. Sarà tutto videoregistrato. Per i Magistrati, Totò Riina è ancora in grado di mandare messaggi, è ancora riconosciuto come capo di Cosa Nostra.

Adesso è finita..

Poco prima delle 4 del mattino, precisamente alle 3.37 al reparto detenuti dell’ospedale di Parma è morto, ieri, Totò Riina ad un giorno dal suo 87esimo anno di vita.

Il boss dei boss muore e si chiude un capitolo doloroso e storico per l’Italia intera, Riina nonostante abbia subito diversi interventi, riusciva a rimanere al vertice del vecchio corso di cosa nostra e il Tribunale di Sorveglianza del capoluogo emiliano lo scorso luglio aveva respinto la richiesta del differimento di pena richiesta dagli avvocati per le condizioni di salute dapprima cagionevoli poi divenute sempre più gravi.



Riina è stato il capo di quella mafia corleonese che invase Palermo nel tentativo becero ed animale di sopprimere il dominio criminale organizzato che in città vedeva diverse famiglie gestire le zone nei traffici de malaffare fra richieste di “pizzo” e traffico di stupefacenti. Decine di morti e sangue per le strade negli anni più buii nel cuore dei palermitani costretti quotidianamente ad assistere inermi ad uno scontro tra famiglie dove comandavano le armi e il sangue nelle strade diveniva una cornice macabra attorno ai corpi freddi senza vita riversi nelle strade.

Quella mafia si era ritenuta responsabile anche degli attentati dei primi anni '90 per un agghiacciante e folle piano di lanciare una offensiva contro lo Stato che nel corso del tempo riuscì a fermare grazie allo sforzo e al sacrificio di tantissimi servitori dello Stato fra cui Falcone e Borsellino.

  Che Dio abbi pietà di lui...


 
 
 

Anche quest'anno sarà così..

Post n°8201 pubblicato il 17 Novembre 2017 da nina.monamour

 

 

Il Natale è una festa talmente bella... ma cos'è che rende il Natale un momento così magico?

Ecco una lista che, grosso modo, risponde a questa complicatissima domanda.

 I post sui social di quelli che amano il Natale.

 I post sui social di quelli che criticano il Natale.

 I post sui social di quelli che criticano quelli che criticano il Natale.

 Le canzoncine di Natale, che sono tanto carine, ma sono le stesse quattro da 500 anni.


 


 Le pubblicità che diventano tutte sdolcinate già da Ottobre (accompagnate da una delle quattro canzoncine).

 I parenti che ti invitano a pranzo e ti chiedono quando ti fidanzi, quando ti sposi, quando cominci a lavorare, quando ritiri la pensione, quando muori.



 Gli auguri copia-incolla che dovrebbero essere accompagnati da una lametta.

 I regali orribili che si ricevono.

 I regali orribili che si è costretti a fare.

 I canditi.

 


Babbo Natale appeso ai balconi.



 La calca dentro i negozi.



 La curiosità riguarda ciò che si farà a Capodanno.

 Il sorriso forzato quando incontri qualcuno che ti fa gli auguri di Natale.

 L’improvviso e obbligatorio "diventare più buoni".



Aiuto..


 
 
 

La prima accusatrice di Weinstein..

Post n°8200 pubblicato il 16 Novembre 2017 da nina.monamour

 

 

Arrestata per possesso di droga e poco dopo rilasciata con il pagamento di una cauzione di 5mila dollari. E' successo il 14 novembre a Rose McGowan, l'attrice che per prima e in maniera più agguerrita, ha denunciato gli abusi del produttore Harvey Weinstein. Il mandato di arresto era stato ottenuto dal dipartimento di polizia dell'autorità aeroportuale di Washington, lo scorso febbraio, dopo che, ad un controllo bagagli dalla donna, era emerso il ritrovamento di tracce di cocaina.

La McGowen si è costituita personalmente al dipartimento di polizia di Loundon County in Virginia che si trova sotto la giurisdizione del Dulles International Airport, da cui è partito il mandato di arresto.

La notizia era diventata pubblica lo scorso Ottobre, nelle giornate cruciali della vicenda Weinstein e in quell'occasione la McGowan aveva postato su Twitter: "Stanno tentando di farmi stare zitta?".

L'attrice, accusatrice principale di Harvey Weinstein, ha dichiarato di essere stata violentata dal produttore nel 1997, in un hotel di Park City durante il Sundance Film Festival. Weinstein ha sempre negato che il rapporto non fosse consensuale, ma il Times ha divulgato la notizia di un accordo economico fra i due.



L'attrice in ottobre parlò pubblicamente dell'incidente alla Women's Convention di Detroit. "Sono stata messa in silenzio per 20 anni, disse in quell'occasione, sono stata minacciata e denigrata, sapete cosa? Sono una di voi".

Qualche giorno dopo, nel pieno dello scandalo Weinstein, il regista Robert Rodriguez dichiarò di aver voluto la McGowan nel suo film "Grindhouse" proprio in seguito al racconto della donna delle violenze subite e, in conseguenza di quella sua decisione, di essere stato ostacolato in ogni modo dall'allora ancora potente Weinstein.


"Pecunia non olet.."

 

 

 

 
 
 

Sei nera e finirai sulla strada..

Post n°8199 pubblicato il 15 Novembre 2017 da nina.monamour

 

 

"È inutile che vai a scuola, tanto finirari sulla strada.

Torna al tuo Paese"

È l'insulto razzista rivolto ad una 15enne, mamma italiana e papà africano, da un 60enne che viaggiava sul suo stesso autobus a Torino.

Lo ha raccontato lei stessa, zaino in spalle e cuffie nelle orecchie, ieri mattina ha preso come al solito il bus che la portava al liceo. Vive a Torino, lontano dai genitori, perché è una giovane promessa del basket e ha deciso qualche anno fa di coltivare il suo talento nel capoluogo piemontese. Ma mentre era sul mezzo, si è sentita colpire al ginocchio sinistro, un uomo sui sessant'anni senza nessun motivo le ha sferrato un forte calcio, racconta la ragazza, aggiungendo "di togliersi dalla sua vista".

Lei ha cercato di spostarsi e far finta di nulla, ma il pullman era troppo pieno, così l'uomo ha continuato a borbottare e a fissarla. Così ha spento la musica e lo ha sentito pronunciare insulti razzisti e violenti, è inutile che tu vada a scuola, tanto finirai sulla strada, torna al tuo paese. Senza che nessuno intervenisse, anche se lei non ha reagito per paura.

Arrivata a scuola la ragazza si è sfogata prima con i compagni di classe, poi al telefono con la madre, che ha chiamato il Presidente della squadra di basket che le fa anche da tutore. Denunciare era doveroso, quell’uomo ha usato espressioni come negra di mexxxa..e termini con cui si indicano in maniera dispregiativa le donne che si prostituiscono.

La ragazza è rimasta spiazzata e non sarebbe comunque stata in grado di gestire un situazione di sofferenza come quella, non le era mai successa. Avrebbe potuto rivolgersi all’autista, invece è scesa alla fermata successiva.

Ora sa che una cosa del genere può succedere, anche in una città come Torino.


 
 
 

Modernità del gioco e della fede..

Post n°8198 pubblicato il 14 Novembre 2017 da nina.monamour

 

 

Il creatore di Barbie ha fatto sapere che metterà in vendita una bambola con le fattezze di Ibtihaj Muhammad, una campionessa americana di scherma che partecipò alle Olimpiadi dello scorso anno indossando l'hijab.

La Mattel ha confermato che la bambola sarà in vendita online il prossimo Autunno; la bambola fa parte di una serie chiamata "Shero", dedicata alle donne che hanno saputo oltrepassare ogni barriera. Tra le ultime della serie, anche quella che ritrae la ginnasta Gabby Douglas e la regista di "Selma", Ava DuVernay. Muhammad ha detto in un Twitter di essere orgogliosa che delle bambine possano giocare con "una Barbie che sceglie di indossare il velo!". L'atleta, la prima americana a competere alle Olimpiadi indossando un hijab, ha vinto una medaglia di bronzo per la scherma alle Olipmiadi di Rio del 2016.

La bambola è dedicata alle donne che hanno saputo oltrepassare ogni barriera.

Cosa unisce, infatti, il mito biondo tutta mini abitini colori pastello al rigore del vestiario islamico? Per rispondere basterebbe ricordare che solo fino a qualche tempo fa la Barbie è stata considerata un pericolo per la Repubblica islamica in quanto veicolo commerciale capace di propagandare «uno stile di vita occidentale, incarnato nell’immagine stessa della bambola, priva di hijab (il cui concetto indica non solo il velo sui capelli, ma anche uno stile di abbigliamento particolarmente modesto) e spesso rappresentata in compagnia dell'altro sesso.

Tanto che, per esempio, contro la Barbie della statunitense Mattel si sono schierati i settori più tradizionalisti dell’establishment iraniano già nel 1996, fino ad arrivare al punto del Dicembre 2011, quando la polizia ne ha addirittura messo al bando la vendita. Evidentemente non funziona ovunque negli stessi modi, o con gli stessi tempi.

La bambola è stata presentata, ieri 13 Bovembre durante il Glamour Celebrates Women Of The Year Summit al Brooklyn Museum di New York.
“Mi auguro che le piccole donne di colore trovino l’ispirazione per amare quello che le rende uniche”, ha detto l’atleta delle bimbe che giocheranno con questa Barbie.



Bisognerà aspettare il 2018 per trovare nei negozi la Barbie col velo, ma da quel giorno tutte le piccole donne potranno finalmente vedersi rappresentate nel famoso giocattolo Mattel

“Quando penso alla mia esperienza di ragazza musulmana e schermitrice, mi ricordo la gente che diceva che non c'era posto per me, questa Barbie la dedico a loro”.

E’ l’ultima trovata per educare meglio i figli ad apprendere i dettami della fede islamica. Anche la Barbie può servire allo scopo, l’amatissima e odiosissima bambola per bambine prende infine il velo. 

 
 
 
 

I Montecchi e i Capuleti del pandoro...

Post n°8197 pubblicato il 13 Novembre 2017 da nina.monamour

 

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A Verona nessuno si stupisce più, è dagli anni ‘70 dell’altro secolo che le famiglie Ronca e Turco si contendono il controllo dell’azienda che inventò il pandoro addirittura nel 1894, la Melegatti di San Giovanni Lupatoto. Da qualche mese, però, la leggerezza dei bisbigli nei bar del centro ha ceduto il passo a preoccupazioni più serie, bilanci in rosso e tre mesi di stipendio non pagato per gli oltre 300 dipendenti (70 a tempo indeterminato e 250 stagionali). Con un timore molto vicino a diventare realtà, dopo 123 anni niente più panettone Melegatti sulle tavole dei veronesi (e degli italiani).

Ieri il colpo d’ala, Sindacati e azienda sono stati convocati in prefettura. Un fondo di private equity (di cui la proprietà non rivela il nome) è pronto a mettere soldi per far ripartire la produzione. Con l’obiettivo di arrivare sugli scaffali della grande distribuzione in tempo per il Natale, certo, verrà sfornato soltanto un milione e mezzo di pandori, al massimo due. Pari a un decimo dell’anno scorso.

Ma è il passo richiesto dal fondo per avviare un percorso che lo potrebbe portare al controllo dell’azienda e al rilancio di un marchio mai dimenticato dai consumatori (grazie anche ad alcune campagne pubblicitarie del passato, come quelle con l’attrice Franca Valeri negli anni ‘80) .

Certo, quello di ieri è solo un inizio, per prima cosa sarà necessario il via libera del tribunale fallimentare al piano di ristrutturazione del debito. Si parla di 12 milioni di crediti verso i fornitori e 10,5 verso le banche. A cui bisogna aggiungere 5 milioni di stipendi e contributi non pagati. I lavoratori sono pronti ad abbandonare il presidio e tornare al lavoro.

Una decisione che non aveva alternativa, presa all'unanimità, purtroppo per ora gli stipendi arretrati non saranno pagati. Due commissari appena nominati sono già al lavoro, se arriverà il via libera del tribunale, i Commissari avranno 120 giorni per dettagliare un piano industriale. Poi si verificherà la disponibilità dei creditori ad accettare il piano. L’azienda deve recuperare alcune scelte sbagliate del passato.

E intanto la concorrenza non risparmia colpi, la Bauli, fondata da un ex pasticciere della Melegatti, ha appena aperto uno stabilimento in India.


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I minori vittime di reati di violenza...

Post n°8196 pubblicato il 12 Novembre 2017 da nina.monamour

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L'11 Ottobre in tutto il mondo, incluso in Italia, si è celebrata la Giornata Onu delle bambine e delle ragazze. In questa occasione vi presenterò i dati globali sullo stato di salute delle ragazze e delle donne del mondo e non c'è da stare allegri!!

Uno sguardo che parte dall'Italia, che osserva come fenomeni legati alla violenza siano tutt'oggi in aumento, e si registrino sempre troppo spesso fra le mura domestiche. Secondo infatti dati registrati a livello nazionale il numero totale dei minori vittime di reati di violenza, mai stato così alto da un decennio a questa parte, toccando la cifra di 5.383 minori, ha registrato un +6% rispetto al 2015.

Da qui la riflessione si allarga al resto del mondo dove 1 ragazza su 10 al di sotto dei vent'anni ha subito un atto di violenza sessuale. Le ragazze sono infatti troppo spesso al centro di questo fenomeno, con conseguenze enormi sulla loro salute sia fisica, che mentale, di cui soffriranno gli effetti nel breve e nel lungo termine e che avranno ripercussioni nella loro vita di adulte.

A questo si aggiunge il tema delle gravidanze precoci, sono circa 16 milioni le ragazze tra i 15 e i 19 anni e circa 1 milione le bambine sotto i 15 anni che ogni anno danno alla luce un bambino. Le complicazioni durante la gravidanza e al momento del parto rappresentano la seconda causa di morte per le adolescenti di tutto il mondo. Si tratta di bambine il cui corpo e la cui mente non sono pronte ad affrontare una gravidanza, lasciando segni indelebili nella loro vita.




Tema questo imprescindibile da pratiche tradizionali quali i matrimoni precoci e forzati. Ogni giorno, e anche oggi quindi, 39.000 ragazze tra i 15 e 19 anni nel mondo sono costrette a sposarsi. E questo succede ancora in troppe parti del mondo.

Ad esacerbare ulteriormente i fenomeni di violenza, incluse queste pratiche tradizionali, sono i contesti di emergenza, inclusi quelli determinati dai fenomeni migratori. La mancanza di sicurezza, l'instabilità economica e sociale, la mancanza di accesso ai servizi di salute riproduttiva e sessuale mettono ad ulteriore rischio queste ragazze. Attualmente si stima infatti che circa 32 milioni di donne e ragazze in età riproduttiva vivano in contesti di emergenza.

Gli adolescenti non sono semplicemente dei bambini cresciuti o dei giovani adulti. Hanno dei bisogni specifici che devono essere rispettati, e adeguati rispetto ai contesti in cui questi giovani vivono e crescono. Per anni questo è stato ignorato ed è arrivato il momento di porre gli adolescenti al centro dell'agenda di sviluppo nazionale e globale.

Gli ultimi dati dimostrano che ogni giorno 3000 adolescenti muoiono nella maggior parte dei casi per cause prevenibili, e che molti dei fattori di rischio che determinano malattie dell'etò adulta, si sviluppano e consolidano proprio durante l'adolescenza.

 

 

Gli adolescenti rappresentano un sesto della popolazione mondiale, investire in programmi di tutela della loro sicurezza e della loro salute garantendo loro il diritto alla salute, all'educazione e alla piena partecipazione alla società, può certamente rappresentare una preziosa risorsa di sviluppo a livello nazionale e globale.

È innanzi tutto una responsabilità degli Stati che definiscono le priorità globali, proteggere e favorire lo sviluppo e la salute degli adolescenti quale fascia fondamentale della popolazione, a partire da azioni che garantiscano l'accesso ai servizi sanitari,e che comprendano anche coloro che vivono in contesti di emergenza umanitaria, migranti e rifugiati.




Grazie a Terre des Hommes, che oggi ha presentato il quinto dossier sulle condizione della violenza dei minori in Italia, per celebrare la Giornata mondiale dell’Onu delle bambine e delle ragazze.

 

Buona Domenica


 
 
 

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