Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi di Ottobre 2017
Post n°8158 pubblicato il 13 Ottobre 2017 da nina.monamour
Nel nostro Paese ci sono 110 carcerati ogni 100 posti disponibili, ma il dato ha subito il calo più consistente a livello europeo. Tra i reati più puniti ci sono quelli legati alla droga, seguiti dagli omicidi, rapine e stupri, mentre i reati finanziari sono i meno perseguiti
Le carceri italiane rimangono tra le più sovraffollate d’Europa, l’Italia si posiziona all’undicesimo posto nella classifica negativa dei Paesi con le prigioni più piene con 110 detenuti ogni 100 posti disponibili. Peggio di noi fa solo l’Ungheria, che si aggiudica la maglia nera, seguita da Belgio, Grecia, Albania, Spagna (Catalogna esclusa), Francia, Slovenia, Portogallo e Serbia. Nonostante il dato italiano rimanga negativo, in realtà c’è stato un netto miglioramento, nel 2013 i detenuti erano 148 ogni 100 posti. Si è dunque registrato un calo della popolazione carceraria del 17,8% in un solo anno, la diminuzione più consistente di tutta l’Unione europea.
A causare il calo soprattutto due decreti legge svuota carceri proposti dal governo Berlusconi che hanno portato alla scarcerazione dei detenuti puniti per i reati minori, lasciando dietro le sbarre i soggetti legati allo spaccio di droga (37,4% del totale), agli omicidi, alle rapine e agli stupri, alleviando invece le pene per quelli responsabili di reati finanziari (che rappresentano lo 0,6% della popolazione carceraria). L’Italia è però diventata in questo modo lo Stato che meno perseguita reati come riciclaggio finanziario, il falso in bilancio e l’insider trading.
I dati fanno parte dell’indagine Space commissionata dal Consiglio d’Europa all’istituto di criminologia e diritto penale di Losanna. Se per l’Italia ci sono dati incoraggianti, come il dato positivo che indica come vi sia una bassa proporzione di detenuti rispetto alla popolazione totale (89,3 carcerati su 100mila cittadini), dall’altro lato l’univesità di Losanna evidenzia l’alto numero di decessi, ed in particolare di suicidi, nel 2013 in Italia sono stati il 27,5% dei decessi in carcere contro una media europea dell’11,2%. Entrambi i dati sono comunque in calo. Si può notare come il profilo tipico del carcerato europeo è rappresentato dal giovane maschio sui 34 anni, che in Italia raggiunge i 39, Paese in cui è anche molto alta la percentuale di stranieri (32% del totale). Dati allarmanti?! Direi di sì, buona giornata.
|
Post n°8157 pubblicato il 12 Ottobre 2017 da nina.monamour
Succede ogni Estate, in Ufficio si accende l'aria condizionata e, mentre gli uomini tirano un sospiro di sollievo, le donne gelano. Uno studio qualche Estate fa chiarisce finalmente il perché e propone una soluzione; i dati si riferiscono alla situazione statunitense, ma con alcuni accorgimenti possono essere validi anche altrove. L'analisi rivela che la formula in base alla quale si stabilisce il grado di comfort di un ambiente lavorativo è vecchia e sessista. Risale infatti agli anni Sessanta e presuppone di regolare la temperatura in base alle esigenze di un uomo di 40 anni che pesa circa 70 chilogrammi. Il problema è che i tempi sono cambiati e oggi le donne, che generalmente pesano meno, rappresentano la metà della forza lavoro. C'è un altro fattore discriminante, in media le donne hanno un metaboliso più basso, cioè il loro corpo produce calore meno velocemente rispetto a quello di un collega maschio. Inoltre, tendono a indossare abiti più leggeri del binomio giacca e cravatta. E dunque si trovano a lavorare in un ambiente che, dal punto di vista climatico, è decisamente inospitale L'analisi rivela che la formula in base alla quale si stabilisce il grado di comfort di un ambiente lavorativo è vecchia e sessista. Risale infatti agli anni Sessanta e presuppone di regolare la temperatura in base alle esigenze di un uomo di 40 anni che pesa circa 70 chilogrammi. Il problema è che i tempi sono cambiati e oggi le donne, che generalmente pesano meno, rappresentano la metà della forza lavoro. La formula messa in discussione ha un chiaro scopo:,garantire una situazione confortevole al massimo numero di persone possibile, anche perché un impiegato eccessivamente accaldato o infreddolito è meno produttivo. Ma va cambiata. I ricercatori, dunque, sottolineano che per continuare ad ottenere un risultato ottimale occorre inserire nella formula nuovi parametri, la percentuale media di donne, il loro metabolismo, le abitudini nel vestiario. Esperimenti condotti con alcune volontarie hanno concluso che il nuovo livello di temperatura ottimale potrebbe essere di 75 gradi Fahrenheit al posto degli attuali 70 (in gradi Celsius, si passerebbe da 21 a 24 gradi circa). Questo consentirebbe anche di ottimizzare il consumo energetico, con un impatto positivo sulle emissioni di anidride carbonica e dunque sul cambiamento climatico, fattore su cui insistono gli autori della ricerca. |
Post n°8156 pubblicato il 11 Ottobre 2017 da nina.monamour
Non sono sicuro di averti dentro di me, né di essere dentro di te, e neppure di possederti. E in ogni caso, non è al possesso che aspiro. Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato, e che si chiama ..NOI! |
Post n°8153 pubblicato il 11 Ottobre 2017 da nina.monamour
Alcune scuole materne della Lombardia propongono il babysitting una volta al mese per permettere ai genitori di uscire; c'è chi pensa che sia una buona idea e chi, invece, teme lo stress delle maestre e dei bambini. Condivido in pieno l'iniziativa di alcune scuole materne comunali della Lombardia di rimanere aperte per un Venerdì al mese fino alle 22, in modo da permettere ai genitori di uscire. I primi tre anni di vita di un figlio per una coppia sono quelli piu' a rischio di crisi. Gli Psicologi chiamano questa fase delicata "baby clash", vale a dire lo scontro tra partner che, per dedicarsi completamente alla cura del piccolo, si trascurano ed il primo a pagarne il prezzo è il bambino. Le educatrici sono un punto di riferimento continuo, le maestre dell'asilo sono delle figure già ben consolidate per i piccoli, ritrovarle anche la sera, al posto di una baby sitter che magari conoscono appena, li aiuta a sentire meno il distacco da mamma e papà e a vivere questo momento con maggiore tranquillità, in un ambiente familiare. Di sicuro, la scuola materna ha un ruolo fondamentale nella vita dei bambini durante il giorno, quì sviluppano autonomia e socialità. Ma bisogna anche dire che la notte, al buio, le esigenze dei piccoli cambiano, aumentano le paure e il loro bisogno di rassicurazione, e quella sensazione di accoglienza e protezione la possono ritrovare solo a casa loro. E poi gli orari lunghi mettono le insegnanti sotto pressione perché occuparsi di bimbi per molte ore, è un grande impegno, è un lavoro usurante, lo ha riconosciuto il Ministero del Lavoro che ha incluso gli insegnanti della scuola d'infanzia tra gli aventi diritto all'APE, ossia l'anticipo pensionistico.
|
Post n°8152 pubblicato il 10 Ottobre 2017 da nina.monamour
Tu che leggi sicuramente sarai una "PECORA NERA" perchè come già sai una pecora bianca trova estremamente impegnativo leggere un articolo, di seguito le 20 regole per essere un perfetto cittadino italiano "pecora bianca".
|
Post n°8151 pubblicato il 09 Ottobre 2017 da nina.monamour
Gli alberi come ombrelli rossi al cielo E i nostri sentimenti hanno tutte le sfumature delle foglie Sono un tappeto di emozioni Il vento non ci cancella Ma ci trasporta più in alto Fino a toccare i nostri sogni Insieme alle nuvole |
Post n°8150 pubblicato il 09 Ottobre 2017 da nina.monamour
Un giorno ne varrà la pena, forse.. Di tutte quelle volte in cui tutto è sempre andato storto, di quelle volte che accadeva l'opposto di ciò che t'aspettavi. Tutte quelle delusioni, quelle meritate attenzioni, quelle porte in faccia, quei pianti durate ore e ore. Ne varrà la pena, è sempre così, non arriva nulla quando aspetti con ansia; così i treni non arrivano mai in orario, arrivano quando smetti di aspettare.
E' così arriveranno i momenti "giusti", quelli del "ne è valsa la pena", quei treni eternamente in ritardo per noi..
|
Post n°8149 pubblicato il 08 Ottobre 2017 da nina.monamour
Uno spot con un'idea di base molto semplice, puntare tutto su una gestualità che diverta, coniugando vecchio e nuovo. Questo è il concetto dell’ultimo spot lanciato dalla Tim, che continua a puntare sulla voce di Mina e il balletto che ne ha caratterizzato la compagna degli ultimi mesi. Dell’ultima campagna pubblicitaria Tim vi ho già parlato, nei giorni scorsi è stato rilasciato un nuovo capitolo, lo spot si inserisce nel filone già tracciato nei mesi precedenti, ma sceglie due testimonial d’eccezione Per la fine dell’estate e il rientro autunnale infatti si è scelto di strappare un sorriso agli spettatori. E chi meglio di due comici per definizione? Due personaggi indimenticabili, grazie a cui hanno riso intere generazioni.
Stavolta perciò tocca a Stanlio e Ollio, la cui mimica e corporeità sono un grande classico della comicità. La coppia per eccellenza dell’umorismo è perciò protagonista, in un messaggio tanto semplice quanto d’impatto.
Eh brava la TIM... ha fatto centro con questa super-pubblicità azzeccata ma, secondo me, il merito del successo va in primis all'inserimento della nostra brava Mina, che con la sua alta professionalità ha dato una marcia in più agli spot. Buona Domenica |
Post n°8147 pubblicato il 07 Ottobre 2017 da nina.monamour
Coppia comica per eccellenza della prima metà del Novecento, Stan Laurel (1890 - 1965, britannico, all’anagrafe Arthur Stanley Jefferson) e Oliver Hardy (1892/1957, nato Oliver Norvell, americano), sono ancora oggi un’icona immortale del sodalizio comico cinematografico: Stanlio e Ollio per il pubblico italiano. in inglese conosciuti invece come Laurel & Hardy. I due si incontrano nel 1917 e vengono scritturati dal regista e produttore Hal Roach, artefice del loro sodalizio. La loro carriera inizia nel 1921 (con qualche anno di pausa nel mezzo) fino al 1951. In questi anni interpretano 107 film insieme. La loro sintonia si basa su scherzi infantili, tempi comici ritmici perfetti e sulla loro divertente complementarità, sia nell’aspetto fisico che nel carattere: Ollio è il più «saggio», Stanlio il più impacciato e "sognatore". Il sodalizio tra Jerry Lewis e Dean MartinUn sodalizio artistico di grande successo, sia televisivo che cinematografico, è stato quello tra Jerry Lewis (1926-2017) e Dean Martin (1917-1995), coppia comica per 7 anni, dal 1949 al 1956 (al termine della quale Lewis intraprese la carriera solista come attore e regista). I due hanno raggiunto l’apice del successo (e degli incassi) in America negli anni Cinquanta, conquistando cabaret, radio, tv, teatri e night club fino al cinema, per cui hanno realizzato 16 film. Dario Fo e Franca Rame, coppia nella vita e nello spettacolo Una delle coppie più conosciute nel panorama artistico italiano è quella costituita da Dario Fo (1926-2016) e la moglie Franca Rame (1929-2013). Il loro è stato un sodalizio d’amore, televisivo, teatrale e impegnato nel sociale e nella politica. I due si sposano a Milano nel 1954 e quattro anni dopo fondano la Compagnia Dario Fo-Franca Rame, di cui Dario Fo è regista e drammaturgo e Franca Rame la prima attrice e amministratrice. Nel 1962 presentano insieme Canzonissima (ma dopo le prime sei puntate sono costretti a lasciare la trasmissione a causa di uno sketch satirico che denunciava la non sicurezza sul lavoro in Italia). E così per tutta la loro carriera, opere teatrali, comizi politici, libri. Un’unione lavorativa (e sentimentale) lunga una vita. Il Trio Marchesini-Solenghi-Lope Il Trio era composto da Massimo Lopez (1952), Anna Marchesini (1953 - 2016) e Tullio Solenghi (1948). Tra comicità surreale e trovate spiazzanti con finali a sorpresa, i tre hanno conquistato il pubblico fin dagli anni Ottanta con il loro esordio nella trasmissione radiofonica Helzapoppin, su Radio 2. Del 1984 è il loro debutto televisivo nel varietà Tastomatto di Pippo Franco, nel quale nascono i loro sketch più famosi. Dopo aver partecipato a Domenica in nel 1985, Il Trio viene premiato come Rivelazione dell’anno. Partecipano a tre edizioni del Festival di Sanremo (nel 1986, nel 1987 e nel 1989). Del 1986 è invece l’incidente diplomatico tra Iran e Italia che esplode al seguito di un loro sketch durante la trasmissione Fantastico 7, per aver preso in giro lo scandalo Irangate. L’apice del successo arriva con I promessi sposi, andato in onda su Rai1 nel 1990. Il Trio si scioglie nel 1995 per il desiderio dei tre di affermare le carriere soliste, pur rimanendo in stretta amicizia tutta la vita. |
Post n°8146 pubblicato il 07 Ottobre 2017 da nina.monamour
Diminuzione dei rifiuti e sensibilizzazione sulla pratica del riciclo, sono questi gli obiettivi della nuova sperimentazione sul vuoto a rendere per bottiglie di acqua e di birra che partirà il prossimo 10 ottobre, così come da regolamento del Ministero dell’Ambiente, e che durerà per un anno. In genere, il consumatore riporta le bottiglie utilizzate dove le ha comprate, e in cambio gli viene restituita la “cauzione” che aveva versato al momento dell’acquisto. In questa fase sono gli esercenti che beneficeranno della restituzione della cauzione versata, restituendo i “vuoti” ai grossisti: a seconda del volume (da 0,2 a 1,5 litri) la somma varierà tra gli 0,03 e 0,05 euro. I bar, negozi, ristoranti che aderiscono avranno una targhetta riconoscitiva che i bar, negozi, ristoranti metteranno in bella vista, per far capire ai consumatori di aderire all’iniziativa. Il vantaggio per il cittadino è quello di entrare a far parte di un meccanismo virtuoso, che può ridurre notevolmente gli sprechi in quanto bottiglie realizzate con materiali resistenti come vetro e plastica possono essere riutilizzate fino a 10 volte. Un passo in più rispetto alla raccolta differenziata, che in questo modo verrebbe alleggerita, oltretutto, il sistema del vuoto a rendere farebbe risparmiare il 60% di energia rispetto a quella necessaria per la fabbricazione ex novo di un imballaggio. Come detto, questa è una fase di sperimentazione, per i risultati, infatti, bisognerà attendere le analisi del sistema di monitoraggio previsto dal regolamento. All’estero, ad esempio in Germania, il sistema funziona e in Italia era diffuso fino agli anni '60, ovvero fino a quando non è arrivato il boom economico, con la nuova mentalità dell’usa e getta, che ora si sta cercando di superare, con il concetto di economia circolare, che ha come pilastro la lotta allo spreco in un’ottica ecologica, sì al riciclo, al riutilizzo, allo sharing e no allo spreco.
|
Post n°8145 pubblicato il 06 Ottobre 2017 da nina.monamour
Quest’anno Coca-Cola Italia ha festeggiato i novant’anni dell’apertura della sede. Nel corso della sua lunga esistenza, la bevanda gassata più famosa che c’è ha saputo seguire le tendenze e reinventarsi alla bisogna. Parlando di gusti, oltre all’originale nel nostro Paese abbiamo la Life, la Zero, anche al limone, la Light e la Coca Cola senza caffeina. La Life, però, la versione con la Stevia al posto dello zucchero lanciata nel 2014, visti i risultati di vendita, sembra esser destinata a rimanere a catalogo ancora per poco. La casa di Atlanta, infatti ha rilanciato prima dell’estate una versione rivista della Zero battezzata Zero Zuccheri in cui l’enfasi è sul pericolo pubblico numero uno.
Ma sembra non essere abbastanza. Dopo il lancio estivo, infatti, le risposte del pubblico sul web non sono state entusiaste. Il problema non sembra essere il nome, non basta rimarcare la mancanza di calorie prima e di zuccheri poi. Ciò che conta, alla fine, è sempre e solo il gusto. Evidentemente la sostituzione dello zucchero con dolcificanti come l’Aspartame e l’Acesulfame K non ha risolto il problema. E, gusto a parte, la tendenza salutista ha peggiorato le cose per tutti i produttori di bevande gassate. Negli ultimi anni, infatti, le vendite di bevande zuccherate negli Stati Uniti sono in calo costante, anche grazie a provvedimenti come la Sugar Tax o la Soda Tax, attuati come estrema ratio contro il fenomeno allarmante dell’obesità ma fortemente osteggiati dai produttori. La soluzione non è aumentare i prezzi, secondo Coca-Cola, ma trovare alternative allo zucchero sane e che non compromettano il gusto della bevanda. Per questo, l’azienda ha lanciato un concorso di idee con un premio finale di un milione di dollari aperto a chiunque abbia l’idea giusta. Pubblicato sulla piattaforma Herox, il concorso Sweetner Challenge prevede proposte fino al 18 gennaio del 2018 ed è aperto a tutti, piccoli chimici e gente comune.
Il vincitore sarà proclamato il 3 ottobre 2018. |
Post n°8144 pubblicato il 05 Ottobre 2017 da nina.monamour
Chiariamo subito le cose, non sempre lo sguardo spento che viene a Lui dopo l'amore va catalogato come "abbiocco"; per gli inglesi è post sex blues, la tristezza dopo il sesso. Gli esperti parlano di disforia post-coital che, secondo un recente studio australiano della Queensland University, non è così sia tra gli uomini sia tra le donne, una persona su 100 si sente giu' tutte le volte che fa l'amore. E ad una persona su due è captato almeno una volta nella vita di essere triste, in certi casi tanto da scoppiare a piangere. Non è facile spiegare cosa accade quando il corpo ritorna alla tranquillità dopo l'eccitazione, l'ipotesi piu' fondata è che questo stato d'animo sia dovuto ad un mix di cause; c'è un aspetto psicologico, l'orgasmo, infatti, è un momento in cui è inevitabile perdere il controllo e lasciarsi andare, e ciò può fare afforare emozioni a lungo represse. Ma esiste anche una componente fisico-chimica, negli uomni, per esmpio, si registra un picco di prolattina che seda l'eccitazione immediatamente dopo l'orgasmo, così mentre si spegne il desiderio, l'ormone può indurre uno stato di malinconia; nelle donne, invece, dal punto di vista biochimico, il post sex blues non è poi così tanto diverso dalla tristezza successiva al parto, in entambi i casi entra in gioco l'ossicitina, il cosiddetto "ormone delle felicità" che favorisce le contrazioni, quelle del parto come quelle dell'orgasmo. Quando questo crolla, la persona viene avvolta da una tristezza che può anche sfociare in angoscia e senso di vuoto.. Nella maggiore parte dei casi, in pochi minuti torna il sereno, il partner, però, può restare spiazzato da questo comportamento, subito pensa che la malinconia nasconda qualcosa che non va, all'altro non è piaciuto fare l'amore oppure i suoi sentimenti sono cambiati. Invece non è così, anzi, spesso è vero il conrario, la tristezza è direttamente proporzionale alla profondità del piacere provato, basta ricordare questo per neutralizzare il partner! Secondo i ricercatori della Queensland University, le donne che soffrono di post sex blues possono nascondere una emotività eccessiva, la paura di perdere il controllo ma anche sensi di colpa o di vergogna per il piacere provato. In questi casi, può essere utile soffermarsi sulle proprie emozioni con l'aiuto di un terapeuta e iniziare un percorso che aiuti ad affrontare, senza piu' paure, i piaceri della vita. |
Post n°8143 pubblicato il 04 Ottobre 2017 da nina.monamour
Non ero felice, certo che no, ma la tua mancanza non si faceva più sentire così tanto. Mi stavo abituando al fatto che non ti avrei più avuto nella mia vita, mi ero finalmente rassegnata e volevo ricominciare da zero. E poi? Sfiga, destino, chiamatelo come volete. Mi hai scritto, ma sfortunatamente non sei tornato per restare, mi hai scritto una sera tardi, solo una, e basta. Mi hai scritto come se fosse niente, come se fossimo vecchi amici, come se ti mancassi. Sembravi felice di sentirmi, ma evidentemente avevi solo bisogno di qualche vecchia conoscenza con cui parlare per una serata. Per te non è stato niente, per me tutto, hai ribaltato tutti i miei piani, la vita che mi ero costruita con fatica senza di te. Ed io non voglio piu' provare a dimenticarti, perchè so che un gioro tornerai
“Ci sono tramonti che non tramontano mai.”
Buona serata |
Post n°8142 pubblicato il 03 Ottobre 2017 da nina.monamour
Il 12 Ottobre sarà la giornata nazionale per la sindrome di Down, ma al contempo le legislazioni occidentali consentono pratiche di soppressione eugenetica prenatale su larga scala. In Inghilterra il 92% dei bambini con sindrome di Down individuati prima della nascita vengono uccisi mediante l’aborto, in Francia siamo al 96% e in Italia le cose non stanno diversamente. Si dirà che questa visione è da irrecuperabili pessimisti, ma osservo che non si tratta di essere pessimisti, piuttosto, come disse di sé Plino Corrêa de Oliveira, di essere veri “pessimologhi”, persone in grado di vedere e denunciare i comportamenti pessimi. La legge 194 sull'aborto non è una legge eugenetica, non consente di abortire a causa della malformazione, ma solo se essa costituisce un "grave pericolo" per la salute della donna”, questo è il ritornello che si canta da più parti.
Ma se così fosse, se la legge fosse buona ma disapplicata, com’è che in oltre 34 anni dalla sua introduzione non si conosce un caso, dico un solo caso, di condanna per violazione della legge nei casi di aborto eseguiti per malformazione del nascituro? A occhio e croce stiamo parlando di circa 80.000 bambini soppressi a causa di malformazioni diagnosticate, un numero non lontano da quello delle vittime della guerra in Bosnia. E come mai i Giudici della terza sezione civile della Corte di Cassazione hanno potuto condannare un Ginecologo a risarcire non solo i genitori, ma anche la loro bambina nata con sindrome di Down, stabilendo un singolare nesso di causalità tra la condotta del medico, insufficiente a diagnosticare la malattia, e l’anomalia cromosomica, anche se tutta la scienza medica della Terra, di Marte e dell’intero sistema solare esclude che la trisomia 21 possa instaurarsi per la mancata amniocentesi? Si è stabilito che la mancata amniocentesi ha portato al mancato aborto e il mancato aborto ha coinciso con la vita vissuta con la sindrome di Down. Dicono che i Giudici non hanno voluto intendere "meglio morto che malato", avranno ragione loro che perdono sapienza da tutti i pori, ma io, donna semplice, nonostante tanti dotti discorsi, non riesco a intenderla che così. Così, l’estraneo che ti vede malato con i suoi occhi e ti giudica indesiderato, allontanandoti dalla sua proprietà, giustamente, si dice che insulta la civiltà dell’accoglienza del diverso. Se invece, con le procedure della moderna medicina, ti vedono malato mentre sei nella pancia, il poter farti fuori da parte di chi dovrebbe custodirti è una conquista di civiltà. Magie dei diritti riproduttivi che conferiscono diritto di vita e di morte a un privato cittadino sul più innocente tra gli innocenti e indifeso tra gli indifesi. Mi raccomando, non chiamatela ingiustizia, non è eugenetica, no, è per il bene del bambino che avrebbe una vita infelice, è per il bene dei genitori che vedrebbero sconvolti i loro progetti di vita, è per il bene dei fratelli a cui verrebbero sottratte risorse, è per il bene della comunità che non dovrà caricarsi degli oneri di assistenza, è un bene, un bene per tutti, è un pacchetto ben confezionato che però va lasciato così come è, guai ad aprirlo! Si potrebbe correre il rischio di trovarci dentro come sorpresa il Marchese del Grillo che ai bambini non nati spiega la morale della legge sull'aborto, ricordate? “Mi dispiace, ma io so’ io e voi nun siete …”.
|
Post n°8141 pubblicato il 02 Ottobre 2017 da nina.monamour
Leggo commenti critici di chi pensa che sia un film "serio" (tra molte virgolette, perché in senso lato è serissimo). Probabilmente dal trailer non si capisce, ma chiunque conosca un minimo il film (o anche solo i Manetti o Morelli) sa benissimo che è VOLUTAMENTE kitsch (NON trash), compresa la scelta di farne un musical.
Non criticate un prodotto italiano solo perché non viene da Hollywood, che "Lo chiamavano Jeeg Robot", ad esempio, divora tre quarti dei film americani sui supereroi, e il suo Zingaro di Marinelli può dare lezioni in America di come si interpreti un villain.
Finalmente un musical italiano/napoletano è giusto sperimentare cose nuove, non ricordo altri musical napoletani o italiani, so che non é nella cultura italiana questo genere, si capisce da tante cose. Ma fidatevi i musical il più delle volte, se sono fatti bene, sono molto meglio di moltissimi film, e amore e malavita promette davvero bene. |
Post n°8140 pubblicato il 02 Ottobre 2017 da nina.monamour
Un legame che in pochi riescono a comprendere, un rapporto unico, difficilmente ripetibile. Guai a mettere il dito tra nonni e nipoti! Loro hanno un loro mondo, un loro codice, delle loro "non-regole". Anche se a volte portano scompiglio, i nonni sono l’altra faccia della famiglia, sono il caposaldo di mamma e papà. Sono la presenza su cui fare affidamento.
La Festa dei Nonni è stata introdotta negli Stati Uniti nel 1978 durante la presidenza di Jimmy Carter su proposta di Marian McQuade, una casalinga del West Virginia, madre di quindici figli e nonna di quaranta nipoti. La McQuade iniziò a promuovere l’idea di una giornata nazionale dedicata ai nonni nel 1970, lavorando con gli anziani già dal 1956. Riteneva, infatti, obiettivo fondamentale per l’educazione delle giovani generazioni la relazione con i loro nonni, portatori di conoscenza ed esperienza. Negli Stati Uniti la festa nazionale dei nonni (National Grandparents Day) viene celebrata ogni anno la prima domenica di settembre dopo il Labor Day. Nel Regno Unito, introdotta nel 1990, dal 2008 viene celebrata la prima domenica di ottobre. In Canada viene celebrata dal 1995 il 25 ottobre. In Francia, i nonni e le nonne sono festeggiati ogni anno separatamente. La Festa della Nonna già dal 1987, la prima domenica di marzo. Dal 2008 è stata introdotta la Festa del Nonno la prima domenica di ottobre. In Italia nasce per volontà di Franco Locatelli (Presidente Unaflor), Arturo Croci, Wim Van Meeuwen e Walter Pironi del comitato ufficiale della Festa dei Nonni 1997. Il fiore ufficiale della Festa dei Nonni è il Non-ti-scordar-di-me. Auguri a tutti i nonni del nondo..
|
Post n°8139 pubblicato il 01 Ottobre 2017 da nina.monamour
L'aspetto delle cose varia secondo le emozioni; e così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi.
In tutto il cerchio dell’anno non ci sono giorni così deliziosi come quelli di ottobre, quando gli alberi sono spogli nel cielo mite, e le foglie rosse riempiono la strada, e si può sentire il respiro dell’inverno sia al mattino che alla sera. Nessun altro periodo è così calmo, così teneramente solenne, e con una tale mitezza riverente nell’aria.
|
AREA PERSONALE
MENU
ULTIMI COMMENTI
**********
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Inviato da: virgola_df
il 25/05/2020 alle 16:42
Inviato da: Nuvola_vola
il 25/05/2020 alle 11:27
Inviato da: zacarias5
il 25/05/2020 alle 07:34
Inviato da: tanmik
il 25/05/2020 alle 06:18
Inviato da: lascrivana
il 24/05/2020 alle 19:19