Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi di Dicembre 2017

Babbo Natale esiste davvero?

Post n°8226 pubblicato il 09 Dicembre 2017 da nina.monamour

 

 

“Babbo Natale esiste davvero?”

Attorno agli 8-9 anni, più o meno in questo periodo, tutti i genitori si sentono porre la domanda fatidica. Come rispondere?

 Suggerisco un decalogo per saper rispondere senza deludere il bambino, e affrontare il periodo delle feste nella piena armonia con figli e nipoti.

Bene, sappiao tutti che il Natale è una festa religiosa e come genitori dobbiamo presentarlo come una festa religiosa che celebra la nascita di Cristo e questo non per semplici motivi confessionali o ideologici, ma psicologici, i bambini hanno bisogno di identificarsi e assimilarsi al gruppo dei coetanei, cioè ai comportamenti dei loro compagni. È inopportuno che noi genitori ci mettiamo in minoranza e ci autoescludiamo dal comportamento collettivo, perché si tratta di un atteggiamento a rischio per i figli.

I bambini spesso chiedono..."ma Babbo Natale esiste"? Mai dire bugie, finché i bambini ci credono in modo assoluto, meglio coltivare la cosa ai primi dubbi, i genitori dovranno sostenerne sì l'esistenza, ma senza insistere troppo. Quando i figli si convinceranno che effettivamente Babbo Natale non esiste, i genitori non avranno investito troppa credibilità su un argomento che è destinato a risultare un insuccesso, ma nello stesso tempo non avranno contribuito ad abbattere troppo rapidamente una favola alla quale anche i grandi vorrebbero credere.

Come scegliere i regali? Vanno scelti quelli alla moda, perché sono una garanzia di gradimento e successo. Per gli adolescenti, invece, niente sorprese, meglio chiedere sempre ciò che desiderano e accontentarli. Se non si conoscono le loro richieste, preferire capi di abbigliamento alla moda, strumenti elettronici, orologi o ricariche per il cellulare.

Sì ai giochi, per la gioia dei piccoli meglio uno in più che in meno, infatti oggi i bambini sono sempre più soli e perciò hanno bisogno di occupare il tempo libero in un modo alternativo al guardare la televisione. Per quanto riguarda il costo è bene non scegliere mai né giochi troppo costosi né troppo economici, preferendo quelli che permettano di giocare anche in compagnia.

 


Niente dieta, durante le feste il cibo ha una importanza fondamentale perché i vari pranzi assumono spesso un ruolo centrale nella festa. Assurdo perciò voler cambiare lo stile di regime alimentare o, ancora peggio, cercare di “fare la dieta” durante le feste. Via libera, invece, a ricette e piatti regionali per fare acquisire ai figli le radici con i propri luoghi.

Per non parlare di doolci, anche in questo caso nessuna preoccupazione perché quello che conta è lo stile di vita che si tiene durante l'anno, meglio mangiarli solo in compagnia, senza lasciare il bambino da solo alle prese con torroni e panettoni. Un'ultima raccomandazione, non dimenticare mai di lavarsi i denti dopo i pasti.

Andare a nanna sarà impresa ardua per i piccoli, durante le vacanze natalizie è quasi sempre impossibile mandare a letto i bambini all'ora consueta, ed è anche più difficile che il bambino si addormenti con facilità, considerando tutte le emozioni, le novità delle giornate del periodo natalizio. È importante perciò che i genitori alla sera non abbiano mai fretta eccessiva di mandare i bambini a letto per evitare che restino svegli, questo favorisce l'insonnia. Il consiglio è di mandare a letto i figli solo quando gli si chiudono gli occhi e farli dormire quanto vogliono al mattino.

E i brindisi alcolici? Disco rosso fino all'età di 12 anni, sarebbe bene non bere mai alcolici in nessuna occasione. Dopo i 12 anni i genitori potranno concedere il brindisi, ma solo se saranno i figli a richiederlo e comunque mai ai pasti. Gli effetti negativi della minima quantità di alcol che viene assunta con i brindisi viene compensata da due vantaggi. Il primo è di far sentire l'adolescente ormai grande, rafforzandogli l'autostima, il secondo di farlo sentire maggiormente legato alle tradizioni.

 E dulcis in fundo i fuochi d'arificio, non ne esistono sicuri, i bambini e possibilmente anche gli adolescenti non devono mai usarli da soli, nemmeno quelli più innocui.


 

 
 
 

Il regalo natalizio più bello per i bimbi..

Post n°8225 pubblicato il 08 Dicembre 2017 da nina.monamour

 

 

"La gioia piú grande per un figlio

è vedere

mamma e papà che si amano".



 
 
 

La mia rivale ma in questo caso trattasi del...mio rivale!!

Post n°8224 pubblicato il 07 Dicembre 2017 da nina.monamour

 

Per quanto tristissimo un classico per molte donne è dover fare i conti con un compagno che passa le serate davanti al computer! Ma se la maggior parte di questi uomini si "intrattiene" frequentando di nascosto siti pornografici a casa di Lisa le cose vanno diversamente....

 "Mio marito non andrebbe mai alla ricerca di piaceri virtuali", afferma sicura Lisa, eppure staccarlo dal video è impossibile!

Sandro, Ingegnere Informatico, per motivi di lavoro è sempre davanti al pc, in Ufficio per poter svolgere la sua professione. E poi quando rientra a casa per soddisfare le sue "morbosità" , della serie notizie di attualità, news sportive, informazioni di ogni genere tengono mio marito lontano da me, ripete Lisa!

Dopo cena infatti, mentre riodirno la cucina e guardo un pò di tele, Lui continua a navigare imperterrito fino a notte fonda, come se io neanche esistessi! Naturalmente, da quando ha preso questa abitudine le cose tra noi stanno andando piuttosto male..e soprattutto non abbiamo piu' un attimo di intimità!"

Lisa (una cara amica d'infanzia) è molto preoccupata...e dice: "In poche parole ormai è un anno che Sandro e io non facciamo più l'amore! E le rare volte in cui viene a letto presto ed io gli faccio delle avances mi scaccia bruscamente dicendomi che è troppo stanco!"

Insomma ad "uccidere" l'erotismo tra marito e moglie è stato ed è il pc!!!!

Che Sandro tiene collegato anche durante i weekend e che si porta addirittura in vacanza, mi confida Lisa, e aggiunge......

"Mai in vita mia, avrei pensato di avere come rivale in amore una stupida macchina!!!!!!!"

Mai dire mai....

Naturalmente non scrivo  cosa ho consigliato a Lisa per risolvere il problema,

a voi le deduzioni....ciao e  alla prossima!

 

 


 
 
 

Omicidio di fiabe

Post n°8223 pubblicato il 07 Dicembre 2017 da nina.monamour






C'era una volta la famosa Cappuccetto Rosso che si perse nel bosco e arrivò casualmente davanti al castello di Cenerentola, la quale appena la vide, la fece sbattere fuori dicendole: "Ahò! Che voi da mè? Vattene a cà tua!"

Cappuccetto aveva sempre avuto Cenerentola tra i suoi idoli,




a parte i Pooh e Renato Zero, pensava che Cenerentola fosse dolce e gentile, ma ora le sembrava più simpatica la matrigna.

Mentre tornava indietro, piangeva e andò a sbattere contro il nano Brontolo; Cappuccetto raccontò la sua storia e alla fine Brontolo le disse: "Anch'io biancneìna an suport brisa zenerentola! "

Cappuccetto Rosso andò a trovare Biancaneve.

Disse: "Buongiorno, Biancaneve! Ho scoperto che Cenerentola è bruta e cativa, ostrega! "




Biancaneve rispose: "A guaglione, te voio aiudà. Conosco'na certa strega che c'hau mela avvelenada da fà inguiar a Cenerentola"



Cappuccetto Rosso e Biancaneve allora fondarono un club chiamato:  "Uccidamose Cenerentola".

Chiesero aiuto al pifferaio magico per addormentare le guardie del castello che accettò: " Yes, i want to help you!" "Grazie, ostrega!"

La notte del diciassette, Venerdì, Febbraio, si avviarono al castello.

Ebbero qualche problema quando Biancaneve addentò per sbaglio la mela avvelenata e dovettero chiamare di tutta fretta un Principe, di quelli in offerta, e arrivò un Principe bruttissimo che baciò Biancaneve.



Svegliatasi chiese al Principe:

"A chi sè tu? " il Principe rispose: "Yo soy el principe de España, Madrid. Por favor, sposami!"

Biancaneve esclamò: "Manco morta! Che vvoi tu da mme? "
E, preso un pugnale, lo uccise.

Arrivati al castello trovarono le guardie; il pifferaio magico prese il suo piffero e suonò.




Le guardie si addormentarono all'istante.
 

All'improvviso, con un balzo, entrò il lupo cattivo che ruggì: "Ve faccio fori tutti!"
Mantenne la sua promessa...(e te pareva).



E così, morirono tutti infelici e scontenti e, nel caso del lupo, scoppiati come un palloncino.

Per cui non tutte le fiabe finiscono bene..

 


Buona giornata


 

 
 
 

La disabilità non va ricordata..

Post n°8222 pubblicato il 06 Dicembre 2017 da nina.monamour

 

 

"Penso che talvolta i veri limiti esistano in chi ci guarda."

~ Candido Cannavò ~

L'altro ieri si è celebrata la giornata Internazionale delle Persone con Disabilità e personalmente penso che le persone disabili bisogna ricordarle ogni giorno!

La Giornata è un appuntamento che è stato istituito nel 1981, in occasione dell’Anno Internazionale delle Persone Disabili, con lo scopo di promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità, sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e allontanare ogni forma di discriminazione e violenza.


La disabilità ha molti volti, il disabile non ha bisogno di essere sotto i riflettori né ha bisogno di grandi manifestazioni o grandi celebrazioni. Il disabile ha soltanto bisogno di sapere che non è solo nella quotidianità e nelle piccole esigenze di tutti i giorni.


Risultati immagini per bambini disabili


I nostri politici dovrebbero avere un cuore grande nei confronti di queste persone meravigliose e non pensare solo ai loro portafogli, anche perchè le persone disabili non vanno ricordate ma prese per mano ...loro ci insegneranno a vivere.

 

Risultati immagini per palline natalizie gif


 
 
 

Belli e dannati..

Post n°8221 pubblicato il 05 Dicembre 2017 da nina.monamour


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Lo stereotipo dell'uomo "bastardo" che piace alle donne sembra non essere ancora tramontato ed, anzi, ora ha il conforto di alcuni studi universitari che hanno cercato di dare una spiegazione ad un fenomeno che irretisce così tante donne, nonostante i profili realmente antisociali del maschio che risponde a questa descrizione.

Tutto nasce da due studi statunitensi condotti da Psicologi evoluzionisti delle Università del New Mexico e di Peoria, nell'Illinois, che hanno sintetizzato i risultati di evidenze tratte su oltre 35 mila persone di 57 diverse nazioni.

Ebbene, le ricerche hanno raccolto consensi scientifici importanti, tanto da essere pubblicate su una delle più autorevoli riviste scientifiche del mondo “New Scientist”.

La prima conclusione alla quale ha condotto una ricerca così su vasta scala e in tutte le popolazioni del mondo è che quello che appare uno stereotipo, ovvero una verità solo formale, in realtà è una verità reale e soprattutto indipendente dagli usi e dalle abitudini di singole culture o popolazioni, in quanto l'uomo bastardo risulta attraente e più eccitante per le donne di ben 57 diverse nazioni, dunque una caratteristica globalizzata.

La seconda conclusione dello studio è che "i belli e bastardi" alla James Dean, conquistano la maggior parte delle donne a suon di comportamenti che, in gergo tecnico, vengono definiti antisociali, dal super-narcisismo all'impulsività eccessiva o all'essere contorti e machiavellici.


Risultati immagini per james dean


Si tratta, come è facile intuire, di tratti della personalità che non hanno nulla di lodevole né di edificante e che, portati all'eccesso, delineano una figura di persona fortemente antisociale destinata a una vita violenta ed emarginata.

Il punto è capire perché la figura dell’uomo "genio del male" esercita così tanta attrazione e fanno breccia nei cuori della maggior parte delle donne.

La risposta dei ricercatori abbraccia un immaginario che costituisce l'altra faccia dell'interpretazione evoluzionista. Quest'ultima, spiega l’attrazione della donna per un uomo sulla base di istinti biologici che incorporano la predisposizione della donna a scegliere l'uomo che possa essere protettivo per la prosecuzione della specie, tra cui uomini barbuti, forti, ricchi, fortemente virili, affidabili.

Nel caso dell'uomo bastardo, tali caratteristiche non sarebbero presenti ma in compenso è presente un'altra caratteristica che, lontano dalla teoria evoluzionista, sposa invece quella psicologica comportamentale in base alla quale l'uomo bastardo riuscirebbe quanto meno a garantire una vita sessuale più che avventurosa e varia e diventando alla fine attraente benché inaffidabile.


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I sentimenti delle donne..

Post n°8220 pubblicato il 04 Dicembre 2017 da nina.monamour

 

 

Cosa sarai mai tu, che ti desidero,
da rimanere insonne
tante notti quanti i giorni
a piangere per te?

Cosa sarai mai tu che, se mi manchi,
nell'intreccio dei giorni
io resto sempre intenta al vento
e fissa alla parete?

Conosco un uomo di migliore tempra
e almeno venti altrettanto gentili,
che cosa sarai mai tu, per essere
il solo uomo nella mia mente?

Tuttavia i sentimenti delle donne sono stupidi,
come ogni saggio potrà dire,

E chi sono io, che dovrei amare
così saggiamente e così bene?

 


 
 
 

A streetcar named desire..

Post n°8219 pubblicato il 03 Dicembre 2017 da nina.monamour

 

 

Il 3 dicembre 1947 andava in scena a Broadway il dramma di Tennesse Williams, poi portato al cinema nel '51 conquistando quattro Oscar e lanciando la carriera del protagonista. In Italia andò in scena nel '49 diretto da Luchino Visconti con Gassmann e Mastroianni.

La leggenda vuole che fosse proprio su un tram, su cui girovagava da studente, che il giovanissimo e inquieto Tennessee Williams si facesse l'idea di un dramma che svelava il lato oscuro del sogno americano. Forse i tram non c'entravano proprio niente, ma quel che è certo è che quella storia divenne il capolavoro di Williams, un testo amato, odiato, comunque conosciuto in tutto il mondo, una pietra miliare del teatro e del cinema che ancora oggi si continua a leggere e a vedere rappresentato con interesse ed emozione.


Settant'anni fa debuttava a New York , al Barrymore Theatre, una delle grandi sale di Broadway, Un tram che si chiama desiderio, (il titolo originale è A streetcar named desire), una storia in tre atti che alzava il velo sulla macchina oppressiva della famiglia, sull'anima ipocrita dei pregiudizi, la feroce stupidità delle paure morali. Williams, che scriveva drammi teatrali dal '36, veniva dal successo, nel '44, di Zoo di vetro, chiamato a collaborare per alcune sceneggiature per Hollywood (cosa che fece malvolentieri), aveva conosciuto una serie di registi, tra cui Elia Kazan.

È lui a firmare il primo esordio sulla scena del Tram, quattro anni prima del film che diventerà un cult assoluto della cinematografia di tutti i tempi. Si racconta che Kazan avesse finito il cast per la scelta degli interpreti abbastanza deluso, senza essere convinto di chi potesse prendere il ruolo del protagonista Stanley Kowalsky, uomo complesso, nevrotico, spigoloso, quando gli si presentò davanti, affannato e in ritardo per via di vari problemi con i mezzi di trasporto, un giovane attore, il miglior allievo dell'Actor's Studio di New York, che conquista subito tutti, regista e autore. Era Marlon Brando che con Jessica Tandy (Blanche),  Kim Hunter (Stella) e Karl Malden (Mitch) portò al successo il dramma.

Tutto si svolge in un quartiere popolare della chiassosa New Orleans, negli stessi anni in cui il testo viene scritto. Nel modesto appartamento di Stanley e Stella, una coppia della working class, si annuncia l'arrivo della sorella di lei, Blanche, donna strana, borghese, vedova di un marito omosessuale, interessi culturali, ma anche molti lati oscuri, con una sensualità spiccata in odore di ninfomania, con parecchi scandali alle spalle, qualche disagio psichico evidente. Decisamente fuori posto in quella casa.

Tra lei e Stanley, reduce di guerra di origini polacche, maschilista, prestante ma prepotente, rude, si innesca un rapporto di attrazione e opposizione, da subito sottilmente violento, sfocerà in una sorta di stupro, che porterà Blanche in manicomio e lascerà Stanley e Stella, intanto rimasta incinta, nella loro instabile relazione.  

Il debutto a Broadway fu un successo di pubblico enorme, 855 repliche, mentre la critica si divise tra chi parlava di un lavoro di grande spessore e chi di uno da "oltraggio al pudore". Quel che è chiaro a tutti è che il dramma, Premio Pulitzer sempre nel '47, mette per la prima volta l'America allo specchio su cose come omosessualità, sesso, disagio mentale, famiglia come luogo non proprio raccomandabile, maschilismo, femminilità maltrattata, ipocrisia sociale.

Temi autobiografici, perché il povero Williams, omosessuale, subì, non senza danni interiori, una figura paterna autoritaria, una famiglia opprimente e tradizionalista e riversò nella follia di Blanche la fragilità della sorella, una ragazzina fuori norma, che venne lobotomizzata perdendo per sempre il senno.

 

 

 

 
 
 

Finalmente è arrivato..

Post n°8218 pubblicato il 02 Dicembre 2017 da nina.monamour

 

 

 Benvenuto Dicembre... finalmente sei arrivato! Dico finalmente perché ti aspettavo da tanto tempo e perché ti adoro letteralmente.

Non la pensate come me? Bene, allora leggete qui i motivi per cui mi piace questo mese... e scommetto che dopo avrete cambiato idea!

 L'inconfondibile atmosfera che si crea nelle città tutte addobbate a festa, la magia che si sprigiona grazie alle canzoni di Natale che dai negozi invadono le strade. Lucine, colori, musica... tutto questo crea un mix unico ed inconfondibile, che mette gioia, allegria e fa tornare la voglia di uscire nonostante fuori faccia freddo.

E stasera farò i supplì!!!



Quando si parla di street food, i supplì rappresentano una ghiottissima alternativa a pizzette, kebab o fish and chips. E non solo a Roma, naturalmente patria di questa prelibatezza.

Ma che cos'è il supplì? E' una polpettina allungata di riso al ragù, con all'interno un pezzetto di mozzarella, passata nel pangrattato e fritta.

Il trucco per capire se un supplì è fatto bene? La mozzarella deve filare tra le due metà spezzate. Come dicono a Roma: "Voi sape' s'è bono er supplì?"



Il nome "supplì" deriva dall'italianizzazione del francese "surprise", sorpresa.

La prima testimonianza scritta di questo manicaretto risale al 1874 quando apparve nel menu della "Trattoria della Lepre" a Roma con il nome di soplis di riso.

Gli ingredienti (per 6 persone)

Preparare il supplì è relativamente facile. Per prima cosa va preparato un ottimo ragù. Fate soffriggere cipolla, sedano e carota sminuzzata, unite la carne macinata e fate rosolare, quindi unite sale e pepe e sfumate con vino rosso. Aggiungete passata di pomodoro e fate cuocere a fuoco moderato per un quarto d'ora.

Poi passate al riso, fatelo lessare in acqua salata, quindi scolatelo e unitelo al ragù proseguendo la cottura per qualche minuto. Lasciate raffreddare il composto in una terrina, quindi unite pecorino e un uovo, meescolate bene il tutto.

Formate delle palline di riso e, all'interno di ognuna di esse, posizionate un pezzettino di mozzarella. Assicuratevi che i vostri supplì siano ben chiusi, quindi passateli prima nell’uovo, poi nel pangrattato.

Scaldate in una pentola dell'olio abbondante e cuocete i supplì fin quando sono dorati. Scolateli, asciugateli con la carta assorbente da cucina e serviteli ben caldi.



E adesso accendiamo le stufe...


 

E su queste note musicali...

Buon appetito

 

 
 
 

Il valore degli errori..

Post n°8217 pubblicato il 01 Dicembre 2017 da nina.monamour

 

 


Per  quanto tu possa effettuare una valutazione attenta, la vita continuerà ad essere piena di errori, è un dato di fatto ed esserne cosciente ti permetterà di vivere meglio, perché in fondo gli errori sono ciò che più ci permette di imparare.

Smetti di valutare ciò che ti succede in termini di bene/male e inizia a chiederti, semplicemente, cosa ti ha insegnato ciò che è successo.

Se ragionassimo sempre così, potremmo vedere la vita per quello che è, non l'amara bilancia su cui soppesare gli eventi, ma un viaggio e un'avventura senza fine attraverso orizzonti sempre nuovi, a volte sorridenti, altre volte più difficili da superare, ma sempre in grado di donarci qualcosa da apprendere.

 

 

 

 
 
 

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