Il Servizio Civile.... (puntata 10) su I'll be...

Il Servizio Civile.... (puntata 10)

Post n°32 pubblicato il 25 Febbraio 2006 da deracinato

(Puntate precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9)

Riassunto delle puntate precedenti: dopo essere stato preso per il culo durante il colloquio, il nostro eroe, novello volontario del servizio civile, viene spedito ad un istituto di non vedenti. Lì, grazie alle sue incredibili (...) [in]competenze, viene assegnato ad un centro specifico, ove scopre una vocazione vera. Inguaiato nelle più disparate avventure, tra le quali l'infame (no, dai, è stato favoloso) viaggio in un villaggio turistico sul mare, il nostro eroe dimostra di volta in volta nuove capacità, degne quasi di un essere umano.

IL VIAGGIO ESTIVO DA DELIRIO: #6 - ALBE E TRAMONTI IN UN QUACK!

Durante il soggiorno, approfondisco la conoscenza della collega pluricitata. Beh, in realtà all'inizio è stato un dramma, perchè pareva farlo apposta a ricordarmi della protagonista di una precedente infatuazione tragicamente naufragata...fortuna che ne parlava al buio, cosicchè le mie espressioni di dolore erano mascherate dalla notte. Piano piano però la sua compagnia è diventata sempre più piacevole... episodi a parte...

Lei: "Ma mentre quello stava là e si voleva buttare dal tetto, te dov'eri? Non ti ho visto uscire, noi eravamo tutti fuori..."

Io: "Io?! DORMIVO"

...

Lei: "Si....Capisco...Ah!! Tu lo sapevi che da noi c'è gente che lavora 12 ore in meno la settimana perchè è di un progetto diverso, pur facendo le stesse cose e guadagnando uguale? Che stronzi..."

Io: "EHM..."

Lei: "Uh?"

Io: "...EHM...indovina di che progetto faccio parte...?"

Lei: "..."

Per ripicca, mi coinvolge nei balli di gruppo furbi. Marò, che vergogna! Siccome i tramonti e le albe lì erano spettacolari (eh, sul mare...), non è passato molto prima che ci ingegniassimo per vederle. Tutto è cominciato quando siamo rimasti tutta la notte a parlare, fuori nei terrazzini, godendoci il vento mite che spirava dal mare (orpo, che poeta)... bellissimo... sarebbe stato meglio se non ci fosse stato un ragazzo del famoso gruppo con noi, che proprio non ne voleva sapere di andare a letto a dormire... e che proprio non aveva capito una mazza nemmeno quando decidiamo di scendere giù fino al mare per goderci l'alba da lì. Che ora meravigliosa guadando il mare in quasi tempesta infrangersi sugli scogli, col sole che nasceva! Torniamo di soppiatto nelle nostre stanze prima del risveglio degli altri... Del tramonto e dei relativi piani per vederlo ho già parlato nella precedente puntata...

Una mattina decidiamo di sgattaiolare fuori alle cinque per vedere l'alba da un punto privilegiato. Dovevo andare a svegliala e la sola scena preparatoria fu mitica: onde evitare che quello facesse di nuovo il terzo incomodo, mi muovo furtivo tipo topo d'appartamento e riesco a fare tutto senza problemi, se non svegliando Tyson che, con nonchalance, esclama un "cu è?", per poi riaddormentarsi.

Esco nel corridoio, trionfante e...Uh?!?! Un altro non vedente, anziano, ostruiva il passaggio, seduto giusto al centro del corridoio! Che ci faceva sveglio alle cinque di mattina?!?! (avrebbe potuto farmi la stessa domanda, lo so).

Ma ecco il colpo di genio.

Torno in camera, esco nel terrazzino, SCAVALCO rischiando la vita e raggiungo l'altro lato del corridoio, potendo finalmente raggiungere la porta della ragazza. Busso, incurante di quello che potesse sentire il tizio e lei mi apre subito, uscendo fuori e trattenendo le risate alla vista del Buddha che ostruiva il passaggio. Ci facciamo questa bella passeggiata mattutina lungo tutto un percorso pure accidentato, vediamo (eufemismo) l'alba e torniamo prima del risveglio degli altri.

Il tizio era rientrato. Alleluia.

Poteva finire così? Così liscio, cioè... Nah... Il genio che ha il piacere di scrivere questi aneddoti tira fuori il suo cellulare nuovo fiammante (pagato ben 39 euro), con fotocamera... ma non era tanto la fotocamera la cosa forte, quanto il "QUACK!" impostato al posto del tristissimo "clic" di scatto... Davvero, se avete un Motorola con fotocamera, mettetelo e diventerete l'idolo delle folle. E così, mentre quella faceva di tutto per rientrare in camera zitta zitta, alle sei del mattino, io son partito con una serie impressionante di QUACK! per farle una foto...a questo è seguita una crisi comune di ridarella che ha svegliato tutte le sue compagne di camera che, però, rimbambite dal sonno, hanno capito poco. Beh, poco ma...

[Qualche ora dopo...]

Una: "Ma stamattina che è successo?"

L'altra: "Mmm...non ne ho idea...lo sentivi pure tu quel rumore? Pareva una papera"

Quella di prima: "E' vero! Sentivo QUACK di continuo! Cosa poteva essere?"

La seconda: "Mmmm...gli uccelli che migrano al mattino?"

Una terza: "A me pareva Paperino"

E così via. Non paghi, con la collega ci imboschiamo e andiamo a vedere un tramonto, sempre in riva al mare. Ci sediamo su due sdraio e parliamo dei fatti nostri. Il cellulare diventa così di nuovo protagonista, perchè mi arriva un messaggio spiritoso da un'amica, che prontamente leggo. Rimetto il telefono in tasca... E si continua a parlare... Poi, non ricordo perchè, ri-prendo il telefono e...

...uhm...

...Uhm...

...UHM....

...ARGH!!!!!

Non conoscendolo, non sapevo come mettere il blocco tasti...morale della favola, messo in tasca, era partita una chiamata casuale ad un tizio del gruppo (il Buddha che stava in corridoio...il cui numero avevo avuto per sbaglio, pensando fosse di una collega) che, idolo (era pur sempre Buddha) non è che ricevendo una chiamata palesemente partita per sbaglio (sentiva solo voci in sottofondo, visto che il cellulare era in tasca), prende e chiude...no... si ASCOLTA la telefonata, invitando anche gli amici... Quanto sarà passato, direte voi, prima di stufarsi e chiudere? 2-3 minuti? Si, certo... VENTOTTO MINUTI...e solo perchè ho chiuso io!!! Pezzo di m...andorla, m'hai prosciugato la scheda!! Il bello è che poi s'è bullato di essersi ricaricato il cellulare alla grande. Te credo!

Il giorno prima della partenza, che sarebbe stata la mattina, la collega mi si avvicina e mi chiede (leggi: obbliga) di prendere un giorno di permesso per poter passare la giornata successiva al mare, senza nessun altro del gruppo accompagnato. Non me lo faccio ripetere due volte, ma le cose erano più complesse del previsto, visto che sarei dovuto tornare a Palermo comunque. Così la mattina torno in città, passo un attimo a casa, mi rifaccio quei 40 chilometri con la mia auto, mi IMBOSCO nel parcheggio, aspetto che quelli se ne tornino a casa e mi godo una giornata di totale relax in ottima compagnia. Robe che nemmeno Mission Impossible.

Difatti nel film non sgamano Tom Cruise...

La nostra idea, infatti, non era stata la sola... Erano rimasti con noi (senza necessità di trovare sotterfugi, però) pure altri tre tizi che, nei vari e sconfinati chilometri quadrati del villaggio, chi vanno ad incontrare dopo trenta secondi che si era IMBOSCATO nel parcheggio?

Ecco.

Vabbè, copertura saltata.

La giornata è stata comunque bellissima. Tutto il tempo sotto il sole, un'abbronzatura da paura. E poi la compagnia era davvero ottima. Avrei rivisto la collega il giorno dopo, visto che lei stessa mi aveva convinto a fare le notti, ora che al centro sarebbero arrivati i protagonisti della mia estate: venti bambini africani, direttamente dal Sahara Occidentale.

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