Il Servizio Civile... (puntata 22) su I'll be...

Il Servizio Civile... (puntata 22)

Post n°64 pubblicato il 19 Marzo 2006 da deracinato

(Puntate precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21)

Riassunto delle puntate precedenti: dopo essere stato preso per il culo durante il colloquio, il nostro eroe, novello volontario del servizio civile, viene spedito ad un istituto di non vedenti, dove scopre una vocazione vera. Inguaiato nelle più disparate avventure (diventendosi un mondo), comprese quelle con dei bambini provenienti dal Sahara Occidentale durante il periodo estivo, nulla è paragonabile all'incontro con...

IL PULCINO - #2
Scusi, è suo figlio? Come no, lui è solo più abbronzato

Come accennato nella puntata precedente, è ormai regola ferrea l'essere scambiato per suo padre quando andiamo in giro insieme, nello specifico alle visite di controllo che periodicamente deve sostenere.

Vabbè, ci sarà una certa somiglianza, direte... Ovvio. I capelli li abbiamo dello stesso colore. Il resto no.

Aggiornamento: forse nemmeno quello. Ora che ci penso, ce l'ho più neri io che lui.

Comunque sia, la mia risposta alla domanda (che mi viene rivolta un paio di volte ad ogni occasione) è sempre una delle seguenti:

Risposta A: "Già...ma ogni volta che lo guardo mi viene qualche sospetto sulla fedeltà di sua madre nei miei confronti...ma sarò paranoico..."

Risposta B: "Si, è l'unico caso al mondo con padre conosciuto e madre ignota. E' stato duro per me partorirlo ma..."

Ogni gita con lui, di piacere (giretti) o necessaria (visite) è una nuova avventura.

Un giorno era particolarmente irrequieto, il che non solo rendeva complicata la situazione (è pur sempre l'ospedale dei bambini, quindi è pieno di genitori al limite della disperazione e con la morsa allo stomaco...e sentire pure lamentele o nenie in arabo non è bello), ma per giunta impossibile, se si considera che ad un passo e mezzo dal reparto che ci interessava c'è l'audiologia... Vabbè, direte, loro hanno le stanze insonorizzate... Beh, certo...

Audiologo (avvicinandosi con sguardo truce...modo elegante per dire che era incazzato nero): "Senta, non se ne può più. Non si può lavorare. Deve fare qualcosa!"

Io (assumendo una faccia di...mmm..."fortunata"...capiteammè... :-P) "Dunque, il bimbo è straniero, non capisce l'italiano, parla una lingua tutta sua, è affetto da [segue lista dei suoi problemi, conclusa solo quando quello aveva cambiato finalmente espressione]...ci vuole provare lei?"

L'audiologo se ne va. Il bimbo sempre a frignare stile antifurto, con saltuari tentativi di castrazione (contro di me). Tempo dieci minuti, non si sa per quale miracolo, si addormenta mentre l'avevo sulle ginocchia. E tanto ero felice che l'avesse fatto, che mi son sobbarcato volentieri di tenerlo per un'ora e mezza stando con una postura assolutamente innaturale che ha avuto la seguente evoluzione...

Minuto 10: "Uff..."

Minuto 30: "Ahia..."

Minuto 45: "Aiuto!"

Minuto 55: "Non mi sento più la parte sinistra del corpo!"

Minuto 60: "ARGH!"

Minuto 70: "Ho perso la sensibilità delle gambe e comincio a credere che l'osso sacro sia diventato blasfemo!"

Minuto 90: "Morfina, dottore! Morfina!"

Minuto 90 +2 (c'era il recupero): sento un preoccupante *crack*...solo dopo ho scoperto essere i crackers di quella accanto...

Dolore personale a pare, che poi s'è protratto per la settimana successiva, dopo dieci minuti di silenzio vedo la porta dell'audiologia spalancarsi e il dottore fare cu-cu. Si guarda in giro, stupito...Mi guarda, allibito... Guarda il bimbo svenuto tra le mie braccia e non ci crede. Così si avvicina.

Audiologo: "Ma che gli avete fatto!??"

Io: "Nulla di illegale. Ma se vuole lo sveglio e se lo fa dire da lui..."

Audiologo: "No, no! Per carità!! Grazie! Grazie!"

[continua]

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