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DenseSoul

Cercando la parte di sogno che mi spetta di diritto...

 
 
 

KENSHI DAITO

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Post N° 82

Post n°82 pubblicato il 22 Luglio 2007 da siddhal

Spesso vediamo le cose solo come vogliamo vederle. Ma, basta capovolgerle per scoprire che possono essere diverse.

Quando ci siamo messi in viaggio, Pietro ed io, avevamo entrambi un'intima e segreta ragione per farlo. Cercavamo qualcosa, in un giro la’ fuori, senza sospettare che l’unico vero percorso lo facciamo sempre e comunque dentro di noi.

Io auspico di perdere un po’ di quella titanica zavorra accumulata negli anni, in una vita sbagliata. Pietro, invece, è a caccia di significati per dare peso e senso a un’esistenza quasi sprecata sul filo della superficialità. Ma non ce lo diciamo.

Dopo la Spagna, destinazione Nord, come in origine avevamo deciso.

Quando atterriamo a Reykjavìk è quasi sera, ma la luce è ancora la Signora del Regno, non si spegne quasi mai, qui.

Ci abitueremo a vedere sempre tutto alla luce del sole? Potrebbe essere questa la vera conquista. 

Dopo quella breve e sterile discussione sulle modalità del sesso tra amici, sulla possibilità del sentimento tra noi, nelle campagne di Toledo, non abbiamo più toccato l’argomento. E non ci siamo più nemmeno toccati l’un l’altro. Nonostante la camera sia una doppia, il letto è uno solo. Eppure, buttati in un angolo gli zaini, e fatta una breve doccia sotto l’acqua sulfurea dell’albergo, poggiamo la testa sul cuscino io, e sul bracciolo del divano lui, e dormiamo. L’uno distante dall’altra.

Quando mi sveglio, Pietro è già in piedi. Mi aspetta pronto, accanto alla finestra, davanti a un’alba che si rivela senza distinzioni dalla notte.

Avverto in me l’eco di una strana sensazione, quella del pianto...Credo di essermi svegliata ieri notte e di averlo sentito gemere, sommessamente.

"Allora, dormigliona, ci diamo una mossa?!? La Blaa Ionio ci sta aspettando!", un bel sorriso, il suo. Irresistibile e incoraggiante, come sempre.

Vamos!

Quindici minuti più tardi siamo in tour.

In Islanda c’è una sola vera strada, un grande anello d’asfalto che ridisegna la costa lungo tutta la circonferenza dell’isola. Per il resto, è una ragnatela di percorsi estesi nell’entroterra, più o meno percorribili, più o meno battuti, più o meno sicuri. Ché poi, i nativi, non hanno bisogno di strade. Solcano la loro isola in lungo e in largo, sopra tappeti di muschio o gobbe montuose, facendo gincane tra i piccoli geyser, a bordo dei loro jeepponi, che sobbalzano su pneumatici larghi ognuno quanto la mia misera Punto.

Solo noi, col nostro improponibile ed economico fly & drive, ci ritroviamo a bordo di una berlina Toyota che presto ci dimostrerà di non essere in grado di portarci da nessuna parte...E infatti, non appena abbandoniamo la Strada N° 1, ecco che una piccola distrazione e due gocce d’acqua ci portano fuori strada.

Proviamo a venirne fuori, ma le ruote girano a vuoto, immerse per metà in una terra sassosa ma molle e profonda. Il cellulare non prende.

Panico. Lui più di me, tanto che, sorprendendomi come mai prima, rimane lì, inebetito, quasi bloccato da un attacco di pura fifa.

Il tizio della reception ci aveva avvisato, sul nascere di quel primo giorno della nostra avventura, che le previsioni non erano incoraggianti, di non avventurarci fuori dai percorsi principali, "Ché poi la situazione si complica quando sulle piste interne, talvolta per giornate intere, non si incrocia anima viva". Ma, sappiamo-tutto-noi-alla-ricerca-dell’emozione-perduta, abbiamo deciso di andare proprio all’interno, per fare subito un bagno nelle calde sorgenti termali. E così...

Ci sono momenti in cui la vita ti passa davanti e l’unica cosa che ti viene da dire è fanculo, ne ho avuto abbastanza, io mi fermo qui! Ma ci sono anche momenti in cui il film della tua vita scorre davvero troppo rapido, frustrandoti, lasciandoti appeso, senza appello, e l’unica cosa che abbia senso dire è fanculo, non ho ancora vissuto abbastanza!

Così, fuori strada, nel deserto islandese come nella vita di tutti i giorni, accanto a un fottuto fifone emotivo e senza palle, che non ne vuole sapere di innamorarsi di me, e negli occhi ancora tutta una vita davanti, ho capovolto le cose e le ho guardate da una diversa angolazione.

Mi sono detta fanculo, io non mi arrendo proprio oggi!

Spalanco la portiera, afferro Pietro per un braccio e lo tiro fuori di peso dall’auto. Poi, me lo trascino dietro, letteralmente, lungo un serpente di ghiaia scricchiolante,  inquietante e rassicurante allo stesso tempo, perché ci si prolunga davanti come l’unica via, quella d'uscita, la nostra!

Lui mi guarda, stranito, muto. Si accende una sigaretta e tira forte, una boccata dietro l’altra. Poi, si arresta e urla.

"Cosa cazzo mi sta succedendo? Non ho paura di niente, io!"

"Già, di solito sono io quella che trema per il più insignificante spostamento d’aria..."

"Sono un’ambizioso, IO. Un tipo freddo. Uno che sa stare al mondo, che lo sa gestire, governare, conquistare. Non ho paura, IO. Eppure...Tremo. Perché?"

Cosa c’entra il mondo, ora? E l’ambizione, poi...Non ho risposte per lui. Non lo capisco più, non so nemmeno se l’abbia mai compreso davvero. Cosa vuoi che me ne freghi del tuo fottuto, ambizioso mondo, ora? Il mio mondo è tutto qui, adesso, in questa selvaggia e spaventosa terra del nord. E, a dirla tutta, non so nemmeno come o dove riesca a trovare la forza, IO, di reagire alle situazione. Credo di dover ammettere di essere dotata di coraggio. E sangue freddo. E c’ho pure le palle , IO!

Ecco, si, brava ragazza! Rivolta le cose e guardale di nuovo. Per una volta, le vedrai davvero. Senza paura.

Facciamo che mi rivaluto?

"Non lo so, Pietro...Immagino sia perché hai perso il controllo della situazione, di te stesso. Probabilmente stai vivendo un momento di smarrimento che...", penso alla sensazione di pianto della notte scorsa, "...uno di quei momenti senza centro, che invece centrano perfettamente il concetto di oltre, di poi. Questo viaggio avrà il suo senso, vedrai..."

Abbassa lo sguardo e riprende a camminare, allungando gli occhi fino all’orizzonte. E il suo pensiero è così denso che sembra uscire da lui come il fumo della sigaretta dalla sua bocca. In mezzo a questo deserto verde e umido, seppur con me accanto e se stesso addosso, si sente solo.

Dopo mezz’ora di cammino, finalmente, vediamo avvicinarsi un pullman. E, incredibile ma vero, alle nostre spalle sopraggiunge una jeep. Siamo salvi.

L’autista dell’autobus è un metro e ottanta di splendida ragazza islandese. Capelli corti e ribelli, neri come la pece, e occhi grandi e turchesi, come lo Ionio in una brillante giornata d’Agosto. Mentre scende dall’autobus ride e saluta, sorprendendoci con un inglese perfetto. Ci prende un po’ in giro, bonariamente. Poi, con quattro parole islandesi, si mette d’accordo con il proprietario della jeep. Lei ci metterà il cavo da traino, e lui userà la sua auto per tirarci fuori dai guai.

Due ore più tardi, ci ritroviamo seduti in un Caffé nel centro di Reykjavìk, accanto a una grande vetrata. Un tuono fragoroso introduce un incredibile temporale. Davanti a una tazza di costosissimo caffé americano, rimaniamo così, per ore, a guardare il tempo cambiare, a pensare a come cambiamo anche noi, e le cose, continuamente. Perché la vita è questo: evoluzione. E il segreto per viverla è il modo in cui sei capace di capovolgere le cose e guardarle con occhi diversi.

Aggancio gli occhi di Pietro con occhi nuovi  e vado a fondo, con timore...Pare essere tornato l’uomo tutto d’un pezzo di sempre. Lo stesso adorabile stronzetto di ieri. Devo spezzare questo silenzio che sta diventando comodo e ci sta inghiottendo.

"Le cascate di Selfoss, domani?", propongo animatamente.

"Selfoss, domani. Si. E lo stesso letto, stanotte...Che ne dici?"

 Talvolta, la resistenza al cambiamento è davvero notevole...

 

 

 

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Commenti al Post:
yappappeo
yappappeo il 22/07/07 alle 19:51 via WEB
...eeeeeeeeh //sospiro sospirato
Islanda!...
 
 
siddhal
siddhal il 22/07/07 alle 20:05 via WEB
Sospiro sospirando insieme a te...E' una terra straordinaria, indimenticabile per me!
 
E.v.a_K.a.n.t
E.v.a_K.a.n.t il 23/07/07 alle 01:25 via WEB
Sì! Così ti voglio! :)
Tu hai una marcia in più, Fata. Altro che jeepponi islandesi!
La sequenza del trascinamento nella ghiaia è spettacolare... e spero che qualche graffio gli rimanga inciso nella pelle a fondamento e garanzia di una “volontà d’acciaio”. Uno. Uno solo. Un piccolo, piccolissimo tatuaggio ben centratosul cuore.
 
 
siddhal
siddhal il 24/07/07 alle 08:06 via WEB
Si, be', in effetti pare abbia la vocazione del "trattore" :-) Un tatuaggio sul cuore...Bello. Io ne ho un paio impressi di recente che mi ricordano quanto sia fortunata... Bacio, DonnaFantastica
 
cinico_nick
cinico_nick il 23/07/07 alle 08:47 via WEB
... quasi quasi, la prossima vacanza, la programmo lì... hai per caso il numero del: " L’autista dell’autobus è un metro e ottanta di splendida ragazza islandese"... p.s. ma avete scopato no!?!?!? se "No"... fammi un fischio che salgo su io... hahahahha kiss
 
 
siddhal
siddhal il 24/07/07 alle 08:08 via WEB
Oh, io ci provo, davvero, ma guarda,di fischiare proprio non mi riesce! Le ragazze islandesi meritano, veramente, se non fosse per un piccolo sgradevole particolare che però, ora, non posso rivelare ...:-))
 
inattesadi
inattesadi il 24/07/07 alle 13:09 via WEB
l'islanda è una terra affascinante!mi hai rinfrescato oggi!c'è una frase che mi ha colpito molto:Ci sono momenti in cui la vita ti passa davanti e l’unica cosa che ti viene da dire è fanculo, ne ho avuto abbastanza, io mi fermo qui!"buona giornata!
 
 
siddhal
siddhal il 29/07/07 alle 20:28 via WEB
La frase importante è "io non mi arrendo" ... In ritardo per ricambiare il buongiorno, ti auguro una splendida settimana :-))
 
falco58dgl
falco58dgl il 27/09/07 alle 21:52 via WEB
Scusa se non c'entra niente con il tuo post, ma è una causa importante.Contro la repressione in Birmania. Clicca qui Repressione in Birmania
 
 
siddhal
siddhal il 30/09/07 alle 11:01 via WEB
Lo è. Sicuramente.
 
Itsoh
Itsoh il 03/10/07 alle 22:53 via WEB
scusa se questo commento non c'entra nulla col contesto ma ti invito a leggere questo post di odisseando: http://blog.libero.it/odisseando/trackback.php?msg=3351841 Si tratta di una riflessione sull'iniziativa delle magliette rosse a cui vorrei dare la massima visibilità. Mi puoi aiutare? Grazie, It. PS: leggi da me per maggiori dettagli.
 
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