Simply Writer Blog

Metamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: irene.74
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 49
Prov: TA
 

Sono Praticante Internazionale di Discipline Olistiche specializzata in Marketing Etico e Comunicazione Zen 

 

Questo Blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato  senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001

Alcune delle immagini inserite nel Blog sono tratte da internet, da siti che ne permettono la condivisione gratuita. Qualora ritenessi che la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, comunicacelo via e-mail e le rimuoveremo immediatamente

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

ULTIME VISITE AL BLOG

QuartoProvvisoriocassetta2irene.74Arianna1921je_est_un_autreFanny_Wilmotmonellaccio19enzofranco_1960noctis_imagokaren_71the_namelessexiettoDoNnA.Sm12ps12
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

 

« Scopri il tuo talento (e...Lui non te lo dice ma... »

La donna senza l’uomo può farcela!

Post n°359 pubblicato il 17 Gennaio 2018 da irene.74
Foto di irene.74

Il 3 gennaio posto nel mio blog la prima testimonianza di rinascita consapevole e felice: racconto la mia storia, parlo di quella metamorfosi iniziata diversi anni fa, quando son stata vittima di stalking. Ed ho dovuto lottare per poter tornare libera, per riprendere in mano le redini della mia vita, oltre la gabbia di un amore malato.

Il giorno stesso ricevo un messaggio da una delle tante donne che seguono la mia pagina Facebook "Metamorfosi di una farfalla". Mi dice che vorrebbe pubblicassi la sua testimonianza. Prendiamo accordi per il mercoledì seguente. Mi rendo conto che la sua storia è drammatica, per questo decidiamo di parlarne pubblicamente proteggendola con uno pseudonimo. Sceglie "Esperanza", con l'augurio che non abbandoni mai i passi delle donne intente a combattere.

E' una bellissima trentenne, madre di due splendidi bambini. Solare, dinamica, coraggiosa: così appare dopo una tormentata metamorfosi che è iniziata proprio dalle ceneri di un sogno bruciato.

Esperanza, come tante di noi, ha amato un uomo che, col passare del tempo, si è rivelato profondamente diverso, brusco, distante, violento... Spesso annebbiato dall'alcool o dalla droga, riusciva a contenere con crescente difficoltà gli scatti d'ira...

Esperanza cosa hai provato quando hai dovuto ammettere con te stessa che era arrivato il tempo di andar via da un rapporto diventato tossico?

Quando ho iniziato ad elaborare la situazione, ho provato un senso di fallimento totale. Avevo investito tutto in questa relazione. Mi sentivo una fallita, una che non valeva niente perché non ero riuscita a salvarlo, a tirarlo fuori dalle sue scelte sbagliate.

Dall'amore alla violenza, in questi casi, il passo è breve. Come credi avvenga la trasmutazione? C'è un fattore che la scatena?

Col passare degli anni ho iniziato addirittura a pensare che mio marito fosse posseduto dal diavolo, perché non c'era più tra noi alcuna traccia dell'amore che ci aveva uniti, da cui erano nati i nostri bambini: in quell'uomo io non riconoscevo più nulla della persona di cui mi ero innamorata. Dopo aver creduto con tutta me stessa nella nostra famiglia, constatarne la fine è stato un dramma per me. Lui era sette anni più grande, in qualche modo la sua vita l'aveva fatta, mi dicevo. Io invece ero giovanissima. Mi sentivo quegli anni rubati. Ma dopo tutto quel che era arrivato a farmi... volevo solo essere lasciata in pace da lui... La prima denuncia fui costretta a muoverla quando, in presenza di mia figlia, la più grande, mi mise le mani al collo. Mi mancava l'aria, non riuscivo più a respirare... Mia figlia gli sferrò un pugno al naso in seguito al quale lui lasciò la presa. Non so cosa avrebbe potuto succedere diversamente... Quegli occhi ce li ho ancora impressi nella mia mente, non li dimenticherò mai. Non era più lui, sembrava un demonio.

Raccolti i cocci di questa importante relazione finita, ti sei messa in cammino verso la tua rinascita. Cosa mancava alla Esperanza di allora?

La serenità, l'essere lasciata libera di volare. Ma anche il coraggio, la forza. Vivevo nel terrore... questo non posso farlo... sto sbagliando... Io non avevo più il coraggio nemmeno di guardare negli occhi la persona che avevo di fronte. Ero completamente diversa. Poi mi sono riscoperta. Sarà stato anche grazie all'aiuto del centro antiviolenza. Il mio percorso è stato lungo e tragico. Inizialmente, nonostante tutto, non riuscivo a vedere il mio futuro senza di lui. Fingevo di stare bene ma dentro stavo malissimo. Non avevo dialogo coi miei genitori, nascondevo loro i miei tormenti, ma non stavo bene. Quando i bambini erano a scuola io mi rintanavo in un angolo, accartocciata nel mio dolore. Ho dovuto ricorrere agli ansiolitici, non dormivo più la notte... Un incubo... un inferno... puoi immaginare...

Sì... posso... Ricominciare a vivere dopo tappe esistenziali così difficili e dolorose non è cosa semplice. Spesso non si sa neppure da dove iniziare. Ci si sente smarrite, fragili, si ha paura. Qual è stata la molla che ti ha proiettata oltre tutto questo scenario devastante?

I miei figli, il loro sguardo, la voglia di vederli tranquilli. Non sorridevano mai quando c'era anche lui in casa. Ora sono felici e sereni. Mio figlio piccolo, quando lo lasciavo a scuola, piangeva: "Se viene papà ed io non ci sono, chi ti protegge?" Questa cosa mi ha rivoluzionato. Ho deciso che dovevano cambiare gli equilibri. Mamma doveva proteggerli. Non loro proteggere me. Mia figlia grande aveva un ritmo lento di crescita in quegli anni burrascosi. Dopo che lui è andato via di casa ha ripreso a crescere regolarmente. Perché mi vedeva soffrire e non voleva crescere. Da quando mio marito non è più con noi, è serena, sta bene. Non c'era altro da fare. Il cambiamento era inevitabile, non se ne poteva fare più a meno.

E finalmente nella tua vita oggi torna a trionfare l'amore. Non solo quello consapevole per te stessa, non solo quello per i tuoi figli. Dove hai trovato il coraggio per tornare a fidarti di un uomo?

Non ce l'avevo il coraggio, devo essere onesta. E' nato tutto spontaneamente... A distanza di 15 anni ho ritrovato un vecchio amico che stava vivendo una situazione molto simile alla mia. Tra noi c'è stato un dialogo profondo sin dall'inizio. Mi è servito a capire che non tutti gli uomini sono uguali. "Per via dei sette anni di differenza tra di noi, siamo come l'elefante e la farfalla" mi ha detto un giorno. Trovavamo, io in lui e lui in me, la forza necessaria ad andare avanti. Solo la sua voce mi tranquillizzava. Vedendo poi come era tenero con i miei figli, mi ha ispirato fiducia. Credo di esserci riuscita grazie alla sua dolcezza. Alle donne che oggi vivono un'esperienza simile alla mia, sento di dire di non avere mai paura di denunciare. E di non sottovalutare la forza che c'è in ognuna di noi. Siamo talmente forti che non abbiamo bisogno di avere un uomo accanto per sentirci sicure. Se avessi capito che avevo la forza necessaria a farcela, avrei detto basta molti anni prima.

 

 

 

 

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: irene.74
Data di creazione: 30/09/2013
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963