Creato da sitodinovi il 13/09/2006
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Post n°115 pubblicato il 13 Novembre 2007 da sitodinovi
 

Scie Chimiche

Sono etichettate come scie chimiche (in inglese chemtrails) alcune scie di condensazione presentanti caratteristiche "anomale": tali presunte "scie chimiche" hanno dato vita a una serie di teorie, che spiegherebbero il fenomeno; tali teorie sono state ampiamente screditate a livello teorico/matematico da esperti del settore aeronautico.

Caratteristiche
Le scie di condensazione sono dovute alla rapida condensazione del vapore acqueo nei gas di scarico del velivolo durante la navigazione in alta quota, ove la temperatura esterna è molto bassa.

Secondo la NASA «le scie di condensazione si formano solo ad alta quota (generalmente al di sopra degli 8000m), dove l'aria è estremamente fredda (al di sotto di -40°C). Altri [tipi di] nuvole si possono formare ad altitudini molto varie, dalla prossimità del suolo, come la nebbia, a quote estremamente elevate, quali quelle dei cirri.» [1]

I sostenitori di questa specifica teoria di complotto, sottolineano che le "scie chimiche" appaiano diverse dalle normali scie di condensazione, di cui non avrebbero la consistenza e le proprietà note.

Possibili Scopi

Chi sostiene questa teoria ritiene in genere che si tratti di agenti chimici o sostanze biologiche rilasciate su aree popolate per qualche motivo illecito: esperimenti governativi, attacchi terroristici o operazioni di corporazioni private. A volte si avanza l'ipotesi che possano essere parte di un'operazione di controllo climatico.
Cessna 210 per nebulizzare ioduro d'argento
Cessna 210 per nebulizzare ioduro d'argento

In un articolo dal titolo "The Chemtrail smoking gun" di Bruce Conway, si suggerisce che le scie chimiche siano l'implementazione di una strategia suggerita del 1992 dalla National Academy of Science, nello studio "Policy Implications of Greenhouse Warming[2]; in particolare, riguarderebbero un progetto segreto per mitigare il riscaldamento globale[3].
La teoria delle scie chimiche apparentemente è stata elaborata nella seconda metà degli anni '90[4], e ha subito trovato riscontri mediatici su programmi televisivi, radiofonici e su pubblicazioni riguardanti il cospirazionismo, nonchè numerose interrogazioni parlamentari in diversi paesi, Italia inclusa. Stando a Jeff Rense, che con Art Bell conduce un programma radiofonico sui misteri[5] "le chemtrails inizialmente sembrano normali scie, ma sono più spesse e si estendono per il cielo in forma di X o #. Invece di dissiparsi rapidamente si allargano e si diramano. In meno di 30 minuti si aprono in formazioni che si uniscono tra loro formando un sottile velo di finte nuvole simili a cirri che rimangono per ore."

Molti sostenitori delle chemtrails non sono economicamente in grado di condurre analisi sulle scie nel momento dell'emissione in volo, tuttavia un ingegnere statunitenste da anni dedito alla questione, Clifford E. Carnicom, sostiene di aver analizzato campioni di aria raccolti al livello del suolo in seguito ad operazioni di rilascio di scie chimiche. Egli ha affermato di aver trovato alluminio e bario in queste polveri, che sarebbero state ottenute tramite precipitazione elettrostatica. Le chemtrails sono menzionate anche nello Space Preservation Act del 2001, presentato dal rappresentante del Congresso Dennis Kucinich[6], dove compare in una lista di "sistemi d'arma esotici" da bandire. I sostenitori della teoria presentano questa lista come un "riconoscimento ufficiale" della possibilità di un tale sistema d'arma, in quanto il termine è effettivamente presente in questo documento ufficiale del congresso statunitense. Il riferimento alle scie chimiche non era però stranamente presente nella versione presentata da Kucinich nel 2002[7] e nel 2003.

Il Punto di Vista Scettico
Gli scettici, tra cui il Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal americano, affermano che le scie di condensazione mostrano una gran varietà di aspetti e che le descrizioni e le fotografie delle supposte chemtrails, sono in realtà perfettamente in linea con quelle delle normali scie di condensazione[8] e spesso corrispondono anche a rotte aeree note. Resta altresì chiaro che nessuno ha ancora fornito delle analisi delle scie prese direttamente in aria, sia tra i sostenitori, che tra i detrattori, che si sono prodigati invece in prolisse contestazioni esclusivamente verbali: va ricordato comunque che di studi sulle scie di condensazione ne esistono fin dagli anni '20 del secolo scorso, quindi la loro esistenza e spiegazione sono ampiamente comprovate, mentre la supposta chimicità delle scie è allo stato attuale ancora un'ipotesi.

Numerose altre obiezioni vengono mosse a livello concettuale alla teoria.

Innanzitutto richiederebbe una massiccia operazione di copertura con migliaia di persone coinvolte in una moltitudine di mansioni. Una operazione su scala così vasta è organizzabile con molta difficoltà.

Gli aerei sono sottoposti a ispezioni: come possono non essere scoperti gli apparati per il rilascio delle scie? Inoltre ci sono state costanti e numerose smentite governative sul tema[9], sebbene queste sarebbero state prevedibili anche nel caso di una vera cospirazione.

In risposta alle analisi condotte da Carnicom (la cui metodologia dettagliata non è stata pubblicata), i metalli che sarebbero stati trovati nelle "scie" sono comunemente presenti in piccolissima quantità nei normali gas di combustione, e spesso derivano dal distacco di microparticelle metalliche facenti parti delle compontenti mobili dei rotori o da impurità del carburante, tuttavia le concentrazioni dichiarate da carnicom sono superiori a quelle dovute alla normale usura dei motori.

Il rilascio di sostanze alle quote superiori ai 10.000 metri usate dagli aerei ha un comportamento non prevedibile, a causa della dispersione generata dai forti venti in alta quota.[10] Inoltre molte sostanze organiche (e anche alcune sostanze chimiche) verrebbero distrutte dalla temperatura dei gas combusti dell'aereo ben prima di distaccarsi dalle linee di flusso aerodinamico. Dall'altra parte i sostenitori affermano tramite misure telemetriche amatoriali che la quota di volo di queste operazioni è molto al di sotto del limite minimo di formazione di contrails, ma non sono state fatte effettuare ancora misurazioni da enti di certificazione.

Secondo la termodinamica e l'aerodinamica i diversi comportamenti delle scie di condensazione sono dovuti alle diverse condizioni meteorologiche (temperatura, pressione, umidità relativa e venti) riscontrabili a quote differenti, nonché al diverso tipo di motori usati dagli aerei:

* in una zona più fredda i gas condensano rapidamente e formano scie compatte, in una meno fredda (o con gas più caldi) il tempo di condensa è maggiore e le scie sono più larghe: anche le scie compatte, per il terzo principio della termodinamica, tendono ad espandersi al passare del tempo, pure in assenza di vento (e in quota sono sempre presenti venti e correnti)

* a seconda dei venti in quota (e si deve ricordare che le condizioni in quota non rispecchiano assolutamente quelle al livello del suolo) le scie possono allargarsi più velocemente o formare curve e ramificazioni (venti di direzione incostante)

* dato che l'atmosfera è un fluido non omogeneo, si possono avere zone in cui sono presenti le condizioni alla formazione di scie di condensazione adiacenti a zone in cui tali condizioni non sono presenti, con conseguente formazione di scie a tratti

* infine i moderni e sempre più diffusi reattori turbofan a doppio flusso creano scie di condensazione anche in condizioni in cui i vecchi turbofan a singolo flusso non le formano.

I sostenitori della teoria affermano che tale differenza di comportamento sia dovuta alla differenza di composizione delle supposte chemtrail rispetto alle normale contrail, ma senza produrre evidenza fisica a conferma di tale affermazione.

Fenomeni Simili
Le presunte "chemtrails" non andrebbero confuse con altre forme normali di scarico di sostanze da aerei, come l'uso di diserbanti sui campi, la lotta agli incendi o la stimolazione di precipitazioni, sebbene il principio sia lo stesso.
Scia di fumo durante una esibizione delle Frecce tricolori a Roma, 2 giugno 2006
Scia di fumo durante una esibizione delle Frecce tricolori a Roma, 2 giugno 2006

Gli aerei militari o civili a volte scaricano carburante durante il volo, principalmente in caso di emergenze e quasi sempre in mare o in aree disabitate. I convogli militari in questo caso spesso rilasciano anche il carico bellico, opportunamente disarmato e messo in sicura.

Spesso durante spettacoli aerei viene prodotto del fumo colorato tramite appositi pod posizionati sotto un ala o in coda, o con una cartuccia colorata nel tubo di scarico dell'aereo; in questo caso il principio utilizzato è molto semplice e diverso da quelli solitamente associati alla teoria delle chemtrails: si tratta di sostanze che a contatto coi fumi caldissimi del motore bruciano lentamente emettendo fumi che si mischiano ai gas stessi.

Anche se raramente, può accadere che gli aerei commerciali scarichino in volo i reflui della toilet. Questa pratica, oggi abbandonata e usata solo in casi di emergenza su vecchi aeromobili, può causare delle corte scie di cristalli di liquami congelati e luccicanti, o dei blocchi di materiale solido e ghiacciato. Sono documentati casi di danneggiamenti causati da questi eventi, noti come "blue ice".[11]

Fertilizzanti e pesticidi sono a volte spruzzati sui campi con aerei, ma con voli a bassissima quota. In alta quota l'effetto sarebbe nullo data la presenza di venti tesi e imprevedibili.

Nella Guerra del Vietnam, venne usato un defogliante, l'Agente Arancio, per spogliare gli alberi delle zone di combattimento, con erogazioni a bassa quota.

La pratica del "cloud seeding" con ioduro d'argento è usata, specie negli Stati Uniti in caso di siccità per stimolare la pioggia. Lo ioduro condensa l'umidità e a contatto con il vapore delle nubi causa delle piogge, dove la componente chimica è tanto ridotta da essere innocua: quindi tale metodo non crea la pioggia, visto che non crea le nuvole, bensì si limita a favorirla e non si può parlare in questo caso, come molti fanno, di "controllo climatico".

 
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