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ANDREA BOCELLI, LA MADRE, LA LEGGE CHE NON C'ERA

 

SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Messaggi di Marzo 2015

Tunisia in marcia contro il terrorismo

Post n°5312 pubblicato il 31 Marzo 2015 da lo_snorki
 

Tunisia in marcia contro il terrorismo Tunisia in marcia contro il terrorismo In risposta all'attentato jihadista in Tunisia e analogamente a quanto era stato fatto in Francia, è stata organizzata una marcia per la capitale tunisina in cui è stato detto "no" al terrorismo. Presenti i leader di molti stati mondiali. Per l'Italia Matteo Renzi e Laura Boldrini. Arriva Renzi, poi il ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maizere, il leader palestinese Abu Mazen, il presidente francese Francois Hollande, il polacco Bronislaw Komorowski, il premier algerino Sellal, i ministri spagnoli, egiziani, e di altri «Paesi amici», come amano definirli a Tunisi. Vengono tutti accolti dal presidente tunisino Essebsi. Poi si uniscono al corteo, che nel frattempo preme davanti al museo. Si levano alti i cartelli, «sono Orazio», «sono Giuseppina», «I am Sally», i nomi delle vittime della strage nelle lingue dei Paesi d'origine, compresi il russo e il polacco. A sfilare, secondo fonti della polizia tunisina, c’erano 70mila persone, sotto il costante controllo di forze di sicurezza impegnate anche con elicotteri e cecchini appostati sui tetti e con la colonna sonora dell’inno nazionale tunisino intonato a ripetizione dai manifestanti insieme a slogan come “Tunisia libera” e “Tunisia contro il terrorismo”. una stele commemorativa delle vittime dell’attacco Tutto questo poco dopo l’annuncio da parte del governo tunisino dell’uccisione, in un raid nella provincia di Gafsa, di un comandante terrorista algerino, Khaled Chaib, accusato di aver contribuito a orchestrare proprio l’attacco al Bardo. “Non la daremo vinta ai terroristi”, ha detto Renzi, aggiungendo che “la Tunisia non è sola nella sfida contro il terrorismo”. “Siamo qui per lanciare un messaggio, come italiani e come europei, per dire che la Tunisia non è sola. I Paesi europei e stranieri vogliono vincere la sfida contro il terrorismo”, ha proseguito il premier, definendo “ciò che è accaduto è una ferita terribile e drammatica che squarcia anche la storia di alcune famiglie italiane”. Poi ha concluso: “Siamo qui per dire che l’Italia fa parte di una vasta fetta di umanità che crede nel futuro e non lascerà il futuro in mano agli estremisti”. «È una marcia bellissima - sottolinea dal canto suo la presidente della Camera Laura Boldrini -. Il popolo tunisino è sceso in piazza contro il terrorismo. Noi siamo qui per esprimere solidarietà e rafforzare il processo democratico».

 
 
 

Salvini e Berlusconi costretti all'alleanza

Post n°5311 pubblicato il 30 Marzo 2015 da lo_snorki
 

Salvini e Berlusconi costretti all'alleanza

Il centrodestra è nel caos; ma quello che si potrebbe ricreare non è detto che vedrebbe a suo capo Silvio Berlusconi. Ora che i sondaggi prevedono che la Lega abbia più voti che Forza Italia e che Matteo Salvini è un leader in ascesa; non è detto che Silvio Berlusconi riuscirà a risalire un'ennesima volta la corrente. Solo che la contemporanea scissione-cacciata di Tosi dalla Lega e l'intenzione di Fitto di presentarsi con liste autonome in Campania e in Puglia fa in modo che Berlusconi e Salvini abbiano bisogno l'un dell'altro. In ogni caso pare che Fratelli d'Italia abbia fatto la sua scelta e comparirà sempre a fianco del partito di Salvini.

Salvini è tentato di rifiutare la mediazione, sostenendo di non avere bisogno di Forza Italia. Ma senza il partito dell’ex premier la Lega potrà vincere al massimo nel Veneto, dove, secondo i sondaggi, Luca Zaia avrebbe un vantaggio rassicurante. Berlusconi ora alza l’asticella. Chiede alla Lega di rinunciare ai propri candidati Edoardo Rixi e Claudio Borghi – rispettivamente in Liguria e Toscana – per fare posto a Giovanni Toti e Deborah Bergamini. Ma per Berlusconi la gara più importante si gioca in Campania, l’unica regione governata ancora da Forza Italia. E per confermare Stefano Caldoro, il leader leghista dovrebbe rinunciare a schierarsi con la sua lista Noi per Salvini e accettare un’alleanza tra Forza Italia e il Nuovo centrodestra del detestato Angelino Alfano, contro il quale lancia i suoi strali velenosi quotidianamente. Anche in Puglia, dove Berlusconi ha già abbastanza problemi con il ribelle ed ex governatore Raffaele Fitto, Salvini non dovrebbe presentare nessuna lista di disturbo. Nelle Marche Berlusconi potrebbe convergere sulla candidatura dell’ex presidente Gian Mario Spacca, proposta dal partito di Alfano.

Come si vede, i punti controversi sono parecchi e un accordo sembra difficile. Ma non finisce qui. Perché senza Forza Italia l’annunciata candidatura di Salvini a sindaco di Milano difficilmente potrà avere successo. E già si tocca un altro argomento spinoso. Senza peli sulla lingua Maurizio Gasparri ha minacciato di far cadere il governo di Roberto Maroni in Lombardia se Salvini dovesse boicottare un accordo sulle elezioni. E non sono gli unici guai per il populista.

Il 26 marzo sei parlamentari tosiani hanno abbandonato la Lega nord, che così perde il gruppo alla Camera, che deve avere un minimo di 20 persone. Sono molti gli ostacoli che si oppongono alla marcia trionfale verso le elezioni sognata da Matteo Salvini. Il fanfarone politico dovrà moderare i propri toni per evitare una sconfitta. E per salvare la sua pelle sarà alla fine costretto a non tirare troppo la corda e a scendere a patti proprio con quelle forze politiche da lui additate come vecchie e logorate.

 
 
 

Il Pd ancora ostile a Renzi

Post n°5310 pubblicato il 29 Marzo 2015 da lo_snorki
 

Il Pd ancora ostile a Renzi

Ormai Matteo Renzi forte dell'anno abbondante di governo è il protagonista indiscusso del suo partito; ma questo non vuol dire che l'opposizione interna si è rassegnata. Ma quello che rende comunque forte Renzi è che questa opposizione è d'accordo solo su un giudizio non positivo dell’attuale gestione del partito e sul suo presunto spostamento a destra. Per il resto ognuno marcia diviso.

Ad esempio, prendiamo Massimo D'Alema: è sempre stato un nome di alto spicco all'interno del partito (e anche akll'interno dei progenitori di esso); ma da quando l'attuale premier è segretario non conta più niente. E più D'Alema contesta Renzi più è a sua volta contestato da un numero sempre crescente di compagni di partito, anche dell'opposizione interna. Anche il presidente Pd Matteo Orfini, partito politicamente proprio da D'Alema dichiara: "Se ci sono dei difetti nell'azione di governo, e ce ne sono, stanno proprio nella fatica a smaltire fino in fondo le scorie della subalternità politica e culturale degli ultimi venti anni. Difficile che possano riuscire a correggere quegli errori i protagonisti di quella stagione di subalternità, che peraltro continuano a considerarla l'era della meglio classe dirigente". Ma anche Nicola Latorre non le manda a dire: "Gli argomenti con cui D'Alema attacca Renzi sono privi di fondamento: D'Alema ha perso la sua partita, e ritengo che parli così perché non vuole rinunciare alle sue idee, ma in parte anche perché è mosso dai suoi rancori, perché ritiene di non essere stato trattato in modo adeguato alla sua storia". Aggiunge Latorre: "Purtroppo non sento D'Alema da un anno e mezzo, e non per mia scelta, ma da quando feci la scelta di sostenere Renzi".

Il vero successore di D'Alema all'interno del partito, secondo me è Stefano Fassina. Certo, però condividendone solo la triste fine e non i fasti del passato. Fassina sostiene che “le continue forzature e la continua delegittimazione morale da parte del premier verso punti divista diversi dei suoi, sono tutti indicatori chiari. Sono dimostrazioni di uno che preferirebbe che un pezzo di Pd se ne andasse, consentendogli di compiere un riposizionamento verso interessi più forti”. Poi c'è Giuseppe Civati, che da sempre cerca di costruire un Pd alternativo a Renzi; ma anche distinto dalla vecchia classe dirigente del partito, che l'emergere di Renzi ha mandato in pensione e che non si rassegna ancora. Ma Civati non ha ottenuto ancora un solo risultato, essendo troppo moderno rispetto alla “ditta”, ma troppo “antico” rispetto Renzi. Minaccia ad ogni occasione di andarsene, ma non lo fa forse perchè consapevole che fuori varrebbe ancora di meno. Come Rutelli.

Concludo il post con le parole di Fabrizio Rondolino, che mi sembra fotografi bene la situazione e ritorna sul naufragio di D'Alema, ma che può valere anche per tutti gli altri oppositori interni: "Guerra di guerriglia, simultaneamente dentro e fuori il partito, imboscate, resistenza e attacchi mirati: D'Alema indossa i panni del generale Giàp e indica per la prima volta una linea di condotta coerente a una minoranza prigioniera del piccolo cabotaggio e stordita dall'opportunismo. Ma nessuno ha voglia di stare nella giungla, e tutti invece vogliono un posticino al sole renziano: per questo D'Alema resterà solo in questa, sacrosanta, sbagliatissima, battaglia.

 
 
 

The Voice of Italy 3 - V° puntata (Blind Audition) - Squadre concluse, JAx in difficoltà, boom di ascolti

Post n°5309 pubblicato il 28 Marzo 2015 da lo_snorki
 
Tag: tv

Al via l'ultima delle cinque puntate delle blind audition. Anche in questa serata i cantanti si presentano e i coach li giudicano solo ascoltando la loro voce; poi i cantanti devono scegliere a quale squadra far parte pescando tra i consensi che hanno avuto dai coach. Se un cantante non è stato scelto da nessuno  va a casa.

Claudia Miele (32 anni) canta "It's raining men" di Geri Halliwell. Si girano Noemi e Pelù. Sceglie Noemi.
Dennis Fantina (38 anni) canta "Credimi ancora" di Marco Mengoni. Non si gira nessuno.
Francesco Paolo Bruno (20 anni) canta "I got a woman" di Ray Charles. Si girano Noemi, JAx, Pelù e Facchinetti. Sceglie Pelù.
Chiara Piperno (19 anni) canta "Pregherò" di Giorgia & Alicia Keys. Si girano Noemi e Facchinetti. Sceglie Noemi.
Riccardo Vietti (17 anni) canta "Love Never Felt So Good" di Michael Jackson. Non si gira nessuno.
Simone Perrone (27 anni) canta "Amandoti" di Gianna Nannini. Si gira solo Pelù.
Fabio Garzia (32 anni) canta "Dancing in the dark" di Bruce Springsteen. Si girano Pelù, Noemi e Facchinetti. Sceglie Facchinetti.
Giuseppe Libè (31 anni) cantano "Alice" di Francesco De Gregori. Non si gira nessuno.
Luca Boccadamo (22 anni) canta "Get High" dei Ky Mani Marley. Si girano Pelù, Noemi, Facchinetti e JAx. Sceglie JAx.
Andrea Porceddu (21 anni) canta "Wake Me Up When September Ends" dei Green Day. Si gira solo Noemi.
Sara Dimastrogiovanni (17 anni) canta "I see ghost" dei As Animals. Non si gira nessuno.
Marco Agrusta (25 anni) canta "Sunday Morning" dei Maroon 5. Non si gira nessuno.
Federica Roma (20 anni) canta "You and I" di Lady Gaga. Non si gira nessuno.
Miriam Ferrigno (20 anni) canta "Vieni a vedere perchè" di Cesare Cremonini. Non si gira nessuno.
Giulia Pugliese (21 anni) canta "People Help The People" di Birdy. Si girano Pelù, Noemi, JAx e Facchinetti. Sceglie Facchinetti.
Giuseppe Izzo (25 anni) canta "Another Love" di Tom Odell. Si girano Noemi e JAx. Sceglie Noemi.
Pier Luca Tevere (21 anni) canta "Unchain My Heart" di Joe Cocker. Si gira solo Pelù.
Edo Sparks (Edoardo Esposito) (31 anni) canta "Hey Ya!" di Outkast. Si gira solo JAx.
Simona Angelini Larghetti (33 anni) canta "Just an illusion" di Imagination. Non si gira nessuno.
Simona Caruso (17 anni) canta "Rhythm is a dancer" dei Snap!. Non si gira nessuno.
Mattia De Simone (28 anni) canta "Counting Star" di OneRepublic. Non si gira nessuno.
Eleonora Vecchio (21 anni) canta "Rome Wasn’t Built In A Day" di Morcheeba. Non si gira nessuno.
Giulia Vertaldi (28 anni) canta "Set Fire To The Rain" di Adele. Non si gira nessuno.
Maurizio Di Cesare (22 anni) canta "All of me" di John Legend. Si gira solo JAx.

Squadre completate (16 per ogni giudice). In questa puntata quattro cantanti a Noemi, tre a Pelù e JAx e due ai Facchinetti. I Facchinetti hanno finito per prima la loro squadra, seguiti da Noemi e da Pelù. Infine JAx che ha fatto penare un pò tutti; ma che voleva scegliere l'ultimo suo cantante per bene.

La quinta puntata è stata vista da 3.287.000 spettatori con il 14,29% di share.

 
 
 

Ue approva mozione Tarabella pro-aborto

Post n°5308 pubblicato il 28 Marzo 2015 da lo_snorki
 

Ue approva mozione Tarabella pro-aborto

Dopo un'accesa polemica del fronte antiabortista cattolico e dopo l'appello del Pd a votare a favore del diritto all'aborto, l'Aula del Parlamento di Strasburgo ha approvato a larga maggioranza con 441 si, 205 no e 52 astenuti la relazione curata da Marc Tarabella sulla parità uomo-donna. E' passata anche la parte più controversa del documento, ovvero quella in cui si sottolinea la necessità di garantire i diritti delle donne anche attraverso un 'accesso agevole' alla contraccezione e all'aborto. L'esito del voto è stato salutato dall'applauso di gran parte dell'emiciclo. Molti europarlamentari si sono congratulati con l'esponente socialista italo-belga andandogli a stringere a mano.

Il voto sulla relazione Tarabella ha provocato qualche dissapore tra i cattolici del Pd che alla fine si sono divisi sul punto dell'interruzione volontaria della gravidanza. Nel corso delle votazioni, il Ppe ha presentato un emendamento, poi approvato dall'Aula, che inserisce nella relazione la sottolineatura che la legislazione sulla riproduzione è di competenza nazionale. Un emendamento approvato anche da Silvia Costa (Pd), presidente della Commissione Cultura del Parlamento. "Con questo emendamento che ribadisce che sanità e diritti sessuali e riproduttivi sono competenza nazionale ho votato a favore della Tarabella". Diverso il discorso per Luigi Morgano, un altro esponente cattolico del Partito democratico, fortemente critico con la relazione Tarabella, che in Aula ha reso noto di essersi astenuto nella votazione finale.

 
 
 

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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

Per non dimenticare

 

DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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