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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Messaggi del 01/07/2015

Il referendum greco è un bivio tra euro e ritorno alla dracma

Post n°5421 pubblicato il 01 Luglio 2015 da lo_snorki
 

Il referendum greco è un bivio tra euro e ritorno alla dracma

Da tempo il governo greco per mezzo del primo ministro Alexis Tsipras e del ministro delle finanze Yanis Varoufakis aveva dichiarato che non sarebbe stato in grado di onorare il rimborso dei debiti con il Fondo Monetario Internazionale scaduti ieri 30 giugno. E così è stato.La diatriba è stata sull'imporre alla Grecia una eccessiva austerità (contro cui Syriza aveva vinto le elezioni) con conseguente taglio di stipendi e pensioni per onorare la restituzione del debito. A tre giorni dallo scadere del debito il premier Tsipras ha fatto un discorso in tv in cui indiceva un referendum per domenica prossima (5 luglio) per chiedere ai suoi concittadini se approvavano la richiesta fatta dall'ex trojka (Fmi- Bce-Ue). Lui non ha nascosto di parteggiare per il no; anzi ha detto che se vincerà il si non sarà il suo governo a portarlo avanti.Per la verità Jean Claude Junker gli ha fatto il favore di pubblicare la bozza di accordi, in modo che i greci sappiano esattamente su cosa votare.Se poi, pur nella gravità, il tutto è tenuto sotto controllo è grazie a Mario Draghi, che contralla il fondo salva stati.

In realtà è stata proprio la convocazione del referendum a fare imbufalire i leader europei, convinti che in questo modo non sarà possibile arrivare a un accordo. Con la vittoria dei “sì”, comincerebbe una fase caotica: Tsipras e il ministro delle finanze Yanis Varoufakis, pur dimissionari in quanto sconfessati dai loro stessi cittadini, andrebbero a Bruxelles a siglare il nuovo memorandum di sacrifici con i creditori. C’è da scommettere che Syriza in quel caso cercherebbe di andare a nuove elezioni, possibili nel giro di un mese; l’Europa, i creditori e le forze politiche attualmente all’opposizione tenteranno di evitare le elezioni, lavorando per costituire un governo di salvezza nazionale, che per avere la maggioranza nel parlamento, però, dovrebbe ricevere l’appoggio di un buon numero di deputati di Syriza. Difficile. Nel parlamento greco schierati per il si 179 deputati e 120 per il no. A favore hanno votato Syriza, la destra nazionalista di Anel e Alba Dorata. Contro hanno votato i partiti europeisti - i conservatori di Nuova Democrazia, i socialisti del Pasok e il partito di centro sinistra To Potami - oltre al partito comunista Kke.

Ma gli altri governi europei non si sono certamente mantenuti neutrali. I leader di Francia, Germania e Italia, François Hollande, Angela Merkel e Matteo Renzi, hanno uno dopo l’altro spiegato che il referendum di domenica è una scelta netta tra l’euro e la dracma, invitando di conseguenza i greci a votare sì per accettare un altro po’ di “riforme” e di austerità pur di restare nell’eurozona. Dunque, l’accordo (nella sua ultima versione) sarebbe ancora sul tavolo.Ma a sentire diversi osservatori ellenici, la discesa in campo a favore del sì dei grandi leader europei e del presidente della Commissione, il lussemburghese Jean-Claude Juncker (che ha tacciato apertamente Tsipras di essere un bugiardo), non è stata una mossa particolarmente astuta.Per ora i sondaggi dicono che è in vantaggio il si; ma chissà cosa succederà a esito aquisito. Tutto è in bilico.

Tutti fattori che insieme alla naturale e comprensibile paura di un salto nel buio farebbero certamente prevedere una chiara vittoria dei sì. Il fatto è che notoriamente i greci sono anche ferocemente orgogliosi e nazionalisti, si sentono un paese importante e detestano l’idea di essere eterodiretti da Bruxelles e dalle capitali europee. A maggior ragione in questo caso: non si era mai verificata nella storia dell’Europa una tale palese interferenza esterna in un pronunciamento elettorale di uno stato membro. Perciò, in serata, alcune misure prese dal governo hanno vagamente tranquillizzato la popolazione: i pensionati potranno ritirare le loro pensioni (anticipate dalle Poste) in 850 banche, e ad Atene i mezzi pubblici saranno gratuiti fino a domenica. A Syriza sono fiduciosi, i no vinceranno.

 
 
 

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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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