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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Messaggi del 16/07/2015

Attentato consolato italiano in Egitto

Post n°5437 pubblicato il 16 Luglio 2015 da lo_snorki
 

Attentato consolato italiano in Egitto

Sabato 11 luglio è esplosa un’autobomba fuori dal consolato italiano al Cairo, la capitale dell’Egitto. Quello stesso pomeriggio è stato pubblicato online un comunicato sull’attacco dall'Isis la cui attribuzione non è stata però ancora verificata. La vicenda della rivendicazione non è comunque l’unica che va ancora chiarita sull’esplosione avvenuta al Cairo. Ci sono dichiarazioni del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in parte smentite e corrette dallo stesso ministro, ci sono notizie contrastanti sull’obiettivo dell’esplosione e sulle identificazioni e gli arresti dei responsabili. L’attentato è avvenuto verso le 6:30 di mattina di sabato 11 luglio. Il consolato italiano, che si trova al centro della città, era chiuso. La bomba si trovava sotto una macchina in una strada accanto all’edificio, ha colpito la fiancata e l’ingresso riservato ai visitatori. In quella zona non ci sono altri edifici. La bomba ha provocato la morte di un poliziotto.

Subito dopo l’esplosione della bomba sia il governo italiano che quello egiziano hanno parlato di un attentato terroristico. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha dato la notizia su twitter precisando che l’Italia non si sarebbe fatta intimidire e ribadendo anche in diverse interviste che l’attentato contro il consolato del Cairo era un tentativo di intimidire l’Italia, impegnata accanto al governo egiziano nella lotta contro il terrorismo. La posizione di Gentiloni è stata subito ripresa e condivisa dai principali giornali italiani, accompagnata anche da possibili spiegazioni: e cioè che il governo di Matteo Renzi si è mostrato finora molto vicino al nuovo governo egiziano e al suo presidente. Lunedì 13 luglio, in visita al Cairo, il ministro degli Esteri italiano ha però parzialmente corretto le sue iniziali dichiarazioni dicendo che «l’attentato al consolato italiano al Cairo è un fatto grave, un probabile avvertimento» ma che non va «interpretato come qualcosa di diretto verso l’Italia». E ancora, però, ha detto che si tratta «sicuramente di un atto intimidatorio con l’intenzione di colpire i paesi occidentali e l’Egitto, paesi che condividono il comune impegno contro il terrorismo». Secondo diversi analisti e giornalisti presenti al Cairo, è stato sì colpito il consolato italiano, ma l’Italia non era l’obiettivo e la posizione del consolato italiano in città potrebbe essere una delle spiegazioni.

Il giornalista italiano Alessandro Accorsi, che vive al Cairo e che dopo l’esplosione è stato fermato insieme ad altri tre colleghi dalla polizia egiziana e poi rilasciato, ha spiegato che l’edificio che ospita il consolato italiano non si trova in una zona residenziale ma «al centro di un dedalo di strade e arterie tra i più movimentati della capitale», nel pieno centro del Cairo, in uno degli incroci più trafficati e caotici. Ha anche spiegato che «la maggior parte delle altre ambasciate sono raggruppate in due zone del Cairo» e che «proprio l’alta concentrazione di missioni diplomatiche nella stessa area fa sì che l’attenzione sia massima». Sempre Accorsi riporta le analisi della stampa locale egiziana, che ha sminuito la rilevanza simbolica dell’Italia e insistito proprio sul fatto che il consolato italiano «fosse, tra le sedi diplomatiche, la più esposta a un attacco». Lo ha detto anche Zack Gold, ricercatore associato all’Istituto Nazionale di Studi di Sicurezza: «L’attacco ha meno a che fare con le relazioni bilaterali tra Italia e Egitto. Piuttosto lo Stato islamico ha colto l’opportunità di colpire un obiettivo italiano in una posizione relativamente esposta a un possibile attentato». Hamdy Rizk, commentatore del quotidiano Al-Masry al-Youm: «Se i terroristi dovevano colpire una qualsiasi missione diplomatica in Egitto, allora sarebbe toccato al consolato italiano». Resta il fatto che secondo le analisi più accreditate sulla stampa egiziana il vero destinatario dell’attacco fosse il governo egiziano.

A poche ore dall’esplosione è circolata un’altra ipotesi secondo cui l’obiettivo dell’attacco era un giudice egiziano che passava vicino al consolato. Da diverse settimane alcuni gruppi militanti hanno indicato come loro principali obiettivi i giudici egiziani, responsabili delle incarcerazioni di militanti estremisti ed esponenti dei Fratelli Musulmani: lo scorso 29 giugno è stato ucciso il procuratore generale Hisham Barakat in un attentato che non è stato ancora rivendicato. Il comunicato dello Stato Islamico sembra però confermare che l’obiettivo fosse solamente il consolato e la notizia riguardo il giudice è stata smentita anche da fonti diplomatiche locali. Diverse agenzie di stampa e giornali italiani hanno riportato oggi la notizia che sono stati identificati e arrestati dalla polizia egiziana gli attentatori al consolato italiano al Cairo, riportando anche i loro nomi. La notizia viene però da un articolo del giornale al Mogaz che, citando un funzionario del ministero degli Interni egiziano scriveva che l’attentatore era stato identificato e sarebbe stato arrestato a breve. Dopo qualche ora, però, la notizia è stata smentita dallo stesso giornale e si continuava invece a parlare dell’arresto del proprietario dell’auto esplosa. Anche questa notizia resta comunque da verificare.

 
 
 

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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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