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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Messaggi del 27/08/2015

L'Isis in Libia

Post n°5476 pubblicato il 27 Agosto 2015 da lo_snorki
 

L'Isis in Libia

Negli ultimi giorni la stampa italiana ha scritto molto sulla presenza dello Stato Islamico (o ISIS) in Libia e dei pericoli che la sua espansione potrebbe creare per la sicurezza dell’Italia. Nelle ultime ore è anche circolata molto la notizia secondo cui l’ISIS è arrivato in Libia per poter raggiungere più facilmente le coste italiane e compiere attentati nei paesi dell’Europa meridionale. Le cose non stanno proprio così: diversi analisti credono che la minaccia dell’ISIS non vada sottovalutata ma nemmeno sopravvalutata. Al momento l’ISIS controlla piccole parti del territorio libico e i suoi miliziani non dovrebbero essere più di qualche centinaia. Abbiamo messo in ordine alcune cose – come è arrivato l’ISIS in Libia, che rapporti ha sviluppato con al Qaida e che pericolo esiste per l’Italia – per capire meglio le notizie degli ultimi giorni, e anche quelle che verranno.

La scorsa estate, scrive il Wall Street Journal, il capo dell’ISIS Abu Bakr al Baghdadi mandò in Libia alcuni suoi collaboratori per verificare la possibilità di una collaborazione con i jihadisti locali. L’ISIS si mise in contatto con alcuni simpatizzanti a cui fu ordinato di arruolare nuovi miliziani nelle moschee della Libia, soprattutto a Derna, una piccola città portuale nell’est del paese tradizionalmente centro del jihadismo libico. Per i primi mesi i nuovi miliziani reclutati furono mandati in Siria per l’addestramento: dal dicembre del 2014, dice il Wall Street Journal citando funzionari libici, l’ISIS iniziò a chiedere al gruppo che si occupava del reclutamento di concentrarsi sugli attacchi da compiere in Libia. Col passare delle settimane i miliziani dell’ISIS sono diventati sempre più violenti e aggressivi: hanno cominciato a compiere esecuzioni di massa, diffondere video violenti online e fare attentati spettacolari, come quello contro l’hotel Corinthia a Tripoli il 27 gennaio scorso in cui rimasero uccise nove persone.

L’ISIS in Libia non si è rafforzato usando lo stesso modello adottato in Siria: non ha combattuto i miliziani di al Qaida. Ci si è alleato, almeno in parte. Il 3 febbraio del 2015 alcuni uomini armati che hanno detto di rappresentare l’ISIS hanno attaccato un pozzo petrolifero franco-libico vicino alla città di Mabruk, uccidendo nove guardie. Il loro leader, un libico proveniente da Derna, faceva in realtà parte di un ramo di al Qaida nel Maghreb Islamico (AQIM), un gruppo affiliato di al Qaida che negli ultimi anni si è fatto conoscere nella regione per la cattura di alcuni ostaggi occidentali. Il punto è che è difficile dire con certezza da chi sia formato l’ISIS in Libia: ci sono i combattenti reclutati nelle moschee libiche e addestrati in Siria, ma ci sono anche gruppi estremisti libici – come Ansar al Sharia, accusato dagli Stati Uniti di avere organizzato l’assalto al consolato americano a Bengasi nel settembre del 2012 dove rimase ucciso l’ambasciatore Christopher Stevens – e i cosiddetti “foreign fighters”, cioè miliziani provenienti soprattutto dagli altri paesi del Maghreb dove le politiche anti-terrorismo sono più rigide.

La prima base dell’ISIS in Libia è a Derna, che ancora oggi viene considerato il centro delle attività del gruppo. L’ISIS opera anche in altre zone della Libia – ha degli uomini a Bengasi e Tripoli, per esempio – e controlla Derna, Sirte e An Nawfaliyah. La sua presenza sul territorio libico è però ancora piuttosto limitata: non si hanno informazioni certe sul numero di miliziani che formano l’ISIS in Libia, ma secondo alcune stime si parla di qualche centinaia di uomini (forse poche migliaia). Oggi l’ISIS viene visto come una minaccia non solo dal governo libico internazionalmente riconosciuto, ma anche dalla principale coalizione di forze islamiste – “Alba della Libia”, formata da moderati ed estremisti – che controlla l’ovest del paese. L’ISIS e “Alba della Libia” potrebbero presto cominciare a combattersi apertamente su più fronti per la predominanza del fronte islamico in Libia.

 
 
 

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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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