Creato da pochomiamor il 01/12/2013

Socialismo oggi

politica e cultura nell'Italia degli anni '10

 

 

La Terra dei Cuochi

Post n°8 pubblicato il 22 Luglio 2014 da pochomiamor
 

 

A 12 anni ogni viaggio mi sembrava un'avventura. La bonanima di mio padre, morto 15 anni fa, era allergico alla velocità. Forse perchè timido, oppure semplicemente un po' fifone. Per percorrere 50 miglia, ascoltando i grandi Paoli e De Andrè, potevano volerci due ore. Io e mia sorella Rosaria facevamo il gioco del dottore, a me toccava spogliarmi perchè in qualche modo bisognava ingannare il tempo, mentre Paoli cantava le salite e la fatica di Coppi. Partivamo da una terra bella e sfortunata, chiamata Riviera Napoletana. Fino a Napoli c'era la leggendaria Napoli- Reggio Calabria, ma noi dovevamo uscire a Caserta Nord per andare a Caudia, il paesello da cui provengo. Tra Napoli e Caserta succedevano cose che ho capito solo molto più tardi. Sono quei fatti che capisci a volte a 20 anni, altre volte a 30, ma se sei un menefreghista non te ne frega niente di nessuno e non te lo chiedi mai. Non ti chiedi perchè tuo figlio debba vivere nella Terra dei Cuochi. Allora questo ragazzino di dodici anni vedeva splendide pinete, pregustava la quiete di Caudia ma sentiva anche la puzza dei pneumatici bruciati e vedeva colonne di fumo nero ergersi sulle pinete. Ogni volta che passavamo per questa terra dimenticata da Dio, comuni come Giugliano e Acerra solo per fare due nomi, mia madre diceva rassegnata: "Stann'abbicciann' ancora" ("Stanno accendendo fuoco ancora" NdA") e mio padre annuiva rassegnato. Erano gli anni Ottanta, e qualcuno stava cominciando a uccidere i bambini che sarebbero nati negli anni novanta e nei primi anni del 2000. Esisteva la NCO di Raffaele Cutolo, Siani fu ucciso in quegli anni perchè aveva voluto sapere troppo. La Nuova Camorra Organizzata,un ossimoro, il folle tentativo di far convergere clan rivali nel comune interesse di spartire denaro e terreni con l'aiuto di politici e imprenditori corrotti. Un'organizzazione sana e prosperosa, che se ne strafrega delle grandi crisi economiche. Se volevi tenere aperto un ristorante ad Acerra o a Caivano dovevi pagare anche 30 milioni di lire all'anno, altrimenti prima ti facevano trovare bossoli di pistola nella porta di casa, poi misteriosamente, se non avevi recepito il messaggio perchè "eri nu' fess"(uno stupido, NdA), il tuo ristorante prendeva fuoco. Le assicurazioni a Napoli costano molto per colpa, dicono, di una minoranza. Amo Napoli ma credo anche che la maggioranza onesta sia troppo omertosa. Oh, come vorrei avere 12 anni e non sapere tutto ciò! Non pensavo che a giocare e studiare, la prima ragazza sarebbe arrivata in adolescenza e il primo lavoro, purtroppo, molto tempo dopo. Quella silenziosa minoranza, che vigliaccamente agisce di notte per regolare i conti con i sicari rivali, stava spolpando una terra a me nota. Caivano, Acerra, Afragola e Casoria, ma anche Arzano e Cardito, nomi ignoti a mezzo mondo, ma circa 300.000 abitanti tra Napoli e Caserta. Come vorrei vivere ancora nella Terra di Peter Pan! All'Ottava Torre, ove vivevamo, c'erano i maestri della pizza e del susamiello, un parente del rococò, solo, a forma di S. Dal porto dell'Ottava Torre sono partiti marinai per millenni e molti non son più tornati, in quel porto sono arrivati carichi di corallo e quintali di pesce. È una città del terzo mondo in un Paese potente, una città dove non cambia mai niente, una città che non conta niente. Dall'ottava Torre si scappa, alla ricerca di Torri più sicure. Torri nelle quali tu possa lavorare, come addetto all'avvistamento di navi pirata o addetto alla pulizia. Torri dalle quali tu possa lanciare una bomba in testa a un sicario. Torri di un castello che non esiste. Oggi la chiamano la Terra dei Cuochi, tra un secolo chissà. Avevo detto di Caudia. Non se la sono ancora mangiata, dovranno passare per le forche caudine del mio impegno civile per mangiarla ma una cosa ve la voglio dire, miei cari lettori. Io non voglio fare la fine di Giancarlo Siani, non voglio morire giovane. Ma se la grande maggioranza di voi continua a fottersene e a mangiare alla Terra dei Cuochi, i Cuochi mangeranno i vostri figli, facendoli morire di tumori e malattie respiratorie.

 

 

 
 
 

Varese non è più razzista di altre città.

Post n°7 pubblicato il 09 Gennaio 2014 da pochomiamor
 

Spesso quando torno al paesello irpino mi sento osservato come se venissi da una terra abitata solo da leghisti e gente milionaria. Nei primi anni a Varese, in pieno sogno secessionista (1996) ho avvertito insofferenza verso i meridionali, tuttavia è anche vero che non ero ancora ben integrato e forse avevo trovato una compagnia con elementi un po' rozzi. Col tempo ho maturato la convinzione che Varese, come Treviso o Verona, è divenuta il simbolo di qualcosa che ne è solo una piccola parte. Varese è Piero Chiara, Dario Fo, è uno splendido lago (Il Maggiore), terra di monumenti artistici e industriali. Varese ha purtroppo una storia di adesione al fascismo negli anni '30, ma è stata ed è anche città di sentimenti socialisti. E' terra di grande benessere, enormi centri commerciali e quartieri dello shopping. E d'altronde solo nel basso Varesotto si concentrano qualcosa come ca. 300. 000 abitanti. Segnalo il film in uscita nei prossimi giorni "Il capitale umano" di Virzì, le cui riprese sono state realizzate nel centro della città - giardino. 

 
 
 

Come migliorare la Bossi - Fini

Post n°6 pubblicato il 04 Gennaio 2014 da pochomiamor
 

Non credo che la Bossi - Fini sia una legge razzista, nè fascista, sebbene porti il nome di un personaggio deplorevole come Fini e di una canaglia come Bossi, uno dei politici più squallidi del panorama italiano recente. No, è una legge incompleta, con buone cose ma migliorabile. Solo trenta giorni per ambientarsi, cercare un lavoro LEGALE  e di diritto ottenere il permesso di soggiorno sono pochi. Lo sarebbero per un genio, capace di apprendere una lingua in modo basilare in 2-3 mesi, figurarsi per un'intelligenza nella norma. No, allungherei il tempo a 3 mesi, ma con una precisazione importante per tutti i clandestini che arrivano in Italia, da porre loro in un foglio da consegnare, tradotto nelle principali lingue del mondo: "L'Italia non nega a nessuno una chance, ma al primo sgarro sei espulso immediatamente. Se commetti un reato minore (piccoli furti, vandalismi) sei subito fuori, se commetti reati gravi li sconterai in carceri sovraffollate, puzzolenti e con una giustizia lentissima...Patti chiari, amicizia lunga". Credo che la sinistra italiana, specie quella comunista sia molto ipocrita (vero Vendola?) o distratta da altri temi (legge elettorale, stabilità di governo...). Con questo post, io, militante di sinistra, ho cercato di servire il mio Paese. Mi sento un uomo politico, perchè della Politica ho una considerazione altissima. Il lavoro nero se è schiavitù (penso alla prostituzione) va combattuto con la massima severità, se sono salari bassissimi è meglio che rispedire un disgraziato nel suo Paese in guerra o in un'indigenza maggiore. Mi dispiace dirlo, ma è il male minore. 

 
 
 

In morte dello zio Peppe

Post n°5 pubblicato il 14 Dicembre 2013 da pochomiamor
 

Oggi c'è stato il funerale di un mio zio, in Irpinia. Era uno psicotico, e chi ha avuto almeno un parente o un amico con un tale disturbo può capire di cosa sto parlando. Il lato oscuro della Luna...eppure mio zio non era pericoloso, tutt'altro. Avrebbe fatto male a se stesso piuttosto che farne ad altri, usava a volte una pistola scacciacani, aveva i suoi fantasmi, chi non ne ha. è morto in compagnia, con un lento e a volte molesto scorrere di familiari al capezzale, quasi un inconscio e morboso voler esserci a tutti i costi. Ma oggi che s'è tenuto il funerale il paesello si è sciolto in un saluto commovente. Ecco, mio zio era buono: aveva un grande cuore, e due nomi sopra tutto: Mario e Giulia, i figli che non ha potuto godersi, perchè quando hai un male così grave tutto è più difficile. Mi mancherai, zio.

 
 
 

Solidarietà

Post n°4 pubblicato il 06 Dicembre 2013 da pochomiamor
 
Tag: pregare

Se ti senti solo, sappi che posso capirti. Se ti è capitato di sentirti diverso, sappi che a volte capita anche a me, e in passato mi è capitato spesso. E ti sembra di essere l'unica persona che ha quella cosa, poi scopri che anche altri ce l'hanno. Scopri addirittura che la croce degli altri è più pesante, e non c'è un Cireneo che li aiuti a sostenerla. Ma allora come si fa, come si va avanti? A volte mi viene in mente la storia di quei due genitori di Varese che, tornati da un viaggio a Lourdes, apprendono che la loro figlia è morta in un incidente stradale. Se ti senti solo, ti posso capire, se stanotte non riesci a dormire, sappi che neanch'io ci riuscirò. Non riuscirò neanche a pregare.

 
 
 
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