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Creato da: 3rdTwin il 24/09/2010
Storie di ordinaria follia cinese

 

 
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Ravioli al Kerosene

Post n°13 pubblicato il 10 Novembre 2011 da 3rdTwin
Foto di 3rdTwin

Bisogna ammetterlo uno apprezza le cose che ha quando ne ha fatto a meno. Nel mio caso e' la mia cara vecchia Italia... dopo diverso tempo che sto in Cina vi posso assicurare che anche nella crisi piu' nera di questi giorni, lo "standard" qualitativo della vita in Italia ed in Europa e' a tutto un altro livello, e considerate che io vivo a Pechino, non nel paesino sperduto in mezzo alla campagna o tra i monti dell'altopiano tibetano. Tanto per cominciare basta solo uscire dall'aereo di ritorno dall'Europa per rendersene conto... al nuovissimo terminal 3 dell'aeroporto di Pechino, fatto in occasione delle Olimpiadi 2008 tanto per intenderci, si respira una cosa strana. L'aria e' come saturata da un misto di odori, una rara combinazione di ravioli fritti e kerosene, anche se in valle padana si sfora spesso il tetto del pm10, non c'e' questa senzazione di farsi l'aerosol con il tubo di scapamento di un SUV e una frittura sul WOK. La cosa e' dovuta soprattutto per due ragioni, una abbastanza rilevante e' che la capitale cinese e' vicina al deserto, mentre la seconda e' che oltre alle sabbie che appestano l'aria ci sono scarse precipitazioni, quindi i milioni di automezzi non fanno altro che peggiorare una situazione gia' non ottimale. Per limitare gli automezzi ci sono le targe alterne, ossia se hai la targa che finisce per 0 non puoi girare il lunedi, quelli con 1 il martedi e cosi' via. Ma la cosa non e' risultata particolarmente efficace in quanto ogni anno ci sono 500.000 immatricolazioni solo a Pechino. Quindi la nuova normativa varata da quest'anno dice che le immatricolazioni sono a numero chiuso, per sapere se puoi comprarti l'auto devi partecipare ad una lotteria, se la tua auto risulta tra le 500.000 fortunate puoi aggiudicarti una targa di pechino. La cosa ha avuto un impatto immediato, le concessionarie con l'equivalente di 3000 euro in piu' al costo dell'automezzo ti possono far avere la targa senza bisogno di aspettare la lotteria. Come si dice in Italia, fatta la legge trovato l'inganno.
Oltre a tutto cio' sebbene Pechino si sia attrezzata per ridurre l'impatto ambientale convertendo tuttte le centrali elettriche nella sua prefettura da carbone a metano, la quasi totalita' delle centrali che circondano Pechino che fanno capo alla provincia del Hebei sono comunque a carbone, una di queste la vedo da casa mia. Quindi per quanti sforzi possa fare la capitale quando l'ambiente circostante non si adegua al trend ambientalista, c'e' poco da fare...
Qui in Cina il carbone costa relativamente poco, anche se negli ultimi 5 anni il costo e' quasi decuplicato, e quindi  le aziende cinesi, pompate dalla smania di ricchezza e benessere, stanno cominciando riscontranto una preoccupante diminuzione dei margini di profitto per via dell'aumento del prezzo della risorsa principale per il riscaldamento e dell'energia elettrica.
Da studi di settore sembra che la Cina allo stato attuale sia in deficit di 70GW (70,000,000,000 Watt mica bruscolini), giusto per fare un confronto con l'Europa solo la domanda di energia da parte dell'Italia nei momenti di massima richiesta e' di 60GW, quindi abbiamo una regione con dimensioni maggiori di quella dell'Italia che si ritrova 4 giorni du 7 senza la fornitura di energia elettrica per far fronte alla richiesta delle altre provincie. Un po' come successe nel 2003 quando un albero al confine svizzero paralizzo' la rete elettrica italiana, mentre in quel caso fu un evento eccezionale, qui in Cina per una certa parte della popolazione e' sistematico. E per fortuna che sono un paese in via di sviluppo! Il deficit e' generato dal fatto che mentre l'economia e' cresciuta "solo" dell'8%, la domanda di energia ha continuato ad aumentare ad un ritmo del 15% negli ultimi anni. Le centrali a carbone non riescono piu' a far fronte alla richiesta per via della grande ma pur sempre limitata capacita' di estrazione del carbone, infatti la Cina e' diventata il maggior importatore di carbone dall'Australia. In una recente intervista a Rossi Albertini del CNR ho letto queste dichiarazioni «I cinesi si rifiutano di ridurre l'emissione di anidride carbonica entro il 2020», dice Rossi Albertini, «perché la considerano una conseguenza inevitabile del progresso e rivendicano il diritto di seguire lo stesso percorso dei Paesi occidentali». Piu' che lo stesso percorso, gli stessi errori, solo che vista la popolazione cinese, quegli stessi errori possono diventare catastrofi ambientali. Non per niente sono balzate ad onor di cronaca diversi esempi di fabbriche chimiche che sversando i loro liquami direttamente nei fiumi hanno prodotto un impatto ambientale da far venire i capelli bianchi a tutti i nostri amici del WWF e GreenPeace. Questa estate abbiamo evitato di comprare i fagiolini verdi per via del fatto che in televisione avevano mostrato come i territori da dove arrivi la quasi totalita' dei fagiolini abbia le falde acquifere contaminate. Qui in Cina la frutta e verdura costa se non la meta', il piu' delle volte anche un decimo rispetto all'Italia, ma riguardo alle garanzie di qualita' e genuinita' di questa verdura non ci e' dato sapere... Un altro fattore particolarmente spiacevole nel ritorno in Cina e' il riscaldamento, infatti qui in Cina per "limitare da domanda di energia" si accende il riscaldamento dei condomini il 15 di Novembre, quindi nel mentre le case rimangono a 15 gradi e la gente si difende vestendosi da omino Michelin con abiti su abiti di cotone, la lana e' venduta cara quanto il kashmire. Chi ha dei soldi da spendere compra i climatizzatori aumentando la domanda di energia elettrica in entrambe le stagioni, perche' comunque si deve "seguire lo stesso percorso dei Paesi occidentali", e la gente comune si e' stufata di patire il freddo d'inverno e il caldo in estate. Infatti in estate non viene neanche preso in considerazione il fatto di una pausa estiva, qui si lavora indefessamente dal capodanno cinese fino alla festa nazionale di ottobre, non sono ammesse eccezioni. La recente contrarieta del ministro degli esteri cinesi riguardo ad embarghi all'Iran non dovrebbe destare sorprese visto che l'Iran e' il terzo esportatore di petrolio in Cina, la benzina dall'inizio dell'anno e' aumentata piu' del 10%, anche se e' ferma a circa 96 centesimi di euro, poco confrontata con 1,6 euro erotti dell'Italia, ma conoscendo le tasche del cinese medio non e' poi cosi' poco. 
Nel mentre io sono un grandissimo sostenitore del tele-lavoro, tanto oggi basta un pannello solare grande quanto il tavolino del soggiorno per termi acceso il computer, il rooter wireless e ricaricarmi anche il cellulare.

 
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